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HO LE FARFALLE NELLO
STOMACO
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
In
più di una occasione mi sono chiesto
qual è la ragione per cui ci
innamoriamo di una persona anziché di
un’altra, ma non sono mai riuscito a
trovare una qualsiasi risposta,
perlomeno soddisfacente, a questo
interrogativo. C’è chi sostiene che
l'innamoramento è un impulso
naturale per cui ci sentiamo attratti
verso una persona in virtù dei suoi
tratti somatici. Magari sarà anche
vero, non lo so. Boh!
All’inizio di una
qualsiasi relazione amorosa quello che
ne consegue, secondo i luminari della
scienza medica, sono soltanto reazioni
chimiche, impulsi nervosi che viaggiano
da un neurone all’altro dentro gli
emisferi del nostro cervello, attraverso
le sinapsi, sino a indurci a provare una
forte attrazione sessuale. Ma allora la
magia dell’amore, quella tanto
decantata nei testi poetici,
caratterizzata da batticuore, euforia, e
farfalle nello stomaco, tutte sensazioni
che proviamo quando abbiamo interesse
per un'altra persona sono soltanto delle
percezioni chimiche e null'altro?
Le
donne
con cui ho avuto delle storie nel corso
della mia vita sono state molte, forse
troppe. E' questa, infatti, la ragione
per cui mia moglie mi ha buttato fuori
di casa, due anni dopo il matrimonio,
per i miei frequenti tradimenti.
Mi piacciono le
donne, specie quelle dotate di una
carrozzeria spettacolare con gli
interni comodi e funzionali. Ma faccio
fatica a persuadermi che a fare scattare
la scintilla che ogni volta mi provoca
nel cervello il desiderio di possederle,
spingendomi a corteggiarle, sia dovuta
essenzialmente a una reazione chimica.
Sono molti gli
elementi che mi colpiscono in una donna,
a cominciare dal timbro della voce, e
poi il colore degli occhi, il sorriso,
il modo di camminare, le tette, il
fondoschiena, le gambe, ma a livello
inconscio quello che mi eccita
maggiormente quando mi avvicino a una
donna è l’odore che sprigiona il suo
corpo.
Sono
stato educato all’idea che l’amore
è cieco e spesso gli opposti si
attraggono. Quindi secondo questa teoria
ne consegue che è inutile cercare di
capire il processo per cui ci accendiamo
d'amore per una persona anziché
un’altra. Invece noi uomini
c'illudiamo, quando c’innamoriamo di
una donna per cui proviamo una forte
attrazione sessuale, di scorgere in lei
qualità che nessun altro uomo ha saputo
scorgere prima di noi. Di
conseguenza sono giunto alla conclusione
che c’innamoriamo, senza sforzo, di ciò
che nell’altra persona ci risulta in
maggior misura famigliare, motivo per
cui se mia madre, a tempo opportuno,
avesse messo al mondo una femmina,
anziché Carlo, mio fratello, sono certo
che avrei fatto di tutto per sedurre mia
sorella oppure mi sarei fatto sedurre da
lei ponendo in essere un incesto.
Da un paio di mesi ho
un'amante fissa. Emma, poco più che
trentenne, è una gran gnocca! E'
sposata con un tipo tosto, piuttosto
belloccio, con cui m'intrigherebbe
entrare in contatto se avessi
l'opportunità di conoscerlo in
profondità.
Lavoriamo
entrambi per una importante azienda
multinazionale in continua espansione
che opera nel settore cosmetico e
farmaceutico. Da poco meno di tre anni
ne dirigo uno dei laboratori del Centro
Ricerche, nomina che penso di essermi
meritato grazie alle mie capacità
professionali, senza essermi mai
prostrato a leccare il culo a qualche
alto dirigente. Emma invece, laureata
biologa, è una dei membri che
compongono l'equipe del laboratorio di
ricerca di cui sono il responsabile.
Non
sono l'unico dirigente dell’azienda
che ha più di un'amante sul posto di
lavoro, infatti, negli uffici della
direzione commerciale che occupa più di
duemila maestranze, per lo più donne,
si consumano adulteri dal mattino alla
sera.
Mi
è sempre piaciuto mordere la mela del
peccato e sul posto di lavoro non mi
sono mai lasciato sfuggire
l’opportunità per scopare qualche
collega. E non sono l’unico pervertito
che ha l'abitudine di trovare rifugio
nei cessi della azienda, in compagnia di
qualche collega, per consumare una
sveltina. Tanto per fare un esempio il
direttore dell’Ufficio Personale, un
tizio sulla cinquantina, basso, brutto e
pelato, mi ha confidato che sono
talmente tante le donne che gli
implorano favori, concedendosi a lui per
fare carriera, che quando scopa con una
di loro per eccitarsi ha bisogno di
pensare alle grosse tette della moglie,
mentre quando giace nel letto con
quest’ultima spegne la luce della
camera e immagina di metterlo nel culo a
una qualsiasi delle amanti.
Emma si è sempre
rifiutata di mettere piede in qualche
hotel. Seguita a ripetermi che non si
sentirebbe a proprio agio nella
condizione di chi fa l’amore in un
posto squallido come una camera
d'albero. Così mi costringe ogni volta
a recuperare un posto dove incontrarci
senza essere costretti a scopare sui
sedili di una scomoda automobile.
