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EXTRA
LARGE
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Il
giorno in cui Francesco ha messo piede
per la prima volta nella farmacia in cui
lavoro avevo appena terminato di
soddisfare la richiesta di farmaci a un'anziana cliente. Alzando lo sguardo
dal registratore di cassa me lo sono
trovato dinanzi al bancone e per
l'emozione ho avuto un sobbalzo.
Alto più del normale,
capelli ricci, abbronzato, Ray-Ban
scuri, jeans, t-shirt nera, bavero del
giubbotto di pelle mantenuto sollevato,
mostrava d'avere la mia stessa età;
trent'anni o poco più.
La sensazione che ne ho
ricevuto, ancora prima che mi rivolgesse
la parola, è stata
di conoscerlo da sempre, forse
perché era uguale a qualche modello
d'uomo presente in molte riviste patinate,
invece non c'eravamo mai visti
prima.
- In cosa posso servirla?
- Vorrei una confezione di
preservativi di misura extra large. - ha
detto per niente imbarazzato
nell'esprimere quel genere di
richiesta.
- Ha qualche preferenza,
oppure una marca di preservativo vale
l'altra?
- No, nessuna preferenza.
- Sottili, ultrasottili,
colorati? Ne abbiamo dai gusti più
disparati.
- L'importante è che siano
resistenti. Ma se sono sottili è
meglio.
- Beh, sì, in effetti
quella è la cosa più importante. - ho
risposto abbozzando un sorriso. - Le
vado a prendere la confezione e sono
subito da lei.
Poco dopo ho fatto ritorno
stringendo nella mano una confezione di
Durex Comfort XL che mi sono premurata
di appoggiare sul bancone.
- Quanti preservativi
contiene la confezione?
- 12 pezzi.
- Uhm... ma una confezione
più grande, di quelle che contengono un
numero maggiore di pezzi non ne avete?
- Mi spiace, ma di
confezioni di preservativi della misura
extra large abbiamo solo questa da 12
pezzi. Capisce bene che è un tipo di
prodotto assai poco richiesto. - ho
risposto spiaccicandogli un sorriso
intrigante.
- Beh, allora me ne dia una
seconda confezione.
- Va bene, vado a
prendergliela e sono di ritorno.
Poco dopo ho collocato la
seconda confezione di Durex Comfort XL
sul bancone e l'ho guardato dritto negli
occhi cercando di metterlo in imbarazzo,
ma non ci sono riuscita.
- Quanto le devo? - ha
detto dopo essersi premurato di togliere
il portafoglio dalla tasca posteriore
delle brache.
- Il prezzo è di 10 Euro a
confezione. In tutto sono 20 Euro.
Si è affrettato a togliere
dal portafoglio una banconota da 50 Euro
ed è rimasto in attesa. Stavo ritirando
dalla cassa il denaro per restituirgli
il resto quando si è rivolto di nuovo a
me.
- Poc'anzi mi ha parlato di
preservativi dai gusti più disparati.
- Si, è vero, ma questo
discorso vale soprattutto per i
preservativi di misura normale. - ho
risposto interrompendo il suo discorso.
- Per quanto riguarda i preservativi
extra large purtroppo non c'è molto
assortimento, però se le interessa c'è
una ditta che produce il Parmitex XXL.
E' un preservativo al gusto di chewingum.
- Ah, buono a sapersi. - ha
risposto mentre ritirava dal bancone il
denaro che gli avevo dato di resto e le due confezioni di
preservativi,
dopodiché mi ha salutato ed è uscito
dalla farmacia.
Sono rimasta a guardarlo
mentre si allontanava, volgendomi il
culo e le spalle, fintanto che ha
oltrepassato la porta a vetri della
farmacia ed è scomparso alla mia vista.
Una settimana più tardi ha
fatto di nuovo ritorno in farmacia. In
quella occasione è rimasto in attesa
che mi liberassi dagli impegni con una
cliente, rifiutando di farsi servire
dalle altre miei colleghe farmaciste,
poi si è avvicinato a me.
- Desidera? - gli ho detto
dandogli a intendere di non
riconoscerlo.
- Due confezioni di Durex
Comfort XL.
- Sono pezzi extra large.
Ne è al corrente, vero?
- Sì certo.
Mi sono allontanata dal
bancone per andare nel retro bottega a
prelevare le due confezioni di Durex
Comfort XL, custodite nell'armadio dei
preservativi, e mi sono premurata di
collocarle sul bancone.
Mentre battevo lo scontrino
della ricevuta fiscale ha seguitato a
fissarmi mettendomi in imbarazzo.
L'impressione che ne ho tratto in quella
occasione è stata che fosse sua intenzione
accennarmi qualcosa, invece dopo avermi
salutato si è allontanato.
