|
TRE
E' IL NUMERO PERFETTO
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Da
qualche settimana, tutti i pomeriggi,
scopo con Sergio. E’ un uomo
tranquillo, seppure un po' strano,
d’altronde strampalata la sono pure io
e questo spiega perché stiamo bene
insieme.
Ci siamo conosciuti nella
clinica dove presto servizio come
infermiera di sala operatoria. Una
mattina ero davanti al distributore
automatico di bevande, posto nel
corridoio della clinica, intenta a bere
una cioccolata calda durante una pausa
di lavoro, quando si è avvicinato al
distributore e ha scaricato un caffè.
Sergio era in attesa
che l'anziana madre emergesse dalla
porta a vetri del blocco delle sale
operatorie, dove era entrata da circa un'ora
per essere
sottoposta all'asportazione della
cistifellea. Un intervento chirurgico
privo di rischi, specie se eseguito in
laparoscopia.
Scorgendomi con indosso la
divisa da infermiera si era rivolto a
me, ponendomi una serie di domande inerenti l'intervento chirurgico cui era
stata sottoposta la madre. Nervoso
com'era avevo cercato di rassicurarlo
confermandogli che non c'era
ragione perché si preoccupasse.
Non mi è chiaro nella
memoria a quali parole ha fatto ricorso
per invitarmi a cena. Quello che ricordo
è che ho accettato l'invito senza
rifletterci troppo com'è nel mio
carattere quando un uomo mi piace. E lui
mi è piaciuto da subito.
Oggi pomeriggio, come
succede da un mese a questa parte, gli
ho fatto visita nella sua abitazione. E'
la mia natura di donna avida di sesso
che mi spinge ogni volta che mi chiama a
recarmi da lui.
Sono bastate poche parole,
scambiate davanti a un distributore di
bevande, per fare capire a Sergio di che
pasta sono fatta. Già dal primo
incontro ha provveduto a mettere allo
scoperto le mie fantasie erotiche,
quelle che ho serbato nascoste alla
maggioranza degli uomini con cui ho
fatto sesso, perché troppo ingombranti.
Lui mi ha aiutata a realizzarle, anzi,
ha fatto di più, perché grazie a lui
sono riuscita a raggiungere una
interminabile serie di orgasmi a ogni
nostro incontro.
Oggi ha voluto farmi una
gradita sorpresa. Abbiamo fatto l'amore,
ma stavolta lo abbaiamo fatto insieme a
due suoi amici.
- Non sei fatta per fare
godere un solo uomo, meriti di più. -
mi ha detto qualche giorno fa e io, per
scherzo o forse no, gli ho risposto che
mi sarebbe piaciuto essere scopata da più
cazzi per volta.
I suoi due amici nemmeno li
conoscevo. Ed è stato un bene perché
altrimenti mi sarei rifiutata di fare
sesso con loro stante la consistenza del
cazzo di cui entrambi sono dotati.
- Ho una sorpresa per te. -
è quello che ha detto Sergio quando,
verso mezzogiorno, mi ha raggiunta al
telefono durante una pausa di lavoro fra
un intervento chirurgico e l'altro.
Uscendo dalla clinica, poco
dopo le tre del pomeriggio, l’ho
trovato ad attendermi poco distante
dall'ingresso principale
dell’ospedale. Era seduto al posto di
guida del suv parcheggiato
dall'altra parte della strada.
Mentre mi avvicinavo alla
macchina non ha smesso un solo istante
di togliermi gli occhi di dosso. Gli
piace stare a osservarmi, specie quando indosso
un vestito tutto di un pezzo,
superaderente, tacchi da dodici,
occhiali neri avvolgenti, ricalcando le
orme di una puttana di classe.
Abbiamo raggiunto una villa
sulle prime colline, distante una decina
di chilometri dalla città, dove non
avevo mai messo piede. Superato il
cancello d'ingresso del parco mi ha
preceduta verso il portone della villa,
dopodiché mi ha condotto attraverso un
breve corridoio, fintanto che abbiamo
messo piede in una camera da letto.
Dalle imposte delle due
finestre, opportunamente serrate, non
filtrava un filo di luce. Ha provveduto
ad accendere una abat-jour, sistemata su
uno dei comodini, dopodiché mi ha fatto
sedere sul bordo del letto.
Senza dilungarsi in
spiegazioni mi ha ordinato di
spogliarmi. Ho ubbidito senza fiatare.
Il cuore mi usciva dal petto per
l'inquietudine che mi portavo addosso,
conscia che il regalo promessomi, a suo
dire, mi avrebbe sconvolta. Una volta
nuda ha accennato ad allontanarsi dalla
stanza, ma prima di farlo si è rivolto
a me.
- Sei bellissima. - ha
detto. Subito dopo dal corridoio mi è
pervenuto l'eco della sua voce mentre si
rivolgeva a qualcuno nella stanza
attigua a quella che occupavo.
Non sapevo se gli ospiti
erano donne o uomini e nemmeno qual era
il numero delle persone in attesa, ma la
cosa non mi ha imbarazzata granché
perché ero eccitatissima al pensiero
essere scopata da più uomini nello
stesso tempo. Se invece fossero state
donne mi sarei divertita a guardare
Sergio scopare con qualcuna di loro e
farmi leccare la figa.
