UNA LAMA DA NIGHT
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
  
C
'è una parte del corpo di una donna che se la tocchi ti fa impazzire: è il cuore. Questo perlomeno è ciò che pensano molti uomini. A me invece piace lambire con la lingua la fica di una qualsiasi compagna di letto, anche occasionale, e farmela leccare fino allo sfinimento. Non mi considero una donna romantica, tutt'altro, ho sempre privilegiato la concretezza delle cose piuttosto che dare ascolto all'astrazione dei sentimenti. E più che impazzire per un cuore preferirei uscire di senno per le labbra di una bella fica, di quelle strette e col clitoride pronunciato.
   Ho una concezione della vita e della realtà molto particolare, ne sono cosciente, ma ho raggiunto la consapevolezza che ogni giorno della mia esistenza potrebbe essere l'ultimo. Questo modo di concepire la vita trae origine dall'attività lavorativa che svolgo. Vivo alla giornata cercando di cogliere quanto di buono e bello la vita mi riserva.

   Fra pochi istanti Sonia e io saremo di nuovo in scena. La pedana del Marisol, un night club alla periferia di Salsomaggiore, ospiterà il nostro spettacolo. Fungiamo da intermezzo fra uno spettacolo di spogliarello e l'altro e il pubblico sembra gradirlo.
   Stasera la mia compagna è nervosa. La osservo mentre stira con le dita il bavero e i risvolti delle maniche dello smoking. Si muove con circospezione nello spazio angusto che congiunge i camerini al palcoscenico. Prima di entrare in scena ha bisogno del giusto raccoglimento, ingrediente indispensabile per lo show che andremo a eseguire sulla pedana, e io non le sono da meno.
   Appoggiata a una parete del corridoio brucio l'ennesima sigaretta, la terza da quando sono in attesa. So bene che dietro le quinte è proibito fumare per ragioni di sicurezza, ma stasera me ne frego dei divieti e vado avanti a riempirmi i polmoni di nicotina. 
   Un'ultima occhiata al body in lamé e paillette che indosso e sono pronta a entrare in scena. L'indumento sagoma alla perfezione le forme del mio corpo. I lustrini blu, azzurri e oro del costume provocano un insistente luccichio. Quando sarò illuminata dai faretti e dall'occhio di bue l'effetto sarà ancora più stupefacente. Sono certa che avrò gli occhi del pubblico puntati tutti su di me.
   Abbandono il mozzicone di sigaretta sul pavimento e ci premo sopra la suola della scarpa. Mi porto in prossimità di uno dei fondali ai lati della scena e osservo Evelyn mentre sta ultimando lo spogliarello. Addosso le è rimasto soltanto un minuscolo perizoma argentato. 
   La melodia che accompagna le movenze del suo corpo è molto sensuale. Sta seduta sul pavimento e le dita della mano attraversano con insistenza il tessuto del perizoma. Muove il bacino in avanti a intervalli regolari mimando l'atto di masturbarsi. Ha un corpo fantastico e un paio di gambe lunghe e affusolate. I seni, non troppo in rilievo, sono caratterizzati da capezzoli appuntiti.
   Osservo con attenzione i tratti del suo viso che, nonostante il pesante trucco di scena, rivela la giovane età.
   - Te la faresti, eh! Dimmi la verità.
   La voce alle mie spalle è quella di Sonia. Si è avvicinata con discrezione senza che me ne accorgessi e sembra intenzionata a recitare l'ennesima scena di gelosia.
   - Un pensierino glielo sto facendo sul serio. Gelosa?
   - No, tanto lo so che sei una mignotta!
   - Ma dai, non dire stronzate.
   - Dimmi dove sei stata stanotte!
   - Ancora con questa storia! Ma allora non hai capito niente di come sono fatta. Mi comporto come mi pare, capito! Se non ti va, cercati un'altra compagna per mettere in scena il tuo show.
   - Stai attenta eh! Scherzi col fuoco.
   - La devi smettere con dubbi e sospetti. Accettami per quella che sono e basta!
   - Lo so che stanotte ti sei fatta strapazzare dalla ragazza con cui ti ho vista flirtare al bar appena finito lo spettacolo. Ti ha fatto godere più di quanto so fare io?
   - Uffa! Che palle.
   - Non vuoi rispondermi?
   Certo che non voglio risponderle. Non ho alcuna intenzione di dirle che preferisco carezzare la pelle morbida e sensuale di una donna di vent'anni o poco più, piuttosto che toccare le tette e i glutei di una quarantenne con sovraccarico di grasso e raggrinzimenti sul viso provocati dalla perdita di elasticità della pelle. 

