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L'EDICOLA
DEI PORNO
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico
adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il
contenuto possa offenderti sei
invitato a uscire.
Scusami
se te lo chiedo, ma per caso tuo zio è
ancora propenso a mettere in vendita
l'edicola? - disse Paolo rivolgendosi a
Luisella, seduta di fronte a lui a un
tavolino della caffetteria Verdi, dove
avevano preso posto una volta usciti
dalla sede del Dipartimento di Lettere e
Filosofia. - Spero sia consapevole del
rischio cui andrebbe incontro nel caso
decidesse di farlo, perché, bene o
male, la rivendita gli garantisce
comunque un reddito sicuro.
-
Beh, ormai gli restano soltanto quattro
anni di lavoro prima di raggiungere la
meritata pensione. Da
qualche mese ha cominciato a chiudere le
serrande dell'edicola verso l'ora di
pranzo, e non le riapre che l'indomani
mattina. Il pomeriggio lo occupa
coadiuvando il figlio nel lavoro
d'imbianchino. In questo modo riesce a
integrare il proprio reddito, altrimenti
con gli ottocento euro che ricava ogni
mese dalla vendita di giornali e riviste
non saprebbe come sbarcare il lunario.
-
Se gli sei affezionata devi convincerlo
a non chiudere l'edicola, ma seguitare a
pagare i contributi previdenziali:
soprattutto per il suo bene.
-
Mio padre sostiene che la maggior parte
delle edicole, compresa quella di mio
zio, nei prossimi anni saranno costrette
in ogni caso a chiudere i battenti. E la
colpa di questa funerea previsione, a
suo parere, ma anche secondo mio zio, è
da imputare soprattutto a internet.
-
Lo credi anche tu?
-
Penso che la chiusura delle edicole non
sia un fatto esclusivo della nostra città,
ma piuttosto un fenomeno che sta
allargandosi a macchia d'olio in tutto
il paese. Le responsabilità, a mio
parere, sono da attribuire alla velocità
con cui oggigiorno le notizie viaggiano
in modo rapido attraverso l'etere e
internet, mentre i giornali arrivano con
un giorno di ritardo sulle notizie. E
poi gli stessi giornali, oltre che in
edicola, possono essere acquistati e
letti in formato digitale già prima
dell'alba sui monitor dei computer,
senza che le persone siano obbligate a
uscire da casa per acquistarli, e a un
prezzo persino inferiore rispetto a
quello praticato dall'edicolante.
- Hai ragione.
- E dopo i giornali, fra
non molti anni, sarà la volta dei libri
a essere distribuiti esclusivamente in
formato digitale con conseguente
chiusura delle librerie.
-
Più dell'abbandono della carta, in
favore del formato digitale, il vero
problema degli edicolanti è della
recessione economica che sta mettendo in
difficoltà le famiglie.
-
Mah.
-
Sei forse di parere diverso?
-
Sino a qualche anno fa l'edicola di mio
zio era un punto di riferimento per
tutto il quartiere, adesso non la è più.
Anzi, penso che la maggioranza delle
persone nemmeno se ne accorgerà il giorno
che chiuderà i battenti. Ormai uomini e
donne sono sempre più prigionieri fra
le mura domestiche, ipnotizzati dagli
schermi piatti delle tivù al plasma.
-
Ne sei sicura?
-
Purtroppo mi tocca dire di sì.
-
Stamattina, transitando in bicicletta
per Via D'Azeglio, ho avuto la cattiva
sorpresa di trovare il chiosco
dell'edicola, ubicata di fianco alla
chiesa dell'Annunziata, chiuso. Beh, la
cosa mi ha scioccato! Forse perché l'ho
sempre vista aperta da quando ero
bambino e mi ha fatto male vederla
chiusa. E poi non ho potuto fare a meno
di pensare a te e alla tua famiglia.
-
Andando in giro per la città succede
anche a me di rimanere traumatizzata
quando scorgo delle edicole nude, con le
saracinesche abbassate e imbrattate di
scarabocchi fatti con vernice, ed
eseguiti da cretini che vogliono imitare
i writers metropolitani e si divertono a
rendere ancora più orrenda questa
città. - concluse Luisella che subito
dopo avvicinò la tazza del caffè alle
labbra e diede un paio di sorsi alla
bevanda calda.
