N ella
casa di riposo le attività
di riordino delle camere di degenza
erano iniziate all'alba, quando era
ancora buio. Le addette alle pulizie
avevano provveduto a tirare a lucido i
pavimenti, riordinare i bagni e rifatto
i letti, dopodiché le infermiere si
erano prese cura dell'igiene personale
di uomini e donne non autosufficienti.
Ricevere il saluto dei
volti sorridenti delle operatrici della
struttura assistenziale aveva messo Artemio
di buon umore. La
giornata che stava per iniziare non
sarebbe stata come le altre che
l'avevano preceduta, infatti, nel primo
pomeriggio, dopo un mese di lontananza,
avrebbe di nuovo incontrato Katarina, la
puttana slava che periodicamente faceva
visita agli ospiti di Villa Verde
appartandosi con gli anziani che
desideravano stare in sua compagnia.
Da un po' di tempo le
addette all'assistenza degli ospiti non
facevano altro che offendere Berlusconi,
dileggiandolo, specie dopo che avevano
appreso delle feste che il Cavaliere era
solito organizzare nella villa di Arcore.
In considerazione della
vasta esperienza accumulata
nell'assistenza agli anziani nessuna
operatrice riusciva a capacitarsi, data
l'età del Cavaliere, che potesse
sostenere una attività sessuale
esageratamente intensa, come era stata
riferita da alcune delle donne che
avevano preso parte alle feste
organizzate nella villa di Arcore.
Dalle confidenze che Artemio
aveva udito scambiarsi
fra le operatrici si era fatto l'idea
che Berlusconi fosse un uomo speciale,
anzi un "uomo bionico", specie
dopo che una delle infermiere aveva
rivelato a una collega che il Cavaliere
era dotato di una "protesi peniena".
Lì per lì Artemio non aveva ben capito quale
significato attribuire alla voce
"protesi peniena", ma essendo
interessato alla cosa, stante la tarda
età, si era premurato di reclamare
maggiori delucidazioni al medico
geriatra che quotidianamente faceva
visita alla casa di riposo. Costui, un
giovane medico fresco di laurea, gliele
aveva dispensate elencandogli, con
dovizia di particolari, in cosa
consisteva la suddetta protesi.
Intrattenendosi a parlare
con il medico Artemio aveva
appreso che un maschio, in presenza di
conclamata difficoltà erettile, oltre a
fare uso delle tanto reclamizzate
pillole azzurre, poteva fare ricorso
anche all'innesto di una protesi peniena,
sottoponendosi a un piccolo intervento
chirurgico che gli avrebbe permesso un
gran numero di rapporti sessuali, in
breve successione, al pari di quando era
adolescente e forse anche di più.
*
* *
- All'interno dei corpi cavernosi. -
aveva spiegato il medico dell'ospizio -
il chirurgo provvede a inserire un paio
di cilindri artificiali, di una sostanza
realizzata con silicone, che conferisce
al pene una rigidità soltanto
abbozzata. Questi cilindri vengono
riempiti da un liquido particolare,
custodito in un piccolo serbatoio,
inserito nello scroto, che l'interessato
spreme ogniqualvolta desidera avere un
rapporto sessuale.
- Ma dall'esterno la donna
si accorge di qualcosa? - aveva
insistito l'anziano ospite di Villa
Verde incuriosito dalle rivelazioni del
medico.
- Certo che no! Nemmeno
l'incisione eseguita durante
l'intervento chirurgico, per
l'inserimento della protesi di silicone,
è riconoscibile dall'esterno.
- Accidenti! Ma che
differenza c'è fra una erezione
artificiale e una normale?
- Nessuna, il pene mantiene
la stessa sensibilità e capacità di
eiaculare che aveva prima
dell'intervento chirurgico.
- Mi sembra impossibile. Ma
l'aspetto del pene a riposo qual è?
- Quando la protesi non è
azionata, visivamente, il pene ha un
aspetto normale; flaccido.
- E sono affidabili queste
protesi biotecnologiche?
- In che senso?
- Non c'è il rischio che
possano deteriorarsi o peggio rompersi
durante l'atto sessuale?
- Non lo so. Ma penso che
al pari delle tette al silicone,
diffusissime fra le donne, anche le
protesi peniene possono essere
facilmente sostituibili all'occorrenza.
- E io potrei sottopormi a
un intervento di questo tipo?
- Lei quanti anni ha signor
Ferraguti?
- Ottantadue appena
compiuti.
- Beh, diciamo che le
protesi peniene, nonostante risolvano in
modo definitivo i problemi di deficit
erettili più gravi, sono un ostacolo
pressoché insormontabile nell'età
avanzata, come nel suo caso.
- E allora Berlusconi come
fa, alla sua età, a scopare una donna
ogni cinque minuti come hanno raccontato
alcune delle donne che hanno preso parte
alle sue feste. L'ho letto sulle pagine
dei giornali.
