La
passione per i treni gli era venuta da
bambino. In occasione di un
compleanno, i genitori gli avevano dato in regalo un trenino elettrico
della Lima, lo stesso che soltanto qualche
giorno prima aveva visto esposto
nella vetrina di un negozio di giocattoli
rimanendone incantato.
Oltre a una bellicosa
locomotiva il pacco regalo comprendeva
anche un
set di binari, dritti e curvi, una nutrita
serie di vagoni ferroviari e numerosi
accessori indispensabili per mettere in
movimento il trenino.
Soddisfatto del regalo si era
subito impegnato nell’assemblare i
binari tracciando sul pavimento della
propria cameretta una complessa serie di
percorsi ferroviari, eccitandosi
all'inverosimile. Nei giorni seguenti
giocare con il trenino della Lima diventò
il suo passatempo preferito, spingendolo a
mettere da parte tutti gli altri giochi da
lui posseduti.
Col passare degli anni
giocare con i treni elettrici si trasformò
in una vera passione. Infatti, fece di
tutto per convincere genitori e nonni a
regalargli dell’altro materiale
rotabile, cosicché alla propria
collezione aggiunse case, alberi, montagne
di cartapesta, tunnel, ponti di legno,
piccole stazioni ferroviarie, passaggi a
livello, personaggi in miniatura, e
soprattutto scambi elettrici
indispensabili per fare muovere locomotive
e vagoni sui binari senza provocare incidenti.
Nei frequenti pomeriggi in
cui era costretto a rimanere confinato fra le
mura domestiche occupava il tempo
studiando, ma soprattutto giocando con i
trenini elettrici. Un passatempo che lo
divertiva e nello stesso tempo lo eccitava
tantissimo, provocandogli delle spontanee
erezioni a cui non sapeva sottrarsi
finendo spesso e volentieri con il
masturbarsi.
Quella di toccarsi mentre i
trenini si muovevano sui binari,
disseminati lungo tutto il perimetro della
cameretta, incrociandosi e finendo il più
delle volte per fracassarsi uno contro
l'altro, deragliando dalle rotaie, col
tempo diventò una necessità. Toccarsi ed
eiaculare giocando con i trenini gli
procurava un intenso piacere. A quell'età
si masturbava anche più volte al giorno
al pari dei coetanei, soltanto che a lui
piaceva farlo prestando orecchio allo
sferragliare dei trenini in movimento sui
binari.
La passione per i trenini
elettrici riempì gli anni della sua
infanzia, legame che non si esaurì
nemmeno con il sopraggiungere degli studi
liceali che lo condussero a conseguire la
maturità. Soltanto gli studi universitari
lo allontanarono, seppure momentaneamente,
dall'interesse per i trenini. Dopo la
parentesi universitaria la passione prese
di nuovo il sopravvento su tutti gli altri
interessi.
Il ritorno di fiamma per i
trenini lo trasformò in un collezionista. Preso da una sempre più
crescente infatuazione per i treni consacrò
il proprio tempo libero nel reperire
vecchi modelli di trenini elettrici,
soprattutto Lima e Rivarossi, ma anche
della tedesca Marklin, principali aziende
produttrici di questo genere di
giocattoli.
La sua collezione, anno dopo
anno, si ampliò sino a raggiungere il
numero di un centinaio di locomotive,
tutte funzionanti e continuamente
revisionate, e trecento diversi modelli di
vagoni ferroviari. La passione per i
trenini elettrici gli diede la spinta per
realizzare un sito web sulle cui pagine,
facilmente rintracciabili su qualsiasi
motore di ricerca, mostrare ai visitatori
interessati a questo genere di modellismo
tutti gli esemplari della collezione
privata in suo possesso.
L'ossessione per i treni gli
condizionò la vita incidendo
profondamente anche nelle relazioni con il
mondo femminile. Difatti, se gli capitava
di fare sesso con una ragazza, raggiungeva
il massimo dell'eccitazione soltanto se si
appartavano in prossimità dei binari di
una qualsiasi linea ferroviaria.
Raggiungere l'orgasmo quando
un treno adibito al trasporto merci
oppure di persone transitava in prossimità
del luogo dove stava facendo sesso con una
ragazza, appartato nell'abitacolo di
un'automobile, lo colmava di piacere.
Ragazze ne aveva conosciute
parecchie perché era un tipo simpatico,
dal fisico asciutto e soprattutto di
bell'aspetto. Con molte ci aveva scopato,
ma più di tutto il sesso gli piaceva
praticarlo in maniera solitaria,
appartandosi nelle vicinanze dei binari di
una linea ferroviaria, masturbandosi in
attesa del passaggio di un treno sino a
eiaculare allorché il convoglio
transitava davanti a sé.
Oramai conosceva a memoria
l'orario dei convogli che transitavano
quotidianamente sui binari della linea
ferroviaria Parma-La Spezia, distante
poche centinaia di metri dalla sua
abitazione. Sovente faceva in modo di
farsi trovare con il muso della propria
automobile a pochi metri alle sbarre di
qualche passaggio a livello, calate dai
casellanti per interrompere il transito
delle automobili in corrispondenza del
transito di un treno. Eccitato com'era
approfittava della pausa di tempo in cui
il traffico era forzatamente interrotto
per toccarsi l'uccello e raggiungere
l'orgasmo mentre il convoglio transitava a
pochi metri da lui.
