Questa
mattina mi sono svegliata abbastanza in ritardo
rispetto alle mie abitudini. L'orologio
della radiosveglia indicava le 10.00
quando ho aperto una palpebra e subito
dopo l'ho richiusa, dopodiché ho
infilato la testa sotto il piumone e
sono rimasta a godermi il calore del
letto fino a mezzogiorno.
Il sabato notte non ho l'abitudine di
dormire sola, anzi, è da parecchie
settimane che non mi succedeva, eppure
stanotte non ho avvertito il bisogno di
avere un uomo accanto a me.
Ieri sera, nuda sotto il piumone, mi
sono addormentata davanti allo schermo
della tivù mentre assistevo alla
proiezione del film "Ultimo tango a
Parigi". Ho chiuso le palpebre
quando, dopo una interminabile sequenza
di spot pubblicitari, ha avuto inizio il
secondo tempo della pellicola, favorita
in questo dalle note avvolgenti del sax
di Gato Barbieri e dai virtuosismi
luministici di quel mago della
fotografia che è Vittorio Storaro. Sono
planata nel mondo dei sogni senza
accorgermene, e non è la prima volta
che mi succede di addormentarmi mentre
assisto alla visione di questa
pellicola.
E’ innegabile che Marlon Brando
sprigioni un sex-appeal ineguagliabile,
ciononostante rare volte mi è capitato
di leggere i titoli di coda di
"Ultimo tango a Parigi". Il più
delle volte la visione della pellicola
mi è servita per dare vigore alle mie
fantasie sessuali e ieri sera,
prima di addormentarmi, ho finito con il
masturbarmi davanti alle devastanti
immagini del suo bellissimo corpo mentre
in una stanza spoglia di tutto, quella
in cui è girato il film, Brando
sodomizza la giovane compagna.
Il film realizzato da Bernardo
Bertolucci, a detta di molti critici che
hanno recensito la pellicola all’uscita
nelle sale, è un'opera d'arte ricca
soprattutto di rappresentazioni mentali
e di un ingegno stilistico
ineguagliabile. Sennonché, malgrado il
loro illustre parere, sono convinta di
non essere l'unica persona a non avere
compreso qual è il significato di
"Ultimo tango a Parigi". Anzi,
sono portata a credere che nemmeno
Marlon Brando, protagonista maschile
della pellicola, fosse a conoscenza
dell'esatto significato della storia di cui
era stato chiamato a interpretare.
Infatti, nella sua biografia ufficiale,
quella scritta di suo pugno
congiuntamente a Robert Lindsey, libro
che tengo gelosamente custodito su un
ripiano della mia libreria di casa, mi
ha colpito un commento in calce a una
fotografia che lo ritrae nudo insieme
Maria Shneider, protagonista femminile
della pellicola.
"Ancora oggi non saprei dire di
cosa parlasse."scrive Brando
riferendosi al film. "E sono anche
convinto che nemmeno Bernardo lo sapesse
mentre girava quelle scene."
conclude.
Proseguendo nella lettura della
biografia ho letto che il ruolo da lui
interpretato ha avuto sulla sua persona
degli effetti a dire poco devastanti,
lasciandolo esausto e svuotato alla fine
del periodo delle riprese.
Alla luce di quanto era accaduto durante
la lavorazione del film giurò a se
stesso che in futuro non si sarebbe più
lasciato coinvolgere emozionalmente,
soprattutto in maniera così
distruttiva, prendendo parte a un film.
Questo perché Bertolucci gli chiese d'interpretare se stesso,
improvvisando i dialoghi e rappresentare
il ruolo del protagonista come se
vedesse se stesso riflesso in uno
specchio.
Quando il film uscì nelle sale
cinematografiche, il periodo è quello
del dicembre 1972, avevo meno di un anno
e mi muovevo gattoni sul parquet di
casa, adesso che di anni ne ho quaranta
nulla sembra essere cambiato nella mia
vita perché quando faccio l’amore
seguito a stare carponi, provando
piacere nel farmi sodomizzare dai miei
compagni di letto.
Non mi è dato sapere se il film di
Bertolucci è un capolavoro oppure una
boiata pazzesca, quello che so è che la
storia fra Paul (Marlon Brando) e Jeanne
(Maria Shneider) filmata nel vuoto di
quell'appartamento parigino continua ad
affascinarmi.