-
Mi riesce difficile credere che la gente
non si renda conto che la chiusura delle
edicole rappresenta qualcosa di molto
preoccupante per la cultura di questa
città.
-
Purtroppo la crisi economica ha
accelerato la chiusura delle edicole e
la comparsa di internet le ha rese
pressoché obsolete. Alle famiglie
scarseggia il denaro e quei pochi euro
che sopravanzano nelle tasche della
gente non li vanno certo a spendere
all'edicola. E poi chi decide di farlo
acquista giust'appunto un solo giornale,
spendendo al massimo un euro e
cinquanta, mentre sono sempre meno le
persone che acquistano periodici, anzi
se ti soffermi a guardare le vetrinette
delle edicole ti accorgerai che sono
persino diminuite le testate dei
settimanali e dei mensili. Segno
evidente che
anche gli editori non investono più in
questo genere di riviste destinate a
essere perlopiù mandate al macero. E poi sono
sempre di più le persone che il
giornale lo leggono gratis al bar. -
concluse Luisella.
-
Io non invidio il lavoro degli
edicolanti perché non sarei capace di
rimanere prigioniero dentro un
gabbiotto, largo pochi metri quadri, per
dodici ore al giorno. Di fatto l'edicola
è una piccola prigione, ma a nessun
carcerato sarebbe mai richiesto di
vivere per tante ore al giorno in quel
modo. Quindi se un giornalaio decide di
chiudere bottega lo capisco, specie se
l'aggio sulla vendita dei quotidiani e
delle riviste è insufficiente a fargli
mantenere in maniera dignitosa la
propria famiglia.
-
Infatti, chi resiste alle avversità
come mio zio seguita a farlo con fatica.
Di prodotti che fanno cassetta oramai ce
ne sono rimasti pochi in edicola, e i
margini di guadagno per un edicolante
sono pressoché inesistenti perché è
diminuita in modo verticale la vendita
dei giornali. Le persone leggono di meno ed
è sempre più difficile fare quadrare i
conti a fine giornata.
-
Cosa intendi per prodotti che fanno
cassetta?
-
Beh, ad esempio la vendita di video
porno.
-
Ah.
-
Ti scandalizzi?
-
Affatto!
-
Un altro elemento che ha concorso al
rapido declino delle edicole è la
comparsa su internet di You Porn
-
Perché?
-
Beh, a cominciare dagli anni settanta
gli edicolanti hanno avuto l'opportunità
di mettere in vendita riviste e
videocassette di genere sexy, materiale
che col passare degli anni, grazie
all'evolversi del senso comune del
pudore, si è allargato anche a quei
film classificati come porno. Ti
confesso che questo genere di commercio
è stato per molti anni la fonte di
maggior guadagno per mio zio. Pensa che,
sollecitato dal gran numero di richieste
dei clienti, aveva persino creato una
dependance all'edicola, opportunamente
riservata alle persone adulte, dove
esporre materiale pornografico.
-
E l'avvento di You Porn ha di fatto
messo la parola fine a questa lucrosa
attività? E' così?
-
Lo hai detto. Pensa che mio zio, durante
gli anni di maggiore richiesta di
materiale pornografico, era stato costretto a farsi affiancare nel
lavoro all'edicola da mia madre.
-
Allora guadagnava un sacco di soldi?
-
Sì, abbastanza.
-
L'italiano è un popolo di maiali e
voyeur!
-
I film in videocassetta, con l'avvento
dei computer, sono stati via via
surrogati dai DVD, oggetti meno
ingombranti ma con lo stesso aggio in
favore degli edicolanti quantificabile
intorno al 20% sul prezzo del film.
-
Beh, un bel guadagno. E poi?
-
Col passare del tempo le videocassette
sono rimaste invendute, così la cantina
di mio zio, con cui io e la mia famiglia
condividiamo la medesima casa, è
strapiena di cianfrusaglie, riviste,
giocattoli, residuo del materiale mai
ritirato dalle agenzie che
distribuiscono giornali alle edicole; in
particolare la cantina è strapiena di
videocassette di film porno. Hai
presente Cicciolina, e Moana Pozzi? Beh,
la cantina abbonda di quella roba lì.
-
Se come dici è passato molto tempo da
quando le videocassette giacciono
accatastate in cantina è probabile che
i supporti magnetici si siano
smagnetizzati e che i film non siano più
visibili.