Questo strano modo di
praticare il sesso, in prossimità di una
linea ferroviaria, gli aveva causato
parecchie seccature con le ragazze. La
maggior parte di loro non gradiva questo
genere di attenzioni verso i treni
opponendo un netto rifiuto quando le
proponeva di sdraiarsi sull'erba di un
prato, oppure nell'abitacolo
dell'autovettura, in modo da raggiungere,
come lui desiderava, l'orgasmo al
passaggio di un convoglio.
Più volte aveva soffocato il
bisogno di fare sesso in prossimità dei
binari, ma scopando in situazioni diverse
da quella da lui anelata non riusciva mai
a raggiungere la possente eccitazione che sapeva trasmettergli il rumore
assordante dello scarto delle rotaie al
passaggio dei treni.
Una svolta nella sua vita,
pressoché inaspettata, si verificò
quando conobbe Lilly. L'incontro avvenne
tramite il sito web di modellismo
ferroviario che ospitava le sue collezioni
di trenini elettrici. Lilly si mostrò
particolarmente interessata alla raccolta
di treni presenti nelle pagine di
internet. Difatti, si premurò di
contattarlo su Facebook e nel volgere di
poche settimane, trovandosi nella
condizione di chattare, decisero
d'incontrarsi. A facilitare il loro
incontro furono determinati le poche
decine di chilometri che li separavano uno
dall'altra, abitando Lilly a Reggio Emilia
e lui a Parma.
Lilly era più bella di
quanto gli aveva lasciato intendere la fotografia
inserita nel suo profilo Facebook. Non se l'era immaginata così
alta e appariscente, e nel momento in cui
se l'era trovata davanti per la prima
volta era rimasto sorpreso dal fisico da
maggiorata che esibiva in modo
impertinente.
Oltre a rallegrarsi per il
reciproco interesse per i treni, si resero
conto di condividere altri interessi,
soprattutto nel praticare i diversi modi
di fare l'amore. Il giorno che si
conobbero fu lei a prendere l'iniziativa.
Stavano seduti uno di fronte
all'altra, consumando una birra a un
tavolo di un bistrot, quando gli fece
capire in modo abbastanza diretto quali
fossero le sue intenzioni. Nemmeno si
mostrò sorpresa quando, una volta
abbandonato il locale, Giancarlo la
condusse in una carraia e arrestò il Bmw
a fianco dei binari della linea
ferroviaria Parma-La Spezia, la stessa
dove aveva l'abitudine di appartarsi per
masturbarsi.
Quella stessa sera fecero
l'amore sino allo sfinimento sui sedili
abbassati dell'automobile eccitandosi
all'inverosimile. Lilly arrivò
all'orgasmo ogni volta che furono
raggiunti dallo sferragliare delle ruote
di un treno, i cui macchinisti, in
prossimità del passaggio a livello, posto
a una decina di metri dall'abitacolo
dell'automobile, azionavano il tipico
fischio in dotazione ai locomotori per
indicare il sopraggiungere del convoglio.
Ma un altro rumore conquistò il
cuore di Giancarlo già dalla prima sera
che fece l'amore con Lilly. Il suono era
quello provocato dall'aria racchiusa nella
vagina che, compressa durante il coito,
generava un rumore molto simile a un peto.
Succedeva quando la cappella, uscendo
dalla cavità vaginale, per rientrarvi
subito dopo e spingersi sino in fondo,
provocava quel tipo di rumore vaginale
suggello di una passione che pareva essere
esplosiva.
Nel fare l'amore con altre
donne gli era già capitato di sorbirsi
quel tipo di peti vaginali, specie quando
le aveva scopate alla pecorina, ma
nessun'altra donna prima di lei aveva
prodotto peti dell'intensità rumorosa
come quelli emessi quella sera.
Dopotutto non le aveva
considerate seccanti, anzi, tutt'altro,
infatti, da subito, aveva apprezzato
quello strano rumore al pari dello
sferragliare delle ruote dei treni che
filavano sui binari.
Era conscio che quell'effetto
dipendeva soprattutto dalle dimensioni del
cazzo e dall'ampiezza della vagina di
Lilly. Difatti è risaputo che più un
cazzo è grande e stretta la vagina, più
si ottiene qualcosa di molto simile a un
effetto risucchio che produce grossi
orgasmi sia maschili sia femminili. Questo
tipo di orgasmo lo raggiunsero in più di
un'occasione a cominciare dalla prima sera
in cui fecero l'amore. E questa fu
un'altra delle ragioni che li spinse a
instaurare un rapporto intimo molto
speciale.
La propagazione del rumore
prodotto dallo sferragliare dei treni
sorbiva la loro attenzione tutte le volte
che praticavano del sesso in prossimità
dei binari. Col tempo fecero l'amore
ingegnandosi a sperimentare tutte le
posizioni del kamasutra.