Oggi
pomeriggio lo abbiamo fatto nel
monolocale, adibito a garconniere, che
Gianni, scapolo, mio ex collega di
lavoro, destina ai suoi convegni
amorosi.
Lo
splendido odore che sprigiona il corpo
di Emma, specie sotto le ascelle,
intorno ai capezzoli, vicino
all’inguine, ha un richiamo animalesco
su di me. Tutte le volte che sul posto
di lavoro mi capita di avvicinarla vado
in tilt, e mi prende una pazza voglia di
possederla, ma posso farlo soltanto
quando riesce a liberarsi per un paio di
ore della presenza del marito e
purtroppo succede assai di rado.
Emma ha messo piede
nel monolocale verso le cinque del
pomeriggio, con mezzora di ritardo
rispetto all’ora dell’appuntamento.
Ero già nudo sotto le lenzuola quando
ha iniziato a spogliarsi. L’ho
guardata con molto interesse mentre,
illuminata dalla tiepida luce di una
abat-jour, si è liberata della gonna e
subito dopo della camicetta. Si è
fermata qualche istante dinoccolando i
fianchi, mostrandomi la schiena e le
natiche, poi si è girata di nuovo e mi
ha guardato negli occhi prima di
liberarsi dell’intimo.
Mi
è partita l’erezione nell’istante
in cui ha condotto le mani dietro la
schiena e ha fatto il gesto di liberarsi
del reggiseno. Ha scodellato in avanti,
con infinita lentezza il tessuto a forma
di balconcino che le nascondeva le
tette, ed ha soddisfatto i miei occhi
mostrandomi quanto di più bello adorna
il suo corpo.
Mi
piacciono le donne in carne e porche.
Emma oltre a essere porca è un tipo
burroso. Possiede tette sode,
bellissime, anzi oserei dire perfette, e
un fondoschiena spettacolare pari a
quello di Michelle Hunziker. E poi è
incredibilmente brava a farmi delle
spagnole imprigionarmi il cazzo
nell’incavo fra le tette.
Una
volta nuda si è sdraiata al mio fianco.
Spaparanzato fra le lenzuola l'ho
stretta forte a me. Senza che le
chiedessi di farlo, prima ancora che
scambiassimo qualche bacio o una
semplice carezza, mi ha preso in bocca
la cappella e ha cominciato a succhiarla
muovendo il capo avanti e indietro.
La
scorsa settimana mi ha confidato che ha
iniziato a fare uso di un lucidalabbra,
con effetto collagene, consigliatole
dalla sua estetista, che le permetterà,
nel giro di qualche mese, di aumentare
il volume della bocca del trenta per
cento senza dovere fare ricorso a un
intervento chirurgico come hanno fatto
molte colleghe e, dice lei, si
troverà nella condizione di avere la
bocca molto simile a quelle di Angelina
Jolie, e finirà col trovarsi delle
labbra particolarmente adatte a fare dei
meravigliosi pompini.
Beh, a dire il vero già
con le dimensioni delle labbra che ha
adesso è davvero brava a
succhiarmi il cazzo.
Ha
seguitato a lungo a leccarmi la
cappella, dedicandosi con la punta della
lingua a lambirmi il meato urinario,
riempiendomi di brividi in tutto il
corpo. Tutt'a un tratto ho avuto una
specie di coccolone per il troppo
piacere che mi stava procurando prima
che le allontanassi il capo dalla
cappella per non raggiungere troppo
presto l’orgasmo.
Mi
sono trattenuto dall’eiaculare, le ho
sbattuto la schiena sul letto, ho
provveduto a divaricarle le gambe, e
infine ho affondato la lingua fra le sue
cosce saccheggiandole la vagina, mordendo
a più ripresa le piccole e grandi
labbra, leccandola sino a condurla
all’agognato orgasmo.
Il mio bisogno di
sesso è tremendo. Mi piacciono le
sensazioni forti, cosicché, quando Emma
mi ha rivelato che sono molto simpatico
a suo marito, si è fatta largo nella
mia mente la possibilità che in uno dei
prossimi incontri possa chiedermi di
fare del sesso a tre.
Il marito è
diventato il mio vero oggetto di
desiderio mentre lei seguita a essere il
mezzo che ho a disposizione per
raggiungerlo, anche se è soltanto da
poco tempo che ne ho preso coscienza.
Anche
oggi pomeriggio mentre Emma mi succhiava
il cazzo ho immaginato che fosse suo
marito a farlo, e la cosa mi ha eccitato
da morire. Chissà se a lui piacerebbe
succhiarmelo? E io che atteggiamento
dovrei assumere se mi trovassi nella
condizione di fare sesso a tre: passivo
o attivo con lui?
Questa
teoria del sesso a tre sembra destinata
a diventare sempre più plausibile mano
a mano che ci penso. Dopotutto, in un
prossimo futuro, non mi dispiacerebbe
affatto sperimentare questa ipotesi.
Solo a pensarci avverto già le farfalle
che si muovono nello stomaco!
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