UNA TOPA BAGNATA
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

    Ombretta ha una strana luce negli occhi. Il suo sguardo mi spoglia mentre un movimento della lingua, che percorre il labbro inferiore, da un lato all'atro, non lascia presagire nulla di buono. Sedute una di fronte all'altra, attorno un tavolo della caffetteria Verdi, siamo in attesa che accada qualcosa. La osservo mentre beve birra a piccoli sorsi. Beve e insite a guardarmi con gli occhi da lupa arrapata. 
   - Stasera ti andrebbe di fare una cosa a tre? - mi chiede distaccata, con la schiuma di malto che le colora il margine del labbro superiore, dopo che ha staccato le labbra dal bordo del bicchiere. 
   - A tre?
   - Beh, ti sembra davvero così strana come proposta?
   - Abbastanza. Non ho mai fatto l'amore insieme ad altre due donne nello stesso tempo, ma sempre con una partner per volta. 
   - Ma cosa hai capito? Sto pensando a due donne e un uomo. 
   - Ho capito male allora, scusa.
   - Adesso non dirmi che non l'hai mai fatto, tanto non ci credo. 
   - Invece sbagli di grosso perché non l'ho mai fatto.
   - Io invece parecchie volte e ti assicuro che è molto appagante essere penetrata da un cazzo mentre lecco la figa a una donna. 
   - Io preferisco essere scopata da una sola donna per volta e basta. Magari anche giovane e carina. Purtroppo non si può avere tutto dalla vita
   - Beh, non è detto. Stasera ho un appuntamento con un tizio che ho conosciuto navigando in internet. Da qualche settimana insiste perché mi presenti a lui con un'amica. Ti andrebbe di fare questa esperienza a tre?
   - Non mi piacciono le cose di sesso fatte con più persone. Ormai dovresti conoscermi anche se ci frequentiamo da poco tempo.
   - Invece fare l'amore con più persone lo trovo accattivante più di qualsiasi altra esperienza sessuale. A volte mi è capitato di farlo anche con due uomini e non ti dico! Mamma mia che piacere ho provato ad avere due cazzi tutti per me. 
   - Ma come fai a frequentare degli sconosciuti? Non hai paura che possa accaderti qualcosa di spiacevole avvicinando uomini conosciuti in internet?
   - Ormai la mia vita sentimentale è completamente elettronica. Fabrizio, l'uomo con cui ho appuntamento stasera, l'ho conosciuto frequentando una chat erotica. Dopo un po' che chattavamo ho scoperto che anche lui abita a Parma e allora ho accettato d'incontrarlo. La sera seguente, appena ho messo piede nel locale dove avevamo l'appuntamento, l'ho subito riconosciuto. Era seduto a un tavolo e stringeva nella mano la Gazzetta dello Sport come segno distintivo. Era proprio come si era descritto in chat. Moro, abbronzato, e carino da Dio. Ci siamo presentati e la prima cosa che mi ha detto, per non essere troppo romantico, dopo avermi squadrata da capo a piedi, è stata:  
    "C'hai un bel paio di tette, lo sai?".
    La cosa non mi ha messo in imbarazzo, anzi, tutt'altro, mi ha fatto piacere ricevere quel tipo di complimento. D'altronde ero andata lì per deliziare quello sconosciuto con la grazia dei miei attributi femminili.
   - E dopo?
   - Te l'ho detto una infinità di volte che quando esco con qualcuno vado subito al sodo, perché tutto quello che desidero è fare nuove esperienze di sesso.
   - E allora?
   - Siamo rimasti seduti al bar il tempo necessario per bere un cocktail, dopodiché mi ha accompagnata a scopare in un bilocale. Di sicuro non era la sua abitazione, forse una garconniere. Cazzo! Se ci ha saputo fare quella sera e le volte successive. Non ti dico che cazzo c'ha! Ma a quanto pare non gli basto. Vuole che gli porti un'amica assetata di sesso con me, e io ho pensato a te.
    A Ombretta piace abbordare e farsi abbordare da uomini navigando in internet. Io invece detesto queste cose. Quando chatto non vado oltre la semplice conoscenza virtuale. A trentatré anni sono ancora in attesa del mio Principe Azzurro, ma di questo passo penso che resterò per sempre zitella. Avrei bisogno di una botta di entusiasmo per superare la crisi che sto attraversando, ma è un prodotto che non si trova in commercio.
   - Beh, non rispondi?
   - Avrei gradito un invito a scopare a tre ma con un'altra donna oltre a te. Questo sì.
   - Non ti piace più il cazzo? Non ti va di succhiare una bella cappella? Non sai cosa ti stai perdendo. Ti assicuro che il cazzo di Fabrizio è speciale.
   - Preferisco stare da sola con me stessa in questo periodo. Non ho bisogno di niente e di nessuno.
   - Sai qual è il tuo problema? E' che sei malata di solitudine! Ecco qual è il tuo male. Non hai necessità di pastiglie o di qualsiasi altro trattamento farmacologico per tirarti su. Quello che di cui hai bisogno è soltanto di un po' di sesso, amicizia e compagnia. 
   - Sbagli. Quello di cui ho bisogno è solo di un po' d'amore.
   - All'occorrenza fa bene un po' di solitudine, ne sono convinta anch'io, ma tu detesti il tuo isolamento e mostri di detestare anche te stessa. Dovresti mettere un po' di sconsideratezza nel tuo modo di vivere, smetterla con il frequentare soltanto donne, leccare e farti leccare la figa. Hai bisogno di un uomo accanto a te. Ricorda che non potrai più disporre delle opportunità che ti si presentano. Non puoi scialacquarle in questo modo, probabilmente non sei consapevole di quanto sei carina. Se avessi un faccino bello e un fisico in ordine come il tuo non immagini quanti uomini avrei ai miei piedi.

   Con Ombretta potrei seguitare a parlare per delle ore, ma non ci capiremmo mai. Non la considero una amica, ma carne da sesso, una con cui congiungermi e trovare quel piacere che non so più trovare scopando con un uomo. Potrei parlarle della "sindrome di Rebecca", al maschile, che ho sviluppato e di cui non riesco a liberarmi nonostante sia trascorso parecchio tempo da quando, tre anni fa, Filiberto mi ha lasciata. Dopo sono andata a letto con parecchi uomini, sempre con le dovute precauzioni, e con ognuno non ho potuto fare a meno di fare il confronto con lui.
   Mi sono sentita sporca per la facilità con cui ho cominciato a fare l'amore con chiunque me lo sollecitasse e non ho capito cosa mi stava succedendo. Forse volevo solo dimenticarlo. Filiberto mi aveva aiutata a superare un trauma adolescenziale fatto di abusi sessuali, offese e umiliazioni a cui mi aveva sottoposta un ragazzo dal carattere violento a cui piacevano alcol e droghe, poi per giunta mi picchiava.
   Adesso sono persa, mi sento una fallita, temo che nessun altro uomo potrà più amarmi perché con Filiberto sono stata innamorata per la prima volta.
   - Beh, allora cosa hai deciso? 
   Lo sguardo adescatore di Ombretta è tutto un progetto. Non ho mai fatto l'amore a tre e anche stavolta non lo farò. Magari in una altra occasione, forse, perché mi sono accorta che parlandone mi sono ritrovata con la topa bagnata. 

   In città sembra che nessuno sia solo e che tutti stanno bruciando d'amore e si divertono. Io non so più cosa voglio. 

 

 

 
 

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