A LETTO CON LUI

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

       -Tutto quello che posso dire del mio ragazzo è che è speciale! Mi ha confessato che nessun’altra donna, con cui ha fatto l’amore prima di conoscermi, ha saputo farlo godere come ci riesco io. Sarà vero? Devo credergli? Boh! Eppure si ostina a dirmi che mi ama tantissimo. - disse Giuditta all’amica Carlotta, sedute su una panchina del Parco Ducale, distanti solo poche decine di metri dal laghetto dove un'anatra con la prole di anatroccoli, disposti in fila indiana, nuotavano verso l’isoletta situata poco distante dalla riva.
    - Sei fortunata a essere così considerata dal tuo ragazzo. - diede risposta Carlotta con tono di voce confidenziale.
    - Ma non sono apprezzata soltanto da lui.
    - Ah.
    - Adesso non dirmi che sei stupita nell'apprendere che suscito interesse anche in altri uomini.
    - Affatto!
    - Dall'espressione del tuo viso sembrerebbe il contrario.
    - Perché dici questo? Penso sia normale che i maschi ti ronzino intorno. Quello che invece mi desta curiosità è sapere come reagisci tutte le volte in cui le loro galanterie si fanno insistenti.
    - Beh, negli ultimi mesi Roberto è stato a lungo assente dalla città per motivi di lavoro, e io ho ceduto alle attenzioni di uno dei miei corteggiatori. Sì, l’ho tradito. E’ capitato una sola volta con Michele, ma è capitato.
    - Michele?
    - E’ una mia vecchia fiamma, ma tu non lo conosci. L’ho incontrato una mattina in cui mi ero presentata alla segreteria dell’università per consegnare dei documenti. E lui era lì per il medesimo motivo. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere, dopodiché mi ha invitata a cena.
    - E tu hai accettato l’invito?
    - Che altro avrei potuto fare? Seguitare a poltrire fra le mura di casa aspettando il ritorno di Roberto? E poi mi era piaciuto intrattenermi a parlare con lui, cosicché quando mi ha prospettato la possibilità di dare seguito alla nostra conversazione, invitandomi a cena, ho accettato senza pormi troppo problemi.
    - E dalle parole siete passati ai fatti. E’ stato così?
    - Beh, terminata la cena mi ha riaccompagnata a casa.
    - E allora?
    - E’ capitato tutto in così breve tempo che non me ne sono resa conto. Dallo scambio di saluti siamo passati allo scambio di baci, dopodiché, forse a causa del lungo periodo d'astinenza sessuale cui mi aveva costretta Roberto, stante la sua lontananza, sono stata travolta dalla passione e ho ceduto alle sue avance, e l’ho fatto salire dentro casa. 
   - Avresti potuto respingere il suo assalto.
   - Ma non l'ho fatto! Ho lasciato che mi spogliasse degli abiti senza opporre alcuna opposizione, eccitata dalla strana situazione in cui mi ero venuta a trovare. Senza rendermene conto mi sono ritrovata nuda, sdraiata con la schiena sul letto, le cosce spalancate, e mi sono lasciata montare da un uomo che quella sera si è comportato da grande stallone.
    - Ah.
    - Quanto mi è accaduto probabilmente ti sembrerà un po’ strano. So bene, conoscendoti, che idee hai a proposito del tradimento, ma non mi sento per niente in colpa per ciò che è accaduto quella sera.
    - No? Neanche un po’?
    - La cosa ti sembrerà strana, ma scopare con Michele mi ha fatto stare bene.
    - Ci credo, fai senza ribadirmelo.
    - Vuoi sapere perché quella scopata mi ha fatto stare bene? Beh, la ragione è che mi ha fatto capire quanto amo Roberto. Perché nessun altro uomo con cui sono stata insieme, prima di conoscerlo, mi ha fatto sentire donna come è accaduto con lui. Mentre facevo sesso con Michele non ho provato nemmeno piacere, ho finto di godere per porre fine al più presto alla serata e condurlo a eiaculare. Sono rimasta in sua compagnia ancora per un breve lasso di tempo, dopodiché mi sono alzata da letto e sono andata in bagno a riassettarmi. Soddisfatto della scopata ha fatto ritorno a casa senza fare troppe storie, anche se avrebbe voluto trascorrere il resto della nottata nel mio letto. Nel salutarlo ho evitato, nonostante le sue insistenze, di promettergli che saremmo tornati a incontrarci di nuovo, poi se n’è andato.
    - Cos’è che ti piace tanto di Roberto, oltre al fatto che scopa da dio, tanto da averti fatto capire che sei pazzamente innamorata di lui?
    - Potrei raccontarti delle cose apparentemente banali, dettagli piccolissimi, che invece sono molto importanti per me.
    - Cioè?
