LA SINDROME
DI REBECCA

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
   
Fasci di luce attraversano il chiaroscuro della camera e ricamano sul pavimento figure dalle strane tonalità cromatiche. Accanto a me, sdraiata sul letto, c'è Matilde; la mia donna. Se ne sta supina, con la faccia affondata nel cuscino, e mostra per intero il dorso della schiena nuda. Il suo respiro è regolare e pare stia dormendo, ma non ne sono certa. Abbiamo fatto l'amore durante tutta la notte ed è giunto il momento di lasciarci.
   Il corpetto con reggicalze e il resto dei miei vestiti sono sparsi sul parquet insieme alle mutandine e al reggiseno della mia compagna. Li abbiamo abbandonati in tutta fretta quando siamo entrate nella stanza e ci siamo spogliate, insaziabili una dell'altra, smaniose di fare l'amore.
   Tutt'a un tratto Matilde si gira sul fianco. Mi guarda come se si fosse accorta che la sto fissando. Sbatte un paio di volte le ciglia come se fosse sua intenzione farmi capire che ha di nuovo voglia di fare l’amore. Osservo i suoi occhi colore viola, del tutto simili per bellezza a quelli di Liz Taylor, e ne rimango conquistata. 
   - Sei bellissima. - dice abbandonandosi a un provocatorio sorriso.
   Lascio cadere una mano fra le sue cosce e risalgo con le dita sino alla fessura della passera. A differenza della mia, superbamente calva, la sua è protetta da una macchia di peli scuri. La cosa non mi imbarazza, anzi mi eccita moltissimo. Seguito a infilare le dita fra i peli, stirandoli ripetutamente verso l'alto, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Lei ricambia le mie attenzioni inumidendo con la punta della lingua le labbra adescatrici. Ha voglia di leccarmela, lo so, si comporta in questo modo tutte le volte che è eccitata e freme dalla voglia di tuffarsi con le guance fra le mie cosce per saccheggiarmi il clitoride.

   Io e Matilde stiamo insieme da un paio di anni. E' stata lei ad abbordarmi. E' accaduto in discoteca una sera in cui ero piuttosto su di giri perché avevo bevuto qualche birra di troppo. Mi sono lasciata ammaliare dalla sua bellezza come in passato mi era già accaduto con altre ragazze, seppure meno interessanti di lei. Dopo quella notte, trascorsa insieme a fare l’amore, non abbiamo più saputo fare a meno una dell'altra.

   Da circa sei mesi faccio coppia fissa con Marco, un uomo meraviglioso di cui sono orgogliosa d’essere la sua donna. In più di una occasione mi ha chiesto di andare a convivere insieme fintanto che, un paio di settimane fa, ho ceduto alle sue insistenze conscia che potrò realizzare il sogno di avere una famiglia tutta mia dopo gli infruttuosi tentativi fatti con gli uomini che lo hanno preceduto nella mia vita.
   Marco ha tutte le buone qualità che una donna vuole scoprire in un uomo. Sa trasmettermi pace e tranquillità, ma quello che più conta è che sa scoparmi divinamente. Purtroppo nel nostro rapporto si è fatto spazio un interrogativo che nel tempo si è trasformato in una ossessione: il suo passato.
   Negli ultimi sette anni, prima di conoscermi, Marco è stato fidanzato con una ragazza assolutamente diversa da me. Io sono mora, lei è bionda. Io ho la pelle olivastra, lei l'ha chiara. Io ho la taglia 46 e indosso la quarta di reggiseno, lei invece possiede tette piatte come uova fritte ed è magra come una scopa. Insomma la sua ex è tutto il mio opposto! E’ questa la ragione per cui mi riesce difficile pensare che abbia potuto preferirmi a una donna, bella da fare paura, con cui ha condiviso sette anni della propria vita.
   Mi capita spesso di incontrarla nell'unico ipermercato della città. E ogni volta che la incrocio sto malissimo, infatti, penso di non essere alla sua altezza perché ha un aspetto sciccoso da morire, ed è questa la ragione per cui temo che Marco, prima o poi, farà ritorno da lei.

