COME MAMMA CI HA FATTO
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

              I maschi, a differenza di quanto accade a noi donne, non amano toccarsi tra loro. Probabilmente ignorano che, una conoscenza di questa natura, gli permetterebbe d'impadronirsi di una esperienza sessuale più completa e coinvolgente del semplice amoreggiare con una donna. Purtroppo non hanno cognizione del piacere sessuale che si negano.
   E' con questo convincimento che seguito a leggere e scrivere su un forum di racconti erotici presente in internet. E' su questo forum che tempo fa mi è capitato di leggere numerosi messaggi, a commento di un racconto oscenamente scandaloso, in cui i protagonisti, una femmina e due maschi, avevano destato l'attenzione dei partecipanti al forum riempiendo la bacheca di commenti.
   Nell'immaginario erotico delle donne partecipanti alla discussione era prevalsa l'opinione che la protagonista del racconto, oltre a farsi scopare contemporaneamente nella fica e nel culo da entrambi gli uomini che giacevano nel suo letto, avrebbe dovuto coinvolgerli anche in giochi omosex anziché serbarli tutt'e due addosso a sé.
   Dallo scambio di commenti risultava evidente che la maggioranza delle lettrici considerava la bisessualità maschile un evento piuttosto comune, anche se non necessariamente vissuto dal sesso forte, ma opportunamente mascherato e difficile da accettare persino come semplice fantasia erotica. Alcune delle partecipanti al forum sostenevano la tesi che la maggior parte dei maschi è timoroso nel toccare, anche con semplici carezze, il corpo degli altri maschi per non ritrovarsi appiccicato addosso la sgradevole etichetta di frocio.
   In effetti noi donne non facciamo mistero dell'interesse che nutriamo verso chi ha il nostro stesso sesso, senza necessariamente intrattenere rapporti sessuali, accettando carezze e toccamenti, come manifestazioni del tutto normali. Anch'io sono solita farlo con molte delle mie amiche e non me ne vergogno. Non per questo mi considero lesbica, però mi trovo maggiormente a mio agio quando sono in compagnia di una bella ragazza anziché con un maschio. Con quest'ultimi soddisfo la mia pulsione erotica, specie quando faccio sesso con più di uno di loro nello stesso letto. Ma quando sono fuori dalle lenzuola desidero più d'ogni altra cosa l'amicizia di una donna.

* * *

   Hector e Raimond, all'epoca del nostro incontro, avevano diciassette anni o poco più. Io ne avevo sedici. Li avevo conosciuti sulla spiaggia di St. Girons Plage, nelle Landes, a sud-ovest della Francia dove mi ero recata in vacanza con i miei genitori. Il camping dove mamma e papà avevano sistemato il camper occupava una piazzola, al riparo dal sole, all'interno di un parco di pini marittimi, a pochi passi dalla battigia.
   Il tratto di costa, appartato e lontano da itinerari turistici, era occupato esclusivamente da naturalisti. Mamma e papà avevano l'abitudine di frequentare questo genere di spiagge, ma non praticavano il nudismo per convincimento ideologico, frequentavano i campeggi dei naturalisti perché consideravano l'ambiente più tranquillo e rilassante rispetto alle spiagge frequentate dai comuni turisti.
   Eravamo giunti a St. Girons Plage seguendo le indicazioni di una coppia di naturalisti tedeschi che mamma e papà avevano conosciuto durante un week-end al Lago di Garda. Il luogo suggeritoci dalla coppia di crucchi era davvero speciale. E non solo perché immerso nel verde di una pineta, ma soprattutto perché aveva il pregio di essere distante una decina di chilometri dal primo centro abitato, e questo lo rendeva poco appetibile al flusso turistico delle famiglie.
   I turisti che popolavano il camping provenivano perlopiù da paesi del nord Europa: Olanda e Danimarca soprattutto. Di turisti italiani, per nostra fortuna, non c'era traccia. 

