DIALOGHI IMPERFETTI
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

   
  - Magari stenterai a crederlo, ma fare l'amore con uno sconosciuto è uno dei miei sogni più ricorrenti. - proferì Alice all’amica Brigitte in ascolto all’altro capo del telefono.
   - Ma va.
   - Quando nel mezzo della notte mi sveglio, dopo che ho sognato di avere avuto un orgasmo scopando con uno sconosciuto, e mi ritrovo bagna fradicia fra le cosce, la sensazione che provo è di stupore misto a imbarazzo. Anzi, talvolta provo persino un senso di colpa verso mio marito, assopito nel letto accanto a me, ignaro del piacere solitario che ho appena provato.
   - Sognare di fare sesso con uno sconosciuto potrebbe celare il desiderio inconscio di desiderare uomini diversi da tuo marito.
   - Dici?
   - Secondo me è così.
   - Quello che mi stupisce è che i protagonisti dei miei sogni erotici non sono soltanto maschi ma sempre più spesso donne!
   - Sei una stronza, come fai a dirmi questo?
   - Perché?
   - E me lo chiedi? - disse Brigitte, imbronciata.
   - Ti imbarazza apprendere che mi piacerebbe fare sesso con altre donne? 
   - Non sei altro che una lurida troia!
   - Dai, non fare la scema, sai bene che non disdegno fare sesso con gli uomini, però mi piace soprattutto fare l’amore con le donne, ormai dovresti conoscermi abbastanza bene. Ma ci tengo a dirti che le donne protagoniste dei miei sogni non sono affascinanti come te.
   - Stento a credere che sognare di fare sesso indifferentemente con uomini e donne sia normale. A mio parere questi tuoi sogni esprimono un forte bisogno di tenerezza, specie da parte delle persone che hai d'intorno.
   - Ti assicuro che non ho problemi di nessun tipo con mio marito.
   - E con me?
   - Nemmeno.
   - Io invece sogno sovente di fare sesso con più uomini. - disse Brigitte.
   - Sogni di prendere parte a delle orge?
   - Sì.
   - Ah.
   - Alcuni dei maschi protagonisti delle ammucchiate sono personaggi reali, uomini che conosco, ma che nella quotidianità detesto. A volte sogno anche di fare l'amore con personaggi famosi e, svegliandomi, sono soddisfatta di avere raggiunto un orgasmo facendo sesso con dei sex-symbol ambiti dalla fantasia di chissà quante donne.
   - Sei affascinata dalle orge, vero? E' cosi? Io sono convinta che nella realtà ti piacerebbe prendervi parte almeno una volta nella vita, tanto per provare, vero? E non potrebbe essere altrimenti, bella come sei, abituata a essere corteggiata dagli uomini che ti gravitano d'intorno. Sono certa che nelle orge saresti una preda ambita da molti maschi e anche dalle femmine. 
   - Stai scherzando, vero?
   - No, dico sul serio. 
   - Sei tutta matta, allora. – disse Brigitte redarguendo l’amica
   - Tu sei il classico tipo di donna che ha molta autostima, io di me stessa non ne ho per niente. 
   - A volte mi sorprendo a sognare qualche ragazzo con cui ho avuto delle storie ai tempi del liceo, persone che appartengono a un passato ormai lontano ma che ogni tanto tornano a popolare le mie fantasie notturne.
   - Succede anche a me di ritrovarmi a pensare a qualcuno dei miei vecchi amori, però lo faccio da sveglia. A volte mi interrogo sulle occasioni che mi sono capitate nel corso della vita e innocentemente ho lasciato perdere. Allora mi prende la nostalgia e mi interrogo su cosa mi manca attualmente per essere felice.
   - Forse un amante.
   - Che troia sei.
   - Scherzo.
   - A volte faccio dei sogni erotici che assomigliano a incubi. E anziché suscitarmi piacere mi producono paura, cosicché mi sveglio di soprassalto terrorizzata. 
   - Cioè?
   - Sogno di essere seguita, minacciata, aggredita da tipi loschi, e finisco per subire una violenza di gruppo.
   - E nel sogno ti ribelli oppure assecondi i tuoi aggressori e ti lasci violentare?
   - Ma ti sei ammattita? Certo che mi ribello! – disse Alice.
   - Io invece sogno spesso di essere aggredita da qualche animale, Il più delle volte è un serpente. So bene che è un simbolo erotico nell'immaginario femminile, infatti, richiama l'immagine del fallo maschile. Magari sottintende la tentazione, la voglia che ho di trasgredire. 
