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SEMIRIMORCHIO
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Le
frecce luminose sistemate sulla fiancata
dell'autoarticolato presero ad
accendersi e spegnersi a intermittenza
segnalando l'uscita del veicolo dalla
strada statale.
La motrice, con alle spalle
un carico di prosciutti, entrò
nell'area di servizio e arrestò la
corsa sotto la tettoia, a poca distanza
dalla pompa della nafta. Su entrambe le
fiancate del semirimorchio, verniciato
di un blu cobalto, e sulla parte
anteriore della motrice, appena sopra il
parabrezza, c'era dipinta una scritta:
Autotrasporti Roberto Dal Rol e Co.
Lorella non fece caso
all'iscrizione. Autoarticolati simili a
quello, forniti di scritte, simboli e
marchi di ogni tipo e colore, erano
soliti fermarsi nella stazione di
servizio per rifornirsi di nafta e
ripartire subito dopo. Si allontanò
dalla pompa della benzina, dove aveva
appena terminato di servire un cliente,
e si avvicinò alla cabina della
motrice.
Quando il conducente
dell'autoarticolato mise piede a terra
Lorella si trovò disorientata, confusa,
senza saper cosa fare. L'uomo che si
trovò di fronte anni addietro era stato
un suo amante. Era accaduto trent'anni
prima e quasi se n'era scordata.
Vestito con un paio di
pantaloni da lavoro rattoppati e una
canottiera piena di buchi, l'uomo che un
tempo le aveva fatto perdere la testa,
non era altro che un anziano camionista.
I capelli grigi, la barba incolta, gli
occhi cerchiati, e i denti scuri per il
troppo fumo di tabacco gli conferivano
un aspetto trasandato, tipico di chi ha
passato la notte al volante. Nemmeno lei
era la stessa donna di quando si
erano conosciuti. Allora aveva appena
ventitré anni, adesso ne aveva
cinquantatre. Rimasero per qualche
istante a guardarsi, fissandosi negli
occhi, senza pronunciare una sola
parola. Ci pensò lei a sottrarre
entrambi dal comune imbarazzo.
- Accidenti, Roberto,
quanto tempo è passato, eh?
- Molto, forse troppi anni,
non credi? - disse l'uomo in evidente
impaccio.
- Sì, direi proprio di sì.
- confermò Lorella stendendo la mano
sopra i capelli, accalorata dalla voglia
di sembrare appetibile nell'aspetto
nonostante l'età.
Strofinò la mano sulla
tuta da lavoro per levare le macchie di
grasso e gliela porse. L'uomo
contraccambiò il gesto stringendole la
mano con fare distaccato.
- Quanto tempo è che non
ci vediamo? Trent'anni? Non ho più
saputo niente di te da quando sei andata
ad abitare in città. Che strano, dopo
tanto tempo, ritrovarmi in questa
stazione di servizio, distante un
centinaio di chilometri da Parma, e
incontrarti.
- Strana la vita, eh? Al
paese nessuno ti crederebbe se
raccontassi che ho finito per fare un
mestiere come questo. E tu cosa hai
fatto di bello in tutto questo tempo?
- Ho seguitato a fare il
camionista, che altro avrei potuto fare?
Ancora tre anni di lavoro e vado in pensione.
- Vita grama la tua?
- No, tutt'altro. E' un
mestiere fatto su misura per chi ama la
solitudine.
- Raccontami dai.
Lorella gli chiese se era
sposato e lui le rispose che non lo era.
Le confidò che c'era stata una donna
importante nella sua vita, con la quale
aveva convissuto per una decina d'anni,
poi tutto era finito. Un giorno,
tornando a casa con 24 ore di anticipo
rispetto alla durata di un viaggio di
lavoro, l'aveva trovata carponi sul
letto, con il muso affondato nel
guanciale, mentre un uomo la stava
montando da dietro. Sudata come una
bestia, impegnata a mugolare di piacere,
appagata dal tradimento, non si era
nemmeno accorta della sua presenza.
Roberto proseguì il
racconto rivelando che se n'era andato
via, senza seccarli, facendo ritorno a
casa la sera stessa per fare le valigie,
dopodiché non aveva più rivisto quella
donna.
- Accidenti! Non hai
pensato di chiederle una spiegazione?
- No.
- Non me la racconti
giusta.
- Perché?
- Non sei il tipo da fare
queste cose.
- Ti assicuro che è andata
così.
- E' accaduto anche a noi
due di sperimentare la medesima
situazione, lo ricordi? Mio marito ci
sorprese mentre scopavamo allo stesso
modo di tua moglie e del tizio che la
montava nel vostro letto. Cosa c'era di
diverso allora?
- Sì, è vero, tuo marito
si comportò in modo differente rispetto
a quello che ho fatto io con la mia
compagna. Lui ti perdonò.
- Lui sì.
La loro storia era durata
un paio d'anni, fino al giorno in cui il
marito di Lorella li aveva scoperti
mentre scopavano. A quel tempo lei
desiderava più di ogni altra cosa che
Roberto la portasse lontano dal loro
paese. Per indurlo a compiere quell'atto
aveva messo in atto un inganno,
l'ennesimo della sua giovane vita. Era
stata lei stessa a spedire al marito una
lettera anonima dove gli rivelava la
tresca. Ma Roberto non aveva voluto
saperne di fuggire insieme a lei
nonostante le avesse giurato amore eterno.
