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FILTRI
D'AMORE
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Scendendo
dall'autobus Carlotta prese la direzione
del condominio, alto sette piani, distante
pochi passi della fermata del mezzo
pubblico. Quando si trovò dinanzi al
portone d'ingresso si premurò di pigiare
uno dei pulsanti su comparivano delle targhette
con i
nomi dei condomini, e rimase in attesa
di una risposta.
- Chi è?
- disse la voce di donna che uscì dal
citofono incastonato nel muro.
- Sono
io, Carlotta.
- Le
apro.
- Va
bene.
L'ascensore la condusse sino all'ultimo
piano dell'edificio. Ad attenderla
davanti alla porta dello studio trovò
la signora Clarissa.
- E'
puntualissima, sono scoccate le cinque
proprio adesso.
- E' uno
dei pochi pregi che ho. - disse
Carlotta.
- Si
accomodi.
Seguì la
cartomante per il vestibolo sino a una
stanza in penombra. Si accomodò davanti
a un tavolo circolare di piccole
dimensioni e rimase in attesa. La
cartomante chiuse la porta alle proprie
spalle e andò a sedersi di fronte alla
cliente.
- Come
va? Tutto bene?
- Non
troppo.
-
Perché?
-
L'incantesimo che mi ha consigliato,
quello che doveva servire a stimolare il
desiderio sessuale dell'uomo che occupa
l'appartamento dirimpetto al mio, non ha
generato nessun effetto.
- Mi
spiace, ma è certa di avere eseguito
alla lettera quello che le ho suggerito
di fare?
- Mi sono
attenuta con scrupolo a tutto quello che lei
mi ha raccomandato. Ho aspettato che
arrivasse la luna nuova per rubargli un
calzino dallo stenditoio condominiale,
poi ho dormito tutta la notte con il
calzino annodato al collo.
- E non
ha fatto nient'altro?
- Prima
ho provveduto a riempire d'acqua una
grossa tazza, l'ho messa sul davanzale
della finestra e c'ho rotto dentro un
uovo. L'ho lasciato lì per tutta la
notte, ma nei giorni successivi non ho
notato nessun cambiamento da parte
dell'uomo nei miei confronti, anzi,
oserei dire il contrario.
- Strano
che non abbia funzionato. E' pur vero
che la magia sarebbe stata più efficace
se il calzino fosse stato preso
direttamente dai piedi dell'uomo. Ma
sono legittime le sue perplessità,
infatti, non sarebbe stata una bella
esperienza dormire una notte intera con
un calzino puzzolente sotto il naso.
- Se fosse stato necessario lo avrei
anche fatto, ma sarebbe stato abbastanza
difficile procurarmi un calzino usato.
Avrei dovuto chiederlo in prestito a sua
moglie. Ma non era il caso, vero?
-
Accidenti! Però non me lo ha detto che
l'uomo è sposato.
- E'
importante? Fa differenza?
- E'
fondamentale, direi! Per ottenere le
attenzioni dell'uomo che si desidera
fare innamorare occorre che non sia
sposato o legato con un'altra persona.
Distruggere un amore tramite le arti
magiche non può che portare a una
ritorsione a lungo o a breve termine da
parte della coppia.
-
Accidenti!
- Non si
preoccupi, a tutto c'è un rimedio. Le
darò un amuleto che la proteggerà
contro eventuali ritorsioni da parte
della moglie. Ma voglio ricordarle che
gli incantesimi che realizzo sono di
magia bianca, positiva. In altre parole
non faccio niente che possa nuocere alle
persone o alle cose.
- Un
amuleto?
- Sì,
che c'è di strano?
-
Niente... niente.
- Posso
esserle utile in qualcos'altro?
- Beh,
visto come stanno le cose, non mi rimane
che una soluzione.
- Mi
dica.
- Vorrei
risvegliare il desiderio sessuale di mio
marito. E' possibile farlo?
- Ma lei
è sposata?
- Sì,
certo, non gliel'ho detto?
- No.
- E'
rilevante?
- Beh.
-
L'importante è che una qualsiasi magia
possa arrivare là dove il mio corpo non
riesce più a stimolarlo.
- Mi
scusi se glielo chiedo, ma suo marito
quanti anni ha?
-
Quaranta.
- E lei?
-
Trentaquattro.
- Uhm...
Ho capito.
- Non
capisco.
- Fate
l'amore spesso?
- Una
volta ogni quindici giorni, credo.
- Ah.
- Poche
volte, lo so, d'altronde se lo facessi
più spesso non sarei venuta da lei
a cercare aiuto.
- Vero.
- Allora?
Può fare qualcosa?
- Beh,
una magia ci sarebbe.
- Mi
dica.
- Allora,
prima di fare l'amore, con una scusa
qualsiasi, dovrà praticare una lavanda
ai genitali esterni a suo marito. Cazzo
e palle, in poche parole. Crede di
poterlo fare?