   La lingua di Matilde bussa alle mie labbra. Sembra decisa a penetrarmi con la lingua, ma resisto alle sue avance certa di accrescere in questo modo la voglia che ha di possedermi. Questi suoi giochetti mi eccitano. Mi lecca più volte la bocca con dei colpi di lingua facendomi liquefare la vagina di piacere.
   - Sei buonissima. - dice dopo essersi staccata dalle mie labbra.
   - Il sapore mielato della tua lingua mi fa impazzire. - dico, certa di farle piacere.
   - E' più appetibile di quella di Marco? 
   Evito di risponderle perché voglio suscitare in lei una forte eccitazione e l'unico modo che conosco per riuscirci è di incuriosirla.
   - Ti piace quando ti lambisce le labbra con i suoi baci? - insiste.
   - Perché mi chiedi questo? Sei gelosa?
   - Io gelosa? Ossignour... sbagli, non sono come te. Tu seguiti a essere tormentata dalla immagine della ex del tuo uomo. 
   - Uffa!
   - La poca fiducia che mostri verso te stessa finirà per distruggere il vostro rapporto. Ne sono certa.
   - E' quello che desideri vero? Così finalmente mi avrai tutta per te.
   - Che stronza che sei. Io posso averne molte altre di ragazze come te, cosa credi?
   - Sei davvero persuasa che Marco abbia dimenticato la sua ex?
   - Perché dici questo? Non ti bastano le sue manifestazioni di affetto?
   - Io sono l'opposto della sua ex, perlomeno fisicamente. Possibile che abbia cambiato i suoi gusti femminili in così breve tempo?
   - In parte ti sei data una risposta da sola. Penso sia insignificante che lei sia biondissima, magrolina e di carnagione chiara. Se lui ti ha scelta è perché è riuscito a costruire con te un rapporto più importante di quello che aveva con la sua Rebecca.
   - Rebecca? Non è questo il suo nome, sbagli, il suo è Fabrizia.
   - Uffa! Rebecca è il titolo di un vecchio film diretto da Alfred Hitchcock in cui la protagonista femminile della storia è ossessionata dal ricordo della prima moglie del marito che ha il nome di Rebecca. Ne diventa così gelosa che il confronto la porta sull'orlo della follia.
   - Non è il mio caso. Di questo ne puoi stare certa.
   - Beh, allora lascia perdere i cattivi pensieri e concentrati soltanto sul matrimonio. Sono convinta che lui desidera solo te. E su questo non ci sono dubbi.
   - E tu mi ami? - dico.
   Incomincio a baciarla e morderle le labbra in un misto di eccitazione e paura. La sento gemere sotto i colpi di lingua, seguito a baciarla fintanto che si stacca da me. Si getta con la bocca su un capezzolo e con estrema dolcezza percorre, con la punta della lingua, l'intero perimetro dell'areola depositandovi sopra una striscia di saliva che ne accentua la lucentezza e l'inturgidimento.
   Seguita ad alternare dei baci su ciascuno dei capezzoli stirandoli con i denti producendomi più di un gemito di piacere. Ho la figa in liquefazione. Il respiro mi si è fatto irrequieto, il cuore batte colpi potenti e ravvicinati e sembra uscirmi dal petto, sollecitata come sono dalle sue attenzioni.
   Percorre con la lingua le zone erogene del mio corpo causandomi una vastità di trepidazioni. E' una tortura dolce quella a cui mi sottopone. Sobbalzo più volte sul letto percorsa da brividi sulla pelle. Ho voglia di mangiare il suo sesso, bagnato fradicio, mentre insiste a sfregarlo contro il mio. Mi rovescio nel letto, sottosopra, e mi posiziono a 69, decisa a leccarla fra le cosce.
   Ha la vagina completamente dischiusa. L'odore che emana il suo sesso è molto invitante. Con le dita allargo le sue grandi labbra e incomincio a leccarla. Lei fa lo stesso con me, infila la lingua fra le mie cosce e cerca il clitoride. Appena lo trova lo scappuccia facendo uso delle labbra e comincia a succhiarmelo. Lo fa dolcemente, senza troppa fretta, evitando di farmi raggiungere in breve tempo l'orgasmo. Ingorde lecchiamo ciascuna la figa dell'altra con gli umori che colano abbondanti. 