- Quell'uomo deve avere
fatto un patto col diavolo, ci può
scommettere! Non lo sapeva?
Da adolescente, quando
esistevano le case di tolleranza, Artemio
Ferraguti aveva preso
l'abitudine di scopare con le puttane,
vizio che aveva conservato negli anni
anche da sposato. Considerava le donne a
pagamento più comode delle amanti. Non
era la voglia di trasgressione che lo
spingeva ad accoppiarsi con le
prostitute. La verità è che da loro
sapeva trarre il massimo del piacere con
un minimo investimento di denaro.
Il sesso a pagamento lo
eccitava a dismisura, soprattutto perché
con le puttane poteva soddisfare ogni
desiderio recondito, facendo tutte
quelle cose che sua moglie non
sopportava e lui si vergognava a
confessarle. Invece le puttane di
qualsiasi razza e colore della pelle
erano sempre disponibili alla
sottomissione, ma soprattutto non aveva
bisogno di sedurle come invece avrebbe
dovuto fare con le altre donne.
Tutto quello che le
prostitute volevano da lui era il
denaro, soltanto il denaro, e poi
scopando con loro non correva il rischio
di mettere in gioco i propri sentimenti,
né tanto meno quei coinvolgimenti
emotivi che avrebbero potuto creargli
dei problemi e mettere in discussione il
rapporto con la propria famiglia.
Per tutta la vita aveva
patito una forte dipendenza dal sesso.
Infatti, aveva seguitato ad accoppiarsi
con le puttane almeno una volta alla
settimana per soddisfare un impulso
sessuale che non sapeva in alcun modo
reprimere, perché fare sesso con le
donne a pagamento gli procurava un
immenso piacere, diversamente da chi
raffigurava il congiungersi con le
prostitute come un atto di masturbazione
eseguito senza fare uso della propria
mano.
*
* *
Katarina, 24 anni, cittadina romena, di
professione prostituta, si era
specializzata nel soddisfare le pulsioni
erotiche dei clienti ultra settantenni e
quelle dei disabili. Artemio,
con altri due pensionati della casa di
riposo, era uno dei clienti abituali
della ragazza. Ogni volta pagava cento
euro (tariffa standard di Katarina) per
restare un'ora in sua compagnia.
Operatori sanitari e
assistente sociale facilitavano in
tutti i modi i contatti tra la giovane
prostituta e gli anziani ospiti della
casa di riposo. Katarina raggiungeva
Villa Verde alla guida del suo camper
una volta al mese. Parcheggiava
l'automezzo fuori dai cancelli della
residenza e rimaneva in attesa che
andassero da lei gli anziani che
desideravano incontrarla.
All'età di ottantadue anni
Artemio aveva voglia di
ricevere quelle carezze che nessuna
delle ospiti di Villa Verde avrebbero
potuto dargli. Il classico rapporto di
sesso che un uomo consuma con una
puttana non era l'unica sua richiesta.
Quello di cui aveva bisogno era
soprattutto di tenerezza o più
semplicemente di una donna che desse
ascolto alle sue necessità insieme a un
po' di sano erotismo.
Dal tardo mattino, in odore
della venuta di Katarina, se ne stava
appostato dietro i vetri della finestra,
nella sua camera, in attesa che
sopraggiungesse il camper. Alle tre del
pomeriggio, per niente discreta nel suo
abbigliamento provocante, la ragazza
arrestò l'automezzo in prossimità dei
cancelli della struttura residenziale,
così da rendersi bene visibile e
permettere agli anziani clienti un
tragitto abbastanza breve per
raggiungerla. Una volta spento il motore
scese dal camper e si mise in bella mostra.
Tacchi a spillo, stivali di pelle nera,
vertiginosa minigonna, trucco pesante al
viso, era pronta a offrire agli anziani
qualsiasi tipo di prestazione sessuale
bramavano da lei.
Artemio, prima di
precipitarsi fuori dalla stanza,
spingendo con il palmo delle mani le
ruote della carrozzina da invalido su
cui era seduto, dopo che un ictus gli
aveva procurato un principio di
emiparesi, ingerì una compressa di
Viagra da 100 mg. illudendosi che il
farmaco potesse fargli effetto.
Quando si ritrovò nel
parco prese la direzione del camper,
solleticato dalla presenza di Katarina
ferma davanti l'automezzo in attesa di
essere raggiunta dai clienti. Avrebbe
consegnato l'anima al diavolo per un
trapianto di protesi peniena, pur
sapendo che la cosa era pressoché
impossibile da realizzare.
Quando si trovò a pochi
metri da Katarina pensò che si sarebbe
accontentato di una flaccida erezione,
ma sapeva bene che avrebbe dovuto
accontentarsi di farsi toccare ed
effettuare qualche carezza sulle forme
giunoniche del corpo della ragazza,
mentre lei lo ascoltava. Ma sarebbe
stato sufficiente per farlo sentire
ancora vivo.
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