   - Un serpente? Lo sai che mi hai fatto venire in mente la canzone "Il cobra non è un serpente" della Rettore. Te la ricordi?
   - Certi sogni erotici, specie quelli a tinte forti come quelli delle orge, oltre a eccitarmi, mi lasciano addosso un po' d'ansia. Sono convinta che dietro a quelle rappresentazioni oniriche ci sia qualcosa del mio vivere quotidiano, soprattutto relativo al rapporto che ho con le persone che mi circondano.
   - Uffa! Smettiamola di parlare dei nostri sogni erotici. Restiamo con i piedi ancorati a terra e rilassiamoci con le fantasie erotiche dei nostri mariti... eheheheh.
   - Tuo marito ti obbliga ancora a fare del sesso dopo averti legata e bendata?
   - Ogni tanto a quel coglione viene voglia di scopare mettendo in atto questo genere di fantasie erotiche. Io lo compiaccio assoggettandomi ai suoi desideri. Che altro potrei fare?
   - Ma non ti dà fastidio quando ti ritrovi, legata e bendata, nella condizione di subire il volere di un uomo, seppure è tuo marito, senza avere la possibilità di interagire o reagire? 
   - Accondiscendo a farmi legare quando me lo chiede, anche se la cosa non mi diverte, mentre quello che non potrei mai accettare è di fare la mistress ed essere io a legare mio marito. Una volta il coglione mi ha pure proposto di fare un gioco erotico in cui avrebbe dovuto interpretare la figura dello scolaro, mentre io avrei dovuto impersonare quello della maestra che gli assegna dei compiti facilissimi che lui avrebbe sbagliato di proposito per essere frustato con una cinghia di pelle in base alla gravità degli errori fatti. - disse Alice.
   - E come è finita? Lo avete fatto?
   - Sei matta? Fintanto che mi chiede di soddisfare certe fantasie erotiche in cui mi sollecita a impersonare la figura di una sexy infermiera che lo accudisce, allora la cosa mi sta bene. Oltre quel genere di fantasia non vado. Se lo scorda che mi impegni a picchiarlo oppure frustarlo. Il sadomaso non rientra nelle mie fantasie erotiche. Lo sai bene.
   - A mio marito invece piace filmare le nostre scopate.
   - Ah.
   - Ne abbiamo una intera collezione di filmini con noi protagonisti.
   - E che ne fate? Andate a riguardare le immagini mentre scopate? 
   - La cosa è un po' da narcisisti, lo so bene, ma stare a guardarci sullo schermo della tivù mentre facciamo l'amore eccita tantissimo mio marito. E' come se dicesse a se stesso che è bravo a scopare.
   - E allora cosa fate? Ne approfittate per rifare di nuovo l'amore?
   - Mio marito si masturba quando guarda quelle immagini. Di fatto ci trasformiamo in voyeur di noi stessi.
   - Come è strana la vita. A proposito di fantasie erotiche una delle più ricorrenti dei nostri padri sicuramente era il sesso anale, ora che è diventata una pratica pressoché acquisita, tant'è che io e mio marito lo facciamo ogni volta che ho il mestruo, gli uomini esercitano la loro fantasia buttandosi su dell'altro.
   - Ti riferisci al girare dei filmati oppure a scattare delle fotografie?
   - Sì, ma anche alle pratiche di bondage, dominio, sottomissione che servono soltanto agli uomini per affermare se stessi. – disse Alice, seria.
   - Boh, se lo dici tu. Di sicuro mettersi a giocare con la fantasia vivacizza i rapporti di sesso nella coppia e stimola i vizi più beceri. Questo è poco ma sicuro. L'importante è che certe fantasie  non si trasformino in ossessioni.
   - Mi stavi raccontando che vi masturbate mentre vi soffermate a guardare i vostri filmini erotici?
   - E' lui solo che si masturba!
   - Tu no?
   - Gli piace toccarsi guardando se stesso mentre mi scopa.
   - Che narcisista!
   - Mio marito mi ha raccontato che da adolescente si masturbava almeno una volta al giorno. Anche prima di sposarmi, da fidanzati, lo faceva spesso e la cosa se devo essere sincera mi ha infastidito parecchio quando me lo ha rivelato. Infatti, ho pensato di non piacergli a sufficienza, poi ho capito che gli uomini lo fanno molto spesso perché a differenza di noi donne hanno maggiori stimoli e pensieri sessuali. Sbaglio? - disse Brigitte perplessa.
   - Beh, io allora sono una eccezione. Magari ti scandalizzerò rivelandotelo, ma per me la masturbazione seguita a essere una pratica abituale. Ho iniziato da adolescente a farlo perché un'amica mi aveva convinta a praticarla dicendomi che era un modo sicuro per evitare la comparsa dell’acne al viso. 
