LE VERITA' RIVELATE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
   
L
'Oltretorrente è un quartiere popolato da puttane, studenti universitari, extracomunitari, e anziani soli che non possono permettersi il lusso di andare a vivere nei moderni condomini sorti come funghi nelle periferie della città. 
   Attraverso a piedi Piazzale Inzani, con gli ormoni a palla di cannone e l'uccello in tiro. Per la testa ho un solo pensiero: metterlo nel culo a Gloria. 
   Tutt'a un tratto una ragazza sbuca dal buio delle tenebre e mi viene incontro. 
   - Bocca culo e figa 30 euro. - mi biascica addosso. - Dimmi quale delle tre cose ti piace più e la facciamo. Ti va?
   La guardo con attenzione sorpreso dalla sua ostinatezza. Mostra d'avere meno di trent'anni. E' macilenta, con i denti guasti a causa della carie o forse per qualche ragione più grave. Deve essere una tossico che si prostituisce per procurarsi il denaro necessario per bucarsi. Mi guarda speranzosa, alza la gonna e mette in mostra la figa glabra priva delle mutandine.
   - Mi dai 30 euro e ti faccio tutto quello che vuoi. - mi supplica.
   Quello che provo è solamente disgusto, persino l'uccello mi si è afflosciato. Nemmeno le do risposta, passo oltre la sua persona, scansandola con un braccio, certo che tra un minuto l'avrò dimenticata.

   E' risaputo che fare sesso con una tossico, senza cautelarsi con un preservativo, è molto più rischioso che farlo con una qualsiasi puttana. Da sempre evito di scopare con le eroinomani, anche se giovani, ma paradossalmente c'é in giro un gran numero di maschi che, incuranti del pericolo cui vanno incontro, scopano con una di loro, anzi sono disposti a pagare più del necessario per non essere obbligati a utilizzare il preservativo, consapevoli dei rischi a cui vanno incontro.

   - Ti piacciono le femmine con le tette grosse? - stavolta è una donna piccola e in carne ad attirare la mia attenzione mentre le passo dinanzi. Mantiene una spalla appoggiata allo stipite di un portone e mastica un chewing-gum. Sto per risponderle ma lei è più scattante delle mie parole, slega il reggiseno annodato sul davanti e mette in mostra un paio di tette enormi, del tutto simili a quelle della tabaccaia protagonista del film Amarcord di Federico Fellini che, se ben ricordo, aveva due bocce simili a aerostati.
   - Le trovo eccessivamente ingombranti. - dico schernendola. - Purtroppo mia madre mi ha fornito di un cazzo sottomisura, sono certo che scomparirebbe se decidessi di farmi fare una spagnola da te. - e passo oltre.
   - Peccato! Non sai cosa ti stai perdendo. Bel maschione!
   La piccola piazza a forma triangolare, del tutto simile a certi spazi che ho visitato andando in giro per Parigi, pullula di puttane e transessuali. Vado incontro a una stangona, ferma all'angolo con Borgo Marodolo, illuminata dalla luce di un lampione. Deve essere nuova della piazza perché non ho mai scorto la sua presenza prima di stasera. Sono attratto dalla sua accattivante avvenenza e mi avvicino a lei.
   - Se mi mostri il tuo uccello ti faccio vedere il segno dell'appendicite - dice sbattendo più volte le ciglia.
   La battuta ho l'impressione di averla già sentita pronunciare in qualche film, ma non ne sono tanto sicuro. Comunque il timbro della voce, goffamente mascherata, non lascia dubbi sull'identità maschile del soggetto che mi sta davanti. Cristo, mi domando come ho fatto a non accorgermi che è un trans. In tutta la mia vita non ho mai avuto a che fare con gay e transessuali, anzi quando ero piccolo i miei nonni, d'accordo con mamma e papà, non avevano voluto che facessi il chierichetto perché il parroco della nostra parrocchia era soprannominato "Don Palpa" per la sua inclinazione a esplorare con le mani il corpo dei bambini che frequentavano l'oratorio. Allora il termine "pedofilo" non era in voga come al giorno d'oggi, altrimenti qualcuno glielo avrebbe affibbiato di sicuro.
   Nonostante tutto conservo un buon ricordo di quel prete, soprattutto perché aveva collocato nel presbiterio della chiesa, appena dietro l'altare, un juke-box e lo aveva arricchito con diversi dischi a 45 giri, perlopiù sonate d'organo e archi, che faceva ascoltare ai fedeli quando officiava la messa, ma che utilizzava soprattutto durante le cerimonie nuziali e funebri; occasioni in cui si faceva pagare profumatamente l'uffizio.

