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OPERAI
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Hai
lavorato quarant'anni alle dipendenze di
un'azienda metalmeccanica, la più
importante della città, che ti ha
sfruttato sino a ridurti nello stato in
cui sei adesso. Metà di questi anni li
hai vissuti all'estero assemblando
macchine per l'imballaggio delle
conserve. Sei un tipo introverso,
asociale, assuefatto alla vita da
scapolo, sempre solo con te stesso.
L'estate scorsa, dopo una esistenza
consacrata al lavoro, hai raggiunto l'età
della pensione. Preso congedo dai
compagni di fabbrica sei tornato un uomo libero, svincolato da qualsiasi
impegno di lavoro, come da molto tempo desideravi.
Sennonché da quel giorno ha avuto
inizio il tuo disagio esistenziale.
Trascorse le prime settimane di
acclimatazione a una vita libera, in cui hai avuto
l'impressione di avere raggiunto una
condizione di pace e tranquillità, la
noia ha preso il sopravvento. Non sapevi
come occupare le giornate privo com'eri
di qualsiasi interesse. Diversamente da
quanto avevi immaginato hai cominciato a
rimpiangere le ore trascorse sul posto
di lavoro. Le giornate sono diventate
lunghe, interminabili, senza
consistenza. Dopo una attenta
riflessione sei giunto alla conclusione
che l'unico modo per uscire dallo stato
di comatoso avvilimento in cui eri
precipitato, fosse d'intraprendere una
nuova esperienza lavorativa.
I risparmi messi da parte
negli anni e la liquidazione di fine
lavoro ti sono serviti per acquistare,
dopo una laboriosa trattativa, una
edicola. Dopo che sei diventato titolare
di quella minuscola impresa commerciale
hai ripreso a vivere.
Tutte le mattine, di
buonora, ti alzi da letto smanioso
d'intraprendere una nuova giornata
lavorativa. Poco prima delle 6.00 apri
il chiosco della rivendita. Impacchetti
i quotidiani invenduti nella giornata
precedente e li depositi sul marciapiede
a disposizione del vettore che provvederà
a ritirarli. Quando finalmente giunge il
camioncino per la consegna dei giornali
freschi di stampa li ritiri e consegni
le giacenze, poi ti rinchiudi nel
chiosco dell'edicola dove ti trattieni
fino a sera.
Fa specie vederti
prigioniero all'interno di un
bugigattolo di pochi metri quadrati. La
tua è una condizione di vita
apparentemente simile a quella di un
carcerato, anzi assai peggiore. Eppure
sembri soddisfatto della tua nuova
esistenza.
Il chiosco, di forma
ottagonale, ospita a malapena una
persona. E' ubicato in pieno
centro cittadino, in uno spiazzo antistante una antica chiesa,
a pochi passi dalla
cattedrale. Quando hai bisogno di
orinare ti arrangi con il pitale che
tieni celato sotto il banco. Raramente
hai bisogno di defecare. Ormai hai
abituato il tuo organismo a soddisfare
questo bisogno fisiologico all’alba,
appena sveglio, dopodiché non evacui
per il resto delle ventiquattrore, salvo
rare eccezioni.
Durante la giornata ti
nutri con cibi conservati in scatola, oppure con
latte e fette biscottate. Ti sei fatto
colto, leggi in continuazione riviste e
giornali, e col trascorrere del tempo ti sei
persino abituato a intrattenere rapporti
cordiali con le persone.
Hai provveduto ad ampliare
lo spazio espositivo dei periodici
pornografici e DVD a contenuto hard. E'
su questi prodotti che hai maggiore
margine di guadagno e non ti fai
scrupolo a smerciare questa mercanzia ai
minori di 18 anni. E' una sensazione
gradevole quella che avverti nell'incassare
denaro.
Sono bastati pochi mesi di
lavoro per cambiare l'essenza del tuo
carattere. Ora sei interessato solo al
tuo tornaconto e al profitto. Sopravvivi
in una situazione di vita oscenamente
indecente. Maneggiare denaro,
scambiarlo, e trarre profitto dalla tua
nuova attività ti eccita enormemente.
Nelle ore pomeridiane, quando la vendita
dei quotidiani è giunta a conclusione,
il chiosco si popola di gente che fa
incetta di rotocalchi e video porno. Fra
loro non mancano le donne, e quando
scorgi una di loro, intenta a esaminare
le riviste hard, fasciate con una
pellicola di cellophane, ti coglie una
dannata voglia di masturbarti. Ti piace
perderti a osservare l'espressione dei
volti femminili che scrutano le
copertine delle riviste. Spesso e
volentieri ti tocchi con l'inconfessato
desiderio di essere scoperto. Lo fai di
fretta, eiaculando prima che le clienti
ti porgano le banconote per saldare gli
acquisti, ma il più delle volte non
riesci a venire.
Da tempo non fai l'amore
con una donna. La tua mano è quanto di
meglio può surrogarla. Sei felice
quanto raggiungi l'orgasmo schizzando
sperma nel fazzoletto che tieni a
portata di mano.
La sera, dopo che hai
chiuso la rivendita dei giornali, fai
ritorno a casa soddisfatto. Negli ultimi
tempi vivi nel terrore che qualche
extracomunitario possa rapinarti
dell'incasso della giornata. Per questa
ragione non viaggi più in bicicletta ma
utilizzi la Panda nei tuoi spostamenti.
Nella tua vita hai sempre votato
progressista, ma sono sicuro che alle
prossime elezioni politiche non lo
farai. E' così che va la vita, lo so,
però mi spiace.
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