   - E foruncoli non ne hai mai avuti?
   - No.
   - Beata te.
   - A parte la mancata comparsa dei foruncoli se seguito a farlo è perché ho scoperto che mi è di aiuto per ridurre lo stress. Magari non ci crederai, ma sgrillettarmi la passera quando ho il ciclo mi attenua i dolori che mi compaiono con il mestruo. Il benessere che provo quando mi procuro l'orgasmo mi fa rilassare la muscolatura e ho la percezione di un benessere assoluto. Probabilmente accade perché in corrispondenza dell'orgasmo il mio cervello libera particolari endorfine. Boh, questa comunque è l'unica spiegazione che ho saputo darmi.
   - Scopando con tuo marito raggiungi sempre l'orgasmo?
   - Non sempre. E tu?
   - Io? 
   - Hai timore a dirlo?
   - Da adolescente, quando scopavo con i miei coetanei, non raggiungevo mai l'orgasmo con la penetrazione, ma soltanto se l'associavo alla stimolazione del clitoride. Adesso non più. 
   - Non hai completato il discorso a proposito dei filmini che guardi insieme a tuo marito.
   - Cosa vuoi sapere ancora?
   - Beh, va avanti per molto tempo a masturbarsi?
   - La durata varia di volta in volta ovviamente.
   - In che senso?
   - Prima di acquistare la telecamera e girare i filmati, con noi due protagonisti, mio marito aveva l'abitudine, stando a letto, di guardare film porno.
   - Ah.
   - E il tempo della masturbazione era sempre pari a quello della durata della scena di uno dei tanti coiti che comparivano sullo schermo.
   - Cioè?
   - Circa 15 minuti.
   - E adesso lo assecondi?
   - Quasi mai.
   - Perché non ti masturbi?
   - Abbiamo vissuto un periodo, prima che acquistasse la telecamera, in cui pretendeva che mi masturbassi davanti a lui.
   - Ah.
   - Diceva che gli piaceva guardare le smorfie del mio viso mentre mi toccavo.
   - E tu?
   - Io chiudevo gli occhi per l'imbarazzo e mi sgrillettavo la passera accondiscendo alla sua richiesta. - disse Brigitte per niente imbarazzata.
   - E riuscivi a raggiungere l'orgasmo?
   - Sempre! Mi eccitavo tantissimo sapendo che lui stava lì a guardarmi.
   - E lui cosa faceva? Si masturbava mentre ti toccavi?
   - No, stava immobile, seduto, col membro duro che pulsava davanti ai miei occhi, mentre insisteva a guardarmi fra le cosce che tenevo opportunamente spalancate. Insomma si comportava da perfetto voyeur.
   - Io invece, e mi pare di avertelo già detto, mi masturbo almeno un paio di volte alla settimana. Non mi vergogno a confessartelo. Lo faccio stando seduta sul bidè nebulizzando la fica con il getto d’acqua calda che esce dal doccino. Non immagini quanto la cosa mi fa godere.
   - Tuo marito sa che appaghi i tuoi sensi masturbandoti in quel modo?
   - Non credo. Il fatto è che masturbandomi con il doccino il mio orgasmo dura il doppio rispetto a quando mi scopa lui.
   - Se invece è lui che ti masturba, servendosi delle sue dita, godi in uguale misura? 
   - No. 
   - Lo immaginavo
   - E tu che fai? 
   - Te l'ho detto, un tempo a mio marito piaceva guardarmi mentre mi masturbavo. Probabilmente a molte donne piace farsi toccare con le dita dal proprio partner, rientra nei piaceri del sesso. Io alla masturbazione eseguita dagli uomini ho sempre preferito farmela leccare. E' più soddisfacente.
   - Sono d'accordo con te. Anche a me piace leccarla e farmela leccare.
   - Meno male. – disse Brigitte.
   - Quando da ragazza facevo l'amore con un uomo e lui insisteva per leccarmi fra le cosce opponevo sempre un rifiuto. A quell'età ero timidissima e parecchio inibita. Mi pareva impossibile che un uomo potesse godere nel leccarmi là dove facevo la pipì e ogni mese avevo le mestruazioni. Quando ho ceduto alle loro insistenze e ho lasciato che me la leccassero ero imbarazzatissima. Esporre allo sguardo di un uomo una parte del mio corpo che invece avrei voluto mantenere nascosta mi faceva sentire a disagio. Questa condizione di tensione emotiva ha ostacolato per lungo tempo il mio piacere impedendomi di vivere al meglio quelli che sarebbero dovuti essere degli straordinari momenti di godimento.
