FEMMINA LETALE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

      Da un po' di tempo faticavo a prendere sonno. Trascorrevo molte notti sdraiato sul letto, tenendo gli occhi socchiusi, in attesa che giungesse l'alba.
   Con l'insonnia nulla è reale, nemmeno il buio della stanza da letto. Infatti, ero soggetto a continue allucinazioni. Tutta colpa del sistema di vita che conducevo di cui ero conscio dell'inutilità, ma da cui non sapevo come uscirne.
   Da sempre avevo considerato successo e denaro come i valori più importanti da rincorrere nella vita per essere felici. Mentre il sesso e l'amore li reputavo oggetto d'interesse solo per le persone prive di temperamento e di una vita professionale vuota di soddisfazioni. Sbagliavo, e l'ho compreso il giorno in cui ho conosciuto Alice.
   E' stato Giorgio a indirizzarmi a lei.
   - Tu le telefoni e le chiedi il trattamento completo. - mi suggerì. - Lei intuirà cosa desideri fare con lei. In questo modo, oltre al solito massaggio, ti masturberà. Se poi le sei simpatico potrebbe anche succhiartelo, chissà! A me purtroppo non è ancora accaduto, ma si vocifera che a qualche cliente lo abbia fatto. Ricorda piuttosto che il prezzo del massaggio è di 50 euro. Se poi ti propone degli extra chiedile in anticipo il prezzo, se non vuoi avere delle sorprese.
   Giorgio lasciò il discorso in sospeso di proposito. Nonostante le mie insistenze non mi riuscì di scucirgli una sola parola sulla tipologia degli extra, ma avevo fiducia in lui e nei suoi gusti sessuali.
   Qualche giorno dopo il nostro colloquio decisi di comporre il numero di telefono che mi aveva segnalato.
   Una voce femminile calda e sensuale diede risposta all'altro capo della linea. Non fu difficile prendere appuntamento con la donna. Apposta rimarcai la frase "trattamento completo" come mi aveva suggerito Giorgio, ma lei sembrò non darsene troppa cura.

   L'ambulatorio dove Alice effettuava i massaggi si trovava in una palazzina alla periferia della città. Mi presentai alla sua abitazione con qualche minuto d'anticipo sull'orario concordato. Per non esserle di disturbo, nel caso fosse impegnata con un altro cliente, rimasi in attesa sul marciapiede davanti al portone della casa sino allo scoccare dell'ora convenuta, poi suonai il campanello.
   La donna che trovai ad attendermi sulla porta dell'appartamento mostrava d'avere una trentina d'anni o poco più. Robusta, con le forme del corpo arrotondate, indossava un camice bianco superaderente, sbottonato sul davanti, con in mostra l'attaccatura dei seni.
   - Venga, si accomodi. - disse elargendomi il benvenuto con un ampio sorriso, dopodiché mi condusse in una camera.
   - Ho adibito una stanza dell'appartamento ad ambulatorio. E' qui che pratico  i massaggi. L'ambiente è famigliare e mette a proprio agio i clienti, non crede?
   - Sì, certo. - risposi in evidente disagio.
   Rimasi sedotto dai suoi modi semplici e gentili. Dopo avermi fatto accomodare nella stanza m'invitò a liberarmi degli abiti.
   - Trattamento completo, vero?
   Imbarazzato, ma non troppo, risposi di sì.
   - Deve togliersi anche gli slip e sistemarsi supino sul lettino.
   Ubbidii e mi liberai delle mutande, poi mi coricai sul lettino. Lei si premurò di cospargersi le mani di un unguento gradevolmente profumato e iniziò a stimolarmi con le dita il corpo. Cominciò dagli arti inferiori, poi risalì lungo il tronco, fino a raggiungere le spalle.
   Il procedimento terapeutico del massaggio consisteva essenzialmente nel comprimere la superficie della pelle con le dita delle mani, colpendola con tocchi leggeri. Nell'eseguire questo genere di stimolazione era davvero brava, infatti, ne apprezzai le qualità professionali già dalla prima seduta terapeutica quando mi fece eiaculare senza sfiorarmi il cazzo con le mani.
   La volta successiva, messo sull'avviso dalla precedente esperienza, riuscii a contenere la voglia di venire, così dopo mezz'ora di manipolazioni fu costretta a toccarmi il cazzo per farmi eiaculare. Le sborrai nelle mani e la cosa mi piacque assai.
   Alice fu brava a sedurmi già dai primi incontri. Al primo appuntamento non parlò molto, si limitò a massaggiarmi, mantenendo un atteggiamento cordiale, seppure molto professionale. Soltanto dopo qualche seduta riuscii a farle pronunciare qualche parola mentre eseguiva i massaggi, anche se era restia a farlo per non spezzare l'armonia dei suoi gesti.
   Prima di conoscerla non conoscevo l'arte della seduzione. Ma dopo che Alice entrò nella mia vita il sesso occupò il primo posto nei miei pensieri, sostituendo la voglia di successo e di guadagnare denaro. Tanto che ancora oggi non riesco a liberarmi del suo ricordo.