   Vado sul sicuro e mi avvicino all'abitazione di Gloria situata all'estremità della piazza. L'ho conosciuta circa un anno fa scorrendo i profili di un centinaio di ragazze presenti in una video chat erotica a pagamento. In più di una occasione mi sono masturbato davanti al suo corpo nudo come in precedenza mi era capitato con altre ragazze esibizioniste.
   Il messaggio "Cerco un maschio dal cazzo sempre duro. Ho voglia di essere penetrata analmente, c'è qualcuno on-line disposto a farlo?" mi aveva invogliato a mettermi in contatto con lei.
   "Chiedi e sarai subito soddisfatto" Erano state le prime parole che aveva pronunciato mostrandosi nuda in webcam. Dal primo incontro aveva dato seguito a tutte le mie richieste di sesso spingendosi persino a infilare il dito medio nel buco del culo dopo averlo bene insalivato. Successivamente, una volta entrati in confidenza, mi aveva rivelato, con mio grande stupore, di abitare nella città dove risiedo anch'io.
   Soltanto dopo diverse sessioni trascorse a mostrarsi nuda in webcam, e io a masturbarmi, ero venuto a sapere che era iscritta alla Facoltà di lettere dell'Università, dopodiché non mi era stato difficile farle accettare un appuntamento prospettandole l'opportunità di guadagnare molto denaro. Adesso sono di nuovo qui, davanti alla sua abitazione.
   Non sto più nella pelle per l'eccitazione che mi porto addosso. Premo il campanello alla parete del portone e resto in attesa che Gloria, in mancanza di un citofono, si affacci a una delle finestre al secondo piano dell'edificio.
   Passa parecchio tempo e tarda a mostrarsi alla finestra, probabilmente è impegnata in webcam oppure mi ha visto e non vuole incontrarmi, magari è nascosta dietro le imposte.
   Ho bisogno del suo corpo per soli dieci muniti, soltanto dieci minuti per scoparla nel culo e poi farò ritorno a casa. 
   Tutt'a un tratto le imposte si schiudono e dal davanzale fa capolino il viso di Gloria.
   - Chi è? - dice volgendo lo sguardo nella mia direzione.
   - Sono io, Lorenzo. Mi fai salire?
   Scompare dalla finestra senza prestarmi troppa attenzione. Forse non ha capito chi sono oppure è impegnata in webcam con un cliente e non ha tempo da dedicare a me. Sto pensando a questa e altre eventualità quando il clic dell'apriporta mi avverte che posso salire su da lei.
   Mi ritrovo a calcare i gradini smussati del vecchio edificio con la luce di un accendino che mi fa strada dopo che ho premuto invano l'interruttore della luce a una delle pareti. Sono prossimo ad arrivare al secondo piano dell'edificio quando la porta dell'abitazione di Gloria si spalanca. D'improvviso il pianerottolo si illumina della luce che proviene dall'appartamento.
   Gloria indossa una vestaglia in morbido pizzo, annodata sul seno, con una trama a ragnatela che le arriva fino ai piedi. La guardo in controluce e ho l'impressione che non abbia l'intimo addosso. Probabilmente è nuda e non poteva essere altrimenti con il lavoro che conduce fra le mura domestiche. La cosa mi attizza e non vedo l'ora di metterglielo nel culo, l'uccello.
   - Ciao, non ti aspettavo. Ormai dovresti saperlo che non mi piacciono queste sorprese, tanto più che in questi giorni sto preparando un esame per l'Università e non ho tempo da dedicare ad altre cose.
   - Non ti preoccupare, dieci minuti, ho soltanto bisogno di dieci minuti.
   - Va bene, dai, entra, non restare fermo sul pianerottolo.
   Appena dentro l'appartamento le sono addosso. Non le lascio nemmeno il tempo di raggiungere la stanza da letto. L'abbranco da dietro e la metto carponi sul pavimento del corridoio d'ingresso. Lei non fa niente per divincolarsi, lascia che le sollevi la vestaglia, rovesciandogliela sopra la schiena, e scopro le natiche invitanti. Come avevo supposto non indossa l'intimo, il buco del culo mi appare raggrinzito, più scuro rispetto al colore della pelle tutt'intorno. E' davvero invitante e non posso fare a meno di chinare il capo per lasciare cadere la bocca sull'orifizio. Glielo lecco, inumidendolo con dell'abbondante saliva, prima di decidermi a penetrarla con un dito in modo da dilatare lo sfintere. Da un involucro che custodisco nel portafoglio sfilo un preservativo. Lo accosto alla cappella e lo svolgo facendolo scorrere fino alla radice dell'uccello. Con tutt'e due le mani allargo le natiche di Gloria e punto la cappella verso il buco del culo.

