DEMONIACHE PRESENZE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
  
  Da quando sono andata a vivere in campagna, illudendomi di essere in grado di ricuperare un po’ di serenità, sono perseguitata dalla presenza di fenomeni paranormali. Quelli che mi opprimono sono disturbi nefasti, molestie che talvolta si trasformano in esperienze spaventose, difatti, in più di una occasione sono stata costretta a soggiacere al volere di entità ultraterrene con cui ho consumato rapporti sessuali. Non sono la prima donna a cui è accaduto di essere stuprata da demoni e nemmeno sarò l’ultima, perché, secondo quanto riporta la stampa nazionale, i casi di aggressione sessuale da parte di entità incorporee verso noi donne sono sempre più frequenti.
    La casa di campagna di cui ho preso possesso, dopo avere condotto un soddisfacente negoziato con i responsabili dell’agenzia immobiliare che ne curava la vendita, è un vecchio casolare, opportunamente ristrutturato, distante una manciata di chilometri dalla città. Il prezzo d’acquisto, incredibilmente conveniente, mi aveva fatto pensare d'avere concluso un affare vantaggioso, ma il prezzo basso avrebbe dovuto destarmi più di un sospetto. Di sicuro non potevo immaginare a quali guai sarei andata incontro prendendo possesso della casa. Sta di fatto che il cambio di residenza ha modificato in modo radicale la mia vita.
    Dopo dieci anni vissuti fra le mura di una sala operatoria, svolgendo il mestiere di infermiera strumentista, avvertivo il bisogno di un radicale cambiamento della mia vita, modificando la mia esistenza da capo a piedi, anche cambiando professione, dopo che Francesco, l’uomo con cui ho avuto una storia durata cinque anni, ha messo fine alla nostra relazione per un'altra donna. 
    Avvertivo la necessità di distrarmi dalle emozioni che Francesco, durante la nostra lunga convivenza, aveva saputo suscitare in me e volevo intraprendere un nuovo cammino interiore, recuperando una dimensione di vita non più dettata dalla dipendenza da un uomo, ma caratterizzata da una maggiore autonomia, confrontandomi con realtà diverse, mettendomi nella condizione di fare conoscenza con un uomo che fosse in grado di conquistare la mia anima, il mio cuore, e il mio corpo.
    All’età di trentatré anni ero prossima a entrare in una nuova stagione della mia vita, scotendomi dall’apatia in cui ero precipitata dopo che Francesco mi aveva abbandonata, costringendo me stessa a isolarmi dalle persone che mi stavano d'intorno, mentre ciò di cui avevo maggiormente bisogno era di sperimentare sensazioni forti. Cosicché decidere di andare ad abitare in una casa di campagna, lontano dai lustrini della città, nelle mie intenzione avrebbe dovuto contribuire a lasciarmi alle spalle il passato per intraprendere una nuova vita.

    I poltergesis, in base a quanto ho appreso, sono energie sconosciute di tipo malevolo che si caratterizzano per la presenza, dentro le abitazioni, di rumori molesti, movimento di oggetti e altri disturbi di tipo fisico. Una di queste energie sconosciute, verosimilmente un demone malvagio, è presente nella mia abitazione e a più riprese ha oltraggiato il mio corpo, violentandomi ripetutamente, senza che sia stata in grado di impedirgli di portare a compimento i suoi immondi propositi.
    Il giorno in cui ho preso possesso del casolare di campagna sono rimasta piacevolmente sorpresa, nonostante la calura estiva, dal clima temperato fresco registrato durante il giorno in tutte le stanze e ancora di più nelle ore notturne. Lì per lì ho attribuito il merito del clima fresco alla struttura di pietre e sassi con cui a suo tempo era stata costruita la casa; di sicuro non potevo immaginare che le basse temperature fossero da attribuite alla presenza di entità ultraterrene che avevano trovato dimora nel cascinale.
    Ho iniziato ad accorgermi della presenza di queste strane entità dopo una decina di giorni che ho preso possesso della casa. Ero scesa in cantina intenzionata a prelevare una bottiglia d’acqua minerale, congiuntamente a una di lambrusco da mettere in tavola per la cena, quando mi è sembrato d’udire la voce di un uomo, del tutto sconosciuta, che con accento fascinoso invocava il mio nome.
    - Erika! Erika!!! - ha ripetuto più volte la voce dal timbro cavernoso.
    Turbata dalla presenza di un potenziale intruso dentro le mura di casa, istintivamente ho afferrato il manico di una scopa, unico oggetto contundente a portata di mano, e sono risalita con un certo timore lungo la rampa di scala che conduce alla cucina. Una volta lì non ho trovato nessun visitatore ad attendermi. Insoddisfatta mi sono fatta coraggio e ho perlustrato, una dopo l'altra, tutte le stanze senza cogliere alcuna presenza estranea. Eppure ero arcisicura di avere udito la voce che invocava il mio nome. Infine, a malincuore, ho concluso d'essermi sbagliata. Sennonché, dopo quella prima avvisaglia, nei giorni seguenti si sono verificati altri accadimenti piuttosto strani procurati dall’entità malevola che ancora oggi infesta la casa.