   Da un po' che insiste a succhiare e adesso sento sopraggiungere l'orgasmo. Il mio corpo si scuote di piacere. La imploro di penetrarmi al più presto. Lei lo fa infilandomi un paio di dita nella vagina, spingendole a fondo, aumentando la mia sensazione di godimento. Mentre mi stuzzica il clitoride con la lingua sopraggiunge l'orgasmo. E' devastante, l'ho atteso così a lungo che le urla mi escono dalla bocca e stordiscono la mia compagna. Priva delle forze smetto di leccarla, mi abbandono con la schiena sul letto e chiudo gli occhi.

   Esco dall'abitazione di Matilde poco prima delle 18.30. A quest'ora del pomeriggio la strada sotto la sua abitazione è affollata di ragazzi e ragazze che fanno la vasca nel centro della città. Pur essendo al corrente delle storie che ho avuto con altre donne Matilde non ha mai voluto sapere niente del mio passato saffico. Di proposito ho evitato di descriverle circostanze e dettagli erotici per non farla ingelosire a eccezione della mia storia con Marco. In effetti mostra di non importarle granché delle donne e degli uomini che hanno saccheggiato il mio corpo, ma non ne sono tanto sicura. Io al contrario vivo male i suoi trascorsi amorosi al pari del passato di Marco. Lei fa finta di non accorgersene, ma a volte sembra farlo apposta a raccontarmi particolari delle storie che ha avuto con le ex compagne di letto. Le piace parlarmi del modo in cui le ha rimorchiate, soffermandosi nel descrivere il primo scambio di baci, menzionando certi particolari delle scopate, finendo per rivelarmi come le ha scaricate. In più di una occasione si è persino premurata di mostrarmi fotografie delle sue ex fiamme, a cui sinceramente non devo invidiare fisicamente alcunché, facendomi leggere anche un paio di lettere che le hanno scritto. 
   Non capisco la ragione di questo suo atteggiamento. Odio il suo passato e sentirmi raccontare come faceva l'amore con le sue ex. Ormai mi manca soltanto che mi riveli il numero di cellulare di ciascuna di loro, poiché tutto il resto lo conosco già.

   Soffro di gelosia nei confronti degli amori passati dei miei partner, sia femminili che maschili. Penso sia del tutto naturale, ma purtroppo ne sono tormentata. Suppongo che l'ex di Marco abbia lasciato più di un segno nella vita del mio uomo poiché in sette anni di frequentazione avranno condiviso fasi importanti della loro vita. Non vorrei che quella donna si trasformasse in un fantasma in grado di avvelenare la spontaneità del mio rapporto con Marco perché ne sarei profondamente scossa.
   Mettere in comune il proprio passato sentimentale, raccontando le storie dei vecchi amori al proprio partner, penso sia inevitabile nella costruzione di un nuovo rapporto amoroso perché arricchisce e completa la reciproca conoscenza. Se questo mi riesce abbastanza facile con Matilde mi è pressoché impossibile confessare a Marco della mia storia con lei e raccontargli delle altre ragazze che ho avuto, potrebbero pesare come macigni sul nostro rapporto e io non voglio che succeda. 
   Qualunque cosa accada in futuro voglio mantenere il rapporto che mi lega a Matilde, ma lei lo vorrà?

 

 
 

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