LA TAPPARELLA 2
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

    Quando Corrado si svegliò era solo nel letto. I raggi del sole filtravano attraverso le stecche di plastica della tapparella tracciando sulle pareti ombre di luce e disegni arabeschi. Rimase ancora qualche istante sotto le coperte in uno stato di dormiveglia, poi si alzò da letto. Andò alla porta-finestra del balcone e fece salire l'avvolgibile verso l'alto.
   Doveva essere metà mattina, lo percepì dal rumore delle autovetture che transitavano nella strada. Sui marciapiedi le persone si muovevano in maniera ordinata come automi. Molte si portavano appresso pacchi e strenne natalizie da portare in dono a persone care in occasione delle imminenti festività.
   Nudo sul poggiolo, al primo piano di un antico palazzo nel centro della città, manteneva i gomiti appoggiati sulla ringhiera metallica e osservava il mondo che gli gravitava d'intorno. Restò lì per parecchio tempo, al freddo, a guardare la gente che si era adunata sotto la loggia e lo fissava con curiosità.
   Tutti si domandavano cosa stesse combinando nudo sul balcone. Nessuno capiva il perché di quell'insolita esibizione. I commenti erano i più disparati. L'inconsueto spettacolo provocò un ingorgo di automezzi e la strada rimase a lungo bloccata. 
   Tutt'a un tratto strinse fra le dita il cazzo, rimirò la cappella, e iniziò a spruzzare di piscia gli astanti, dopodiché appoggiò i gomiti sul balcone e rimase in attesa.
   Mezz'ora dopo due carabinieri lo portarono via.

 

 

 
 

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