A entrambi piaceva fare sesso alla pecorina. A
Giancarlo in particolare, prendere da
dietro Lilly, gli faceva emergere il lato
più animalesco del carattere. E poi
in quella posizione la penetrazione poteva
avvenire in maniera profonda e Lilly si
sentiva appagata nell'essere posseduta e
dominata.
In quella postura, stando con
il capo chino mentre Giancarlo spingeva
con forza il cazzo nella vagina, a Lilly
piaceva essere sculacciata, infatti, lo
incitava ogni volta a farlo. E poi era
anche la posizione ideale, per lei, se
voleva provare ad avere un orgasmo
multiplo, sia vaginale sia clitorideo,
poiché, essendo Giancarlo libero di agire
con le mani, poteva stimolarla toccandole
i seni e soprattutto giocherellando con le
dita intorno al clitoride, aumentandole il
piacere mentre, contemporaneamente, la
penetrava nella vagina o nel culo.
Di antipatico, quando
facevano sesso alla pecorina, c'era che
quella posizione era poco intima e quindi
era pressoché impossibile scambiarsi dei
baci o degli sguardi caramellosi, ma a
tutt'è due piaceva quel tipo di
penetrazione specie se praticata in modo
brutale e violento, perché ogni volta
godevano come ricci.
La sera in cui Lilly gli
propose di fare l'amore distesi sulle
traverse su cui poggiavano le rotaie
dell'unico binario della linea ferroviaria
Parma-La Spezia non ne fu sorpreso.
Accondiscese con entusiasmo ad appagare il
desiderio della compagna, interessato
anche lui a sperimentare quel tipo di
esperienza.
Una volta che ebbero
raggiunto la carraia dove erano soliti
intrattenersi a scopare Giancarlo arrestò
il Bmw a poca distanza dalla linea
ferroviaria. Si liberarono degli abiti e,
nudi, tenendosi per mano, raggiunsero i
binari.
Lilly obbligò Giancarlo a
sdraiarsi con la schiena sull'acciottolato
di pietre poste fra le traversine e gli fu
sopra. Quella dello smorzacandela era la
posizione dell'amore in cui lei riusciva a
raggiungere più facilmente l'orgasmo,
questo perché veniva a trovarsi nella
condizione di essere lei stessa a
imprimere i ritmi e i movimenti della
scopata, finendo ogni volta per trovarsi
nella condizione di dominare Giancarlo,
cavalcandolo, gestendo a proprio
piacimento il modo e il momento in cui
avrebbe raggiunto l'orgasmo, attraverso la
penetrazione e lo sfregamento del
clitoride, lasciandosi guidare dalle
proprie sensazioni.
A Lilly piaceva scopare nella
posizione dello smorzacandela, poiché
poteva muoversi e spostarsi avanti e
indietro con il bacino, mantenendo il
corpo lievemente piegato in avanti,
stimolando anche il clitoride che poteva
sfregare contro il pube di Giancarlo. Lui
invece preferiva il movimento su e giù
con lei a 90° su se stesso in modo da
farle delle carezze ai seni, leccarle e
morderle i capezzoli, baciarla sulla bocca
e raggiungere in questo modo l'orgasmo.
Quando furono all'apice del
piacere Lilly lo colse di sorpresa poiché,
tutt'a un tratto, volle rovesciare la
posizione in cui stavano scopando, quella
dello smorzacandela, e lei si ritrovò
sdraiata con la schiena sulle traverse
della ferrovia, le gambe allargate, e lui
sopra.
Lilly si abbandonò al
piacere di farsi dominare da Giancarlo
giocando con le contrazioni della vagina,
accompagnando il ritmo della penetrazione,
dando sfogo alle sue fantasie di donna,
sussurrandogli parole oscene nelle
orecchie, mordicchiandogli le labbra,
baciandolo sul collo, riempiendolo di
brividi in tutto il corpo.
Stavano avvinghiati uno
all'altra, prossimi all'orgasmo, quando il
rumore di un treno oramai vicinissimo li
sorprese. Giancarlo fece l'atto di
portarsi in salvo, ma fu trattenuto sul
posto dalle cosce di Lilly che gli
circondavano la vita mantenendolo ancorato
a sé con la forza dei calcagni che
premevano sulle natiche. Soltanto qualche
istante prima che la locomotiva li
travolgesse Giancarlo riuscì a
divincolarsi dal mortale abbraccio.
Oramai sono trascorsi tre
anni dalla sera in cui Lilly fu travolta e
uccisa dal treno. Giancarlo riuscì a darsi alla fuga, ma riportò gravi lesioni
al corpo che resero necessaria
l'amputazione di entrambe le gambe.
Giancarlo continua a
chiedersi come sia potuto accadere. Ancora
non sa darsi una risposta eloquente. Gli è
rimasto il dubbio che Lilly potesse avere
preparato con scrupolo quella sera, certa
che lui avrebbe accondisceso a fare
l'amore sui binari, cercando la morte
volontariamente, facendola coincidere con
un momento di supremo piacere. Forse.
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