VERMI IN UMIDO A COLAZIONE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

    Questa mattina, svegliandomi, ho avuto la gradita sorpresa di vedere il prato intorno a casa ammantato di bianco. Sono scesa dal letto, ho calzato ai piedi le babbucce di lana di vetro, e sono corsa giù per le scale. In cucina ho trovato mamma in compagnia di Frèdèrich, il suo boyfriend. Stavano facendo colazione indifferenti allo straordinario evento atmosferico. Incuranti della mia presenza hanno proseguito a intingere tozzi di pane in una ciotola di spezzatino di vermi in umido.
   Avrei voluto vomitargli addosso tutta la mia rabbia, e non solo quella, nauseata dallo stomachevole odore dei vermi cucinati in umido e dai discorsi puerili che mamma e il suo boyfriend intrattenevano.
   Una intrusa! Ecco come mi sento quando sono costretta a rimanere in loro compagnia. Irritata ho cosparso della marmellata di prugne su delle fette di pane tostato, dopodiché ho consumato la colazione davanti alla finestra del salotto guardando la neve che cadeva sui prati. Il resto della mattina l'ho trascorso nella mia cameretta, davanti allo schermo al plasma, prestando attenzione a una lezione di biologia.

   Io e mamma viviamo in un vecchio casolare di campagna. E' disposto su due piani e arredato in maniera moderna e funzionale. Quando tre anni fa un tumore ai polmoni si è portato via mio padre, abbiamo seguitato ad abitare in questa casa, lontano dalla città, conducendo una vita tranquilla, perlomeno fino a quando, senza una plausibile ragione, sei mesi fa, mamma ha cominciato a portarsi a letto gli studenti del corso universitario di cui è una docente. E la nostra vita è cambiata radicalmente.
   Frèdèrich è l'ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie di ragazzi che in questi mesi hanno occupato la camera da letto di mia madre. Non che ne sia gelosa, anzi! Sono contenta per lei, ma trovo imbarazzante che dei ragazzotti, pur se assetati di sesso, sperperino le loro energie facendo sesso con una donna di quarantacinque anni che, considerando l'età, potrebbe essergli madre.