   Tre biglietti da cento euro è quanto ho consegnato a Gloria per i dieci minuti di scopata nel suo intestino, ma ne valeva la pena. Adesso, mentre al volante del Bmw percorro la strada che mi conduce verso casa, sono colto da insistenti flashback che mi ricordano il momento in cui le ho sborrato nel culo e adesso l'uccello mi è tornato di nuovo duro.
   Trovo da parcheggiare l'automobile a qualche decina di metri dal mio condominio. Mezzanotte è passata da pochi minuti quando metto piede nella mia abitazione al quinto piano dell'edificio. Oltre la porta c'è buio pesto. Sonia non è rimasta alzata ad aspettarmi ed è andata a coricarsi. Mi dirigo verso la stanza da letto di soppiatto, evitando di fare rumore, ma appena ho raggiunto la camera si accende la luce di una delle abat-jour. 
   - Tutto bene? Ti sei divertito?
   Rannicchiata sotto il lenzuolo, il corpo nudo, Sonia mi fissa con il suo sguardo indagatore come se fosse a conoscenza di quanto è accaduto fra me e Gloria. Eppure non c'è nessuna ragione perché possa saperlo, credo. Sono i miei sensi di colpa a farmi credere che potrebbe essere al corrente delle mie infedeltà.
   - E' stata una partita abbastanza difficile, pensa che si è risolta soltanto al nono inning. Comunque abbiamo battuto quei mostri del Nettuno per 2-1. 
   - Non riuscirò mai e poi mai a capire come possa piacerti uno sport cretino qual è il baseball. Trovo che sia noioso, con troppi tempi morti. Tutte le volte che mi hai condotta allo stadio per assistere a una partita mi sono annoiata da morire.
   - Da ragazzo, quando anch'io lo praticavo, trovavo eccitante il momento in cui riuscivo a battere la pallina con la mazza e cacciarla il più lontano possibile. Ma tu certe cose non le puoi capire. - dico mentre m'infilo sotto il lenzuolo.
   - Ah, sì?
   - Spegni la luce, dai.
   Sonia allunga la mano e preme l'interruttore dell'abat-jour sistemata sul comodino. La luce della lampada si spegne e nella camera si fa buio.
   - Vuoi dire che non me ne intendo di mazze?
   Non do risposta alla domanda, tardo a farlo, seppure conscio dell'allusione. Sonia mi afferra l'uccello nel palmo della mano, lo stringe, e comincia a masturbarmi dandomi la schiena nuda. Non tardo a eccitarmi e mi ritrovo con la voglia di fare l'amore, stavolta con la mia donna.
   Avvicino la cappella alle sue natiche e incomincio a strusciarla contro la semiluna del sedere. E' bagnata fradicia fra le cosce e ne rimango piacevolmente sorpreso.
   - Ti faccio questo effetto in così breve tempo?
   - Vuoi sapere la verità? - dice mentre seguita a masturbarmi molto lentamente. 
   - Sì.
   - E' che prima che mi raggiungessi a letto stavo masturbandomi.
   - Ah. - dico fingendomi stupito. - Lo fai spesso quando sono fuori di casa? 
   - No, però mi piace farlo. Stasera ho visto alla tivù un film particolarmente eccitante, faticavo a prendere sonno, e ricordando alcune scene della pellicola ho cominciato a toccarmi, poi sei arrivato tu e ho smesso di farlo.
   Stendo la mano sul monte di Venere e scendo con le dita fra le labbra umide. Mi lascio andare a sgrillettarle dolcemente il clitoride, divenuto turgido come un cece, mentre lei seguita a toccarmi l'uccello. Le piace protrarre i preliminari, sembra godere delle mie attenzioni, è un vero peccato che non riesca in alcun modo a raggiungere l'orgasmo con la penetrazione.
   Da quando stiamo insieme, ormai sono dieci anni, procediamo così: io l'accarezzo, la tocco, la bacio, succhio i capezzoli, le mammelle, poi mi concentro a leccare e succhiare il clitoride fino a quando lei viene, soltanto allora lascia che la penetri.
