C'è
stato un periodo della mia vita in cui
scrivevo racconti erotici rendendoli di
pubblico dominio in diversi siti web su
internet. L'ho fatto fintanto che, un
paio di anni fa, un editore ha
cominciato a pagarmi per pubblicare i
racconti su riviste vietate ai minori,
associando alle mie storie fotografie
oscene di orge e perversioni di ogni
tipo, e da quel momento è finito il mio
divertimento.
Nel mondo dell'arte il
confine fra erotismo e pornografia è
molto sottile. C'è chi afferma che
nell'erotismo si descrivono i rapporti
che hanno a che fare con l'amore, e
quindi con l'insieme delle emozioni
fisiche e mentali che l'amore produce,
mentre la pornografia descrive i
rapporti sessuali nella loro parte
strettamente fisica, senza soffermarsi
sugli aspetti psicologici delle
relazioni amorose. Da qualche parte ho
letto una definizione di Marcuse in cui
sostiene che la differenza tra erotismo
e pornografia è la differenza che c'è
tra il sesso celebrativo e quello
masturbatorio.
Per quanto concerne la
letteratura erotica, ambito letterario in cui mi
sento maggiormente a mio agio, resto
dell'idea che sia un azzardo operare un
distinguo tra erotismo e pornografia.
Della mia stessa opinione è Lorenzo,
l'uomo con cui condivido la vita da
circa un paio di anni. E poi c'è anche
chi, come Oscar Wilde, sostiene che non
esistono racconti morali o immorali, ma
soltanto racconti scritti bene o
racconti scritti male. Sarò
presuntuosa, ma non credo sia
sufficiente sapere scrivere bene per
produrre racconti erotici eccitanti,
anzi a mio parere chi lo sostiene dice
una stronzata.
Mi capita spesso di
soffermarmi a leggere racconti erotici
pubblicati in siti web di internet,
oppure di acquistare antologie che
raccolgono l'esperienza corale di autori
particolarmente dotati, di cui provo
persino invidia per la bravura che
mostrano nello scrivere, ma che troppo
spesso mi annoiano perché narrano
storie erotiche scontate che sanno tanto
di già letto.
Un racconto erotico per
piacermi deve per prima cosa
incuriosirmi, trasmettermi emozioni, e
soprattutto eccitare la fantasia. Se
l'autore non riesce a suscitarmi tutto
questo, smetto di leggerlo dopo poche
righe e passo ad altro. Sbaglio?
Detesto leggere racconti
erotici in cui gli autori utilizzano un
linguaggio intenzionalmente ricercato o
peggio ancora lirico, e magari
dall'intreccio esageratamente
sentimentale, alla maniera dei libri
Harmony, come lo sono la maggior parte
delle storie scritte da donne. Lo so,
sono grossolanamente plebea, ma la penso
comunque così. Se qualcuno si
prendesse la briga di chiedermi qual è
la scrittrice italiana che più di ogni
altra preferisco leggere, risponderei
senza alcuna esitazione: Rossana Campo!
Ho letto tutti i suoi libri
a cominciare da "In principio
erano le mutande", sino
all'ultimo romanzo "Lezioni di
arabo" uscito lo scorso anno
nelle librerie.
La sua non è letteratura fasulla. La
Campo è una donna con le palle, dalla
straordinaria bravura, che utilizza un
linguaggio femminile "duro",
penetrante e dissacrante, che sa andare
dritta alle viscere della gente che
legge le sue storie, mostrando d'avere
pochi peli sulla lingua. Una scrittrice
che parla dei problemi della nostra
esistenza e delle difficoltà che
abbiamo un po' tutti di starci dentro.
Contrariamente a quanto
posso apparire a coloro che leggono le
mie storie non mi considero né una
scrittrice né una aspirante scrittrice,
anche se da un po' di tempo c'è
qualcuno che mi paga per scrivere storie
erotiche. In verità sono soltanto una
donna che legge e scrive per sentirsi un
po' meno sola.