Istintivamente,
osservandogli ancora una volta il culo
mentre usciva dalla farmacia, ho pensato
alla donna con cui da lì a poco avrebbe
scopato e avrei voluto ritrovarmi al suo posto. Nemmeno per un
istante ho preso in considerazione
l'eventualità che potesse essere gay. E
poi i 24 preservativi utilizzati in una
sola settimana la dicevano lunga
sull'utilizzo dell'attrezzo che custodiva fra le
cosce. Ma non doveva avere una donna
fissa con cui scopare altrimenti non si
sarebbe cautelato utilizzando il
preservativo. Doveva avere più donne
oppure erano tutti incontri occasionali
con prostitute.
Per esperienza diretta so
bene che molte ragazze, specie quando
scopano con un uomo superdotato, non
riescono a mantenere a lungo il segreto,
anzi il più delle volte lo confidano
alle amiche che fanno di tutto per
scoparselo anche loro. Anche a me
sarebbe piaciuto costatare di persona
che effetto mi avrebbe fatto stringere
fra le cosce l'attrezzo di quell'uomo.
Dopo quella seconda visita
ha seguitato a frequentare la farmacia
almeno una volta alla settimana. E la
richiesta è stata sempre la medesima.
- Desidero due confezioni
di Durex Comfort XL.
Abituata a soddisfare le
richieste di preservativi dei clienti,
perlopiù adolescenti, sia maschi sia femmine,
cui quotidianamente consegno
preservativi d'ogni tipo, persino
anallergici e anche luminescenti, ma
soprattutto classici, sottili, e
stimolanti, col passare del tempo mi
sono venuta a trovare nella condizione
di soddisfare la richiesta di
preservativi extra large da parte di un
uomo che, mettendo piede in farmacia, si
rivolgeva esclusivamente a me
tralasciando di essere servito dalle mie
colleghe di lavoro.
*
* *
Oggi mi sono fatta coraggio e gli ho
chiesto se ha voglia di intrattenersi in
mia compagnia a bere un caffè durante
la pausa pranzo. Lui mi ha risposto in
modo affermativo e ci siamo dati
appuntamento dopo la chiusura
antimeridiana della farmacia. Non deve
essere la prima volta che una donna
prende questa d'iniziativa con lui. Ma
non lo è nemmeno per me perché sono
abituata a esercitare il ruolo di
cacciatrice anziché quello di
preda.
E' un incontro che ho
immaginato di realizzare da lungo tempo,
ma non ho mai trovato sufficiente
coraggio per tradurlo in realtà.
L'appuntamento l'abbiamo
fissato in una anonima caffetteria del
centro città. Seduta a un tavolo, in un
angolo appartato della caffetteria,
stringo nelle mani una tazza di caffè
d'orzo caldo. Ne annuso l'aroma che
ormai sta svanendo e guardo verso la
porta d'ingresso del locale ogni volta
che si apre.
Tengo gli occhi fissi sul
fondo nero della tazza e provo a
immaginare cosa accadrà quando, una
volta usciti dalla caffetteria, mi
inviterà a salire sulla sua automobile
e saremo soli lui e io. Dove mi
accompagnerà? A casa sua? Mi bacerà?
Mi toccherà? Beh, io sono pronta a
tutto. Anzi, già fremo per
l'eccitazione. Non vedo l'ora di
stringerlo nella mano, il suo
mirabolante cazzo.
Ho i capezzoli turgidi.
Dannazione! Non mi và che si possano
intravedere eretti perché sarebbe come
ammettere che sono lì disponibili.
Anche se è vero che sono ben disposta
verso di lui perché oggi ho una dannata
voglia di godere.
Tolgo gli occhiali e li
appoggio sul tavolo. Eppure non dovrei
farlo, tanto più che lui mi ha sempre
vista con quelli addosso, magari gli
piacciono le donne con gli occhiali.
Sono troppo turbata per preoccuparmi di
come posso apparirgli. Indosso una gonna
corta, una camicetta scollacciata che mi
lascia nuda la pelle perfettamente
abbronzata, reduce come sono da una
settimana di lettini al solarium. Non
indosso il reggiseno, me lo sono tolto
apposta perché preferisco che
ballonzolino le tette. Invece le
mutandine le ho addosso anche se spesso
tendo a non portarle.
Vorrei annullarmi di
piacere fra le sue braccia, mischiandomi
con il sudore del suo corpo, in un
amplesso senza ritorno. Questo desiderio
ha generato in me uno stato d'ansia che
sono certa morirà appena spalancherò
le cosce per accogliere il suo cazzo.
