VORREI AVERE UN PAIO DI
 TETTE EXTRALARGE

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
   
- S
ono dell’idea che la sensualità che sprigionano le tette non ha origine dal volume, come sostengono la maggioranza degli uomini, ma l'importante è che siano belle sode e superbe nell'aspetto. - dico a Mariangela con cui condivido un tavolo alla Caffetteria Dulcamara.
      Avvicino le labbra alla cannuccia, infilata nella fessura del brik al gusto di pera, e assaporo il succo di frutta. Mariangela invece ha scelto di bere una Red Bull, bibita a base di caffeina di cui va matta anche se, agitata com'è già di suo, non avrebbe alcuna necessità di fare ricorso a ulteriori stimoli artificiali. 
      - Non ti credevo così ingenua. Pensi davvero che gli uomini si eccitino a palpeggiare dei seni minuscoli?- è la risposta di Mariangela verosimilmente delusa dalla mia interpretazione.
      - Beh, allora ti dirò che un ragazzo con cui ho avuto una lunga storia, prima di conoscere Giancarlo, ha detto che le mie tette sono tali e quali a quelle della Venere di Milo, che come ben sai è una delle donne più affascinanti della mitologia greca.
      - In effetti, ti ha fatto un bellissimo complimento nel paragonati ad Afrodite.
      - Dici davvero?
      - Certo che sì. Perché dovrei mentirti?
      - Agli uomini con cui ho avuto delle storie le mie tette sono piaciute, nonostante siano piccole. - dico lasciando cadere lo sguardo verso il basso nella direzione della punta dei capezzoli che trapassano il tessuto della maglietta che indosso.
      - Il fascino che esercitano i seni sugli uomini dipende molto dall’anatomia. Ma anche le tette piccole, se sode, fanno la loro bella figura. E le tue ne sono la dimostrazione. Però le grosse…
      - Cioè?
      - Gli uomini giudicano le tette in base al volume, e detestano le donne che le hanno passe e cadenti o addirittura levigate.
      - Beh, sì, hai ragione.
      - E come giudichi le tue tette quando sei nuda e ti guardi allo specchio?
      - Splendide! Anche se ho soltanto una seconda. - dico con un po’ d’imbarazzo.
      - Ne sei certa?
      - Beh, non voglio darti a intendere che i maschi cadono ai miei piedi per la forma delle tette, ci mancherebbe altro! Però se le avessi grosse come le tue giuro che mi sentirei in imbarazzo. Gli uomini sono un po’ scemi perché finiscono sempre per fare cadere lo sguardo lì, sulle tette. Ci hai fatto caso? Già mi sento a disagio con una seconda, prova a immaginare come potrei sentirmi con una terza o addirittura una quarta. Cazzo! Sarei guardata da capo a piedi in modo osceno.
      - Ma no, dai…
      - Sulle mie tette sono la prima a scherzarci sopra. Le ho piccole e anche leggermente asimmetriche, pensa che ho persino attribuito a ciascuna delle mie gemelle un nome. A quella di destra ho dato il nome di Filippa, all’altra di Genoveffa.
      - Sei buffa, lo sai? - sorride Mariangela.
      - Sì, lo so.
      - Giancarlo, il ragazzo con cui fai coppia fissa da un po’ di tempo, cosa ne pensa delle tue tette?
      - Ti dirò che ha seguitato per molto tempo a prendermi in giro dicendo che sotto la terza non può esserci amore.
      - Scherzava, naturalmente.
      - Mah!
      - Ma sì, dai.
      - Madre natura mi ha dotata soltanto di una seconda misura. E‘ un bel seno, penso, ma non è generoso come il tuo. Le parole pronunciate da Giancarlo, cui ti ho fatto cenno, le ha pronunciate prima che iniziasse la nostra storia, adesso invece le mie tette penso che gli piacciono, credo, perché quando facciamo l'amore le accarezza e le bacia di continuo, e poi si danna l'anima a succhiarmi i capezzoli. A volte s'interrompe, mi guarda, e scherzando dice: “ Ti sono cresciute?”. E poi non finisce mai di farmi dei complimenti: “ Che belle poppe che hai!”. Me le stringe, le bacia, e mi succhia i capezzoli come un lattante. E questo gesto mi piace tantissimo.
      - Ah.
      - Vuoi sapere qual è il nome che gli ha dato? Superpoppe! Però temo che lo dica soltanto per compiacermi.
      - Ma no, dai, probabilmente lo pensa per davvero.