Le persone che leggono i
miei racconti, e mi riferisco
soprattutto agli uomini, sono certa che
mi percepiscono come una donna sensuale,
di quelle strafighe che vanno in giro
per le strade con tacchi da 12, più
adatti a essere portati stando
orizzontalmente piuttosto che
verticalmente. Molti suppongono che sia
sempre priva di indumenti intimi sotto i
vestiti, oppure completamente nuda,
protetta soltanto da una pelliccia di
visone mentre cammino sui marciapiedi
della città. Invece, nonostante le
apparenze, non sono la donna disinibita
che appaio nei miei racconti, anzi sono
tutt'altro.
Se provo a fotografarmi
posso descrivermi come una donna alta e
magra, con un petto abbastanza piatto
che a stento riempie una seconda di
reggiseno, tant'è che spesso non lo
indosso nemmeno. E poi, contrariamente a
quello che mi mostro nei racconti, sono
una donna abbastanza puritana, anche se
da adolescente, per quanto riguarda il
sesso, sono stata abbastanza precoce,
basta dire che mi esercitavo quasi tutti
i giorni a fare pompini davanti al
televisore. Lo facevo mettendo in bocca
zucchine delle più disparate
dimensioni, mentre sullo schermo
scorrevano le immagini di film porno.
Ora che sono adulta arrossisco al solo
pensiero di ciò che sono stata capace
di fare allora, ma a quell'età ero
soltanto una fanciulla che desiderava
diventare donna al più presto e niente
più.
A trentacinque anni, questa
è la mia età, mi capita
spesso di prendere in bocca il cazzo di
Lorenzo. Provo ancora piacere nel fargli
dei pompini, nonostante siano trascorsi
molti anni dalla prima volta che
ho iniziato ad affaccendarmi con le
labbra intorno alla sua cappella. Con
lui mi comporto come facevo da
adolescente quando succhiavo le
zucchine; nulla da allora è cambiato.
Sono una donna di bocca
buona, lo posso affermare con assoluta
certezza dopo che in tutti questi
anni ho accumulato le confidenze
sessuali delle mie amiche. Mi sono
persino assuefatta all'aroma intenso, e
non sempre delicato, dello sperma che mi
scende in gola e va in profondità nello
stomaco tutte le volte in cui a Lorenzo
faccio un pompino. Non sono il tipo di
donna che si tira indietro, anzi ho
sempre cercato di soddisfare le fantasie
erotiche degli uomini che ho posseduto,
accettando di tutto, perlomeno fino a
ieri sera quando Lorenzo mi ha rivolto
una particolare richiesta: vuole che gli
pratichi un massaggio prostatico!
Con Lorenzo convivo nella
stessa abitazione da un paio di anni.
Anche lui scrive racconti, perlopiù
erotici, anzi probabilmente è più
bravo di me a scrivere. Tutt'e due non
abbiamo mai parlato di progetti per il
futuro, stiamo bene insieme e basta. E'
un tipo anticonformista del tutto privo
di costrizioni morali. Più di tutto non
sopporta la somiglianza con gli altri e
va fiero della propria diversità,
specie a letto, quando si tratta di fare
del sesso. Ogni sua azione è dettata
dall'idea che ha di se stesso e non da
ciò che gli altri si aspettano da lui.
La proposta che mi ha fatto ieri sera, a
proposito del massaggio prostatico, è
l'ultima di una lunga serie di fantasie
erotiche che mi ha imposto di realizzare
e ho sempre soddisfatto.
Quando scopiamo non sta mai
zitto. E' peggio di un fiume in piena.