-
Non lo so, mica li ho mai guardati quei
video. Te l'ho detto, giacciono
accatastati in cantina in mezzo alle
ragnatele.
-
E' davvero un peccato che abbiano fatto
quella brutta fine.
-
Perché?
-
Beh, davvero non ti stuzzica l'idea di
poterli guardare?
-
Per masturbarmi?
-
Non intendevo dire quello.
-
Però lo hai pensato.
-
Magari potremmo vederne insieme qualcuno
di quei film. Che ne pensi? - disse
Paolo buttando lì la proposta con
apparente indifferenza.
-
Se t'interessa prendere visione di quel
materiale puoi venire a casa mia quando
vuoi, tanto prima o poi butteremo tutto
nei bidoni della spazzatura.
-
Davvero?
-
Sì, certo, anzi puoi venire a casa mia
anche adesso, se ti va.
-
Va bene, dai, facciamo così.
-
Andiamo allora?
-
L'unico problema è che non so dirti se
il mio vecchio videoregistratore sia
ancora funzionante. Ormai sono trascorsi
parecchi anni dall'ultima volta che l'ho
messo in funzione. Per caso ne possiedi
uno che funziona e su cui testare le
videocassette? Ne potremmo guardare
qualcuna a casa tua, tanto per
constatare se sono ben conservate oppure
se il nastro si è smagnetizzato.
-
Ho un videoregistratore nella mia
cameretta, potremmo guardarne un paio di
quelle videocassette. Però non ti
agitare troppo eh! Mi raccomando.
-
Con tua madre presente dentro casa
non potrei certo azzardarmi a saltarti
addosso e cercare di violentarti.
-
Ho forse detto che mamma sarà presente
dentro casa?
-
Perché non c'è?
-
Non lo so. Di solito il giovedì
pomeriggio, a quest'ora, va a giocare a
tombola al circolo Arci Toscanini che si
trova abbastanza lontana da casa nostra.
-
Ah.
-
Andiamo?
-
Sì.
Appena misero piede fuori della caffetteria salirono in
sella alla propria bicicletta e presero
la direzione del Ponte di Mezzo.
Raggiunta Piazza della Rocchetta
svoltarono per Via Bixio. Luisella pedalò,
affiancata a Paolo, fintanto che, giunti
al termine della via, svoltarono in una
strada laterale. Poco dopo Luisella
arrestò la corsa dinnanzi a una
palazzina di due piani.
-
Ecco! Questa è casa mia! Ti piace? -
disse la ragazza indicando con una mano
il portone dell'immobile.
- Sì. - rispose deciso Paolo.
- Meno male...
-
In effetti, tutte le abitazioni di
questa strada hanno un fascino molto
particolare. - disse Paolo guardandosi
d'intorno. - Forse dipende dal fatto che
sono completamente diverse dal contesto
architettonico del quartiere dell'Oltretorrente
che le ospita. - concluse sorpreso dalla
bellezza della facciata della casa,
colorata di un pallido viola, che
contraddistingueva l'abitazione di
Luisella.
-
Hai visto giusto, infatti, la fila di
case a due piani, saldate una all'altre
per tutta la lunghezza della strada,
sono totalmente differenti dalle altre
case dell'Oltretorrente. Risalgono
all'epoca fascista quando presero il
posto di un gran numero di case
fatiscenti, abbattute dal regime, per
cacciare dal quartiere quegli arditi del
popolo che negli anni venti avevano
innalzato barricate per ribellarsi al
regime.
-
Beh, c'è da dire che gli architetti che
hanno realizzato queste abitazioni hanno
anticipato di un secolo le case a
schiera che oggi vanno di gran moda, e
lo hanno fatto edificando case di questa
particolare tipologia in pieno centro
cittadino.
-
Io e la mia famiglia occupiamo il primo
piano dell'edificio, mentre
l'appartamento al secondo piano è
abitato da mio zio, l'edicolante, e da
suo figlio.
-
Ah.
-
Dai, seguimi.
Luisella
oltrepassò per prima il portone di
casa. Paolo la seguì dappresso incuriosito. Non salirono le
scale per recarsi nell'abitazione della
ragazza. Luisella chiese a Paolo di
attenderla nell'andito mentre saliva al
piano superiore, per procurarsi la
chiave che le sarebbe servita per aprire
la porta della cantina dello zio.