    - Ad esempio che mi piace stare in silenzio ad ascoltare le parole che mi dispensa quando siamo in intimità. Mi piace il modo in cui le pronuncia e le accompagna con carezze sul mio corpo. Mi piace come arriccia il naso quando lo bacio, oppure quando mi riempie di baci rapidi e asciutti sul petto insieme a quelle carezze che non sai mai da dove partono, ma so che arrivano sempre lì, molto in fondo, fra le mie cosce. E poi mi piace il modo con cui, ogni volta, risponde a una mia domanda.
    - Quale?
    - Mi piace chiedergli: “Cosa ti piace di me”. E lui sai cosa mi risponde?
    - No.
    - Beh, di solito mi dice: “Mi piace quando sto a letto con te”. E queste parole riescono ogni volta a farmi sentire serena, sicura del suo amore.
    - E ti ripete spesse volte quelle parole lì?
    - Ultimamente se n’è uscito con un'altra frase che mi ha messo un po’ in crisi.
    - Cioè?
    - Mi ha detto: “Mi piaci perché sei una ragazza affidabile”. Hai capito? Mi giudica affidabile.
    - Faccio fatica a capire se davvero sei soddisfatta di questa sua affermazione.
    - Avere cognizione che Roberto è importante per me dopo che ho scopato con un altro uomo è davvero brutto. E io non voglio assolutamente perderlo per rincorrere altri amori.
    - Brutto? Davvero credi che sia sgradevole l'avere compreso che lo ami soltanto dopo che gli hai messo le corna?
    - Sbaglio a essermi fatta questa opinione?
    - Cazzo! L’opportunità che la vita ti ha riservato, facendoti incontrare il tuo ex, è stata splendida. Sarebbe stato peggio se, dopo avere scopato con quest'ultimo, avessi scoperto che ti stava dando molto di più di quello che Roberto è in grado di offrirti. Non sei d’accordo? In questo caso avresti capito che la storia che porti avanti col tuo attuale ragazzo non è soddisfacente come pensavi che fosse.
    - Sei dell'idea che dovrei confessare a Roberto il mio tradimento?
    - Prova a pensare se fosse lui a confessarti che, mentre è via per lavoro, ti ha tradito con un’altra donna e scopandola ha capito che ti ama. Ne saresti felice?
   - No.
   - E allora?
    - Di sicuro confessarglielo non sarebbe il modo migliore per scoprire se lui mi ama, ma ormai l’errore che ho commesso appartiene al passato, spero soltanto che questo segreto non danneggi il nostro rapporto.
    - Lo rovinerà di sicuro se decidessi di confessargli tutto. Questo segreto devi seguitare a tenerlo per te, anzi hai fatto male a confidarlo anche a me.
    - E tu Carlotta lo hai mai tradito il tuo ragazzo?
    - Un paio di anni fa mi è capitato d’essere infedele a Marzio, che come sai all'epoca era ancora il mio ragazzo. L'ho tradito in un periodo in cui la nostra relazione stava attraversando un momento difficile. All'origine della mia scappatella c'erano una lunga serie di problemi che, giorno dopo giorno, si erano accavallati uno sull'altro perché non avevamo trovato sufficiente coraggio per affrontarli in modo serio. Sta di fatto che in quel periodo avevo conosciuto un altro ragazzo, uno che mi faceva segno di quelle attenzioni che da troppo tempo non ricevevo più da Marzio. Travolta dalle sue lusinghe e dalle continue provocazioni mi ero sentita di nuovo donna, ma soprattutto appetita e apprezzata. Alle sue premure avevo resistito a lungo poi gli avevo ceduto e mi lasciata sedurre dai suoi baci e carezza, ma soprattutto dal suo cazzo perché a letto era una bomba!
    - Ah.
    - Eppure non mi è passata per la mente l'idea d'instaurarci una relazione seria e durevole. Mi piaceva la sua compagnia e il sentirmi padrona del suo cazzo, specie mentre scopavamo! Prima di conoscerlo avevo sempre trovato sgradevole la compagnia delle amiche che tradivano i loro compagni, anzi non la tolleravo, affatto, finché mi sono trovata nella condizione di tradire rinnegando i miei principi.
    - E' durata molto tempo quest’altra storia?
    - E’ durata un paio di mesi! Dopo mi sono sentita con la coscienza sporca, tant'è che per lungo tempo ho evitato di guardare negli occhi Marzio. Non ne avevo il coraggio, perché con la mia infedeltà e le menzogne stavo per mettere fine al nostro rapporto. Comunque benedico quel periodo della mia vita perché stando insieme con quell’altro ragazzo ho capito che potevo essere felice anche lontano da Marzio. Così l’ho lasciato dopo avergli confessato il mio tradimento, sperando che questa mia franchezza fosse apprezzata. Ovviamente non è stato così, tanto che il nostro rapporto si è definitivamente interrotto.
    - E te ne fai meraviglia?
