E IO GLIELO SUCCHIO...
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

      - E' da un pezzo che non ci sentiamo, vero? Hai delle novità?  - disse Francesca rivolgendosi a Marina in ascolto sul cellulare.
      - Cose da raccontarti ne avrei tantissime, una però è molto interessante.
      - E allora racconta, dai, cosa aspetti? Non tenermi sulle spine.      
      - C'è che ho conosciuto un gran figo d'uomo.
      - E' uno che conosco?
      - Non credo, ma potrebbe anche darsi. E' un mio collega di lavoro.
      - Cazzo! Sei stata assunta soltanto da un paio di mesi in quell’azienda  e già hai trovato il modo per scopare con uno che lavora lì? Stai in guardia eh. 
      - Perché?
      - Bisogna fare attenzione ad accettare anche semplici carinerie dai colleghi di lavoro, perché a lungo andare potrebbero dare adito a problemi sul posto di lavoro. Questo è il consiglio che mi sento di darti.
      - A dire il vero non è esattamente un collega, ma è uno dei responsabili del mio gruppo di lavoro.
      - Com'è? E' davvero un tipo figo, oppure è soltanto carino?
      - Mi è piaciuto dal primo giorno che ho fatto la sua conoscenza. E ho avuto subito l'impressione che l'interesse fosse reciproco.
      - E' sposato? Ha figli?
      - No, è single.

