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UNA
GRANDE FAMIGLIA
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Questa
città è diventata invivibile. Mancano i luoghi
di aggregazione e la gente è sempre più
sola. Gli unici posti di ritrovo sono i centri commerciali.
Da quando Amilcare è in
pensione trascorre le giornate fra le
mura del Centro Commerciale Pandora.
L'ipermercato, uno dei più grandi della
città, dista solo poche centinaia di
metri dalla sua abitazione, un
agglomerato di case popolari di sei,
sette piani, tutte uguali, sorte come
funghi attorno il Palasport.
Ogni mattina alle nove, ora
in cui le guardie della vigilanza,
aprono le porte del centro commerciale,
Amilcare è fra i primi clienti a
spingersi dentro. Si intrattiene nel grande magazzino
per tutta la giornata,
neanche fosse un carcerato. Fa ritorno
alla propria abitazione quando è sera,
non prima di avere salutato le cassiere dell'ipermercato e
ognuna delle commesse dei negozi, senza dimenticarsi
accomiatarsi dalle addette alle pulizie.
La sua vita trascorre
uguale,
giorno dopo giorno, salvo
la domenica quando si trattiene a letto
fino all'ora di pranzo, guardando uno o
più film alla tivù, non sapendo come
impiegare il tempo libero quando il centro commerciale
rimane chiuso.
Ad Amilcare piace
trascorrere le giornate fra le mura del
supermercato. In questo modo combatte la
noia, ma soprattutto contrasta la
solitudine. Clienti, commesse, e addetti
alle vendite dei diversi negozi, hanno
imparato a conoscerlo e lo rispettano.
Amilcare è una
istituzione. Se al mattino, per una
qualsiasi ragione, non si presenta al
supermercato, allora c'è chi si
preoccupa e fa più di una congettura
sulle ragioni della sua assenza.
Amilcare è celibe. Non ha
mai preso moglie, nemmeno ha mai avuto
una famiglia. Orfano, figlio di nessuno,
ha trascorso l'infanzia ospite
dell'Istituto per l'Infanzia
Abbandonata, educato dalle suore del
Buon Pastore. Uomo di sani principi,
gran lavoratore, ha esercitato la
professione di operaio metalmeccanico
presso l'officina Martelli, una delle più
antiche e prestigiose della città.
Tornio, fresa e pressa, non avevano
segreti per lui quando svolgeva il
lavoro di metalmeccanico. Purtroppo i
rumori dell'officina lo
hanno segnato duramente procurandogli la
perdita dell'udito a un orecchio, ma lui
non se ne lamenta e convive con questa
patologia.
All'età di 74 anni
Amilcare trascorre la mattinata seduto
intorno a un tavolo della caffetteria
Mocambo, consumando più di un caffè,
perdendosi nella lettura delle pagine
della Gazzetta di Parma e di quelle rosa
della Gazzetta dello Sport, scambiando
battute con i clienti e gli addetti ai
lavori. Quando arriva il pomeriggio si
mette seduto su una panchina, dinnanzi
alla scala mobile che conduce ai piano
superiore del centro commerciale dove trovano spazio il negozio
di abbigliamento dell'Oviesse.
Da quel punto di
osservazione tiene gli occhi puntati
sulle cosce delle donne che salgono i
gradini e mostrano, specie nei mesi
estivi, le curve del culo ed il tessuto
delle mutandine quando le indossano.
La passione per le donne
Amilcare l'ha sempre avuta. Di puttane
ne ha scopate un grande numero, anche
senza preservativo, specie in gioventù.
In due occasioni si è preso lo scolo.
Una volta gli è pure capitato
d'infettarsi, procurandosi un hèrpes ai
genitali e delle fastidiose vescicole
acquose sulla pelle della cappella, ma
ogni volta è guarito senza patire gravi
conseguenze.
Il suo cuore non è più
quello di una volta, soffre di
ipertensione, e il cazzo, senza aiuto
della pastiglia blu, gli si rizza
raramente e da un paio di anni non scopa
più.
La gente che si
ferma volentieri a parlare e scherzare
con lui dandogli l'impressione di fare
parte di una grande famiglia, quella che
non ha mai avuto.
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