Questa mattina,
svegliandomi, mi sono accorta che ero
sola nel mio letto. Allora ho cominciato
a toccarmi fra le cosce e mentre godevo
del piacere che so darmi da sola ho
pensato che sto buttando via la mia
vita. In effetti, sino a oggi non ho
combinato niente di speciale. Le
occasioni per realizzare qualcosa
d'importante le ho avute, però ho
sempre lasciato che mi sfuggissero dalle
mani senza riuscire a coglierle.
Da pochi mesi ho compiuto
quarant'anni e nella vita credo di avere
sbagliato tutto, proprio tutto. Svolgo
la professione d'infermiera ma non ci
metto più la passione di una volta. Svolgo
questo lavoro soltanto perché mi
permette di guadagnare il denaro
necessario per mantenermi. Forse dovrei
decidermi a staccare la spina e cambiare
professione al più presto.
Quello di cui avverto la
necessità non è di un uomo accanto, ma
di una donna che nutra un affetto
spropositato verso di me e sappia farmi
godere quando facciamo l'amore, invece
nessuna è capace d'amarmi. Anche
Letizia mi ha mollata e ora sono sola.
Molte delle mie amiche,
quando parlano del momento più bello
della loro vita, raccontano che è stato
quando hanno conosciuto l'uomo di cui si
sono perdutamente innamorate, e che in
seguito ne è diventato il marito. Altre
dicono che è stato quando hanno trovato
lavoro, l'indipendenza, guadagnato un
mucchio di denaro, fatto carriera o
addirittura quando hanno comprato una
casa. Per quanto riguarda la mia persona
il giorno più bello è stato quando ho
baciato per la prima volta Letizia sulle
labbra. Lei non si è ritratta, anzi ha
contraccambiato il mio gesto ficcandomi
la lingua in bocca, andando con la punta
sotto la mia lingua, spingendomela in
alto, verso il palato, scaraventandomi
addosso un litro di saliva, dandomi a
intendere che era sua intenzione farmi
godere come nessuna altra donna aveva
saputo fare prima di lei. E devo
ammettere che c'è riuscita.
Questa mattina, mentre ero
impegnata a consumare la colazione,
caffellatte e un paio di brioche nella
caffetteria che ho sotto casa, mi sono
persa a leggere un articolo che
compariva nella pagina delle scienze del
Corriere della Sera. Un titolo in
grassetto nella parte bassa della pagina
aveva attirato la mia attenzione. La
notizia faceva riferimento a un caso di
amnesia temporanea di cui era rimasta
vittima una donna, dell'età di
quarant'anni come me, protagonista di un
rapporto sessuale particolarmente
intenso. Un caso clinico tanto raro,
rendeva noto il giornalista autore
dell'articolo, da essere pubblicato su
una delle più importanti riviste
mediche americane di neurologia.
Nella fattispecie l'autore
dell'articolo dava notizia di una donna
che aveva fatto ricorso alle cure dei
medici del Pronto Soccorso, accompagnata
dal marito, perché non ricordava nulla
di quanto le era accaduto nelle ultime
24 ore.
L'ultimo ricordo che aveva
impresso nella memoria era che stava
facendo l'amore col marito. Un coito
particolarmente intenso l'aveva condotta
a godere di un micidiale orgasmo che le
aveva provocato la perdita della
memoria. Sottoposta a una lunga serie di
esami clinici e radiologici; tomografia
assiale computerizzata e risonanza
magnetica, la donna non aveva mostrato
alcuna anomalia o danno biologico al
cervello.
Gli specialisti
neurologi, dopo essersi consultati,
avevano convenuto, senza comprenderne
appieno le ragioni che avevano provocato
il vuoto mentale nella donna, che si era
trattato di una rara sindrome d'amnesia
transitoria che le aveva impedito,
seppure per un certo lasso di tempo, di
ricordare porzioni di eventi passati.
E' possibile che una notte
di sesso spinto possa provocare in una
donna una amnesia temporanea? A detta
dei medici pare proprio di sì, anche a
me è capitato un paio di volte con
Letizia mentre eravamo impegnate a
leccarci a vicenda il clitoride in un
sessantanove. Con nessuna altra donna mi
era capitato di raggiungere un simile
piacere. Per fortuna in entrambe le
occasioni si era trattato di una
condizione di perdita della memoria
transitoria, durata soltanto pochi
minuti, dopodiché ero tornata a essere
padrona della mia funzione mnemonica.
Della cosa non ho mai parlato con
nessuno, nemmeno con Letizia, ma stamani
leggendo sulle pagine del Corriere della
Sera che altre donne hanno avuto il mio
stesso malessere, mentre facevano del
sesso spinto, mi sono tolta dalla testa
ogni preoccupazione, se mai l'ho avuta,
anche se non sono, affatto, certa che il
perdurare di eventi come quelli di cui
sono stata protagonista, immagino da
eccesso di piacere, possano provocarmi
danni al cervello. In una di queste due
occasioni, subito dopo avere raggiunto
l'orgasmo, ricordo che mi ero trovata a
esclamare più di una volta:
- Dove mi trovo? Cosa è
successo?
Il mio comportamento ha
messo in imbarazzo Letizia, ignara di
quanto mi stava succedendo.
Per qualche minuto avevo
seguitato a ripetere quella medesima
frase nella mia mente, trattenendomi però
da pronunciarla, mentre m'impegnavo a
succhiare il clitoride alla mia compagna
per farle raggiungere un orgasmo come
quello che avevo avuto io.
Nella memoria ho bene
impresso alcune frasi che io e Letizia
c'eravamo scambiate, stremate dopo una
notte d'amore, la prima volta che
abbiamo fatto del sesso.
- Sei una maiala! - mi
aveva detto subito dopo che mi ero
prodigata con le guance affossate fra le
sue cosce a farle raggiungere l'ultimo
di una lunga serie di orgasmi a
grappolo.
- Perché? - le avevo
risposto indispettita da quella
affermazione alquanto rozza.
- Perché tu Erika sei
bellissima. E del tuo corpo, come dicono
i contadini della Bassa a proposito
della femmina dei maiali, non butterei via niente.
- Che stronza sei. - le
avevo risposto piacevolmente soddisfatta
dopo che mi aveva leccata da capo a
piedi.
E' un vero peccato che
Letizia non sia più qui accanto a me,
forse ha preso paura quando è stata
partecipe e causa dei miei due casi di
perdita temporanea della memoria.
Immagino che sia così, non saprei
spiegare altrimenti quale potrebbe
essere la ragione per cui di punto in
bianco mi ha mollata. Forse dovrei
recuperare la pagina del Corriere della
Sera e fargliela leggere, magari
capirebbe. Boh!!!
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