   Stiamo insieme da circa un anno. Ci siamo conosciute a una festa. Ero rimasta affascinata dalla descrizione che mi aveva fatto della sua professione: lanciatrice di coltelli. La sera stessa siamo andate a letto insieme. Da allora le faccio da partner nella vita di tutti i giorni, e negli spettacoli che ci vedono protagoniste sulle pedane dei locali notturni. Il mio compito è quello di restare immobile, con la schiena appoggiata contro una parete di legno, mentre lancia nella mia direzione una serie di coltelli che vanno a conficcarsi nel legno a poca distanza dal mio corpo.
   - Sonia non rompere! - insorgo rabbiosa dopo alcuni secondi di riflessione.
   - Ci vediamo in scena. - soggiunge minacciosa, mentre si allontana. 
   Nel frattempo Evelyn si è tolta il perizoma ed è rimasta nuda. Le mani inglobano i seni e li accarezzano.
   E' bella davvero!
   Scimmiotta il gesto di masturbarsi. Toglie il dito medio dalla fica, lo accompagna alla bocca, e lo succhia. 
   E' superba!
   L'esibizione si esaurisce nel momento in cui inserisce un dildo nella fica e volge lo sguardo verso il soffitto. Le luci si attenuano e Evelyn scompare nel buio. Quando i faretti si riaccendono sta ritta in piedi e raccoglie gli applausi degli spettatori, dopodiché sparisce dalla scena.
   Ottenere il medesimo coinvolgimento emotivo con cui il pubblico ha seguito l'esibizione di Evelyn non sarà facile, anche se la tensione con cui le persone sono solite seguire la nostra esibizione aumenta col protrarsi dello show.

   La musica che ha fatto da sottofondo all'uscita di scena di Evelyn viene mixata con la voce dello speaker che ringrazia l'artista per l'esibizione di strip-tease e introduce l'ingresso mio e di Sonia.
   - Signore e signori! - attacca la voce dello speaker. - C'era un tempo in cui l'arrivo dei giocolieri rappresentava un raro divertimento che veniva a interrompere la monotonia della vita nelle dimore signorili. Erano ritenuti un elemento indispensabile nelle fiere e nelle feste patronali. I loro spettacoli venivano eseguiti nelle piazze e in qualsiasi luogo dove si teneva un banchetto o un pranzo nuziale, perfino negli spazi antistanti le chiese. Col passare del tempo i giocolieri iniziarono a ritirarsi nei teatri, ma ancora oggi mantengono intatta l'identità di artisti da strada. Signore e signori abbiamo il piacere di avere tra noi due grandi artiste.
Sonia and Sophie. Fate un grosso applauso a queste brave ragazze!

   Entro in scena con Sonia al mio fianco. Ci teniamo per mano e sfoggiamo un sorriso ammiccante nella direzione del pubblico che ci applaude. Mi allontano dalla mia compagna e prendo posto dinanzi al pannello di legno sulla pedana dove avrà luogo la nostra esibizione. Col palmo delle mani afferro le impugnature in legno che servono a tenere divaricate le braccia. Sonia si avvicina a un tavolino dove un inserviente ha provveduto a riporre la valigetta che custodisce la serie di lame, tutte uguali, perfettamente bilanciate, che dovrà conficcare sulla parete in legno sfiorando il mio corpo.
   Apre l'involucro di mogano. L'interno è ricoperto di velluto rosso porpora. Sul fondo sono allineate le lame di nove coltelli. Afferra il manico di una lama con la mano destra e ne prende una seconda nella sinistra. La musica dei Pink Floyd accompagna l'esibizione. Il pubblico è raccolto attorno alla pedana in attesa che lo spettacolo abbia inizio.
  Prima di conoscere Sonia avevo i capelli mossi, lunghi fino alle spalle, ora invece li ho corti a lambirmi le orecchie. E' stata lei a pretendere che li tagliassi per evitare che la lama di un coltello potesse conficcarsi fra i capelli.
   Quella che sta per iniziare è una partita che andremo a giocare Sonia e io. Pormi in gioco, esponendomi al rischio di essere ferita, mettendo a repentaglio la vita è nel mio DNA. La presenza del pubblico è del tutto marginale, per quanto ci riguarda potremmo farne a meno, ma è necessaria allo spettacolo.
   Sonia si avvicina e si pone a pochi passi dinanzi a me. Sto con la schiena accostata al pannello di legno pronta a sfidarla con lo sguardo e la staticità del mio corpo. Il gioco che stiamo per iniziare ha qualcosa di particolarmente sensuale, impudico e passionale, e sono convinta che fra il pubblico qualcuno si ecciterà seguendo l'evolversi dei lanci.