Ha l'abitudine di rovesciarmi addosso
frasi eccitanti e la cosa mi accende
parecchio la fantasia. La settimana
scorsa, mentre scopavamo, mi ha
sussurrato all'orecchio che godrebbe a
guardarmi mentre do piacere a un altro
uomo. Mi ha persino descritto la scena
che si era creato nella mente come in un
film. Gli sarebbe piaciuto scorgermi in
un vicolo semibuio, standosene nascosto
dietro una automobile, mentre con la
schiena appoggiata a un muro, le cosce
spalancate, permettevo a questo
sconosciuto di spingere il cazzo nella
vagina. E' andato avanti a descrivermi
questa situazione erotica mentre gli
montava l'orgasmo fintanto ha sborrato
con una violenta esplosione di piacere
dentro di me, e io sono venuta subito
dopo.
Merda! Il massaggio
prostatico che Lorenzo vuole che gli
pratichi se lo può scordare! Non mi
importa se dopo il mio rifiuto mi
considererà una bigotta, puritana e
moralista, ma voglio che
il mio uomo
sia
un vero uomo! Non potrei mai accettare
di vederlo godere mentre con un dito o
qualsiasi altro oggetto, tipo il
vibratore, gli pratico una penetrazione
anale. Se dovesse succedere allora
la sua virilità sarebbe definitivamente
compromessa ai miei occhi, e non voglio
che accada, ma questo lui sembra non
capirlo. Quello che voglio più di tutto
è godere di ogni suo respiro mentre mi
scopa nella vagina e perché no, anche
nel culo, fintanto che lo sento venire
dentro di me con dei rantoli per niente
soffocati. Ma un dito nel culo, a
massaggiargli la prostata, magari mentre
si masturba, questo proprio no.
Lorenzo ha insistito a
lungo nel dirmi che il massaggio
prostatico è una pratica sessuale
abbastanza usuale nei paesi
dell'Oriente, e in altre culture da
migliaia di anni. Da questa pratica, a
suo dire, ne trarrei beneficio pure io
perché potrei concorrere a potenziare
le sue capacità sessuali. Sostiene
d'averlo letto sulle pagine di un sito
web gestito da medici urologi. Io
seguito ad avere dei forti dubbi sulla
veridicità di queste sue asserzioni,
boh, sarà pur vero, ma non ci credo.
*
* *
A letto, anche stasera, Lorenzo ha
ripreso il discorso del massaggio
prostatico. Sembra non possa farne a
meno di farmi arrabbiare. Nemmeno ho la
forza di fingere di dormire dal momento
che ci siamo appena infilati sotto le
coperte, e sa benissimo che sono
sveglia. Il fatto è che non ho nessuna
voglia di rispondergli.
- Ma ti costa tanto mettermi un
dito nel culo e farmi un massaggio alla
prostata?- sostiene, ripetendo la stessa
frase che ha pronunciato ieri sera
mentre facevamo l'amore. - Ha la
grandezza di una noce. Ed è piuttosto
facile da riconoscere una volta che hai
inserito il dito nel culo. E' subito lì,
a pochi centimetri dall'ano, ti costa
tanto provarci? Facciamolo almeno una
volta, una sola. Non vuoi proprio farlo?
Dai, fammi un massaggio con un dito.
Premi la prostata con un movimento
delicato dall'alto verso il basso. Non
devi preoccuparti delle conseguenze, se
sento male te lo dico subito, mica sono
scemo.
- Merda! - strillo
girandomi sul fianco verso di lui. - Se
è così facile massaggiarla 'sta
prostata perché non provi a farlo da
solo?
- Perché il massaggio va
eseguito mentre mi masturbo, se voglio
ottenere un orgasmo da urlo, e poi ho le
dita corte, lo sai. Le tue invece
sembrano stalattiti tanto sono lunghe.
- Ma davvero credi a tutte
le stronzate che hai letto a proposito
del massaggio?
- Sicuro! E ti dirò di più!
Sembra che il massaggio concorra a fare
aumentare il volume della eiaculazione,
e di conseguenza anche il piacere
associato all'orgasmo.
