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RIMORSI
& RIMPIANTI
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Sedute
a un tavolo dell'osteria del Gatto Nero,
ubicata nel cuore dell'Oltretorrente,
Amanda e Jessica conversavano
amabilmente, bevendo a piccoli sorsi
della Scorza Amara, un tipo di lambrusco frizzante a
bassa gradazione alcolica che punge il
palato.
- Rimorso e rimpianto
si assomiglino più di quanto si
potrebbe supporre. Tutt’e due hanno in
comune il senso di colpa. Ma il
rimpianto non può essere giudicato in
maniera infame come il rimorso. - disse
Amanda.
-
Beh, in ogni caso è sempre meglio
provare un rimorso per una cosa fatta,
piuttosto che il rimpianto di non averla
concretizzata. Sei d’accordo? - disse
Jessica.
-
Ne sei sicura?
-
Io sono dell'idea che se nel corso della
vita non arrischi mai, allora sarai
sempre costretta a vivere con il dubbio
sul come sarebbero andate a finire le
cose se ci avessi provato. Perlomeno
questa è la filosofia con cui ho
condotto la mia vita.
-
La fai facile…
-
In effetti, non è per niente facile
agire conformemente a questa concezione
di vita. Spesso costa sacrifici e si va
incontro a delusioni, ma in ogni caso
ritengo che valga la pena mettersi alla
prova.
-
Penso che nel corso del tempo ci
troviamo tutti quanti, uomini e donne, a
dovere rimpiangere molte delle cose che
avremmo potuto fare e invece non abbiamo
fatto. - disse Amanda.
-
Però i rimorsi sono una cosa diversa
dai rimpianti. Sarebbe meglio non
averne, affatto, non credi? Se abbiamo
fatto del male a qualcuno di proposito,
magari per il gusto di farlo o per
vendicarci di qualcuno, allora li avremmo
di sicuro. Gli unici rimorsi plausibili
sono quelli che possiamo avere verso noi
stessi. Ho ragione?
-
Forse.
-
Però avere un rimorso può anche stare
a significare che hai fatto del male a
qualcuno e adesso ne sei pentita. In
definitiva ne hai preso coscienza e hai
imparato la lezione. Mentre avere dei
rimpianti denota che si è rinunciato a
qualcosa. Insomma quello che voglio dire
è che se hai dei rimorsi significa che
in qualche modo hai vissuto e quindi hai
fatto delle scelte. Avere dei rimpianti
è decisamente peggio, non credi? -
concluse Jessica.
-
Sono d’accordo con te. Credo che i
rimorsi siano legati a errori che
riconosciamo come nostri e di cui ci
rincresciamo nel nostro intimo e di cui,
con una attenta valutazione, avremmo
potuto evitare. Il rimpianto invece lo
metto in relazione con qualcosa che è
stato e non abbiamo vissuto e c’impone
una sorta di malinconia perché non
possiamo più porvi rimedio, ma è vivo
nei nostri ricordi.
-
E tu hai dei rimorsi? - disse Jessica.
-
Posso parlarti dei miei rimpianti. Il
peggiore risale all’adolescenza. A
quell’età ero oppressa da una certa
morale religiosa impostami
dall’educazione ricevuta dai miei
genitori. Di fatto, la religione poneva
dei limiti a tutte le mie azioni e ai
pensieri, quegli stessi che oggi tutti
noi consideriamo persino banali, ma che
a suo tempo erano reputati dei gravi
peccati con il solo risultato che mi
provocavano dei gravi sensi di colpa,
afflizioni che hanno segnato per molto
tempo la mia vita. Oggi invece quelle
stesse azioni e pensieri non mi
provocano più alcun rimorso perché non
ho più condizionamenti di tipo
religioso. E quelle stesse azioni le
considero del tutto normali.
-
Ti capisco…
-
E tu ne hai di rimorsi? - la interruppe
Amanda. - Io ho più rimpianti che
rimorsi. Ma da un po’ di tempo ho
deciso di cambiare le cose, invertendo
la direzione, anche se farlo mi costa
maggiore fatica. Voglio smettere di
soffrire per qualcosa che non ho fatto
perché la stimo una fregatura
colossale. E poi mi sono accorta che il
rimorso passa molto prima che il
rimpianto. Merda!
