SE TELEFONANDO
POTESSI DIRTI CHE...

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
  
   
L'apparecchio telefonico, sistemato sul tavolino posto a lato del divano, seguita a squillare. A cercarmi con tanta ostinazione non può essere che Lorenzo. Ne sono certa. Temporeggio prima di dare risposta alla chiamata perché mi piace farmi desiderare. Lascio che l'apparecchio squilli ancora un paio di volte prima di decidermi ad alzare la cornetta. 
     - Pronto… - dico facendo ricorso a un tono di voce volutamente calda e sensuale.
     - Ciao.
     - Ah, sei tu? - dico, dandogli a intendere d'essere sorpresa dalla chiamata, anche se non è affatto così. 
     - E chi pensavi che fosse?
     - Non lo so. Un'amica, forse...
     - Allora sei rimasta delusa nell’udire la mia voce? - mi chiede con l’abituale tono greve che ogni volta mi graffia la carne.
     - Affatto! - dico, augurandomi di mantenere regolare il  battito cardiaco, e recuperare il fiato che mi si è fermato in gola per l'emozione.
     - Cosa stai facendo in questo preciso istante?
     - Sto seduta sul divano e guardo il soffitto mentre rispondo alle tue domande.
     - Rilassati e non mostrarti troppo corrucciata. - è l’invito che mi rivolge. In effetti, la sua telefonata mi ha colto impreparata perché stavo preparandomi a uscire di casa, e non so decidermi se rivelarglielo o meno.
     - Sono rilassata, te lo assicuro. - dico consapevole di raccontargli una bugia.
     - Cosa stavi facendo prima che squillasse il telefono? E perché hai tardato tanto tempo a rispondermi?
     - Mi hai pizzicata mentre stavo preparandomi a uscire di casa. - confesso senza alcun apparente imbarazzo.
     - Ah.  

     Mezzora fa mi sono infilata nel box della doccia, dopodiché una volta uscita dal bagno ho reso piacente e appetibile il mio corpo cospargendo sulla pelle delle essenze profumate. La telefonata di Lorenzo mi ha colto di sorpresa quando ero prossima a uscire di casa, dopo che stamani ho accettato l'invito di alcune amiche, infermiere strumentiste del comparto operatorio dove svolgo il medesimo lavoro, e sto per recarmi alla Balena Azzurra; un ristorante rinomato per la cucina di pesce.

     - Quando il telefono ha squillato da poco avevo terminato di vestirmi.
     - Un appuntamento galante?
     - No, affatto, soltanto una cena con un paio di simpatiche colleghe di lavoro con cui trascorrerò la serata.
    - Colleghe lesbiche?
    - Ma no, dai, cosa vai a pensare...
    - Ti spiace se provo a indovinare come sei vestita.
     - Dai, provaci, dopotutto la cosa potrebbe anche farmi piacere.
     - Beh, senz’altro hai indossato una gonna nera a tubino, sbaglio? 
     - Uhm… esatto! Hai indovinato.
     - Immagino che la gonna sia super attillata. E poi sono certo che il tessuto disegna tutt'attorno il culo una invidiabile silhouette, vero?. 
     - Non sta a me dirlo, ma penso che madre natura mi abbia dotata di un bel culo a prescindere dalla gonna a tubino. 
     - Sei una donna calda e sensuale con un prelibato fondoschiena, contiguo al paradiso, da penetrare e sfondare, che vorrei gustare appieno mordendo ogni centimetro di pelle che si trova intorno al buco del culo. 
     - Ti piace sperticarti in osceni complimenti, vero? Ma vai pure avanti, dai…
     - Indossando una gonna a tubino, magari a vita alta, immagino che l'avrai associata con una camicetta di seta bianca oppure di colore crema, magari plissettata sul seno. Ci ho preso?
     - Sì, ho optato per una camicetta bianca.
     - In effetti, l’abbinamento con la camicia bianca è una ottima scelta per chi indossa una gonna a tubino. 
     - Sono una donna semplice a cui piace vestire in modo convenzionale, oramai dovresti conoscermi. 
     - Tacchi da dodici?
     - Sì.
     - Perizoma o mutandine?
     - Secondo te?
     - Uhm… credo perizoma.
     - Giusto! Bravo! 
     - Reggiseno modellante senza spalline?
     - No, affatto, ho due taglie in più di mia madre. Lei può mettere in mostra una scollatura più profonda della mia, ma io sono un ciclone e posso permettermi di esibire una scollatura prorompente, anche se non paragonabile a quella di una attrice come Monica Bellucci, non credi? 
    