   Frèdèrich sembra infastidito dalla mia presenza, ma ciò non gli impedisce di muoversi a suo piacimento fra le mura di casa. E lo fa comportandosi da padrone e non da ospite occasionale.
   Sono solita eludere la sua compagnia come ho sempre fatto con gli altri boyfriend che lo hanno preceduto. Ma ho l'impressione che sia sempre lì a spiarmi e non è uno sguardo impudico il suo, e questo m'incute paura.
   Da quando mamma ha iniziato a portarsi a letto gli studenti non è più la stessa. Ha subito dei mutamenti, soprattutto fisici, forse per effetto dell'intensa attività sessuale che pratica accoppiandosi con loro.
   La pelle raggrinzita è tornata liscia e lucente come quando aveva il mestruo. Le rughe sul collo sono sparite e le pieghe a zampe di gallina che delimitavano l'angolo degli occhi non le ha più.
   - Sophie!
   La voce di mia madre rimbomba nell'androne della casa e giunge alla mia camera. Esco nel pianerottolo e mi sporgo col busto dalla balaustra di legno.
   - Sì, mamma.
   - Esco con Frèdèrich, andiamo in città per fare delle compere, sarò di ritorno verso l'ora di cena. Sai come arrangiarti, il frigorifero è pieno di cose da mangiare.
   - Va bene, non ti preoccupare. Divertiti!
   - Ciao!
   - Ciao! - rispondo distrattamente.
   Dalla finestra della camera osservo mamma e Frèdèrich mentre salgono sul Nissan parcheggiato nel viale d'ingresso. Il fuoristrada imbocca il viale che conduce alla strada statale e in breve tempo scompare alla mia vista. Mi allontano dalla finestra e digito sul palmare alcune istruzioni. Il navigatore satellitare segue le indicazioni imposte e parte alla ricerca d'immagini piccanti.
   Ho voglia di distrarmi con qualche visione eccitante per uscire dalla noia che mi attanaglia. Passo in rassegna le immagini di alcune Webcam erotiche. A quest'ora, in una qualsiasi parte del pianeta, c'è sempre qualche stronzo di esibizionista desideroso di mostrare il cazzo in video. Talvolta mi mostro nuda anch'io, infatti, mi piace masturbarmi sapendo che qualcuno mi sta a guardare. Oggi però non ne ho voglia.
   Passo in rassegna le immagini in Webcam che il server di SkyBoys, cui sono abbonata, mette a disposizione sul canale 2222. La visione di donne e uomini che esibiscono cazzi e fiche si susseguono sullo schermo al plasma appiccicato alla parete della camera, ma nessuna situazione erotica sa eccitare la mia fantasia.
   Dovrei mettermi a studiare, però non ne ho voglia. Rimango coricata sul letto a oziare, poi decido di sintonizzarmi su un canale satellitare specializzato nella messa in onda di film mèlo in voga prima dell'anno 2000.
   Mi commuovo e piango per gran parte della proiezione del film. So bene che non dovrei guardare questo genere di spettacoli. Mettono addosso tristezza, infatti, è questa la ragione per cui il Ministero della Famiglia ne sconsiglia la visione a donne e bambini.
   Quando decido di prepararmi la cena sono le 8.00 di sera. Apro lo sportello del frigorifero e vado alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. 
   Seminascosto dietro alcune scatole di vermi in umido, di cui è ghiotta mamma, trovo un involucro con del filetto di manzo. Apparecchio la tavola e su una piastra metto a cuocere una bistecca. Condisco delle verze tagliata a fette insieme a dei filamenti di carota. Terminata la cena mi accomodo in salotto.
   Sullo schermo affisso a una parete della stanza mi perdo a leggere le pagine elettroniche di un romanzo di Zola. Tutt'a un tratto il rombo del motore di un'autovettura mi distoglie dalla lettura del libro. La clessidra segnatempo indica le 22.00. Mi avvicino alla finestra che si affaccia nel cortile e scorgo mamma e Frèdèrich mentre scendono dal Nissan. Attraversano il cortile e si avvicinano al portone d'ingresso. Torno sui miei passi e mi accomodo sul divano, poi spengo il proiettore video.
   - Siamo tornati Sophie!
   Mamma fa il suo ingresso in salotto. Si libera del paletot, volteggia col corpo al centro della stanza, poi si gira verso di me.
   - Ti piace quest'abito in lamé? Carino, no? Me lo hanno confezionato alla sartoria dei magazzini La Fontènè. Hanno impiegato meno di mezzora a produrlo. Carino, eh? L'ho pagato una sciocchezza.
   - E' una meraviglia. Complimenti! 
   Sono sorpresa nel vederla vestita con un abito da sera, non succedeva da anni. Ho l'impressione che sia ringiovanita anche nello spirito.
   - E' tutto qui quello che sai dire?
   - Sì, certo. Sei bellissima mamma.
   - Lo dici con un tono.
   - E' che sono stanca.
   - Ti credo! Passi tutto le giornate chiusa nella tua camera a leggere e studiare. Potresti almeno scendere giù in città ogni tanto.
   - Sì, certo, hai ragione mamma.
   Mi alzo dal divano e mi avvicino alla scala che conduce al piano superiore. Sto per salire i gradini quando sono trattenuta da una mano che si sovrappone alla mia sul passamano in legno.
   - Vai già a nanna?
   - Sì, proseguirò sotto le coperte la lettura che ho interrotto al momento del vostro ritorno.
   - Ti abbiamo disturbata forse?
   - Ma no, sono soltanto stanca. Mi appisolerò dopo poche pagine.
   - Buonanotte, Sophie. 
   - Anche a te mamma.
   Scambiamo un paio di baci sulle guance, dopodiché proseguo in direzione della mia camera. Non saluto Frèdèrich e lui fa lo stesso con me.
