LA DONNA 
DELL'ELENCO TELEFONICO

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

      Seduto a un tavolo della biblioteca comunale, gli occhi puntati verso lo schermo del computer, sono distratto nella mia occupazione di studente illetterato dalla bellissima ragazza che mi sta di fronte.
   Dopo che ho preso posto sulla sedia di fronte a lei non ha smesso un solo istante di guardarmi. Devo essere il suo tipo, ne sono certo, e non potrebbe essere altrimenti, perché, modestamente, piaccio alle donne.
   I nostri occhi s'incrociano più volte, restano sospesi, e tornano ad abbassarsi dopo essersi specchiati nelle pupille altrui. La ragazza, viso d'angelo, capelli biondi a cadere sulle spalle, carnagione bianca come la neve, indossa una ti-short bianca abbellita dalla scritta "DALLA" disegnata con lustrini di diverso colore. 
   Le estremità dei capezzoli sembrano trapassare da parte a parte l'esile tessuto della maglietta. Non indossa il reggiseno, suppongo. Le punte si muovono all'unisono seguendo il ritmo del respiro. Guardarle i capezzoli mi ha provocato più di una erezione. Ci infilerei volentieri la cappella nel solco fra le tette, magari dopo averci sputato un grumo di saliva sulla pelle.
   Una spagnola! Ecco cosa vorrei che mi facesse, altrimenti in subordine un pompino. Sì, un bel pompino, con ingoio.
   Deve essere la prima volta che mette piede in questa biblioteca, ne sono certo, altrimenti mi sarei accorto della sua presenza. Non è il tipo da passare inosservato.
   Mentre scrivo sulla tastiera del computer portatile, distratto dalla sua presenza, provo a indovinare a quale facoltà universitaria è iscritta. I libri che tiene impilati di fianco al brogliaccio, dove seguita a prendere appunti in modo disordinato, hanno tutta l'apparenza d'essere dei testi di microbiologia. Potrebbe essere iscritta alla facoltà di Veterinaria, penso, oppure a quella di Medicina, ma anche a Biologia. Boh!
   Seguito a leggere sullo schermo del computer le pagine della tesi universitaria che sto mettendo a punto da alcuni mesi. Apporto l'ennesima correzione al testo quando la ragazza estrae dalla borsa di pelle, abbandonata sul pavimento, un elenco telefonico. Lo sistema sul tavolo, lo apre davanti a sé, e inizia a voltare le pagine. 
   Le sfoglia adagio, senza fretta. Dà l'impressione di essere alla ricerca di un nome fra quelli compresi nell'elenco, perlomeno è questa l'impressione che ne ricevo. Invece, dopo un po' che ha iniziato a sfogliare le pagine mi accorgo che i suoi occhi sono fissi su una pagina. Passa il tempo e dopo mezz'ora conserva lo sguardo sulla medesima pagina. Le palpebre degli occhi le si chiudono e pare addormentarsi. Sembra rapita da un sonno ipnotico, ma la cosa non è credibile. 
   Il viso non tradisce emozioni, il corpo è immobile, sembra addormentata. Do uno scossone al tavolo accostando il palmo della mano contro un angolo del legno. Le vibrazioni prodotte dalla leggera spinta scuotono la ragazza dal torpore in cui era precipitata. Riapre gli occhi e si guarda intorno con aria confusa. 
   Vista così impacciata è bella da morire. Devo fare la sua conoscenza, non posso lasciarmi sfuggire una occasione come questa. Sto per decidermi a invitarla a bere un caffè al distributore di bevande calde, posto all'ingresso della biblioteca, quando nella stanza fa capolino un uomo su di età. Si avvicina alla ragazza, l'affianca, e si rivolge a lei.
   - Andiamo a casa? Sei stanca Nicoletta? - dice l'uomo carezzandole amorevolmente i capelli.
   La ragazza si disinteressa dell'elenco telefonico dove ha mantenuto fisso lo sguardo fino a qualche istante prima. Gira il capo nella direzione del nuovo venuto e gli sorride.
   - Dai, metti l'elenco del telefono nella borsa. Lo guarderai a casa, dopo pranzo, va bene? 
   La ragazza annuisce con il capo e sorride. L'uomo recupera i testi di biologia, sistemati sul tavolo, e li ripone su uno degli scaffali alle spalle della ragazza dove presumo siano stati prelevati in precedenza.
   - Allora sei pronta? Possiamo andare?
   La ragazza, aiutata dall'uomo, si alza dalla sedia, lo prende sottobraccio e si allontana dalla stanza tirandosi appresso la borsa di pelle dove ha riposto il prezioso elenco telefonico. Li osservo mentre padre e figlia si allontanano fintanto che escono dalla stanza.

 

 

 

 

 

 
 

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