- Penso
di sì.
- Dovrà
fare bollire per cinque minuti, in un
litro d'acqua, venti grammi di salvia,
malvia, timo e santoreggia. Elementi che
potrà acquistare in qualsiasi negozio
di erboristeria. Dovrà filtrare
l'infuso e utilizzarlo quando è ancora
tiepido effettuando delle lavande ai
genitali di suo marito. Saranno
sufficienti dieci minuti di abluzione
per vedere l'effetto che fa. Le assicuro
che ne rimarrà stupita.
- Lo
spero.
Nel
negozio di erboristeria sotto casa
acquistò quanto le necessitava per
preparare l'infuso d'erbe consigliatole
dalla cartomante. La sera stessa, a
letto, convinse il marito a sottoporsi
all'aspersione della lavanda sui
genitali.
Quando a
distanza di un mese Carlotta si
ripresentò nell'appartamento della
signora Clarissa la cartomante la fece
accomodare ancora una volta sulla sedia
davanti al tavolo rotondo col treppiede
e rimase ad ascoltarla.
- Mi
dica.
- Quando
sono stata qui l'ultima volta lei mi ha
suggerito una porzione magica per
stimolare il desiderio sessuale in mio
marito.
- Ebbene?
Mi dica.
- La sera
in cui gli ho praticato l'abluzione dei
genitali con l'infuso d'erbe è successo
il finimondo.
- Eh? -
disse sorpresa la chiromante. - Non
abbia alcun timore, mi spieghi con
dovizia di particolari ciò che le è
accaduto.
- Mi
sento in imbarazzo nel raccontare certi
dettagli.
- Quando
parla con me è come se fosse davanti al
medico di famiglia.
- Ha
ragione.
- E
allora?
- Quando
gli ho proposto di aspergere l'infuso di
erbe sui genitali rivelandogli che si
trattava di un afrodisiaco si è messo a
ridere.
- E poi?
- Ha
accettato che lo sciacquassi.
- Ah,
bene, e poi.
- Gli è
diventato subito duro, il cazzo.
- Che le
avevo detto! C'era da immaginarselo, no?
- Beh, ho
continuato a carezzargli cazzo e palle
per dieci minuti fintanto che non ha
più resistito e mi è saltato addosso
col fare di una bestia in calore.
- Cazzo!
- Lo può
ben dire. Lo aveva così duro che mi ha
trapassato il culo in un lampo.
- Era
quello che voleva, no?
- Beh,
non proprio.
- E
allora?
- Abbiamo
scopato per tutta la notte fino allo
sfinimento. Si è comportato come un
vero stallone, sembrava non averne mai
abbastanza. Mi ha cavalcato davanti, nel
didietro e... in bocca.
- Dunque
ha avuto effetto l'infuso.
- Sì,
anche troppo, ma terminato l'effetto del
decotto siamo tornati a essere quelli di
prima.
- Beh, mi
sono dimenticata di informarla che la
magia è efficace una sola volta,
dopodiché dipende molto dalla coppia
mantenere vivo il rapporto.
- Lo
immaginavo.
-
Potremmo provare con una altro infuso se
le va.
- Non
credo servirebbe a molto.
-
Perché?
- Sono
certa che mio marito mi tradisce.
- Perché
dice questo?
- Non
saprei spiegarmi altrimenti la mancanza
d'interesse che ha per me. Cosa posso
fare?
- Una
soluzione potrebbe essere quella di
scoprire se suo marito la tradisce.
- E come?
- Questa
notte mentre è profondamente
addormentato dovrà appoggiargli sulla
fonte una foglia di mirtillo. Se le è
infedele si sveglierà di soprassalto e
chiederà cosa gli sta succedendo, se
invece le è fedele si desterà, ma
rimarrà in uno stato di
semi-incoscienza, tra la veglia e il
sogno, e tenterà di abbracciarla.
Questa sarà la prova che le è fedele.
-
Seguirò il suo consiglio.
Quella
stessa notte Carlotta appoggiò una foglia di
mirtillo sulla fronte del marito e
rimase in attesa degli eventi. Ma lui
non si svegliò di soprassalto e nemmeno
tentò di abbracciarla, rimase a dormire
fino al mattino seguente senza mai destarsi.
Delusa
dalla magia, smise di frequentare la
casa della signora Clarissa. Diede
ascolto ai consigli di un'amica e
incominciò a provocare il marito
agghindandosi in maniera indecente, con
capi di lingeria succinti, inducendolo
alla gelosia e alla voglia di possederla
in tutti i modi.
Solo
allora comprese che la magia più
potente era quella che nascondeva dentro
di sé, con la cura della sua persona,
con il modo di agire e di relazionarsi
con gli altri. Soltanto questi erano gli
elementi che potevano influire sugli
eventi. La magia era solo una illusione,
la vera magia la custodiva dentro di
sé... fra le cosce.
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