   Dopo un paio di giorni di permanenza nel camping avevo intrecciato parecchie amicizie, soprattutto con i maschi. A quel tempo avevo già perso la verginità, un patrimonio, ancorché inutile, che avevo lasciato sopra un prato dietro casa. A sverginarmi ci aveva pensato Almerigo, un cugino di qualche anno più vecchio di me. Dopo di lui mi ero fatta scopare da pochi altri coetanei, ma di relazioni amorose ne avevo già intrattenute parecchie nonostante la giovane età.

   Hector e Raimond, due ragazzi che avevo conosciuto nel campeggio, erano gemelli. In più di una occasione mi ero trovata in difficoltà nel distinguerli, anche da nudi, perché somiglianti come due gocce d'acqua. Oltre a essere fisicamente identici possedevano qualcosa di speciale che li rendeva diversi da tutti gli altri ragazzi.
   Hector e Raimond erano entrambi gay. 
   Di questo loro stato non ne facevano mistero e la cosa non mi aveva turbato, perlomeno fino alla sera in cui mi capitò di trovarmi in loro compagnia, da sola, davanti alle fiamme ardenti di un falò.
   Al riparo da sguardi indiscreti, protetti da una duna di sabbia, distanti poche decine di metri dalla spiaggia, eravamo intenti a chiacchierare, scherzando e ridendo, quando accadde qualcosa che ne aveva dell'incredibile.
   Per tutto il pomeriggio mi ero comportata da sciocca, facendo la smorfiosa con entrambi, stuzzicandoli e mettendoli in ridicolo. Quella sera, davanti al falò, reagirono facendomi una proposta a dire poco indecente, ma non si limitarono a quella.
   - Ti piacerebbe essere scopata da due gay? - chiese Raimond.
   - E sareste voi i due papabili? - replicai sprezzante.
   - Perché no? Che ci sarebbe di così strano? - intervenne Hector.
   - Niente... niente.
   - Sei vergine?
   - No.
   - Hai provato a essere penetrata nel culo e nella figa contemporaneamente?
   - Scusate, ma per chi mi avete preso? Per una troia?
   Raimond afferrò degli sterpi secchi e li aggiunse alla fiamma che stava lasciando posto alle braci.
   - Hai paura? Non ti piacerebbe fare del sesso con noi due? - domandò Raimond che dei fratelli pareva essere il più disinibito.
   - Per quale motivo dovrei averne?
   - Non lo so. - si affrettò a rispondere.
   - Pensate davvero che sia il tipo di ragazza che si mette a scopare contemporaneamente con due maschi?
   - No, non credo. - rispose Hector, a suo agio nella particolare situazione.
   La conversazione sembrò eccitare i miei compagni. Ne fui certa osservando l'aspetto del cazzo di entrambi fattosi turgido.
   - Eccitati, eh? - dissi dopo essermi inginocchiata sulla sabbia con le natiche appoggiate sui talloni, additando il cazzo di ciascuno di loro.
   - Ti stupisce? - disse Raimond.
   - Un po'.
   - Perché?
   - Pensavo foste entrambi gay invece con la vostra proposta mi avete stupito. Siete bisessuali?
   - Bisessuali? Siamo gay e basta. - proruppe Hector.
   - Non credo alla storia che siete tutt'e due gay, altrimenti non mi avreste fatto questo genere di proposta.
   - Te lo assicuro. - confermò Hector.
   - Avete un solo modo per dimostrare d'esserlo.
   - Quale?
   - Toccatevi il cazzo a vicenda. - dissi istigandoli, certa che non avrebbero fatto alcunché in mia presenza.
   - Ti scandalizzeresti se lo facessimo?
   - Sì, certo!
   - E dopo ti faresti scopare da entrambi? - domandò Raimond.
   - Solo dopo avervi guardato masturbarvi. - dissi divertita.