   Sonia mi osserva con attenzione: probabilmente è intenta a scegliere la strategia da adottare, dopodiché effettuerà il lancio della prima serie di coltelli. Il nostro è un gioco di destrezza e abilità, ma che richiede in chi lo pratica una particolare agilità di mano. La mia compagna sa essere concentrata e raramente sbaglia un colpo. Nell'attimo in cui Sonia solleva il braccio per caricarlo della necessaria potenza trattengo il respiro e osservo la lama che percorre il tratto d'aria che la separa da me. 
   Le prime due lame vanno a conficcarsi poco sotto le braccia che tengo lontane dal tronco. I coltelli vibrano per alcuni interminabili secondi trasmettendomi le oscillazioni delle lame. Deglutisco la saliva e resto in attesa dei lanci successivi.
   Il respiro mi si è fatto affannoso, il cuore sembra scoppiarmi. Sonia torna al tavolo, afferra altri due coltelli, e si mette in posizione davanti a me. In breve successione le lame si conficcano ai lati delle gambe a pochi centimetri dalle caviglie. Le grida di una ragazza, particolarmente impressionabile, si levano fra il pubblico. Ho la fica bagnata, mi succede ogni volta che mi sottopongo a questo tipo di prova.
   L'effetto che l'esercizio ha su di me è piacevole ed eccitante, più della nottata di sesso che ho trascorso con Elisa, la ragazza che ieri sera ho incontrato nella hall dell'albergo dove Sonia e io siamo ospiti a Salsomaggiore. Addosso ho ancora il profumo della sua pelle insieme al calore dei baci e delle carezze. Prima di stanotte non avevo ma fatto sesso con una rossa, forse è per questo motivo che mi sono sentita particolarmente attratta da lei.
   E' stato facile abbordarla. E' accaduto in ascensore, poi l'ho seguita in camera e sono rimasta nel suo letto per il resto della notte. I suoi capezzoli sono usciti piuttosto malconci dalla nottata, come il clitoride che esibiva fra le cosce. L'ho succhiato fino a farla stare male, anche quando mi supplicava di desistere dal leccarlo perché stava per svenire a causa dal piacere che le procuravo. Mi è piaciuto accarezzarle la pelle bianca e lentigginosa, così diversa dalla mia olivastra. L'ho ricoperta di baci e ne ho gustato il sapore aspro della pelle e lei della mia, ne sono certa.

   Noi donne abbiamo la capacità di sapere coagulare i nostri corpi e trovare nell'altra fanciulla quel piacere che con gli uomini ci è negato o perlomeno assai raramente riusciamo trovare. Il vibrare di una lama di coltello che s'infrange a lato dell'addome mi riporta alla realtà distogliendomi dal ricordo della nottata appena trascorsa. Sonia scaglia il secondo coltello che trafigge il legno rasente il mio fianco sinistro. Il pubblico segue la rappresentazione in rigoroso silenzio. Molti si staranno chiedendo dove andranno a conficcarsi le prossime lame.
   Ogni volta la mia compagna cambia la successione dei lanci fa aumentare in me l'ansia e l'eccitazione. Un paio di coltelli mi si conficcano ai lati del viso a pochi centimetri dalle orecchie.
   Nella valigetta è rimasto un solo coltello, l'ultimo. Sonia se ne impadronisce e prende posizione dinanzi a me. Lo smoking le conferisce un aspetto sciccoso. I lineamenti del corpo, piuttosto tozzi, sembrano guadagnare in raffinatezza in virtù dell'abito che indossa. Il trucco piuttosto greve accentua i tratti somatici del viso facendola apparire mascolina più di quanto non è.
   Il gioco sta per giungere al termine. Ho sempre desiderato fare l'amore nell'ultimo giorno di vita, ma gli attimi che precedono il lancio della lama nella mia direzione è sensualmente molto più eccitante di un qualsiasi coito.
   Sonia solleva il braccio e carica il coltello che dovrà conficcarsi nel ristretto spazio fra le cosce e il pube. Prima che il colpo abbia origine Sonia e io ci guardiamo dritti negli occhi senza che nessuna delle due operi un cenno d'intesa. Il colpo parte. Fra il pubblico si leva alto un urlo di donna ed è la fine.

 

 
 

------------------------------------

 
 

Racconti
1 - 100

Racconti
101 - 200

Racconti
201 - 300

Racconti
301 - 400

Racconti
401 - 500

Racconti
501 - 600

Racconti 601-700


.E' vietato l'utilizzo dei testi ospitati in questo sito in altro contesto senza autorizzazione dell'autore
I racconti sono di proprietà di Farfallina e protetti dal diritto d'autore.
L'usurpazione della paternità dei testi costituisce plagio ed è perseguibile a norma di legge.