E' un opera struggente sul tema della
solitudine dell'uomo moderno. Però è
innegabile che la fortuna commerciale
del film è dovuta in massima parte a
una scena in particolare. E’ quella in
cui Marlon Brando, per ammorbidire
l’orifizio del culo di Maria Shneider,
fa ricorso a un panno di burro prima di
ficcarle il cazzo nell'ano.
Nella sua biografia Brando
racconta che Bertolucci chiese a lui e a
Maria Schneider di avere dei rapporti
sessuali veri, questo per dare maggiore
spessore e autenticità al film, ma
secondo quanto racconta l'attore la cosa
avrebbe modificato la storia che
andavano a rappresentare, perché, a suo
dire, l'attenzione degli spettatori si
sarebbe focalizzata soltanto sui loro
orgasmi, e fu per questo motivo che si
rifiutò di farlo.
Non credo, affatto, a quanto racconta
Brando nel libro a proposito del
modo in cui furono girate le scene di
sesso. Dopo quanto ho appreso a
proposito della sua personalità sono
portata a credere che lui e Maria
Schneider non abbiano simulato quegli
orgasmi, ma fatto del sesso vero
lasciandosi trasportare dalla pulsione
erotica innata in entrambi.
Sono
parecchi gli uomini con cui, nel corso
degli anni, ho fatto sesso e hanno
utilizzato il burro per scoparmi nel
culo. Sono stata sempre io a
chiederglielo perché voglio rivivere,
insieme a loro, una fantasia erotica che
ho impressa nella memoria dalla prima
volta che ho assistito alla proiezione
di "Ultimo tango a Parigi".
Questa è una delle ragioni per cui di Brando ne ho fatto un mito,
perlomeno fino a qualche giorno fa,
quando, sulle pagine del Corriere della
Sera, ho letto un articolo che fa
riferimento a una biografia di prossima
pubblicazione dal titolo: "Brando
Unzipped" (Brando sbottonato),
scritta da un certo Darwin Porter, già
autore di una biografia di grande
successo su un altro famoso divo dello
schermo: Humphrey Bogart.
Nel libro di prossima
pubblicazione, secondo
quando è riportato nell'articolo del
Corriere della Sera, l'autore della
biografia rielabora la tesi della
bisessualità di Marlon Brando
soffermandosi nel raccontare episodi
torbidi della vita privata dell'attore,
rimarcando certi atteggiamenti della
vita sessuale.
In verità scoprire che Brando dormiva
nello stesso letto con la madre, come
racconta l'autore della biografia, non
è stata cosa facile da digerire per chi
come me dell'attore ne ha fatto un mito
da cui trarre piacere. Merda! Per non
parlare di una foto, diventata oggetto
di culto, che lo ritrae in primo piano
mentre ama oralmente il suo boyfriend
storico Wally Cox.
Queste rivelazioni mi hanno sconcertata.
Adesso mi riesce difficile pensare al
protagonista di tanti film cult a
cominciare da "Fronte del
porto" e "Un tram che si
chiama desiderio", per finire a
"Apocallypse News", come a un
mito d'uomo su cui fare riferimento, e
trarre piacere sessuale. Dopo che
l'autore della biografia si è dilungato
nel comporre una lunga lista degli amori
maschili di Brando con divi
hollywoodiani, a cominciare da Burt
Lancaster, proseguendo con Tyrone Power,
Montgomery Cliff, James Dean, Rock
Hudson e tanti altri, mi sono cadute le
braccia.
Nonostante queste malvagie rivelazioni
preferisco serbare di Marlon Brando il
ricordo di chi è stato un amante di
donne, sognandolo a occhi aperti mentre
si danna l'anima nel fare sesso con
Marilyn Monroe, Grace Kelly, Rita
Hayworth, Ava Gardner e Ingrid Bergman,
piuttosto che immaginarlo seduto davanti
allo specchio, nella stanza da letto
della madre, mentre si trucca da donna,
si spoglia e si riveste con gli abiti di
mamma, tacchi a spillo compresi.
Merda! Che delusione si è rivelato 'sto
Marlon Brando!
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