      - Quando siamo in intimità seguita a ripetermi che sul petto ho un monte di roba da toccare e succhiare, poi che sono belle, sensibili e con i capezzoli rosa reattivi al tocco delle sue labbra e dei denti, specie quando li mordicchia. Talvolta quando mi metto nuda davanti allo specchio e sto a rimirarmi, alla ricerca di imperfezioni, lo sguardo mi cade immancabilmente sulle tette, allora vado in crisi e mi viene da pensare che una terza misura la vorrei volentieri.
    - Erika! Hai appena detto che sei soddisfatta della seconda.
    - Mentivo.
    - Purtroppo, come puoi costatare, la natura mi ha fornita di tette un po’ troppo grosse. Ho una quinta abbondante! Ma essendo alta un metro e settantasette centimetri penso che siano comunque abbastanza proporzionate al mio corpo. 
    - E' vero. - dico accompagnando l'affermazione con un gesto di assenso del capo.
    - Arnaldo, il mio ex, insisteva a dirmi che gli piacevano le tette grosse come le mie. A me invece non piacciono per niente perché sono troppo ingombranti! Anche perché non trovo mai dei capi di lingeria adeguati alle mie misure, mentre non ho difficoltà a reperire le mutandine.
      - Le tue tette sono in armonia con il resto del corpo, a mio parere.
      - Quando la mia storia con Arnaldo è finita sai cosa mi ha detto? Che preferiva scopare con donne dalle tette piccole e non con chi le ha grosse come le mie. Giuro che quelle parole mi hanno ferito tantissimo e ancora adesso mi rimbombano nelle orecchie.
      - Giancarlo invece insiste a dirmi che non ha mai adocchiato tette perfette come le mie. E poi che ho il sedere più sodo che abbia mai palpato, tant'é che quando facciamo l’amore me lo tocca e lo morde in continuazione. - dico con un certo imbarazzo.
      - Roberto, il ragazzo che da un paio di settimane ha preso il posto di Arnaldo nel mio cuore, ci sguazza dentro col muso. Ormai mi sono convinta che hanno forme esagerate e ci scherzo sopra. Ti sarai accorta che sempre più spesso indosso camicette con scollature stratosferiche. Beh, ho cominciato a farlo dopo che Arnaldo mi ha rivolto quelle parole di disprezzo. Giuro che da quando esibisco in maniera sfacciata un ampio décolleté delle gemelle ho subito numerosi tentativi di abbordaggio da parte degli uomini, tutti incantati dalle forme delle tette. Gli uomini sono degli sporcaccioni e davanti a delle gemelle come le mie si comportano da scemi.
      - Un paio di anni fa uno stronzo di trombamico, per colmo di sventura microdotato, con cui ho avuto una avventura durata una sola notte, ha avuto l’ardire, seppure scherzando, di dirmi che avrebbe preferito scopare con una ragazza con tette più voluminose delle mie. Vuoi sapere cosa gli ho risposto? Che anch’io avrei preferito fare sesso con un maschio dall’uccello più grosso del suo.
      - E lui cosa ti ha risposto?
      -  E’ rimasto muto.
      - Ah.
      - Però dopo quella sera non l’ho più rivisto.
      - Che cattiva sei stata.
      - Gli uomini rispetto a noi donne sono facilitati nel giudicarci grazie alle forme e dimensioni delle tette, mentre noi donne scopriamo le misure del loro uccello soltanto quando si liberano delle mutande, ma allora è troppo tardi.
      - E’ vero.
      - Adesso ti lascio perché devo assolutamente recarmi in centro a fare delle compere. - dico accennando ad alzarmi.
      Abbandono la sedia e mi avvicino al bancone della caffetteria per pagare le consumazioni. Oggi tocca a me farlo dopo che nelle ultime due occasioni in cui ci siamo intrattenute a consumare la colazione al Dulcamara ha sempre pagato lei. Appena fuori dal locale ci scambiamo un doppio bacio sulle guance. Lei prende la direzione di Piazza Santa Croce, mentre io prendo la strada verso il centro della città.
      In sella alla bicicletta impiego una manciata di minuti per raggiungere il negozio di medicina naturale della Dottoressa Marzotto, di cui sono una affezionata cliente. La buona sorte mi è amica perché nel negozio non ci sono clienti, quindi non dovrò perdere tempo in attesa che giunga il mio turno per vedere soddisfatta la mia richiesta.
      - Buongiorno! - dico rivolgendomi alla Dottoressa Marzotto impegnata a deporre un paio di confezioni di integratori sul ripiano di una vetrinetta.
      - Buongiorno! - risponde contraccambiando il saluto. - Il materiale che mi ha ordinato stamattina al telefono è pronto.
      - Ah, bene.
      - Ora lo vado a prendere. - mi informa mentre si ritrae nel retrobottega.
