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LOBOTOMIA
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Che
ha di speciale questo mio corpo per
essere così desiderato? Non ho diciotto
anni, ma venti di più, eppure seguito a
essere appetita dai maschi che mi
gravitano intorno come bestie in calore, odorandomi la pelle,
sniffandomi la fica,
riempiendomi di grazie, umiliandosi ai
miei piedi per ottenere favori.
Cos'è che fa di me una
donna interessante? Non lo so. Anzi, me
lo sono domandata parecchie volte
quando, in compagnia di amiche o
colleghe di lavoro, sono fatta segno di
attenzioni da parte degli uomini.
Che sia una questione di
fica? No, quella ce l'ho uguale a tutte
le altre donne: un taglio verticale fra
le cosce e nulla di più. Magari ce l'ho
soltanto un poco più stretta rispetto a
chi ha partorito uno o più figli.
Oppure è l'odorosa fragranza di cui è
pregna che la rende così appetita agli
uomini? A mia discolpa posso sostenere
che ho l'abitudine di mantenerla pulita,
elegante, e da un po' di tempo
perfettamente rasata anche se mantenerla
in questo stato mi provoca prurito.
Sono consapevole che alla
maggioranza degli uomini piace calva.
Forse perché hanno l'impressione di
trovarsi di fronte alla fica di una
adolescente, piuttosto che a quella di
una quarantenne, cosa che sembra
eccitarli oltre ogni limite.
Il resto del mio corpo è
simile a quello di tante altre
donne. Ho un paio di tette non troppo
grosse, gambe ben tornite, capelli
scuri, lunghi e lisci, e sono alta
quanto basta.
C'è chi sostiene che sono
una donna volgare, di facili costumi, e
talvolta mi lascio andare a dei
comportamenti sopra le righe. Se sono
giudicata in questo modo è perché
scopo con chiunque mi piace, anche con
più uomini per volta, se capita. E'
questo il vero motivo per cui certe
persone, perlopiù perbenisti, mi hanno
affibbiato l'appellativo di ninfomane.
Ma sbagliano di grosso perché sono
soltanto una donna che ama vivere la
vita e nient'altro. Mi diletto a fare
sesso con chi mi piace e continuerò a
farlo, mettendo in pratica i dettami di
questi principi a dispetto di una
cultura bacchettona che imperversa in
questa società.
Ringrazio Dio per avermi
dato dei genitori che mi hanno educato a
vivere la vita. Non mi sarebbe piaciuto
avere un padre come quello di Bob e John
Kennedy. Un uomo che, all'insaputa della
moglie, decise di sottoporre una delle
figlie, Rosemary Kennedy, a lobotomia.
Prese questa decisione
perché la condotta sessuale della
ragazza era troppo libera e
spregiudicata, perlomeno per quei tempi.
Rosemary era un tipo di ragazza vivace
con qualche problema di ritardo mentale
che la rendeva diversa dalle coetanee.
Il timore che questi atteggiamenti
potessero, in qualche modo, compromettere
la carriera dei rampolli maschi della
famiglia fece decidere Joseph Kennedy a
sottoporla a quel tipo di intervento
chirurgico.
Ho letto da qualche parte
che Rosemary aveva soltanto 22 anni
quando fu sottoposta a lobotomia.
L'operazione fu considerata un successo
dai chirurghi che eseguirono
l'intervento. Dopo la dimissione
dall'ospedale la ragazza fu rinchiusa in
una casa per disabili mentali dove vi
rimase, condannata da una forma di
autismo, per il resto della sua
esistenza.
Merda! C'ho una bestia
dentro me. Un animale che mi divora
giorno dopo giorno. Un male che sembra
non darmi scampo. Ci convivo da parecchi
anni. Non riesco a fare progetti come la
maggioranza delle persone. Vivo alla
giornata, consapevole di avere una
pistola puntata alla tempia e un solo
proiettile in canna.
Ho l'impressione di giocare
alla roulette russa, allo stesso modo di
Nikanor Chevotarevic, protagonista del
film "Il cacciatore". Anch'io
come lui sto in attesa del tracollo
finale, in fin dei conti rimane pur
sempre il destino che accomuna tutti gli
uomini sulla terra. Ma intanto vivo,
amo, soffro, perché non posso trovare
pace sottraendomi al gioco della vita.
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