|
LA
TAPPARELLA 9
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Arianna
s'infilò nel box della doccia, asperse
la pelle di sapone, e lasciò che
l'acqua fluisse in ogni anfratto del
giovane corpo. Prima di uscire dalla
stanza da bagno indossò l'accappatoio,
si avvicinò alla finestra e guardò
attraverso la tapparella.
Fuori, nella strada,
incombeva una nebbia fitta. Tutto era
grigio, come la sua vita. Nella sua
mente si affacciarono le immagini del
figlio che a quell'ora era all'asilo,
della madre che fra non molto sarebbe
uscita da casa per andare all'ospizio a
dare da mangiare alla nonna, e poi del
marito occupato a spalmare bitume nelle
strade e avrebbe fatto
ritorno a casa soltanto verso sera con
una dannata puzza di olio minerale sulla
pelle.
Arianna ripensò alle
bollette della luce e del gas, al mutuo
della casa, a tutte le cose che avrebbe
desiderato per sé, ma che non avrebbe
mai potuto comperare. Spense la radio,
sfilò l'accappatoio, e si sdraiò sul
letto accanto all'uomo,
oscenamente nudo, con il lenzuolo
ammonticchiato di lato a una gamba.
Inumidì le labbra e posò
la bocca sul corpo dell'amante. Scopare
era l'unica cosa bella che ancora
riusciva ad avere gratis dalla
vita.
|
|
|