- Anche tu hai delle tette altrettanto spettacolari.
    - Davvero?
    - Altroché!
    - Mi fa piacere sentirmelo dire da te.
     - Torniamo a parlare della tua silhouette. Hai le gambe fasciate da autoreggenti oppure indossi i collant?
     - Secondo te?
     - Penso che indossi le autoreggenti. 
     - Bravo! Ci hai visto giusto.
     - Sì?
     - In questo momento vorrei che tu fossi qui davanti a me, in ginocchio. - dico eccitata all’inverosimile.
     - In ginocchio?
     - E con le guance sprofondate fra le mie cosce smanioso di leccarmi la figa. - volgarizzo, con gli ormoni urlanti e agitata in modo assurdo.
     - L’hai bagnata e... basta?
     - Stai pur certo che non ho la figa in catalessi. - reagisco mordendomi le labbra, tanto che ho l'impressione di captare la consistenza e il sapore del suo cazzo. 
   Ho voglia di toccarmi. Seguiterei all'infinito a intrattenermi con Lorenzo a questo gioco del telefono erotico.
     - Hai molta voglia di toccarti? - mi chiede consapevole che la mia mano già da un po’ scorre sotto l’elastico del tanga impegnata a sgrillettarmi la figa.
     - Hai dei dubbi?
     - No, affatto!
     - E allora?
     - Mi farebbe piacere saperti nuda che ti tocchi il clito mentre io ti sto parlando.
     - Desideri che mi spogli? - dico mentre con la mano scaccio una zanzara che mi gira intorno infastidendomi non poco.
     - Sì.
    - Oddio!
     - Anzi, te lo comando.
     - Vorrei farlo, ma fra poco devo uscire di casa per recarmi a cena con le amiche. Te l'ho detto, no?
     - Vuoi disubbidirmi?
     - No, mai…
     - Allora spogliati! - urla Lorenzo nell’apparecchio telefonico con una parvenza autoritaria che non è nella sua natura. 
     Le endorfine a scroscio che si sono liberate entrando in circolazione nel sangue del mio corpo hanno su di me un effetto da elettroshock. 
   Il parquet della stanza, illuminato dalla luce dell’abat-jour, accoglie gli abiti e tutti gli indumenti intimi che ho addosso. Rimango completamente nuda con le tette gonfie all’inverosimile che paiono scoppiarmi per la troppa eccitazione.
     - Sei nuda?
     - Sì.
     - Toccati.
     Mi sbilancio col culo in avanti e lentamente scivolo dal divano fintanto che con le ginocchia raggiungo il tappeto, collocato a protezione del parquet, mantenendo stretta nella mano la cornetta del telefono mentre con l’altra non smetto un solo istante di accarezzarmi la vagina bagna fradicia.
      Se avessi Lorenzo inginocchiato fra le mie cosce, intento a dissetarsi con il mio umore, gli regalerei il frutto della mia passione più sfrenata, invece lui è distante e ascolta attraverso il telefono i gemiti di piacere che escono dalla mia bocca mentre mi masturbo il clito. 
    Ho la vagina che si contrae e a tratti non posso fare a meno di stirare e pizzicare i capezzoli per accrescere il mio piacere.
     - Mi piace! Mi piace! Mi piace! - urlo dentro la cornetta mentre penso alle mani esperte di Lorenzo che saprebbero toccarmi con la consueta abilità, facendomi godere meglio di quanto ci sto riuscendo toccandomi da sola. In quel caso lo obbligherei a succhiarmi il bocciolo del clito, ficcare la lingua fa le grandi labbra, e leccarmi la figa sino allo sfinimento mio e suo.
     Oramai abbiamo impresso alla nostra conversazione un ritmo del tutto simile a quello di un telefono erotico che mi capita di scorgere su certe emittenti televisiva durante la notte. Intingo a più riprese le dita in una pozza di eccitazione, le ritraggo e le assaggio apposta, in modo rumoroso, affinché Lorenzo possa cogliere i rumori che gli spiaccico attraverso il telefono, e in questo modo possa godere dell’umore e del sapore mielato e intenso che sgorga copioso dalla figa. 
     - Apri le gambe e spalmati il tuo liquido caldo dappertutto. Ti voglio con la pelle bagnata. - mi supplica Lorenzo che sta respirando in modo sempre più pesante. Sono consapevole che sta masturbandosi pure lui e la cosa mi fa piacere.
     Ubbidisco e spingo un paio di dita nella voragine della vagina sempre più allagata per merito delle sue parole. Ansimo di piacere e sento crescere dentro di me il desiderio di esplodere insieme a lui.
   L'orgasmo che ci coglie tutte le volte che facciamo l’amore al telefono è intenso da toglierci il fiato, e spero che lo sia anche quello che stavolta stiamo per raggiungere insieme. Avverto il piacere scivolarmi fra le cosce, ma sono ancora lontana dal venire, per fortuna.
     - Vorrei essere lì con te per annusare il profumo della figa, leccarla, blandirla, morsicarla tutta. – dice Lorenzo privo di sensi inibitori.
     Con Lorenzo condivido una forte affinità sessuale. Nessuno ha saputo stuzzicare la mia fantasia come è accaduto con lui. Gli bastano poche parole pronunciate con la sua calda voce per eccitarmi e farmi viaggiare con la fantasia nei più sperduti paradisi del sesso, perché il potere delle sue parole ha sulla mia immaginazione un fascino incredibile.
     - Erika, voglio che tu sia mia per sempre! Ma so già che prima o poi ti stancherai di me, vero? - pronuncia queste parole lentamente ebbro di eccitazione e la cosa mi stupisce parecchio perché non me le ha mai rivolte in questo modo prima di stasera.
     Con gli occhi chiusi seguito a toccarmi concentrata sul significato delle sue parole godendomi le sensazione di piacere che scorrono lungo il mio corpo.
     - Anch’io ti amo. - dico rapita dall’intensità della sua dichiarazione d’amore e dalla profondità del suo sentimento. - Però se mi conoscessi bene come io conosco te forse non mi ameresti più perché presto o tardi sono certa che finirò per farti del male.
     Veniamo tutt’e due contemporaneamente mentre provo a immaginare di avere Lorenzo cavallo su di me, con le mani strette attorno al mio corpo che mi scopa.
    Da una decina di anni è entrato in funzione il telefono azzurro, al pari del telefono rosa, di quello verde e anche di quello arcobaleno… ma non c'è dubbio che il telefono erotico li batte tutti.

 

 
 

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