   - Io invece mi sono abbandonata subito a questo tipo di intimità. Non ho provato nessun disagio di fronte ai maschi che desideravano leccarmi la passera, forse perché avevo già cominciato a farlo con una amica. 
   - A me più di tutto mi infastidiva l'idea che gli uomini entrassero a contatto con la bocca con il secreto del mio liquido vaginale, sempre abbondante stante il mio profondo stato di eccitazione. Ritenevo che ai maschi potesse non piacere, anzi che ne fossero schifati dal sapore. In realtà ho scoperto, col trascorrere del tempo, che per loro non era affatto un problema, anzi più ero bagnata e più mostravano piacere perché costituiva la prova del mio stato di eccitazione che in qualche modo andava a fomentare la loro.
   - Con i miei partner mi sono sempre presa la libertà di catechizzarli facendogli capire in che modo dovevano leccarmela perché mi è sempre piaciuto che accompagnassero la leccata della passera con la penetrazione del dito. 
   - A me invece questa doppia stimolazione non è mai piaciuta, spesso mi risulta persino fastidiosa. Preferisco essere leccata, ma più di tutto mi piace esserlo lì, ehmm... sul clitoride.
   - A proposito di pompini...
   - Io ho cominciato a farli a sedici anni, quando ero ancora vergine. Inizialmente mi sentivo goffa, imbranata, preoccupata di non esserne all'altezza. Il piacere è arrivato col trascorrere del tempo quando ho cominciato a capire che attraverso la bocca riuscivo a trasmettere al mio partner il piacere che sentivo dentro di me nel farlo.
   - Anch'io in principio ero abbastanza imbranata. Poi ho dato retta ai suggerimenti dei maschi che mi chiedevano di salivare in abbondanza la cappella all'inizio del rapporto orale e seguitare a farlo anche dopo perché la lingua, muovendosi, tendeva sempre ad asciugarsi.
   - Anch'io ho dato retta ai consigli dei maschi a cui facevo i pompini. Fra loro c'era chi mi suggeriva di tenere sempre la lingua in movimento, un po' come si fa con il classico bacio alla francese.
   - A me invece c'era chi mi consigliava di tenerla completamente aperta, utilizzando tutta la superficie delle labbra per stimolargli tutt’attorno alla cappella.
   - Quando faccio un pompino a mio marito lascio che sia lui a guidarmi nel ritmo. Io uso la lingua per plasmargli la cappella, girandole intorno, oppure cerco d'infilarla sotto il prepuzio stimolando quel lembo di pelle compresa nel suo interno.
   - Io questo tipo di esplorazione non l'ho mai messa in atto. Il più delle volte mi aiuto con le mani, magari mi metto a massaggiargli le palle.
   - E gli metti anche un dito nel culo per stimolargli la prostata?
   - No. Però gli stimolo la base del cazzo, quella che si congiunge all'ano. Hai capito di cosa parlo?
   - Il perineo?
   - Si chiama così?
   - Penso di sì.
   - Purtroppo mio marito ha l'abitudine di spingersi molto in fondo. Ragione per cui molto spesso sono colta di riflesso da conati di vomito. Col tempo ho imparato a respirare col naso mentre gli faccio un pompino, ma lui non si è mai abituato a fare dei movimenti delicati e graduali.
   - E ingoi?
   - Sì.
   - Lo fai sempre?
   - Mi piace sentirlo eiaculare nella mia bocca. Subito dopo incomincia a baciarmi per riprendersi parte del suo liquido seminale.
   - Beh, adesso smettiamo di parlare dei nostri mariti. Parliamo di noi due piuttosto.
   - Cosa vuoi sentirti dire?
   - Più di tutto vorrei che mi dicessi che mi ami.
   - Che sciocca che sei, lo sai bene che ti amo.
   - Allora non stancarti mai di ripetermelo.
   - Ti amo! Ti amo! Ti amo...
   - Anch'io.
   - Sto pensando che ai nostri mariti, in occasione dell'ormai prossimo Natale, potremmo regalare una bambola gonfiabile con cui trastullarsi. In commercio ci sono modelli di una assoluta morbidezza che assomigliano a una donna in ogni parte del corpo. Lo sapevi che le bambole gonfiabili sono nate durante la seconda guerra mondiale per sollazzare le voglie dei sommergibilisti tedeschi? 
   - Non lo sapevo, lo apprendo adesso da te.
   - Terribili questi tedeschi...
   - Buonanotte Alice.
   - Notte anche a te Brigitte.

 

 
 

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