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FACCIA
DA DONNA
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
I
rumori della città mi giungono
attenuati dai doppi vetri della
finestra. Il sole è prossimo al
crepuscolo, velato da un ammasso di nubi
bianche. Non occorre che mi sporga dal
davanzale per rendermi conto che fuori,
nella strada, c'è un gran casino.
Fra non molto Ginevra farà
ritorno a casa. Devo affrettarmi se
voglio farmi trovare camuffato da donna.
Mi piacerebbe mettere fine a questa
specie di carnevalata, ma se mi presto
al gioco che in accordo con Ginevra abbiamo messo
in piedi è solo per compiacerla. Non
posso rifiutarmi di darmi aspetto
diverso, travestendomi da donna, perché
non lo tollererebbe.
Ginevra sta attraversando
una profonda crisi d'identità. I
sintomi di questo cambiamento fisico e
umorale non sono né le rughe né la
secchezza vaginale, tipica delle donne
che sono prossime alla menopausa, bensì
la voglia di fare sesso con un'altra
donna. E' questo il motivo per cui, da
qualche mese, ha proclamato lo sciopero
del sesso. Malgrado ciò pretende che
adempi a certi servizietti intimi come
si affaccenderebbe una qualsiasi lesbica
facendo sesso con lei.
Non desidera tradirmi né
allontanarsi da me per andare in cerca di nuove avventure.
Vuole restarmi fedele ed è questa la
ragione per cui, nell'intimità della
nostra abitazione, mi obbliga ad
assumere le sembianze di una donna,
perlomeno una volta o due alla
settimana. E questa è una di quelle
sere.
Da quando abbiamo dato
inizio a questa strana recita assecondo
mia moglie in ogni suo desiderio
erotico, assoggettandomi anche alle cose
più strambe. Qualche giorno fa, tanto
per fare un esempio, mi ha fatto dono di
un'inusuale lucidalabbra. E' un prodotto
di cosmesi, messo in commercio da poco
tempo, che garantisce un effetto
collagene e fa aumentare lo spessore
delle labbra. Se il cosmetico manterrà
le promesse per cui è pubblicizzato su
molte riviste femminili potrei trovarmi,
nel giro di pochi mesi, con un paio di
labbra debordanti come quelle di Alba
Parietti. Mi domando con quale coraggio
potrò uscire di casa e stare in mezzo
alla gente, con due labbra a forma di
canotto come le ha Scialpi. Mah!
All'inizio ho considerato
questo travestimento al pari di
qualsiasi altro gioco erotico che lei e
io eravamo soliti mettere in
pratica per dare vigore alle nostre
pulsioni erotiche. Come era già
accaduto in passato, mi sono sentito
lusingato dal mettere in pratica una
delle sue fantasie. Cercare nuove strade
per eccitarci, scambiandoci i ruoli e
gli abiti per assicurare alla nostra
storia un certo rimescolio, ho pensato
fosse cosa carina. A tutte le coppie
piace sentirsi considerati dal partner,
infatti, c'è qualcosa di molto
gratificante in questo. Ma a tutto c'è
un limite perché questa nuova
esperienza ci sta arrecando un
inquietante sconvolgimento famigliare.
Ginevra vuole fare l'amore
con me solo se mi travesto da donna. E
insiste a non volere essere penetrata.
Se provo a ficcarle il cazzo fra le
cosce, puntando la cappella nella
fessura della vagina, lei si rifiuta di
farsi scopare. Vuole che mi comporti da
donna e lo sia a tutti gli effetti.
Per compiacerla ho dovuto
cambiare molto del mio aspetto da uomo.
Da un giorno all'altro mi sono trovato a
dovere sterminare i bulbi piliferi delle
gambe, delle braccia, del petto e
persino quelli del pube. Per depilarmi
mi sono servito del rasoio, poi sono
passato alle creme e ai saponi
depilatori, anche se questo tipo di
depilazione lascia sulla pelle la radice
del pelo e comporta una ricrescita
piuttosto rapida. Ginevra sostiene che
la ceretta a caldo sarebbe il rimedio
ideale per una peluria folta e spessa
come la mia. Le ho dato retta e ci ho
provato, ma è troppo dolorosa. Mi sono
rifiutato di seguitare a farla e sono
tornato a fare uso delle creme
depilatorie.
A volte, quando esco di
casa, Ginevra mi obbliga a indossare, al
posto dei boxer, un intimo da donna.
