OSSA
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
  
     L'ultima cosa che ricordo è che sono uscito dal pub verso le due di notte, dopodiché ho tutto annebbiato. Eppure sono certo di non essermi ubriacato come mi succede abbastanza spesso quando la sera esco di casa, infatti, penso di avere bevuto soltanto un paio di birre in compagnia degli amici e niente di più. Quindi non so capacitarmi come diavolo ho fatto a raggiungere questo luogo tetro. Ma dove sono? Merda! Nemmeno so chi è la ragazza che sta cavalcioni sopra di me e mi sta scopando. Dove l'ho rimorchiata? Al bar? Oppure qualcuno mi ha drogato e condotto qui? 
   Muove le natiche avanti e indietro, accorta nel mantenere stretta la cappella nella morsa della vagina, inglobando il cazzo sino alla radice. E' strano, ma non sto provando alcun piacere, nemmeno percepisco stimoli dalle dita che mantiene appiccicate ai miei capezzoli mentre li torce ripetutamente. La ragazza non è brutta, ma nemmeno bella, però è equipaggiata con grosse tette che ballonzolano senza un attimo di tregua davanti ai miei occhi mentre mi scopa.
   Provo a muovere il capo, orientato a guardarmi intorno, ma non sono in grado di farlo. Resto immobile come una mummia, paralizzato, impedito a muovere gli arti, sia inferiori che superiori, mentre dalla bocca non riesco a fare uscire una sola sillaba. Cazzo! Che mi sta succedendo? 
   La ragazza che mi sta sopra geme di piacere mentre, instancabile, seguita a cavalcarmi nella posizione della smorzacandela. La cosa non mi dispiace, anzi, tutt'altro, però vorrei godere anch'io; diamine! D'improvviso mi rifila un manrovescio sulla guancia che mi fa ribaltare il capo di traverso sul parquet dove sono sdraiato.
   Finalmente posso guardarmi intorno mentre sino a ora ho contemplato soltanto il soffitto. Le fiammelle di alcuni bastoni di cera illuminano l'ambiente e gli attribuiscono un aspetto lugubre. Scruto la parete viola della stanza, l'unica che mi è permesso di guardare, e mi metto alla ricerca di un qualsiasi indizio che può farmi capire dove mi trovo. Mi soffermo a fissare lo sguardo su un paio di teschi collocati sopra una cassapanca. La cosa mi dà i brividi. In questo luogo tutto è assurdo e coerente, ma anche un po' macabro.
   Tutt'a un tratto mi torna alla mente una raccapricciante notizia che ho letto nei giorni scorsi sul giornale della mia città. L'articolo riportava la vicenda di cui era stata protagonista una donna svedese accusata di avere fatto sesso con uno scheletro. La donna era una habitué delle camere mortuarie a cui faceva visita quasi ogni giorno. La polizia l'aveva accusata di necrofilia dopo che nella sua abitazione gli agenti avevano rinvenuto oltre un centinaio di ossa che, per sua stessa ammissione, aveva utilizzato in più di una circostanza per masturbarsi.
   Il ricordo dell'articolo di giornale mi riporta alla realtà. D'un lampo tutto mi è chiaro. Sono un cadavere! Sì, un cadavere! Mentre stavo allontanandomi dal pub, per fare ritorno a casa, sono stato investito da una autovettura, catapultato sull'asfalto e trascinato lontano. 
   La donna che mi sta scopando è di sicuro una dei necrofori. Sono oggetto del suo desiderio sessuale e non posso nemmeno ribellarmi perché sono morto. Sì, sono morto! E' un vero e proprio stupro quello che sta mettendo in atto, mentre il suo compito dovrebbe essere quello di prepararmi alla tumulazione con molto amore... a quanto pare lo sta facendo a modo suo. Accidenti!

 

 

 
 

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