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PRIMA
DELLA FINE
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
R iversa
sul letto, la pelle imperlata di sudore,
osservo le travi del soffitto dopo che
ho fatto l'amore. Lorenzo mantiene il
capo appoggiato sul mio petto e sembra
ascoltare il battito del mio cuore.
Tutt'a un tratto mi circonda il fianco
con un braccio, mi fascia l'addome, e mi
tiene stretta a sé. Gli accarezzo il
capo e attorciglio le dita fra i capelli
lunghi e ricci mentre mi esplora fra le
cosce con le dita. Tremo come una foglia
al vento eccitata dal contatto della sua
mano. Socchiudo gli occhi e vorrei che non smettesse mai di toccarmi la
passera in
questo modo.
Ha voglia di scoparmi di
nuovo, lo so, e anch'io desidero che mi
seppellisca il cazzo fra le cosce. E'
questa la ragione che mi spinge a
prenderglielo nella mano e
masturbarlo senza fretta.
E' una notte senza fine
quella che sta per cominciare. Il caldo
nella camera è soffocante. Dalla
finestra spalancata non spira un alito
di vento. Domani torneremo tutt'e due
alle nostre famiglie; chissà quanto
tempo passerà prima che capiti un'altra
occasione per stare insieme.
Il silenzio è interrotto
dai frequenti gemiti di piacere che
escono dalla mia bocca. Non so
trattenermi dal mostrarmi eccitata anche
se vorrei apparirgli meno indifesa.
- Se qualcuno, metti caso
un medico, ti dicesse che ti rimangono
soltanto tre giorni di vita tu cosa
faresti? - provo a confonderlo con
questa domanda mentre è intento a
giocherellare intorno il clitoride
sfiorandolo con l'estremità di un dito.
- Tutti prima o poi
dobbiamo morire, è il destino di
ciascun essere umano. L'importante è
vivere in maniera intensa, con la
mentalità di chi è disposto a
qualsiasi tipo di esperienza.
- E tu lo hai fatto sino a
ora?
- Vuoi sapere se ho vissuto
la mia vita intensamente? Oppure se sono
disposto a fare qualsiasi tipo
d'esperienza?
- Tutt'e due le cose.
- E io non ti rispondo.
- Però puoi rispondere
alla prima domanda che ti ho fatto.
- Ma come ti è venuto in
mente l'idea che potrei morire? Sto bene
e non ho nessuna intenzione di fare
visita al Creatore.
- Un mese fa, a scuola, ho
letto ai miei alunni alcune lettere di
giovani condannati a morte protagonisti
della Resistenza italiana. Ero persuasa
che sarei riuscita a sconvolgerli con
quelle parole, disincantandoli dalla
loro insipienza quotidiana, invece la
settimana successiva, quando ho rivolto
ai ragazzi la medesima domanda
che ho fatto a te, non immagini cosa mi
sono sentita rispondere.
- Beh, sono certo che
almeno uno dei maschi ti avrà risposto
che desiderava trascorrere il tempo che
gli rimaneva da vivere facendo l'amore
con una bella ragazza, magari con la
protagonista del film Nove settimane e
mezzo.
- Bravo! E come fai a
saperlo?
- A quell'età cosa
pretendevi che ti rispondesse? Anch'io,
se non ti avessi conosciuta, avrei
risposto nello stesso modo.
- Vuoi dire che sono meglio
di Kim Basinger? - rispondo mentre a
Lorenzo stringo le palle con il palmo
della mano.
- Mi stai facendo
male. Sei scema?
- Lo so che ti faccio male,
l'ho fatto apposta.
- Ecco, brava, appoggiale lì
le dita. - sembra approvare il gesto con
cui ho ripreso a toccargli il cazzo con
la mano.
- Dimmi cosa ti piacerebbe
fare sapendo che ti restano soltanto tre
giorni di vita.
- Mi prendi alla
sprovvista, potrei anche dire delle
stronzate.
- Dai, su, non farti
pregare.
- Prima di morire mi
piacerebbe andare dinanzi a Berlusconi e
dirgli, guardandolo bene in faccia, che
è vecchio, basso, brutto, e pieno di
botulino in viso.
- Uffa! Possibile che devi
sempre dire delle coglionate.