Dice che non c'è niente di più
seducente che stare a guardarmi con
addosso le coulotte. Le piacciono quelle
velate e ricoperte da ricami floreali.
Le trova sexy e, a suo dire, le
stimolano l'immaginazione quando me le
vede addosso. Una volta al mese, per
farle piacere, fingo di avere il mestruo
e sotto il tessuto delle coulotte
inserisco degli assorbenti.
Non so perché mi affanno
ad architettare simili cretinate. Se lo faccio è
solo per compiacere Ginevra perché so
che ne ricava un grande piacere. Io
invece non provo nessun godimento nel
portare in giro degli assorbenti tutto
il giorno. Un paio di volte ho persino
provveduto a tingerli di rosso, fingendo
che fossero imbrattati di mestruo, per
soddisfare la curiosità di Ginevra.
Un paio di sera alla
settimana, e questa è una di quelle
sere, vuole che mi travesta con abiti
dai colori fosforescenti, quelli che lei
stessa ha provveduto a comperarmi. Ormai
ci ho fatto il callo nel ritrovarmi insaccato
dentro ad abiti femminili. Ginevra ha
provveduto ad acquistare tutti gli
accessori necessari al mio essere donna:
parrucca, unghie finte, calze
autoreggenti, body, e seno posticcio.
Per farla contenta ho persino imparato a
camminare sui tacchi da 10cm. e portare
la gonna. Tutto sommato ho l'impressione
di essere più bello quando sono
travestito da donna anziché nella mia
primitiva identità di uomo.
In piedi, davanti alla
specchiera, mi accarezzo l'areola dei
capezzoli. Roteo i polpastrelli delle
dita sul petto fintanto che l'apice dei
seni sono diventati turgidi. Da quando
do a intendere a Ginevra di essere una
donna mi tocco i capezzoli sempre più
spesso e non so farmene una ragione. So
soltanto che mi piace toccarmi in questo
modo.
Lascio la stanza da letto e
mi ficco dentro il box della doccia.
Sotto il getto d'acqua calda ci rimango
il tempo necessario per levare dalla
pelle le tracce di sudore, poi esco ad
asciugarmi.
Fra non molto mia moglie
sarà di ritorno ed è mia intenzione
farmi trovare con la pelle fresca e
morbida. Devo fare in fretta ad
asciugarmi. Madre natura mi ha dotato di un
fisico longilineo, con fianchi stretti,
torace poco sviluppato e spalle
tutt'altro che sporgenti e la cosa si
confà con l'aspetto femminile.
Stendo una emulsione
idratante sulle cosce e le gambe,
dopodiché sono pronto a vestirmi.
Indeciso sul tipo d'intimo da indossare
scelgo un perizoma a tinta unita, con
sfumature rosa, dello stesso colore del
reggiseno a balconcino opportunamente
imbottito con gomma piuma.
Torno a guardarmi allo
specchio. L'intimo che ho scelto mi sta
a pennello. La pelle abbronzata e la
lingeria rosa mi fanno sembrare una gran
figa. Giro su me stesso e guardo
l'immagine del mio corpo riflesso nello
specchio soddisfatto. Prima d'iniziare a
imbellettarmi il viso do una pennellata
di smalto alle unghie dei piedi e delle
mani. Per ultimo cospargo il viso e il
collo con un fondotinta marcato per
mascherare le tracce dei peli della
barba.
Un tocco di fard sulle
guance le rende più rosee. Il pomo
d'Adamo, nota dolente del mio corpo di
maschio, resta visibile ma non so come
potrei fare a mascherarlo. Indosso le
autoreggenti e le agganciò al
reggicalze che ho provveduto a cingermi
alla vita.
Oggi è il compleanno di
Ginevra. Per l'occasione ho acquistato
un costosissimo abito da sera nero,
lungo fino ai piedi, con un'ampia
spaccatura laterale che mette in
evidenza la coscia lunga e affusolata.
Sarà un sorpresa per lei.
Sto per calzare le scarpe
nere, lucide, con tacco da 10cm. quando
avverto aprire la porta di casa. Fra
poco Ginevra sarà qui, davanti a me e
faremo l'amore. A quarant'anni ha deciso
che vuole essere lesbica. Ma io cosa
sono diventato? Un crossdresser? Un uomo
travestito da donna? Un gay? Un
transessuale? Sarà pure un gioco quello
che Ginevra e io stiamo conducendo, ma
quello di cui sono certo è che non so
più a che sesso appartengo.
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