- Come se tu ne avessi
davvero bisogno. Merda! Ma lo sai che
ogni volta che ti faccio una pompa mi
riempi la bocca di sperma!
- E non sei contenta?
- Ma vai a prenderlo nel
culo. Va!
- Che stronza che sei. Ti
costa tanto farlo?
- Sì.
- La prostata, se ancora
non lo hai capito, è un po' come il
punto G per voi donne. E' una ghiandola
e se opportunamente stimolata produce
delle migliori erezioni e orgasmi più
intensi e prolungati.
- Seee...
- Allora non crederci.
Quello di cui sono certo, dopo averlo
letto, è che i sultani d'oriente
avevano addestrato delle concubine
specializzandole in questo tipo di
massaggi, che a quanto pare dovevano
servire a potenziare le capacità
sessuali di chi li subiva.
- Adesso lasciami dormire,
ne parliamo un'altra volta.
- Okay, ma non t'incazzare
eh.
- Buonanotte.
*
* *
L'alba rosseggia dietro la finestra
della camera. Lo scenario cambia a ogni
istante. Le nuvole modificano con
rapidità la loro forma mentre i colori
del cielo passano dalle sfumature rosa
al rosso. La luce si diffonde sempre più
intensa nella stanza, ma il sole non si
fa ancora vedere.
Eccolo finalmente il disco
infuocato rosso vivo!
Emerge lentamente dall'orizzonte
nella sua forma tondeggiante. Mi alzo
dal letto, mi avvicino alla finestra, e
scosto la tenda. Il contatto dei
capezzoli contro la superficie gelida
del vetro li fa inturgidire strappandomi
un gemito di piacere. Lo spettacolo del
sole che sorge è un prodigio della
natura che si ripete ogni mattina, ma a
cui troppo spesso non faccio caso. Sto
pensando a questo miracolo dell'universo
quando la voce di Lorenzo mi desta
dall'incanto del mio sogno.
- Torna a letto, lì prendi
freddo.
Giro lo sguardo nella sua
direzione, sconsolatamente nuda,
attraversata dai raggi di luce del
freddo inverno.
- Ho voglia di te. - dice
- Anche se non ho nessuna
intenzione di farti il massaggio
prostatico?
- Scaldami.
Abbandono la finestra e
faccio ritorno nel letto. Lorenzo mi
accoglie a braccia aperte e mi stringe
forte a lui. Affonda le labbra sui
capezzoli inturgiditi dal freddo e mi
perdo nei suoi baci
- Sei bellissima, ti
voglio. - dice sussurrandomelo
all'orecchio. Chiudo gli occhi e gli
chiedo di dirmelo ancora.
- Ti voglio. Voglio ogni
cosa di te.
Mi bacia sulla bocca.
Lascio cadere il capo all'indietro,
porgendo il collo ai suoi morsi. La
lingua riscalda la mia pelle fredda,
gioca intorno a un capezzolo, poi scende
verso l'addome e si sofferma a leccare
l'ombelico. Non ci rimane molto tempo a
giocare lì, scende giù verso il monte
di Venere, là dove brucia più ardente
il mio piacere. La sua bocca inizia a
leccarmi le pieghe delle grandi labbra.
Ho la pelle infuocata e sono bagnata
fradicia. Il clitoride pulsa come
impazzito fra le mie cosce mentre il
cazzo pompa duro dentro la mia carne con
dei movimenti che mi conducono in breve
tempo all'orgasmo.
*
* *
Esco dalla camera da letto portandomi
appresso l'odore del sesso appena
consumato. Annuso l'estremità
dell'indice della mano, ancora sudicio
di cacca, per ricordare i momenti di
passione appena vissuti insieme a
Lorenzo. Sorrido mentre penso che prima
o poi mi costringerò a fare visita a un
medico chirurgo per chiedergli se è
possibile cucirmi addosso la pelle del
mio compagno di letto, perché non so
restare troppo tempo lontana da lui.
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