        
- Quanti anni ha?
      - Vent'otto, credo.
      - Ah, però...
      - Sovente, specie di sera, si è offerto di riaccompagnarmi a casa in macchina. E io ho sempre accettato l’invito di buon grado evitando di prendere l’autobus. Così abbiamo avuto più di una occasione per parlare al di fuori del posto di lavoro dove è pressoché impossibile farlo.
      - Tutto qui?
      - Beh, siamo ancora nella fase di conoscenza. Pensa che le prime volte che mi riaccompagnava a casa era imbarazzato quando, dopo avere fermato l'auto dinanzi al portone, al momento di salutarlo gli davo un bacio sulla guancia per ringraziarlo del disturbo che gli arrecavo.
      - E adesso?
      - Quando è in mia compagnia, fuori dall'ambiente di lavoro, ho l'impressione che sia molto più a suo agio rispetto alle prime volte che mi riaccompagnava a casa, ma la situazione non si è sbloccata per niente. Non capisco se il fatto di riaccompagnarmi a casa lo consideri soltanto un atto di cortesia oppure se gli interesso come donna. 
      - E' un tipo strano, allora.
      - Mai una volta che abbia spento il motore della macchina e mi abbia chiesto di salire su da me.
      - Ah.
      - Secondo te cosa dovrei fare per dare una botta di vita a questo nostro rapporto? Devo prendere io l’iniziativa? E in che modo? Tieni conto che è anche il mio capo sul posto di lavoro.
      - Ma da quando tempo va avanti questa specie di scorta che ti fa prendendosi la briga di accompagnarti sino a casa?
      - Accade dai primi giorni che ho preso servizio in azienda. Tieni conto che siamo di turno insieme una volta o al massimo due alla settimana.
      - Sì, va be', ma a parte i due bacetti di saluto, che poi non significano un cazzo, di cosa parlate quando state insieme? Che ti racconta? Parlate mai di sesso?
      - Il più delle volte discutiamo di lavoro.
      - Ah.
      - Sì lo so è troppo poco, eh.
      - Potresti provare a fargli un gancio facendogli un discorso del tipo: “ Io il sabato sera vado a ballare al Dadaumpa, ti piacerebbe farci un salto insieme a me?”. Mi sono spiegata? Insomma se non lo fa lui allora devi essere tu a prendere l'iniziativa.
      - La sera non esce quasi mai di casa, e quando succede è perché va a cena con gli amici. Mi è capitato più di una volta di rivelargli che il sabato sera vado a ballare con le amiche in discoteca per indurlo a invitarmi, ma lui ha sempre cambiato discorso. 
      - E' lento?
      - Ultimamente abbiamo imparato a conoscerci un po' meglio, infatti tutt’e due abbiamo cominciato a parlare molto di noi stessi. Soprattutto delle nostre famiglie e delle esperienze che abbiamo avuto in passato con i nostri ex partner. Insomma, discorsi molto banali, penso.
      - In ogni modo non puoi startene ad aspettare che le cose ti piovano addosso dal cielo. Resta il fatto che se ti accompagna a casa sta a significare che la tua compagnia gli è perlomeno gradita. Quindi, a mio parere, non c'è niente di strano se tu gli proponi di uscire insieme, magari anche solo a prendere un caffè durante il tragitto che fate verso casa tua.
      - La fai facile, tu.
      - A volte mi fai rabbia perché assumi degli atteggiamenti che sono quelli di una bambina di dodici anni. Invece ne hai già ventitré e non sei più una ragazzina. Eppure di maschi non si può certo dire che non ne hai conosciuti, vero? Se davvero il tipo t'interessa allora provaci, Santo Cielo!
      - Tutte le volte che mi riaccompagna a casa è perché finiamo di lavorare verso le otto di sera e temo d’essere invadente a chiedergli di andare in un pub a bere qualcosa. Preferirei che fosse lui a chiedermi di fermarci da qualche parte.
      - Non ti giudicavo così imbranata. Ma cosa ti ha fatto? Il lavaggio del cervello ’sto tipo?
      - Cosa dovrei fare? Gli salto addosso mentre è alla guida del Bmw?
      - Prova a chiedergli di fare colazione insieme prima di andare al lavoro, se non te la senti di farlo alla sera. Insomma, Dio Santo! Deciditi a fare qualcosa!
      - Dal momento che mi inciti a buttarmi alla cieca fra le sue braccia vorrei almeno avere un tuo parere. Secondo te, sono il tipo di donna che potrei piacergli si o no?
      - Per l’esperienza che ho accumulato in tutti questi anni, portandomi a letto diversi maschi, direi che se un uomo ha interesse verso una donna allora di solito si fa avanti lui, però esiste anche una ristretta minoranza di uomini che sono timidi e si vergognano a prendere l’iniziativa e aspettano un segnale d’incoraggiamento da parte della donna. Dimmi la verità! Sei disposta a correre il rischio di vederti rifiutata?
      - Sì.
      - Allora se il tipo ti piace abbastanza, fai tu la prima mossa. Almeno così capisce che gli interessi.
      - Hai ragione.
      - Alla sottoscritta, a parte gli amici, nessuno mi ha accompagnato a casa senza averci mai provato. Ma devi mettere in conto che potresti non interessargli perché se tu gli piacessi qualche segnale avrebbe pur dovuto dartelo, no?
      - Da adolescente ero più genuina e sfrontata rispetto a come la sono adesso con gli uomini. Non m’interessava fare delle figure di merda prendendo l’iniziativa, adesso non più. Sono riluttante a farlo per troppo orgoglio, forse.
