TROPPO BELLA PER TE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

       I giorni della sagra sono una delle rare occasioni in cui la gente di Roccaverde si riversa compatta per le strade del paese. Per un'intera settimana i baracconi del luna-park e le bancarelle degli ambulanti, destinate alla vendita di prodotti tipici dei territori della Bassa, occupano la piazza prospiciente la chiesa parrocchiale e allietano le giornate di bambini e adolescenti, mentre verso sera gli stand gastronomici sono presi d'assalto dalle famiglie.
   La pista da ballo, realizzata in tutta fretta dagli operai del comune, nell'ampio cortile della Rocca dei Marchesi Pallavicino, utilizzando le pedane di legno impiegate in precedenza al Festival de' l'Unità, è il maggiore richiamo della Fiera di luglio. E' qui che ogni estate vengono a esibirsi le migliori orchestre di ballo liscio, specie quelle romagnole, le uniche capaci di coinvolgere in vorticosi giri di danza gli anziani del paese.

   Achille, come ogni agricoltore della Bassa, era in ansia per l'esito del raccolto del granoturco. Ancora pochi giorni e le pompe per l'irrigazione dei campi non sarebbero state in grado di aspirare acqua dai canali desolatamente aridi. Le colture sarebbero andate in malora com'era accaduto l'anno precedente quando c'era stata siccità. Soltanto l'arrivo della pioggia avrebbe salvato i raccolti dalla catastrofe, ma la pioggia tardava ad arrivare. 
   Da un po' di anni, nei mesi estivi, le acque del Po occupavano in minima parte il letto del fiume. Colpa del mutare delle stagioni, ma soprattutto per l'intenso sfruttamento industriale delle acque che, al passaggio nei territori della Bassa, presentavano un colore torbido. Infatti, metteva i brividi a chi si soffermava a guardare il letto del fiume da sopra il ponte Verdi di Ragazzola, uno dei punti di collegamento fra la sponda emiliana e quella lombarda.

   La serata era torrida, il clima umido e il caldo soffocante. Le uniche figure animate a loro agio in quell'ambiente umido erano le zanzare, insetti molesti propensi ad accanirsi sulla pelle delle persone assiepate intorno alla pista da ballo.
   Una coppia di ragazzi stava ballando sulla pedana di legno, mostrando al pubblico di saperci fare con polke e mazurche nonostante la giovane età. Un vestito a fiorellini di colore lilla fasciava le sinuose curve della fanciulla e le conferiva un aspetto seducente più del normale.
   La ragazza che Achille guardava con tanta ammirazione, inseguendone le movenze mentre si esibiva sulla pedana da ballo, al ritmo di una musica latinoamericana, era Nicole; la morosa del figlio Gabriele.
   L'abbondante scollatura del vestito ne lasciava intravedere delle tette generose, prive di reggiseno, che ballonzolavano senza pudore andando dietro al ritmo della musica. Perso a guardare i movimenti del corpo della ragazza ad Achille tornarono in mente i tempi in cui lui e Gilda, sua moglie, calpestavano le balere durante i fine settimana. Allora, come stava succedendo a Nicole, Gilda aveva su di sé gli sguardi arrapati degli uomini e lui ne era geloso.
   Distolse lo sguardo da Nicole e osservò Gilda seduta accanto a lui. I trenta chili accumulati a dismisura attorno allo scheletro rispetto a quando era giovane, le cosce appesantite dall'adipe, il culo segnato dalla cellulite, la rendevano una donna poco appetibile per chiunque. L'unica parte del corpo di Gilda che Achille desiderava ancora tutta per sé era la bocca, quella e basta. 