   Andiamo avanti con orgasmi differiti. Di solito raggiunge un primo orgasmo in breve tempo mentre la lecco. A me dice che è magnifico questo tipo di orgasmo, se poi ne ha un secondo asserisce che è sublime e se infine arriva al terzo questo la lascia completamente sfinita. 
   Non so cosa accadrà stanotte, ma posso immaginarlo. Tutte le volte che incomincio a leccarla fra le cosce dice che ha l'impressione di essere prossima a morire di una morte dolcissima. Mi sono chiesto una infinità di volte se è normale che una donna non riesca a raggiungere l'orgasmo con la penetrazione. Nei primi tempi che stavamo insieme, accortomi che non riuscivo a farla godere con la penetrazione, mi sono azzardato a chiederle se con gli uomini con cui aveva fatto l'amore prima di conoscermi aveva avuto lo stesso problema. Grazie a Dio mi ha confermato che era accaduto anche con loro e la cosa, sotto un certo punto di vista, mi ha fatto piacere, perché mi sarebbe dispiaciuto sapere che il problema sono io. 
   All'apparenza Sonia non sembra avere problemi fisici. Nemmeno soffre di secchezza vaginale, anzi, quando facciamo l'amore è sempre bagnata fradicia. A volte mi intestardisco e vado avanti a scoparla anche per mezzora, fino allo sfinimento, ma niente! Non succede mai niente. 
   Abbiamo provato a mettere in pratica molte delle posizioni del Kamasutra, ma senza alcun costrutto. A dire il vero ci sono delle posizioni in cui, a suo dire, percepisce più che in altre degli stimoli, specie nella posizione a smorzacandela, anche se in quella postura dice che si stanca a zompare sopra il mio uccello, mentre non le piace per niente stare carponi quando lo facciamo alla pecorina: la posizione che prediligo più di tutte. 
   Oramai sono abituato a dilungarmi nei preliminari inventandomi giochi di dita e di lingua per aumentare la sua eccitazione e farle raggiungere più di un orgasmo clitorideo, ma in tutti questi anni non c'è stato verso di migliorare la nostra intesa sessuale quando la scopo nella figa.
   Il massimo dell'eccitazione lo prova nei preliminari, spesso raggiunge un orgasmo clitorideo dopo appena 4-5 minuti che glielo lecco. E' inutile che mi dilunghi a scoparla per lungo tempo, perché dopo un po' che la monto diventa una cosa meccanica, che faccio senza troppa passione illudendomi che prima o poi anche lei venga. Il piacere che provo quando la monto è imparagonabile a quello che raggiungo dopo solo dieci minuti che scopo nel culo Gloria.
   Eppure, a volte, mentre sono a cavallo di Sonia, avverto un intenso calore che mi avvolge tutt'attorno l'uccello. In quei momenti ho l'impressione che sia super eccitata. Me ne accorgo da come si muove ed è calda, ma anche dalle contrazioni della vagina e dall'elevazione dell'utero, allora spingo a fondo la cappella e aumento il ritmo della scopata, ma inutilmente perché nonostante tutto non riesce a raggiungere l'orgasmo con la penetrazione.

   Nel buio della camera seguitiamo a toccarci ansimando, mostrando entrambi affanno, fintanto che la scavalco e le sono addosso. Spalanca le cosce e non ho difficoltà a stendere la lingua sulla figa. Mi piace farla impazzire di piacere, strizzandole i capezzoli, mentre lecco il clitoride ansioso di farle raggiungere al più presto l’orgasmo. Succederà anche stanotte, anche se come spesso le capita tenderà a trattenere il fiato per restare in apnea, cosa che non le permetterà di dare libero sfogo alla sua tensione sessuale, spero solo che sia appagata comunque dall'orgasmo clitorideo che raggiungerà, se poi ne avrà un secondo tanto meglio per lei.

   Il corpo delle donne è un po' complicato. Ogni donna è diversa e ognuna ha delle fantasie e desideri particolari, sta di fatto che dopo molti anni che Sonia e io stiamo insieme non sono ancora riuscito a capire cosa c'è che non va fra noi.

 

 
 

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