      In attesa che la dottoressa faccia rientro al bancone mi soffermo a guardare le diverse confezioni di prodotti naturali che fanno capolino su una delle vetrinette. Mi perdo a osservare alcune confezioni di rimedi naturali deputati a provocare effetti positivi sulla sfera sessuale di uomini e donne. A tutt’oggi non ne ho ancora avuto bisogno, ma in futuro, stante la vita frenetica vita che conduco, preparando più di un esame universitario per volta, potrei farvi ricorso.
      - Eccomi di nuovo qua. - dice la dottoressa mentre si affretta a depositare sul bancone, davanti a me, un vasetto di vetro trasparente che contiene una decina sanguisughe. E' questo il motivo per cui mi sono affrettata a lasciare il Dulcamara per questo negozio. Mica potevo raccontare la verità a Mariangela.
      La maggior parte delle donne sono turbate dalla presenza di questi animaletti, ma non sanno che le bestiole potrebbero cambiare in meglio la loro vita. La terapia a base di sanguisughe è vecchia di millenni. Infatti, da tempo memorabile la scienza ha preso atto che le sanguisughe guariscono diverse malattie a cominciare dalle vene varicose, ma sono anche utili nella cura delle trombosi, artrosi e dei reumatismi articolari.
      La dottoressa è persuasa che impieghi le bestiole nella cura di una infiammazione ricorrente all’articolazione di un ginocchio, conseguenza di un incidente stradale di cui sono rimasta vittima, cadendo in bicicletta, quando ero bambina, affezione caratterizzata da fasi di calma assoluta e periodi di infiammazione acuta. Collocando le sanguisughe direttamente sull’articolazione dolorosa l’effetto calmierante è pressoché fulmineo. Ma l’uso che ne faccio non è limitato a questo genere di impiego terapeutico.
      - Beh, se lei seguita a praticare questa terapia significa che ne sta traendo beneficio. Giusto?
      - In effetti, è così, altrimenti non verrei così spesso qua da lei.
      - Non dimentichi che la terapia con sanguisughe va considerata al pari di una misura di accompagnamento. Nel senso che occorre anche fare uso di prodotti naturali di tipo antinfiammatorio. Eventualmente, se occorre, potrebbe anche fare ricorso a pomate di cortisone che potrà prescriverle il medico di famiglia.
      - La ringrazio per i suoi preziosi suggerimenti. Li tengo sempre in dovuta considerazione.
      Pago la somma pattuita al telefono e con il vasetto e le preziose sanguisughe, opportunamente immerse in acqua di stagno; quella che la dottoressa si è premurata di conservare in un luogo oscurato e fresco, mi allontano dal negozio.
      Le sanguisughe conducono una vita semplice. Vivono solo nell’acqua non inquinata, sono anche animali belli ed eleganti e quando nuotano hanno delle movenze molto simili ai delfini. Sono fornite di ottanta dentini che raspano con cautela quando vengono a contatto con la mia pelle, ma io non le utilizzo soltanto per lenire l’infiammazione al ginocchio. Da un paio di anni ho messo in atto un metodo assai originale quanto efficace che farebbe rabbrividire la mente di molte donne.
      Infatti, le sanguisughe mi fanno raggiungere degli orgasmi straordinari. Ogni volta che ho voglia di godere da sola, trastullandomi il clito, inserisco tre o quattro di questi animaletti nella cavità della vagina. Oltre a purificare l’interno di questa parte intima del mio corpo, mi procurano degli orgasmi multipli e prolungati come non sa darmi nessun uomo quando facciamo l’amore.
      La maggioranza delle donne sono spaventate da questi animaletti, ma non hanno cognizione di cosa si perdono. Le sanguisughe mi hanno cambiato la vita in meglio. Impazzisco di piacere tutte le volte che mi succhiano il sangue nel collo dell’utero.
      Da quando pratico questo tipo di rimedio naturale ho più energia, anzi mi sento un’altra donna rispetto a com’ero prima di fare conoscenza con questi animaletti.
      Mentre in sella alla bicicletta attraverso la città per fare ritorno alla mia abitazione sono bagna fradicia fra le cosce per l’eccitazione che mi porto addosso. Non vedo l’ora di infilarmi di nuovo uno di questi preziosi animaletti nella vagina.

 di nuovo uno di questi preziosi animaletti nella vagina.

 
 

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