Quando
Luisella premette l'interruttore che
dava luce alla cantina Paolo rimase
senza parole alla vista della grande
gamma di gadget e giocattoli, residui di
magazzino dell'edicola dello zio della
ragazza, che trovavano posto negli
scaffali. Gli sembrò di trovarsi in un
negozio di articoli da svago tanto
numerosi erano gli oggetti ancora
sigillati nelle confezioni originali e
quindi nuovi.
-
Ho l'impressione d'essere in presenza
del magazzino di un vecchio edicolante.
-
In effetti, è tutta roba di scarto e
mai resa alle agenzie che distribuiscono
quotidiani e periodici alle edicole. Se
guardi bene alla tua destra trovi gli
scaffali con le videocassette di cui ti
ho fatto cenno.
Paolo rivolse lo sguardo agli scaffali
segnalati da Luisella e riconobbe
immediatamente le confezioni sigillate
che contenevano le videocassette porno.
Si avvicinò a uno dei ripiani e insieme
alla ragazza prese a visionare gli
involucri che custodivano le
videocassette.
-
Cerchiamo qualcosa di preciso? - chiese
Luisella.
-
No.
-
Beh, allora fra queste vecchie
videocassette sono certa che puoi
trovare numerosi film interpretati da
Moana Pozzi, Milly D'Abracccio, Teresa
Orlowski e Cicciolina. Anni fa erano le
pornostar più famose.
-
E tu come fai a conoscerle?
-
Lo so e basta!
-
Ah... beh, comunque quel tipo di donne
non sono il mio genere.
-
Scommetto che sei il tipo d'uomo a cui
piacciono i film dove ci sono degli
animali di mezzo.
-
Scherzi? Ma per chi mi hai preso?
-
Beh, se i produttori di film
pornografici li mettono in commercio è
perché a qualcuno interessano. Dimmi
cosa ti piacerebbe vedere? Sei forse in
imbarazzo a rivelarmelo?
-
No, per niente. Più di tutto mi
piacciono quei film porno che hanno come
protagoniste donne orientali.
-
Posso almeno sapere il perché?
-
Mi piacciono le donne minute, con la
carnagione chiara e le tette non troppo
abbondanti.
-
Piccole come le mie? - chiese Luisella.
-
Beh, non lo so, ma se lo dici tu.
-
Allora mettiamoci alla ricerca di
copertine di videocassette con
fotografie di donne orientali, va bene?
-
Sì.
Dopo
un po' che scartabellavano fra le
custodie recuperarono una mezza dozzina
di film con protagoniste pornostar
orientali. Seguitarono a prendere
visione delle copertine fintanto che
Luisella, sbuffando perché annoiata,
decise di interrompere la ricerca.
-
Beh, le videocassette che abbiamo
recuperato penso siano più che
sufficienti. E poi non avremo nemmeno
tempo sufficiente per guardarle tutte,
non credi?
-
Sì, hai ragione, torniamo di sopra.
Una
volta raggiunta la cameretta di Luisella
si diedero da fare a collegare con un
cavo SCART il videoregistratore al
televisore al plasma. Si soffermarono a
leggere i titoli dei film su alcune
custodie delle videocassette, prelevate
dalla cantina, e ne inserirono una nel
videoregistratore, dopodiché si
sedettero sul bordo del letto e si
misero a guardare, senza alcun
imbarazzo, le immagini del film
porno.
Esaminarono uno dopo
l'altro tre film facendo scorrere i
nastri a doppia velocità, saltando da
una situazione erotica all'altra,
servendosi del telecomando, senza però
trovare delle scene che in qualche modo
potessero stuzzicare la loro fantasia,
perlomeno fintanto che fra le mani di
Paolo capitò la custodia di un film su
cui, in grassetto, compariva il nome di
Fujiko Kano, celebre pornodiva
giapponese che lui conosceva abbastanza
bene per averla notata come protagonista
assoluta in alcune produzioni di genere
erotico.
-
Questa diva del porno sono certo che non
ci deluderà. - disse soddisfatto
rivolgendosi all'amica.
Nella
circostanza Fujiko Kano era circondata
esclusivamente da uomini bianchi che, a
differenza dei maschi asiatici
protagonisti dei tre film visionati in
precedenza, erano tutti super dotati e
in grado di soddisfare le voglie della
donna.