   Achille scopava raramente, ma gli piaceva farsi succhiare l'uccello da Gilda, specie quando manteneva le labbra bene serrate attorno alla cappella.
   Gabriele e Nicole tornarono a sedersi al tavolo quando l'orchestra si concesse una pausa. Affaticato per il dispendio di energie consumate a ballare Gabriele bevve, tutto d'un fiato, la birra che riempiva un boccale di vetro, poi emise un gran rutto.
   - Beh, siete già stanchi di ballare? - disse Achille rivolto alla coppia di fidanzati quando si avvicinarono a lui.
   - Fa un caldo della malora, si suda troppo, accidenti! - rispose Gabriele la cui camicia era chiazzata di sudore in più parti.
   - Tuo padre, a suo tempo, era un bravo ballerino. - lo interruppe Gilda. - Quando eravamo giovani trascorrevamo i fine settimana in giro per le balere.
   - Beh, potreste ricominciare. - disse Nicole. - Perché no?
   - Mi ci vede grassa come sono danzare su una pista da ballo? Sarei ridicola, non crede? Alla mia età quello che mi è concesso è di rimanere seduta dinanzi alla pista da ballo e applaudire l'orchestra come sto facendo stasera.
   - E lei signor Achille perché non balla? - chiese Nicole.
   - Mi vuole vedere morto? Non ha idea di cosa sarebbe capace mia moglie se mi vedesse ballare con un'altra donna.
   - Ma no, non è vero, perché dici così. - lo interruppe Gilda. 
   - Non lo vuoi ammettere, ma è vero, non racconto balle.
   - Sarebbe gelosa anche se ballasse con me? - disse Nicole rivolgendosi a Gilda.
   Presa alla sprovvista alla donna non rimase che fare buon viso a cattivo gioco.
   - Non deve credere a tutto ciò che racconta mio marito. Se rifiuta è perché non ha voglia di ballare, tutto qui.
   - Allora non si offenderà se l'invito a ballare.
   - Per carità, lo faccia pure.
   - Allora signor Achille cosa mi risponde? Ci proviamo?
   Achille si lasciò sfuggire un sorriso. La richiesta della ragazza lo mise in imbarazzo. Non ballava da tantissimo tempo e aveva timore d'incappare in una figuraccia se mai avesse deciso di calcare la pista da ballo.
   - Su, dai, papà, cosa aspetti? Non farti pregare, eh! - lo incoraggiò Gabriele.
   - Ma no, dai, non ho più l'età per giostrare sulla pedana, e poi con una ragazza così giovane.
   - Non fare il muflone, muovi il culo, dai. - lo incoraggiò Gilda
   - E va bene, dai, se proprio insistete.
   Achille lasciò che la mano di Nicole prendesse la sua, dopodiché permise alla ragazza di trascinarlo sulla pista da ballo appena l'orchestra riprese a suonare.
   Le coppie di ballerini che andarono a occupare la pedana incominciarono a muoversi seguendo il ritmo della musica. Achille era confuso e il cuore gli batteva forte per l'emozione. Fu percorso da fremiti in tutto il corpo e l’uccello si accese di nuova virilità per l’eccitazione. Prese a muovere le gambe al ritmo della musica guidando la ragazza sulla pista da ballo come era solito fare con Gilda quando erano morosi.

   Il ballo liscio è un tipo di danza che si esegue senza alzare troppo i piedi dal suolo. Achille e la ragazza presero a volteggiare sulla pista seguendo un moto circolare. L'uomo, per niente arrugginito nei movimenti, nonostante la lunga inattività, realizzò dei passi fluidi al pari della compagna facendo scivolare la suola delle scarpe sul pavimento di legno reso scivoloso dalla presenza della polvere di borotalco stesa dagli organizzatori della sagra.
   Achille si trovò a stringere il corpo della ragazza portandola a essere un tutt'uno con lui, pilotandola come meglio gli riusciva negli spostamenti sulla pedana. Stringere fra le braccia un corpo giovane e sodo come quello di Nicole era quanto di meglio avrebbe potuto reclamare dalla vita, oltre alla dannata pioggia che da troppo tempo tardava ad arrivare sulla pianura. 
   Aveva l'impressione di sentire Nicole ansimare mentre si spostavano da un lato all'altro della pista, ma ciò che più lo confondeva era il profumo della pelle della ragazza; di una fragranza squisita.
   Nicole bella la era per davvero, forse troppo. Era contento che suo figlio si scopasse una tipa così, anche lui se la sarebbe fatta volentieri se avesse potuto farlo. Seguitò a strusciare il cazzo addosso al corpo di Nicole, ma lei non sembrò infastidita dalla continua pressione che l'uomo esercitava su di lei, perlomeno non lo diede a vedere. Seguitarono a ballare per una decina di minuti, poi fecero ritorno al tavolo senza scambiarsi una sola parola. Oramai con i loro corpi si erano già detti tutto.
   - Beh, com'è andata papà? - chiese Gabriele.
   - Sono stanco morto. Per stasera penso che sia sufficiente così.
   - E' un tipo tosto tuo padre, davvero instancabile. - disse Nicole.
   - Ti sbagli. - disse Achille.
   - Fosse dipeso da me avrei smesso molto prima, te lo assicuro, ma è un duro, lui.
   L'allusione non fu raccolta da nessuno degli astanti a eccezione di Achille che fu lesto a dissetarsi la bocca con una sorsata di birra, altrettanto fece Nicole.


   Achille rimase in compagnia della moglie per il resto della sera, seduto nel cortile della Rocca, ad ascoltare la musica dell'orchestra romagnola. Gabriele e Nicole andarono in giro per la Fiera. Quando verso mezzanotte i due ragazzi fecero ritorno al tavolo occupato dai genitori, Nicole teneva sottobraccio un orsacchiotto di peluche vinto a un gioco.
   Abbandonarono la festa tutt'e quattro verso l'una di notte. I due ragazzi si intrattennero a chiacchierare per un po’ di tempo fuori di casa. Verso l'alba tutta la Bassa fu investita da un violento temporale. La perturbazione, generosa di lampi e tuoni, durò soltanto un paio d'ore, ma nei giorni successivi tutta la pianura fu tempestata dalla pioggia, poi tornò il sole.
   Le acque del fiume ripresero a salire e il raccolto di granoturco fu salvo. Per parecchie sere, prima di addormentarsi, Achille ripensò ai brividi di piacere procurategli dal corpo di Nicole e rimpianse i giorni della sua gioventù.

 

 
 

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