Mentre l'uomo che le stava
davanti le raccontava della sua vita a
Lorella tornarono in mente le scopate
che si era fatta con lui. A quel tempo
le piaceva succhiargli il cazzo, mentre
lui godeva nel sodomizzarla nel culo più
di ogni altra distrazione.
Dopo il rifiuto di Roberto
di fuggire insieme la loro storia si era
consumata. Lei e il marito erano andati
a vivere lontano dal paese intenzionati
a condurre una nuova vita. A Parma
c'erano rimasti per breve tempo, poi
avevano cominciato a girare da una città
all'altra, fintanto che da una decina
d'anni gestivano quella stazione di
servizio.
- Sei felice? - domandò
Roberto.
- Ho un marito e due figli
entrambi sposati. Da poco più di un
mese sono diventata nonna, ma non so
dirti se sono felice. E tu, lo sei?
- Sopravvivo.
- Rimpianti?
- Molti.
- Perché non hai accettato
che scappassi via con te quando mio
marito scoprì che eravamo amanti?
- Non lo so, forse non ti
amavo a sufficienza.
- A volte, quando sono
malinconica, mi viene da pensare come
sarebbe stata la mia vita insieme te. Ci
pensi mai tu?
- Desiderare una vita
diversa da quella che ognuno conduce
penso sia inutile.
- A volte sognare aiuta a
vivere. Ricordi quante volte abbiamo
fatto l'amore dentro la cabina o nel
rimorchio del camion. Lo hai mai
dimenticato?
- No, affatto. - rispose
Roberto con un certo imbarazzo.
Lorella avrebbe voluto
rispondergli con la domanda: "Ora
lo faresti?", ma si trattenne dal
farlo. L'incontro con Roberto stava
ammantandosi di nostalgia, avrebbe
voluto sentirsi dire che non l'aveva
dimenticata. Provò a raffigurarsi come
sarebbe stata la loro vita se quel
giorno lui avesse preso la decisione di
fuggire con lei.
Tutt'a un tratto la
capigliatura fulva di un adolescente
fece capolino dal finestrino della
motrice. Un ragazzo stava coricato sulla
branda collocata al disopra del posto di
guida e pareva essere nudo. Il viso del
giovane aveva l'aspetto assonnato tipico
di chi si è appena svegliato. La pelle
slavata, chiara come il latte, gli
conferiva un aspetto selvatico. Ragazzi
come quello Lorella ne aveva visti
parecchi. Molti si pagavano il viaggio
in Italia, provenendo dall'Est, facendo
compagnia a qualche camionista ben
felice di farsi succhiare il cazzo e
scopargli il culo. Il biondino era
sicuramente uno di loro.
- Hello, Rob. Cosa stiamo
aspettando? - disse il ragazzo in un
italiano sofferto.
- Niente non ti preoccupare
Yuri, adesso ripartiamo
- Lui chi è? - disse
Lorella.
- Un amico, che altro?
- Ah!
- Cosa hai creduto?
- Niente, niente.
- Fammi il rifornimento di
nafta, dai, sono maledettamente in
ritardo, a quest'ora sarei già dovuto
essere a Parma.
- Sì, adesso vado, non ti
preoccupare.
Non si rivolsero la parola
per tutto il tempo in cui la pompa
riversò la nafta nel serbatoio del
camion. Imbarazzato Roberto prese a
girare d'intorno all'autoarticolato
dando a intendere di volere controllare
le gomme e il carico senza più
rivolgere la parola a Lorella.
- Ci rivediamo presto. -
disse l'uomo quando si accomiatò. Ma
Lorella pensò che non sarebbe più
passato da lì.
- Sì, certo, fai buon
viaggio. - disse fulminandolo con un
amaro sorriso.
Quando l'autoarticolato
lasciò la stazione di servizio, per
immettersi sulla strada statale, Lorella
aveva già raggiunto il marito che per
tutto il tempo era rimasto alla pompa
della benzina a rifornire gli
automobilisti di passaggio.
- Cosa voleva quel
camionista con cui ti sei soffermata così
a lungo a parlare?
- Niente, solo una
informazione.
- Non è un ufficio
turistico il nostro, spero che almeno
abbia fatto rifornimento di nafta.
- Eh, sì.
Roberto, a suo modo, aveva
dato risposta ai tanti interrogativi che
per anni avevano riempito le notti
insonni di Lorella. Nell'immaginario
femminile prevale l'idea che ogni
camionista è fornito di una donna che
lo aspetta in ogni città. Questo era ciò
che aveva pensato Lorella allorché
Roberto si era rifiutato di fuggire con
lei.
Dopo averlo visto in
compagnia del ragazzo pensò che l'unica
cosa buona del suo ex fosse soltanto lo
straordinario cazzo che custodiva fra le
gambe. Solo quello aveva di buono, pensò,
e non era poca cosa.
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