I due uomini, entrambi
nudi, hanno messo piede nella stanza da
letto eccitati e con il cazzo bene
tiro. Di sicuro si erano masturbati per
farlo diventare in quello stato, penso,
oppure no. Boh!
Lì per lì non ho fatto
troppo caso alle sembianze del loro
volto presa com'ero nell'ammirare la
consistenza dei due rotoli di carne, uno
dei quali di notevoli dimensioni.
Sergio mi ha ordinato di
prendere posto sul letto, cosa che ho
fatto senza esitare, poi ha voluto che
allargassi le cosce conservando le gambe
penzoloni sul bordo del materasso a sfiorare
con i piedi il pavimento.
In quella posizione, con
gli umori che mi scivolavano fra le
cosce, dando lustro alla fessura della
passera confusa fra una fitta peluria
nera, la lingua di uno dei due uomini è
scivolata sul clitoride e io mi sono
sciolta come burro caldo.
Sergio mi ha ordinato di
accostare le mani sulle tette e
strapazzami i capezzoli. Eccitata
com'ero mi è bastato toccarmi che
subito ho cominciato a gemere e ansimare
di piacere mentre l'uomo, inginocchiato
davanti alle mie cosce, insisteva a
leccarmi il clitoride.
Mi sono tuffata a capofitto
nel mondo di piacere trasmessomi dal
movimento della lingua precipitando in
un incredibile stato confusionale.
Nemmeno mi sono accorta che l'altro
ospite, nel frattempo, si era piazzato
sul letto accanto a me.
Sergio, posizionatosi di
fianco alla mia persona, mi ha ordinato
di prendere in bocca il cazzo dell'uomo
sistemato cavalcioni sul mio petto.
Quest'ultimo ha disteso le braccia ben
oltre il mio volto fino trovarsi nella
posizione di un quadrupede. Mi sono ritrovata con la cappella che mi
pendeva sopra la bocca, ansiosa di
succhiarla e portare a compimento il
pompino.
Il piacere che provo ogni
volta che mi lascio scopare in bocca non
ha eguali. Ma succhiare mentre qualcuno
nel contempo mi stava leccando la
passera mi ha mandato al settimo cielo.
Il cazzo in gola ha un
sapore favoloso. Mi piace succhiarlo e
inseguire col capo il movimento del
bacino di chi mi scopa nella bocca,
specie se è ben dotato. E quello che
stavo succhiando lo era.
In questa prima fase
Sergio se n'è stato per tutto il tempo
in disparte, gridandomi addosso della
troia, eccitandomi fino a mandarmi in
trance rapita dal piacere che sapeva
trasmettermi la strana situazione in cui
mi sono venuta a trovare. Tutt'a un
tratto, quando ancora non avevo
raggiunto l'orgasmo, ha ordinato ai due
uomini di scoparmi per davvero.
Stordita di piacere mi sono
ritrovata col petto sul torace di uno
dei due uomini che subito ha provveduto
a spingere tutta l'attrezzatura, grossa
più del normale, dentro la vagina.
Ancora sto a
chiedermi come ha fatto a starci tutto
quell'arnese dentro di me, boh! Quello che
ho avvertito, quando la cappella mi ha
penetrata, è che le pareti della vagina
si sono allargate a dismisura per
accoglierlo. Mi sono messa a gemere per
il piacere che stava trasmettendomi la
penetrazione mentre il cazzo scivolava
tutto dentro.
Il secondo uomo, nel
frattempo, si è posto dietro il mio
culo, in piedi davanti al bordo del
letto. Ha aspettato che il cazzo
dell'amico fosse penetrato per intero
nella vagina, dopodiché mi ha afferrato
i fianchi con entrambe le mani e mi ha
sputato un grumo di saliva sull'ano.
Prima d'infilare la
cappella nel buco del culo ha avvertito
il compagno, che mi stava scopando da
sotto, di rallentare la sua azione. Ha
distribuito con le dita la saliva sulla
pelle e mi ha dilato con un dito lo
sfintere prima di avvicinare la cappella
all'ano, poi mi ha penetrata.
Il dolore che ho avvertito
è stato immane. Ho serrato i denti per
non gridare, ma non per questo ho
rinunciato a essere scopata da due cazzi
contemporaneamente.
Il piacere ha cominciato a
crescere quando tutt'e due gli ospiti
hanno iniziato a scoparmi. I due cazzi,
separati da una sottile parete di pelle,
hanno stimolato la mia carne sfregandosi
uno contro l'altro mentre Sergio non si
stancava di urlarmi addosso della troia.
Ho avuto l'impressione che
volessero sfondarmi fica e intestino, ma
l'effetto di qualche lacerazione ai
tessuti dell'ano l'ho avvertito.
Ho raggiungo un primo
orgasmo scuotendomi tutta. L'urlo che mi
è uscito liberatore dalla bocca non
aveva alcunché di umano. Sono stata
riempita di sborra e mi sono accasciata
di lato per ricevere in bocca quella di
Sergio che nel frattempo aveva
cominciato a masturbarsi eccitato dallo
spettacolo che gli stavamo dando io e i
suoi amici.
Stavo ancora vivendo uno
stato di ebbrezza quando Sergio si è
rivolto a me.
- Le prossime volte saremo
sempre in tre a scoparti. Contenta?
Ho sorriso e ho chiuso le
palpebre soddisfatta.
|
|
|