Mio marito ha 55 anni e sostiene di avere fatto sesso con più di mille partner. La cosa non mi suscita nessuna gelosia poiché si tratta soltanto di tradimenti consumati con automobili. E’ un macchinofilo e l'infermità mentale di cui soffre per la scienza medica ha un nome: meccanofilia. Vale a dire che preferisce fare sesso facendo ricorso a dei mezzi meccanici: cicli, motocicli, automobili, camion, piuttosto che con una partner in carne e ossa. 
   Io naturalmente sono una eccezione, anche se da quando stiamo insieme, trent'anni, seguitiamo a fare l'amore, salvo qualche rara eccezione, dentro l'abitacolo di un'autovettura, poiché è soltanto lì che si eccita come un toro da monta. Mi piace fare l'amore con lui quando assume questa veste di animale in calore perché è capace di tutto, anche di sfondarmi l'utero; il porco. 
  E' una passione apparentemente bizzarra la sua, ma facile da capirsi dal momento che lavora come carrozziere in una officina meccanica specializzata nel restauro di autovetture d'epoca. Dando per scontato che la maggioranza degli uomini perde la testa quando scorge un bel seno e si infiamma alla vista di un bel culo di donna, mio marito invece si eccita quando può mettere le mani sulla carrozzeria di una automobile. 
   Sostiene di non essere portato alla monogamia, che non può fare a meno di masturbarsi nell'abitacolo delle automobili, magari sfregando l'uccello sulle lamiere delle carrozzerie sino a eiaculare. Quando ho scoperto che era soggetto a questo genere di parafilia sono rimasta scioccata. Confesso che ho fatto fatica ad accettare che potesse tradirmi con una automobile, anzi mi c'è voluto parecchio tempo prima di farmene una ragione, poi mi sono rassegnata e adesso convivo con i suoi amori.
   Attualmente ha una love story nientemeno che con tre automobili contemporaneamente, tutte col nome di donna. Quella che preferisce più delle altre è una Alfa Romeo Giulietta Sprint, rossa, del 1963. La ama a tal punto che se dovesse rimanere incidentata gli si spezzerebbe il cuore, dice.