Quello che voglio è di sentirmi
sfinita, braccata dall'animale che c'è
in lui, massacrata dal piacere che
saprà donarmi.
.
Eccolo sulla porta.
Finalmente. Quello che nasconde dietro
un mellifluo sorriso è fame di sesso.
Durante tutte queste settimane mi ha
cercata in modo spudorato e ora non è
più necessario che si nasconda a me
dicendomi che gli consegni due
confezioni di preservativi extra large.
Non occorre che dica nulla, non serve
più.
.
Montiamo in macchina e
andiamo alla ricerca di un posto
isolato. Appena arresta le ruote del Bmw
nel parcheggio coperto di un
supermercato, quello dell'Ipercoop;
l'occhio mi cade sul cazzo che rivela
sotto la stoffa dei pantaloni. Prima che
succeda qualcosa si affretta a spostarmi
una ciocca di capelli, intervenuta a
nascondermi parzialmente il viso, e mi
accarezza delicatamente la guancia. Mi
domando cosa ci vedrà di bello o di
brutto nel mio viso. Null'altro che
passione, forse. E' questo ciò che più
di tutto desidero traspaia.
Avvicino le labbra alle sue
e le sfioro senza baciarlo. Lui cerca
d'infilarmi la lingua in bocca. Mi
ritraggo certa di aumentare la voglia
che ha di scoparmi. Indugia sulla mia
bocca e si incaponisce a mordermi le
labbra. Mi bacia ed è un bacio che mi
toglie l'aria tanto è violento, ma sono
certa che la sua rabbia si squaglierà
fra non molto quando schiuderò le cosce
per accogliere il cazzo.
Appoggio la mano sopra la
sua coscia e risalgo con le dita verso
l'alto.
Sotto la stoffa dei pantaloni si
protende il cazzo e mi godo la sua
consistenza.
Non vedo l'ora di
stringerlo fra le dita.
Gli abbasso la cerniera dei
pantaloni e lo avvolgo decisa nella
mano.
E' turgido.
Ma non è grosso oltremisura.
La cosa non mi coglie di sorpresa
perché lo supponevo già. Avvicino il
viso alla cappella, ricoperta da un
liquido filamentoso, e mi concentro
sull'odore. Non sa di piscio. E' quasi
dolce. Sull'esile pelle ci passo sopra
la lingua più volte prima di accogliere
per intero il cazzo in bocca e
trasmettergli tutta la mia eccitazione.
Serro le labbra tutt'intorno alla
cappella e la bagno di saliva mentre la
faccio scorrere nella bocca
vezzeggiandola con dei colpi di lingua
Quello che desidero è di
essere presa subito. Accidenti!
Ci spostiamo nei sedili
posteriori. Levo le mutandine e monto
sopra di lui che nel frattempo si è
liberato dei pantaloni facendoli
scivolare ai piedi. Per niente
preoccupata di fargli indossare uno
qualsiasi dei preservativi extra large
che probabilmente non si è nemmeno
portato appresso lo cavalco come una
furia, mentre la testa, a ogni affondo,
sbatte contro il tettuccio della
vettura.
Ho il suo godimento
addosso, lo sento ovunque sulla pelle e
dentro di me. E' una sequela di sussulti
di piacere quella che lo coglie. Merda!
Non voglio che venga dentro di me. E
nemmeno lui lo vuole. Tutt'a un tratto
rantola e scansa il mio corpo
spingendomi di lato.
Sono svelta ad accogliere i
flutti di sperma che mi getta sul viso.
Chiudo gli occhi mentre con tutt'e due
le mani me lo spalma sulla pelle. Mi
piacerebbe tenere la cremeria addosso
per sempre e non lavarmi più la pelle,
invece si mette a leccarmi asportando
poco per volta tutto lo sperma.
.
Mancano una decina di
minuti all'apertura pomeridiana della
farmacia. Devo assolutamente rivestirmi
e mettermi in ordine in fretta se voglio
arrivare lì per tempo. Abbiamo scopato
per due ore nello spazio coperto del
supermercato, lontano da occhi
indiscreti, e adesso è tempo che me ne
torni al lavoro. Non so niente di lui, a
malapena conosco il suo nome: Marco. Ma
potrebbe anche esserselo inventato allo
stesso modo della storia dei
preservativi extra large che ha
escogitato per attirare la mia
attenzione. Un modo come un altro per
incuriosire una donna fragile come
me.
Mentre facciamo ritorno
verso la farmacia mi domando cosa ne
avrà fatto delle centinaia di
preservativi extra large che ha
acquistato durante tutto questo tempo,
di sicuro, stante la grandezza normale
del suo cazzo, non ha potuto
utilizzarli, ma non so darmi alcuna
risposta.
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