- Ma no, dai, scherzo, il
bello della vita è che tutti ci diamo
degli obiettivi da raggiungere prima di
morire. Il problema è che col passare
del tempo gli obiettivi che c'eravamo
prefissati cambiano, taluni non li
vogliamo nemmeno più raggiungere e
altri se ne aggiungono senza che ce ne
rendiamo conto, forse è questo il bello
della vita.
- Ma io ti ho fatto una
domanda precisa. Se ti rimanessero
soltanto tre giorni di vita tu cosa
faresti?
Lorenzo rimane silenzioso,
ma non cessa di toccarmi la porta del
paradiso che custodisco fra le cosce. Lo
lascio fare, assecondandolo con il
movimento della mano che tengo stretta
attorno alla cappella.
- Uffa! Sì, ci ho pensato,
però mi vengono in mente solo cose che
hanno come durata minima un anno, mica
tre giorni. Credo che vivrei le ultime
settantadue ore di vita semplicemente,
oppure no, ecco vorrei provare una
droga. Sai che non ne ho mai fatto uso fino a
oggi.
- Una droga? Ma ti sei
rimbecillito?
- Potrei provare a
trasgredire, superare certi limiti,
magari prendendolo nel culo anche, tanto
per provare.
- Invece sai cosa mi hanno
risposto i miei alunni?
- Dai, dimmelo, vai avanti.
- In tre hanno dichiarato
che prima di morire vorrebbero
partecipare al Grande Fratello.
- Ma va. E quante ragazze
vorrebbero diventare delle Veline?
- Nessuna.
- Ah! Strano, ci avrei
scommesso invece.
- Una ragazza mi ha detto
che avrebbe passato il primo dei tre
giorni a fare dello shopping senza
limiti, comprandosi tutto ciò che
desiderava per sé da tempo memorabile e
non ha mai potuto permetterselo.
- E poi?
- Un ragazzo mi ha detto
che gli sarebbe piaciuto scalare un
vulcano attivo e arrivare fino a una
fenditura dove fuoriesce la lava. Un
altro ha confessato che avrebbe voluto
unirsi a una carovana nel deserto del
Sahara per andare a morire là. Un altro
voleva lanciarsi col paracadute.
- Ma le ragazze hanno
parlato di sesso?
- Di fronte a me no, ma
sono certa che lo hanno fatto perché ho
notato parecchi risolini mentre fra i
banchi confabulavano fra loro.
- E tu?
- Io prima di morire mi farò
il bidet, perché farò tesoro del
consiglio di mia madre che quando ero
piccola si preoccupava che avessi le
mutande sempre pulite nel caso mi
avessero trasportata d'improvviso in
ospedale, allarmata per la figura che le
avrei fatto fare se non avessi avuto un
intimo lindo e pulito, un po' come
quando mi faceva il bagnetto prima di
portarmi dal dottore. Quindi prima di
morire mi farò trovare bella pulita.
- E senza mutande addosso,
come ti sei abituata a non indossarle da
quando fai l'amore con me, vero?
- L'idea mi affascina
molto.
- A parte questa stronzata
del bidet dimmi almeno una cosa
importante che faresti se ti rimanessero
soltanto tre giorni da vivere.
- Lo vuoi davvero sapere?
- Sì.
- Innanzi tutto lascerei
subito il lavoro e la scuola. Detesto
insegnare ai ragazzi d'oggi, se non lo
hai ancora capito. Sono privi di valori,
hanno la stessa baldanza dei giovani
ardimentosi di cui gli ho parlato
leggendogli quelle lettere di condannati
a morte, ma la sprecano rincorrendo cose
futili: il telefonino, la moto, la
macchina.
- E poi cosa faresti?
- Mi piacerebbe fare un
bocchino a Michael Douglas. E poi
scoparci insieme per tutta una notte.
- Ah!
- Scherzo, dai.
Lorenzo si accende una
sigaretta e una sottile striscia di fumo
sale verso l'alto. Chino la bocca sulla
cappella e incomincio a succhiarla
mentre anche il cazzo sembra fare fumo
per l'eccitazione.
- L'importante è vivere
per davvero prima di morire. - conclude
mentre è prossimo a venirmi in bocca,
ma sto già pregustando il momento in
cui lo obbligherò a infilarmi il cazzo
nella tana che conduce al paradiso.
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