   Infilo il pigiama e mi infilo sotto la termocoperta. Accendo lo schermo al plasma e sulla tastiera del palmare digito le parola "sesso + acqua". Un lungo elenco di titoli di film con queste caratteristiche appare sul display. Ne scelgo uno a caso. L'immagine che compare è di una spiaggia tropicale. Due uomini e una donna fanno sesso sull'arenile all'ombra delle palme. Resto a guardare la scena per alcuni minuti senza esserne particolarmente coinvolta, poi decido di rendere più eccitante la serata consumando qualche lamella essiccata di Psalliota Campestris, un fungo che a contatto con la lingua stimola le papille gustative e non solo quelle. Ne assaporo una decina di lamelle e passo in Webcam, ma ancora una volta non c'è niente che sa eccitarmi.
   Il server con cui sono abbonata propina i soliti rottinculo esibizionisti che si sparano seghe a non finire e un mucchio lesbiche che si palpano la figa. Seleziono una dopo l'altra le telecamere a circuito chiuso di cui è provvista la nostra abitazione. In salotto non c'è nessuno, così pure in cucina e nell'androne. Decido di collegarmi con la telecamera posta nella stanza da letto di mia madre.
   La luce della stanza è accesa, Frèdèrich sta seduto sul letto e mantiene i piedi appoggiati sul pavimento. E' nudo con il cazzo in erezione. Mamma è davanti a lui, in ginocchio. Beh! Come spettacolo non c'è male, penso mentre aggiusto la nuca sul cuscino. Ho sempre resistito alla tentazione di guardare mamma mentre fa l'amore con i suoi boys, stasera sono curiosa di vedere cosa combina con Frèdèrich.
   Mi sento imbarazzata a osservarla mentre fa del sesso. Mi secca violare la sua intimità, ma ho bisogno di capire. Vederla congiungersi con un tipo come Frèdèrich mi mette apprensione.
   Mamma è più bella del solito. La luce soffusa della camera le dona un alone arcano. Il seni minuti e i fianchi stretti le conferiscono un aspetto fine e delicato. I capelli lunghi e lisci che non ha mai voluto tagliare in quest'ultimi mesi le scendono fino sotto le spalle. Gli occhi sembrano cristallizzati e brillano come diamanti. La pelle è levigata come la superficie dei sassi trascinati sul fondo dall'acqua dei torrenti. E' bellissima.
   Raramente mi è capitato di pensare a mia madre come a un oggetto di desiderio sessuale. Guardandola in quella situazione intuisco che racchiude in sé qualcosa di straordinario.
   Frèdèrich è sdraiato con la schiena sul letto, appoggia i piedi a terra e tiene le cosce divaricate. Mamma è inginocchiata ai suoi piedi e gli lecca le palle. Il lungo periodo di astinenza sessuale sembra non averle fatto dimenticare come si fa a soddisfare un uomo. La osservo mentre succhia il cazzo. Lo fa con partecipazione, senza impaccio, per nulla intimidita dalla differenza di età che la separa da Frèdèrich. Di lui, invece, tutto mi appare strano, anche la forma del cazzo.
   Sopra le palle, alla radice dell'asta, è provvisto di uno strano rigonfiamento ma non riesco a capire cosa sia. Mamma appoggia il culo sulle ginocchia di Frèderich con il cazzo infilato nella fica e mantiene le mani appoggiate sulle spalle del ragazzo. Muove il bacino in simbiosi con i movimenti che le imprime il cazzo. Percepisco che sta godendo perché preme le labbra una sull'altra, mordicchiandole nervosamente.
   Anch'io ho la fica bagnata fradicia come la sua, tocco il clitoride e lo sfrego. Soddisfo questa necessità mentre seguito a guardare mia madre che fa l'amore con il giovane amante. Mantengo il palmo della mano appoggiato sul monte di venere, rasato a eccezione di una sottile striscia di peli all'apice della passera, e con la estremità delle dita sfioro le labbra della fica.
   Inumidisco a più riprese le dita nel mio umore e proseguo a gingillarmi il clitoride. Una lunga serie di fremiti precede l'orgasmo. Vengo guardando mia madre che si è sistemata alla pecorina sul letto. Frèdèrich la sta scopando da dietro. Tiene le mai appoggiate sui fianchi di mamma e spinge il cazzo in profondità, nel buco del culo.
   Rinfrancata dall'orgasmo mi raggomitolo nella termocoperta e mi perdo a guardare mamma che di orgasmi sembra averne più di uno. Frèdèrich è instancabile nello scoparla, muove il cazzo come uno stantuffo. La sacca di pelle che poc'anzi avevo notato accanto ai testicoli si è dilatata a dismisura e sembra debba esplodere da un momento all'altro.
   Il corpo di mamma è imperlato di gocce di sudore. I capelli umidi e scomposti le coprono parzialmente il viso che appare stralunato. Sembra assatanata, tiene il cazzo stretto fra le labbra e lo succhia con una furia inaudita. Un flutto viscoso le riempie d'improvviso la bocca. Proviene dalla sacca che sta sotto il cazzo di Frèdèrich e si contrae spasmodicamente espellendo il fluido dall'uretra.
   Il liquido, di un intenso colore verde menta, le fuoriesce dalle labbra e scende lungo il mento. Resto sbalordita e mi ritrovo seduta sul letto a guardare lo schermo. Mamma ingurgita il liquido fino all'ultima goccia, fino a quando, esausta, si sdraia sul letto.
   La luce della camera si spegne. Lo schermo diventa nero. Mi stringo nelle lenzuola e per la prima volta nella mia vita sto provando una sensazione d'isolamento rispetto al resto del mondo. Faccio fatica ad addormentarmi, mi tornano alla mente le voci che da qualche tempo circolano all'università. Si parla di un probabile atterraggio di astronavi e della presenza di extraterrestri in mezzo a noi. Frèdèrich, potrebbe essere uno di loro.

   E' mattina quando mi sveglio. Tutt'a un tratto mi viene il dubbio che tutto ciò ho visto stanotte nella camera di mamma sia solo frutto della mia immaginazione, e dell'esagerato consumo di funghi allucinogeni che ho ingurgitato ieri sera. Chiudo gli occhi e mi riaddormento. Fuori dalla finestra ha ripreso a nevicare.

 

 
 

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