    Difatti, nelle notti seguenti, la temperatura dell'aria all'interno del casolare, specie nella mia camera da letto, è diventata inspiegabilmente ghiacciata, tanto da costringermi, in piena estate, ad andare a dormire con addosso una trapunta in piuma d’oca con la costante sensazione di non essere sola dentro le mura di casa, mentre dalla campagna circostante pervenivano alle mie orecchie, portate dal vento, voci che ripetevano parole oscene, riguardanti la mia persona, che facevano chiaro riferimento alla mia professione d’infermiera. 
    La presenza di una essenza spiritica dentro le mura di casa è aumentata di frequenza e di intensità, giorno dopo giorno, tanto da costringermi ad assumere del Lexotan prima di recarmi a dormire, perché non riuscivo a persuadermi che i fenomeni paranormali di cui ero testimone fossero soltanto frutto di suggestione. Fintanto che una notte, svegliandomi di soprassalto, ho scoperto ai piedi del letto dei vapori di nebbia, colore rosso fuoco, che poco per volta hanno assunto una forma umana ma di cui non sono stata in grado di distinguere a pieno i tratti del volto.
    Paralizzata nel letto, nuda sotto il piumone, in presenza di un odore ripugnante, circondata dal fracasso provocato dai rumori che provenivano dalle pareti, mi sono trovata nella condizione di subire l’attacco fisico di una entità ultraterrena. La forza demoniaca mi ha fatto capitombolare dal letto al pavimento in modo da tenermi lontana dal crocifisso appeso alla parete. Senza che potessi oppormi mi sono ritrovata distesa sul parquet con gli umori che mi uscivano copiosi fra le cosce, opportunamente spalancate, dando lustro alle labbra della vagina confuse fra una fitta barriera di peli neri. 
    Soffocata dalla paura di essere violentata ho provato un dolore terribile quando l'essenza demoniaca è entrata dentro di me e ha cominciato a scoparmi, lacerandomi i tessuti della vagina. Non ricordo se ho gridato, ma qualcosa devo avergli detto, ne sono certa. Ancora sto a chiedermi come ha fatto a starci tutto dentro di me, boh! Quello che ho avvertito, quando mi ha penetrata, è che le pareti della vagina si sono allargate a dismisura, lacerandosi, per accoglierlo. Subito dopo mi sono tuffata a capofitto nel mondo del piacere, precipitando in uno stato confusionale che mi ha mandato in trance, rapita dal piacere che l’entità ha saputo trasmettermi. 
    I suoi organi tattili hanno incominciato a scavare solchi profondi sulla mia pelle, mentre tutt’intorno alla mia persona percepivo dei terribili rumori provenienti dalle pareti e il mio corpo veniva fatto segno da terribili unghiate e sfregi.
    Ho avuto persino l’impressione che volesse sfondarmi l'utero mentre, scopandomi, mi apostrofava con l’appellativo di troia intesa come la femmina del maiale. In breve tempo ho raggiunto il primo di una lunga serie di orgasmi che mi hanno scosso lo scheletro da capo a piedi. L’urlo liberatorio che mi è uscito dalla bocca ogni volta che raggiungevo l’orgasmo non aveva alcunché di umano. Stavo ancora vivendo quel meraviglioso stato di ebbrezza quando il demone, senza una ragione precisa, si è allontanato lasciandomi preda di uno stato soporifero. Il mattino seguente, al risveglio, mi sono ritrovata con il corpo devastato dalle profonde ferite lasciatemi dai graffi di quell’essere immondo.
    Sgomenta dopo quanto mi era accaduto durante la notte appena trascorsa, non conoscendo nessuno cui rivolgermi, mi sono messa alla ricerca, navigando in internet, di qualche associazione che studia i fenomeni paranormali. E’ in questo modo che ho preso contatto con il Prof. Giovanardi, docente di Psicologia Generale pressò l’Università della mia città che, insieme alla moglie ricercatrice, si occupa di comunicazione culturale e scienze esoteriche. A lui ho spiegato per filo e per segno cosa stava accadendo dentro il casolare dove abito, senza nascondergli la violenza sessuale di cui ero stata fatta segno dall’entità demoniaca. Dopo pochi giorni dal primo contatto lui e la moglie, coadiuvati da una equipe di tre giovani studenti universitari, si sono presentati muniti della loro attrezzatura nella mia dimora.
    Prima di mettere piede nel casolare hanno voluto sapere se ero religiosa. Ho risposto che mi considero agnostica, poi mi hanno chiesto se avevo avuto modo di occuparmi di satanismo, negromanzia, magia e se, insieme ad altre persone, avevo evocato lo spirito dei morti oppure assistito a qualunque altro atto di occultismo che avrebbe potuto attirare in quella casa una entità soprannaturale. Ricevuta una serie di risposte negative il Prof. Giovanardi, coadiuvato dall’equipe di ricercatori, ha passato a setaccio la casa, visitandola da cima a fondo, fintanto che, nella mia camera da letto, ha identificato un punto ben preciso, là dove scorre la canna fumaria che proviene dal caminetto della cucina, situato al piano sottostante, dove a suo tempo aveva fatto la comparsa uno degli spiriti diabolici, allorché avevo udito una voce cavernosa pronunciare più volte il mio nome.