    - Beh, probabilmente non gli avrei mai confessato il tradimento se nel frattempo, oltre all’altro ragazzo, mi è capitato di incontrare Francesco.
    - Il tuo attuale ragazzo?
    - Lo è stato.
    - Perché? Non state più insieme?
    - Mi ha lasciata.
    - Noooo….
    - E’ accaduto all’improvviso. La scorsa settimana mi ha telefonato mentre ero impegnata a una lezione all’università per invitarmi a cena. Quella stessa sera, seduti uno di fronte all’altra, intorno al tavolo del ristorante, mi ha annunciato che voleva mettere fine alla nostra storia.
    - E ti ha dato una valida spiegazione?
    - Sono scoppiata a piangere. Avrei voluto fuggire, invece sono rimasta lì, muta a guardarlo dritto negli occhi dopo che l’ultima lacrima mi aveva segnato le guance di rimmel.
    - E poi?
    - Gli ho chiesto qual era il motivo per cui, di punto in bianco, aveva deciso di mettere fine alla nostra storia.
    - E lui che cosa ti ha risposto?
    - Magari non ci crederai, ma sai cosa mi ha detto? Beh, che era troppo preso d'amore per me, al punto da trascurare il proprio lavoro e le possibilità di carriera. Un pensiero fisso che gli impediva di portare avanti una vita normale.
    - Spero che tu non gli abbia creduto! E cosa gli hai risposto?
    - Cosa avrei dovuto rispondergli secondo te? Gli ho detto che ero disposta a fare qualsiasi cosa pur di non perderlo. Ho insistito nel dirgli che avremmo potuto risolvere il problema insieme, se davvero l’amore che provava per me era così grande da metterlo in crisi. Tu al mio posto cosa gli avresti detto?
    - Io l’avrei mandato a dare via il culo!
    - Mi ha risposto che se davvero lo amavo e desideravo il suo bene, dovevo lascialo libero di prendere le sue decisioni e smetterla di cercarlo, capito?
    - Te lo dico una seconda volta. Quello che avresti dovuto fare era mandarlo a fare in culo, lo stronzo!
    - Eppure sono sicura che mi ha amata. Una donna certe cose le sente quando sta in intimità con un uomo. Quello che mi secca maggiormente è che si sia inventato una scusa che non regge proprio. Avrei preferito una spiegazione più plausibile, mentre la scusa che si è inventato è davvero ignobile, anzi una furbata meschina!
    - Probabilmente non ha voluto ferirti dicendoti la verità.
    - Quale verità?
    - Che non ti ama più, oppure che non ti ha mai amata, ma che gli piaceva soltanto venire a letto con te.
    - Anche a me piaceva moltissimo andare a letto con lui.
    - Probabilmente avrà trovato un’altra donna con cui scopare.
   - Non lo credo.
    - Pochi uomini hanno il coraggio, separandosi da una donna, di dirle la cruda verità. La maggioranza preferisce, lasciandoci, raccontare delle frottole, convinti di attutire in noi donne la delusione e il rimpianto, senza sapere che la fine di un amore è elaborato più velocemente se noi donne prendiamo coscienza di essere state sostituite nel cuore della persona che amiamo da un altra donna, perché questo ci permette di accettare, seppure con dolore, la fine del nostro amore. - disse Giuditta.
   - Hai ragione.
    - Sono certa che l’immagine che tu e io abbiamo di noi stesse non è la stessa che gli altri, uomini o donne, hanno di noi, anzi ti dirò di più, per esperienza personale so che ciò che gli uomini amano in noi donne non è quello noi vorremmo che amassero. Stesso discorso lo potrei fare per le nostre doti fisiche. Io vorrei che delle mie belle tette non fregasse una merda a nessuno degli uomini che mi scodinzolano intorno, così come i tuoi splendidi occhi verdi non fossero la ragione per cui tutti ti guardano con ammirazione perché tu ti porti dentro qualcosa di molto più lucente. - concluse Giuditta prendendo per mano Carlotta.
   Si guardarono negli occhi, prolungando lo sguardo, finendo per stringersi forte la mano, intrecciando le dita, consce che quel gesto sottintendeva qualcosa di molto importante che si era creato fra loro dopo che si erano scambiate quelle confidenze intime. Nessuna delle due amiche si azzardò a pronunciare una sola parola, non ce ne fu bisogno. Per paura di quanto stava per accadere Carlotta allontanò la mano dalla stretta di Giuditta e si alzò in piedi.
    - Siamo in ritardo, manca poco all’inizio della lezione di diritto amministrativo. Andiamo all’università?
    - Sì, andiamo. - disse Carlotta prendendo la direzione dall’uscita del parco intenzionata a raggiungere la Facoltà di Economia poco distante, e per un breve istante pensò che non le sarebbe dispiaciuto andare a letto con Giuditta. 

 

 
 

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