      - Mi dai l'impressione di essere imbarazzata come una verginella di quattordici anni che non vuole fare il primo passo perché convinta che debba essere lui a farlo.
      - E tu la prendi l’iniziativa se qualche uomo ti piace?
      - Mi meraviglio che tu non abbia ancora capito come sono fatta. A me piace assumere l'identità di una femmina predatrice piuttosto che essere considerata un bottino da saccheggiare fra le cosce da parte degli uomini. I maschi più crescono d’età e peggio sono. Alcuni mi saltano direttamente addosso oppure mi fanno capire da subito che l’idea per cui si avvicinano a me è solo quella, capito?
      - Beh, io comunque preferisco che l’iniziativa la prenda lui, questione di carattere probabilmente. Ma con ‘sto tipo potrei anche fare una eccezione e decidermi a fare una pazzia buttandomi addosso a lui.
      - Fagli capire che gli piaci e che da parte tua ci sta molto più di una semplice amicizia. Datti una mossa, eh. Se non fai niente rischi di perderlo e tu non vuoi che accada questo, vero? 
      - No.
      - E allora buttati! Tanto non rischi niente, l’hai detto tu che in quella azienda ti consideri di passaggio e ambisci a qualcosa di meglio. Penso che tu non debba essergli del tutto indifferente altrimenti non seguiterebbe ad accompagnarti a casa. Okay la gentilezza, ma trovarsi nella condizione di fare il taxista penso non piaccia a nessuno uomo, giusto? E poi te l’ho detto, per quanto riguarda la mia esperienza tutte le volte che mi sono buttata con qualcuno non sono mai nate cose serie… però c’ho fatto delle scopate da urlo.
      - E allora, tornando alle cose pratiche, cosa mi consigli di fare?
      - Se ti sei rotta le palle e vuoi uscire da questa precaria situazione, allora devi soltanto lanciargli l’amo.
      - Cioè?
      - La prossima volta che ti accompagna a casa chiedigli un appuntamento. Digli semplicemente che è gentilissimo ad accompagnarti ogni volta a casa, ma che senti il dovere di sdebitati in qualche modo magari bevendo un aperitivo insieme. Se non è scemo prende l’occasione al balzo.
      - E se non funziona?
      - Allora fa così. Mentre siete in macchina afferri la chiavetta d’accensione e spegni il motore, poi ti avvicini a lui e appena il suo viso è a tiro ti attacchi come una ventosa alle sue labbra e gliele strappi a morsi. Ehm… in senso figurato naturalmente. 
      - Beh, giunti a questo punto devo confessarti che ieri sera mi ha portato a cena e ha offerto lui.
      - E me lo dici così? E tutto quello di cui abbiamo discusso fino adesso cos'era? Mi hai preso per il culo? Ti sei divertita, eh.
      - Ma no, dai, perché dici così, volevo sentire dalla tua voce se avevo fatto bene ad essere stata io a chiedergli di fermarci a bere una birra insieme. Lui invece mi ha condotto addirittura a cena e una volta seduti a un tavolo del ristorante abbiamo parlato… parlatooo e ancora parlatooooo. 
      - E poi...
      - A mezzanotte mi ha accompagnata a casa, ma nemmeno un bacetto della buonanotte ci è scappato. Avrei preferito che mi saltasse addosso e stai certa che mi sarei lasciata scopare anche in macchina, ne avevo una voglia matta di assaggiare il suo cazzo e farmi sborrare in gola. Ci credi?
      - Togliti dalla testa quel tipo, tesoro, che è meglio per te. Sono abituata ad avere a che fare con bestie di uomini che ti saltano addosso e ti montano come stalloni. Non mi piacciono i tipi come quello che ti fa da taxista.
      - Sono giunta alla conclusione che se un uomo mi conduce a cena in un ristorante, chiacchiera con me per tutta la sera e poi, al momento dei saluti, non si prende nemmeno la briga di darmi un bacetto sulle guance, allora vuol dire che per lui sono soltanto un’amica.
      - Io direi che si è comportato da stronzo.
      - Però è stato carino a portarmi a cena, dopotutto io gli avevo soltanto proposto di andare in qualche posto a bere una birretta.
      - Devi essere tu a decidere se vuoi stare ad aspettare che la situazione evolva in maniere positiva o negativa oppure decidi di lasciare perdere tutto. 
      - Dici che dovrei darmi una mossa?
      - Vuoi che ti dica quello che penso per davvero? 
      - Sì.
      - Allora prova a chiedergli se gli piacciono le donne oppure preferisce fare sesso con gli uomini, magari messo alla punta si dà una mossa.
      - Stai scherzando vero? Magari non gli interessa fare subito del sesso e ci va cauto perché vuole capire se sono il suo tipo.
      - Sei ottimista.
      - A dire il vero nemmeno io so di preciso cosa ci potrebbe essere fra noi.
      - E tu cosa vorresti che ci fosse?
      - Quello che vorrei è che la prossima volta che mi accompagna a casa spenga il motore della macchina, abbassi la cerniera dei pantaloni, mi mostri l’uccello duro e mi spinga il capo verso il basso per succhiarlo e fagli un pompino. Spero troppo?
      - Sì.
      - Va be’, dai, buonanotte ci sentiamo prossimamente…
      - Sono davvero curiosa di sapere come va a finire ‘sta storia.
      - Anch’io. - disse Marina e subito dopo spense il cellulare

 

 
 

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