Per
niente indifferente alle ripetute scene
di sesso, con protagonista Fujiko Kano,
Paolo si ritrovò con il cazzo duro che
pulsava come un ossesso sotto il tessuto
dei pantaloni. D'istinto cominciò a
sfiorare con il ginocchio la coscia di
Luisella, seduta al bordo del letto
accanto a lui, che non si scostò e
nemmeno si diede premura di
allontanargli la mano quando si azzardò
a posargliela sulla coscia.
Luisella si lasciò
accarezzare e non si oppose quando Paolo
si spinse con le dita all'interno della
coscia e audacemente risalì verso
l'alto.
Quando
sullo schermo Fujiko Kano cominciò a
fare un pompino a un uomo dotato di un
cazzo ultraterreno, dalle dimensioni
ciclopiche, Luisella si lasciò cadere
col capo all'indietro e appoggiò la
schiena sul letto, poi allargò le
cosce.
Paolo le fu subito sopra.
Avvicinò le labbra a quelle della
ragazza e la baciò. Il bacio fu
lunghissimo e per niente silenzioso,
perché i gemiti di piacere che uscirono
dalle bocche di entrambi si fecero
sempre più chiassosi e
appassionati.
Si crogiolarono ognuno
nella bocca dell'altro, titillando la
punta della lingua umida di saliva,
vellicandosi a vicenda alla base
dell'organo del gusto. Si cercarono come
bestie in calore, toccandosi,
carezzandosi, esplorando ogni parte del
corpo dell'altro. A Paolo non sembrò
vero di potere disporre con tanta
facilità di Luisella perché in tanti
mesi di frequentazione non gli aveva mai
fatto intendere, avendo un moroso, la
propria disponibilità, anzi in ogni
occasione aveva sempre respinto le sue
avance.
Tutt'a
un tratto Paolo depose la mano sul seno
della ragazza e rimase piacevolmente
sorpreso nel costatare quanto fosse sodo
e per niente piccino, contrariamente a
quanto in precedenza aveva affermato
lei. Prese ad accarezzarlo,
soffermandosi a solleticarle il
capezzolo, mentre con l'altra mano le
circondò la vita e l'attirò con forza
a sé.
A
Paolo fu subito chiaro che non solo
Luisella era eccitatissima, ma che aveva
una grande voglia di scopare, infatti,
non si oppose quando lui cominciò a
spogliarla, anzi lei fece altrettanto,
imitandolo, liberandolo dagli abiti che
aveva addosso. In breve tempo si
trovarono tutt'e due nudi consapevoli di
volersi impadronire del sesso
dell'altro.
Seguitarono
a lungo a baciarsi e masturbarsi
mugolando di piacere, senza venire,
fintanto che Paolo la obbligò a
mettersi inginocchiata sul letto,
davanti a lui, con la chiara intenzione
di scoparla da dietro alla
pecorina.
Aiutandosi con la mano condusse
la cappella a contatto della fessura
delle grandi labbra e con un colpo delle
reni la sospinse dentro la vagina,
inzuppando per intero il cazzo
nell'umido della cavità.
Seguitarono a scopare in
quella posa finché, esausti, madidi di
sudore, Luisella raggiunse per prima
l'orgasmo. Paolo venne poco dopo quando
la ragazza gli ghermì in bocca il cazzo
e prese a succhiarlo sino a portare a
compimento il pompino.
Ormai
sono trascorsi sei mesi dal giorno in
cui Paolo e Luisella hanno fatto sesso
nell'abitazione della ragazza. Seguitano
a stare insieme e scopano come ricci
guardando ogni volta lo stesso film
porno con protagonista Fujiko Kano.
Domani
sarà l'ultimo giorno di lavoro per lo
zio di Luisella, infatti, la rivendita
di giornali che per quasi quarant'anni
ha gestito senza interruzioni chiuderà
i battenti. Nessun altro gli subentrerà
nella gestione dell'edicola poiché
nessuno si è fatto avanti per
acquistare il gabbiotto. Soltanto
qualche anno addietro la stessa
rivendita di giornali poteva vantare un
valore commerciale stimato attorno a
150-200 mila euro, oggi non più.
L'edicola si aggiungerà alle
altre che in città, negli ultimi anni,
hanno cessato definitivamente l'attività
o sono in procinto di farlo, quel che è
certo è che le edicole seguiteranno a
chiudere finché non ne resterà in
piedi nemmeno una.
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