-
Ne sei sicura?
-
Si possono rimpiangere più cose per una
vita intera, mentre qualcosa che ci
provoca un rimorso talvolta può anche
essere rimediato. Il rimorso è qualcosa
che t’inchioda verso un fatto che è
andato storto, mentre il rimpianto ti fa
pensare a qualcosa che solo
potenzialmente avrebbe potuto essere
migliore. Mi sono spiegata?
-
E allora non hai rimorsi? - disse
Amanda.
-
Provo rimorso quando mi capita di andare
contro me stessa, per avere fatto
qualcosa che va contro i miei principi,
e in questo modo mi faccio male da sola.
Provo rimpianto per non essere stata
capace di rendere speciale una serata
come questa. - disse Jessica guardando
fissa negli occhi l’amica seduta di
fronte a lei.
-
Sbagli, perché considero un circostanza
speciale quella di trovarmi qui con te.
-
Dici?
-
Secondo te in amore è meglio il
rimpianto o il rimorso?
-
Sicuramente il rimpianto. Meglio il
ricordo dolente e nostalgico verso
qualcuno che si è amato e si è
perduto, piuttosto che il rimorso.
-
Ne sei certa? - chiese Amanda.
-
Sì.
-
In amore il rimorso può diventare un
tormento. Ed è procurato dalla
consapevolezza di avere fatto del male
alla persona che si è amata.
-
Per me in amore, se una persona ti piace
per davvero, è meglio provarci sempre.
Meglio non essere accettati, ma averci
provato piuttosto che rinunciare a
priori di manifestare il proprio
interesse verso chi ci piace. Sei
d’accordo? - disse Jessica.
-
Sì.
-
Essere rifiutati non è bello ma almeno
non avrai il rimpianto di chiederti come
sarebbe andata a finire se ci avessi
provato, e non verrai mai a sapere la
verità. Anzi, non saprai mai se il
ricordo è ciò che hai oppure quello
che hai perso per sempre. - disse
Jessica che allungò la mano verso
quella dell’amica intenta a
giocherellare con il bicchiere
appoggiato sul tavolo davanti a sé.
I
loro sguardi si specchiarono a lungo
negli occhi dell’altra. Amanda
intrecciò con molta naturalezza le dita
attorno quelle dell’amica dandole a
intendere che gradiva l’interesse che
le manifestava.
-
Anch’io sono dell’idea che occorre
sapere cogliere tutte le opportunità
che la vita ci mette davanti perché,
come sono soliti dire gli uomini:
“Ogni lasciata è persa… e quello
che non prendi tu la prendono gli
altri”. L’importante è avere
fiducia in se stessi e fare la cosa
giusta quando ci si sente. - disse
Amanda.
-
E tu come ti senti in questo momento.
-
Io vorrei scoparti… - rispose Amanda.
-
Magari un giorno, ripensando a questa
serata, chissà se proverai rimorsi
oppure rimpianti.
-
Penso che dipenderà da noi due se
decideremo di farci del male.
-
Esiste anche una terza via?
-
Quale?
-
Non provare né rimorsi né rimpianti.
-
Quel che è certo è che rimorsi e
rimpianti conducono entrambi al dolore.
Sei d’accordo? In ogni caso vale la
penna rischiare e non arrendersi mai,
perché l’importante è mettersi in
strada alla ricerca della felicità.
-
Oppure del piacere?
Poco dopo mezzanotte Amanda e Jessica,
dopo avere svuotato un paio di bottiglie
di Scorza Amara,
lasciarono l'osteria dell'Oca Morta. Appena fuori
dal locale Jessica spinse Amanda con le
spalle contro un muro, poi avvicinò le
labbra a quelle dell’amica che
contraccambiò il bacio.
Quella
sera ebbe inizio la loro storia. La cosa
si trascinò fra alti e bassi per due
anni al termine dei quali si
allontanarono una dall’altra. A
Jessica rimase il rimorso di avere
tradito la compagna ogniqualvolta ne
aveva avuto l’occasione, facendo sesso
con altre donne, preferendo convivere
coi rimorsi e facendo tacere la propria
coscienza. Ad Amanda rimase il rimpianto
di non avere saputo accettare Jessica
per com’era pur amandola e avendole
dichiarato in più di una occasione i
propri sentimenti.
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