   Un pomeriggio, mentre stavo per raggiungere l'apice del piacere, Alice chinò il viso fra le mie cosce, imprigionò la cappella nella bocca, e cominciò a succhiarla. Non ero preparato a un simile evento, anche se desideravo che me lo mungesse dal primo giorno che avevo messo piede nell'ambulatorio. Lo fece di sua iniziativa salvo pretendere, a fine seduta, un congruo extra per quella prestazione accessoria.
   Iniziò a leccarmi la cappella dopo averla introdotta nella bocca per pochi centimetri. Accompagnò i movimenti delle labbra con quelli della mano che blandiva il cazzo alla radice masturbandomi con spudoratezza. Venni in poco tempo e la stessa cosa accadde tutte le volte in cui mi fece dono della bocca.
   Durante quei coiti non le sborrai mai fra le labbra, anche se avrei desiderato farlo in più di una occasione, perché ogni volta si ritraeva in tempo impedendomi di farlo.
   Alice si trasformò in una droga. Una droga di cui non riuscivo a fare a meno. Non mi era mai capitato di conoscere una donna seducente come lei. Tutte le donne con cui avevo fatto del sesso non erano state alla sua altezza. Lei era unica.
   Ogni prestazione accessoria prevedeva una integrazione della tariffa che però ero felice di riconoscerle. E in questo si mostrò un'ottima imprenditrice. Un giorno, quando ormai ero diventato il più affezionato dei suoi clienti, mi propose un particolare tipo di massaggio orientale.
   - Ti va di provarlo?
   - Sì. - dissi senza esitazione alcuna.

   La volta successiva mi ritrovai nudo, immerso dentro una vasca da bagno, in sua compagnia e tanta schiuma di sapone. I vapori che uscivano dall'acqua avevano un profumo di essenze naturali. Dopo un po' che ero immerso in sua compagnia iniziò a strusciare il proprio corpo contro il mio dandosi da fare a lisciarmi la pelle. Andò avanti, prodigandosi nelle carezze, fintanto che sborrai scuotendo tutto il corpo. Nessun altro massaggio mi aveva fatto raggiungere un simile piacere.
   Quando uscii dall'acqua si adoperò ad asciugarmi, poi mi fece accomodare sopra il letto dell'ambulatorio. Mi deterse la pelle con speciali unguenti aromatici allo scopo di ingentilirmi l'olfatto. Prese a massaggiarmi la schiena servendosi soltanto dei piedi, poi si mise a strofinarmi la figa contro il volto. Mi rivoltò sotto sopra e incominciò a strisciare la punta dei capezzoli sulla pelle provocandomi un inaudito stato d'eccitazione. Sebbene sveglio ero in un totale stato di trance. Mi fece sborrare usando le dita dei piedi mentre stava ritta sopra di me guardandomi dall'alto al basso.
 
   Alice è stata arrestata dai carabinieri. E' accaduto un paio di anni fa. Tuttora è detenuta nelle carceri circondariali di Parma. All'epoca dell'arresto i giornali diedero grande risalto al decesso di un sessantenne sul lettino del suo ambulatorio. I cronisti sostennero che l'uomo era spirato durante un particolare gioco erotico.
   Ho conosciuto l'arte della seduzione e ne sono rimasto scioccato. Ho imparato che con i soldi non si seduce, ma si compera soltanto. Alice invece sapeva sedurmi e farmi felice.

 

 
 

------------------------------------

 
 

Racconti
1 - 100

Racconti
101 - 200

Racconti
201 - 300

Racconti
301 - 400

Racconti
401 - 500

Racconti
501 - 600

Racconti 601-700


.E' vietato l'utilizzo dei testi ospitati in questo sito in altro contesto senza autorizzazione dell'autore
I racconti sono di proprietà di Farfallina e protetti dal diritto d'autore.
L'usurpazione della paternità dei testi costituisce plagio ed è perseguibile a norma di legge.