   Il sole era scomparso all'orizzonte in modo definitivo per fare posto all'oscurità notturna. I ceppi di legna combusti si erano trasformati in braci rossastre da cui spuntava una fiamma sommessa di colore azzurro e rosa.
   Hector e Raimond, seduti uno di fronte all'altro, si guardarono negli occhi come fossero davanti a uno specchio. Rimasero silenziosi nell'atteggiamento di chi sta per prendere una importante decisione.
   Raimond toccò per primo il fratello lasciando cadere la mano sulla coscia di Hector. Incominciò a carezzarlo imitato dal fratello nel gesto. Rimasi stupita dall'atteggiamento per niente fraterno con cui si accarezzavano. Parevano intenzionati a portare alle estreme conseguenze quello che fino a qualche istante prima credevo fosse soltanto uno scherzo e niente più. Quando li vidi stringere nella mano lo scettro che ognuno custodiva fra le cosce, allora capii che non scherzavano, affatto. L'intimità che mostravano non era una presa in giro, ma era reale.
   Rimasi sconcertata osservandoli mentre si masturbavano a vicenda, ma ancora di più quando presero a baciarsi scambiandosi la lingua nella bocca dell'altro. Ritrovarmi in compagnia di due gemelli gay l'avevo considerata soltanto una cosa divertente, mica potevo immaginare che potessero spingersi sino all'incesto. Guardarli mentre si baciavano era ripugnante. Hector e Raimond sembravano non dolersi degli effetti che il loro modo di fare poteva avere su di me. Non era la prima volta che facevano sesso in quella maniera, e la cosa era abbastanza evidente. Provai vergogna nell'assistere agli effetti dei loro turbamenti pur essendo eccitata, molto eccitata.
   Non ero mai incappata, prima di quella sera, in due uomini impegnati a fare l'amore. Mi meravigliai della dolcezza con cui si scambiavano carezze ed effusioni: parevano due innamorati. L'immagine speculare dei loro corpi, appiccicati l'uno all'altro, conferiva alla scena un aspetto osceno, seppure molto eccitante.
   Per niente turbati dalla mia presenza, anzi, forse stimolati dalla stessa, seguitarono a baciarsi e masturbarsi. Le mani scorrevano in maniera delicata sulla cappella dell'altro, compiendo identici movimenti, con i cazzi che pulsavano virili.
   Stare a guardare due maschi compiere quell'atto era davvero eccitante. Avevo la figa bagnata fradicia. Loro davano l'impressione di accendersi di piacere nell'esibirsi in mia presenza. Raimond sospinse la schiena del fratello sulla sabbia e gli fu sopra. Prima di accostare le labbra sopra il cazzo del fratello volse lo sguardo nella mia direzione. Ammiccò un sorriso che non contraccambiai, seppure eccita, dopodiché cominciò a succhiare.
   Le braci spandevano una debole fiamma che dava luce al territorio circostante. Stare a guardare Raimond spompinare il fratello mi mise in grande imbarazzo, più di quanto era accaduto in precedenza quando si erano scambiati dei baci.
   Mi sentivo estranea al loro mondo e ai giochi di sesso che stavano conducendo. Mi rialzai e accennai ad andarmene lasciandoli soli a trastullarsi. Hector, che stava godendo del movimento delle labbra del fratello sul cazzo, si rivolse a me quando si avvide che stavo per andare via.
  
- Già te ne vai?
  
- Non avete bisogno della mia presenza qui.
   Raimond scostò la bocca dal cazzo di Hector e venne a trovarsi seduto di fronte a me.
   - Avevi promesso che ti saresti fatta scopare da entrambi.
   - Sì? Davvero?
   - Toccatevi il cazzo a vicenda e mi farò scopare da tutt'e due. Hai detto.
   - E voi ci avete creduto?
   Girai le spalle a entrambi e m'incamminai verso le luci del campeggio distante un centinaio di metri dalla duna di sabbia dove c'eravamo appartati.
   I giorni a seguire non furono come quelli che li avevano preceduti. Evitai di frequentare Hector e Raimond e nemmeno andai a salutarli quando lasciarono il campeggio qualche giorno prima della mia partenza.

* * *

   Il forum era saturo di news erotiche. Posai lo sguardo sulla barra dove compariva la parola "Orgia" e incominciai a leggere i messaggi persuasa di scovare, nascoste fra le righe, occasioni utili per dare libero sfogo al mio desiderio di essere scopata in contemporanea da due maschi. Lasciandomi guidare dal mio istinto avrei di sicuro trovato fra quei messaggi quello di cui avevo bisogno, ne ero certa.

 

 

 

 

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