    La conclusione a cui è giunta l'equipe di scienziati è stata che il demone che mi aveva stuprata dimorava dentro la casa già da prima che ne prendessi possesso. A loro dire il demone sopravviveva in uno stato silente di quiete, sennonché la presenza di carne giovane e appetibile come la mia lo ha nutrito di una spaventosa energia tanto da indurlo a violentarmi.
    Il Prof. Giovanardi, coadiuvato dai suoi assistenti, ha messo a dura prova le velleità dello spirito maligno inondando tutte le stanze di musiche sacre, scandendo parole di orazioni e preghiere, invitando lo spirito ad andarsene però senza ottenere concreti risultati, infatti, nei giorni seguenti i fenomeni paranormali non hanno cessato le loro manifestazioni. Anzi, la situazione dentro casa si è fatta sempre più pesante. 
    Le occasioni in cui sono stata stuprata da uno o più demoni si sono ripetute almeno un paio di volte alla settimana, fintanto che una sera a violentarmi è stato un demone dalla pelle squamosa, gli occhi rossi, la bocca arancio e il membro grosso come quello di un cavallo, ma che, diversamente dagli altri demoni, ha preferito penetrarmi nell’ano anziché nella vagina.
    La sensazione che ho provato nel possedere fra le viscere un fallo che risaliva fra le pieghe dell’intestino è stata di grande dolore. Dolore e niente di più. Carponi sul letto ho faticato non poco a mantenere quella postura, soprattutto per la sofferenza fisica che mi procuravano le spinte del demonio che con una certa insistenza martoriava il mio culo. Sono rimasta a lungo con gli occhi chiusi, ad ansimare a ogni suo affondo, fintanto che il dolore si è trasformato in puro piacere. 
    Il clitoride ha assunto una propria vitalità, divenendo turgido come un cece. Mi è venuta una dannata voglia di toccarmelo e masturbarmi mentre il demone entrava e usciva in modo ossessivo dentro di me. Ho cominciato a sbuffare come una giumenta quando viene montata dallo stallone. Ogni sua spinta dilatava a dismisura le pareti elastiche dello sfintere esasperando il dolore mischiato al piacere che stavo provando. Tutt’a un tratto una violenta scarica di adrenalina ha attraversato per intero il mio corpo provocandomi dolore al pube. Mi sono morsicata le labbra, trattenendomi dall’urlare come invece avrei desiderato fare. Eccitato dal mio stato di sofferenza il demone ha seguitato a scoparmi sempre più in fretta finché ha eiaculato dentro di me. 
    Quando mi sono girata per ricevere il suo seme in bocca lui non c’era più. Invece mi sarebbe piaciuto essere scopata in bocca perché è un piacere che non ha uguali. Mi è sempre piaciuto, già da adolescente, succhiarlo e inseguire col capo il movimento del bacino di chi mi scopa nella bocca, specie se è ben dotato e il demone che mi ha inculato quella sera lo era per davvero.
    Scioccata da quell’avvenimento ho abbandonato la casa. Per un po' di tempo sono tornata a essere ospite nell’abitazione dei miei genitori, cosa che non succedeva da una decina di anni, senza però rivelargli il vero motivo della mia presenza, adducendo come scusa una allergia al polline dei pioppi di cui è ricca la campagna nel periodo primaverile.
    Presa dallo sconforto, dopo mesi di indicibili sofferenze fisiche e psichiche, ho preso la decisione di rivolgermi ai religiosi della curia vescovile. Purtroppo i prelati a cui mi sono rivolta, sprezzanti verso la mia persona, non hanno ritenuto necessario mandare un prete esorcista alla mia abitazione ritenendo la vicenda da me raccontata improbabile, frutto della mia fantasia, cosicché, consigliata dal Prof. Giovanardi e dalla moglie, stante l'atteggiamento di rifiuto della curia, mi sono messa in contatto con padre Bertapelle, frate francescano antiprogressista, che in altre circostanze aveva collaborato con i due coniugi, studiosi di fenomeni paranormali, effettuando un centinaio di esorcismi.
    Il frate, incuriosito dalle vicende del mio racconto, ha fatto visita alla casa di campagna una domenica verso sera, quando a suo dire, i demoni sono particolarmente attivi. Ha iniziato a benedire tutti gli ambienti con acqua santa, accompagnando il rito propiziatorio con la recita di preghiere, ma quello che ha ottenuto è stato di rendere ancora più furiose quelle essenze paranormali. Infatti, quella stessa notte, il demone mi ha posseduta in tutti i modi, stuprandomi in maniera bestiale, accanendosi con dei morsi sul mio giovane corpo, infierendomi dei profondi tagli sulla pelle con gli artigli, mentre dalle pareti della camera da letto uscivano dei grugniti che assomigliavano a quelli dei maiali.
    La presenza demoniaca ha seguitato a manifestarsi anche nelle settimane successive, violentandomi a più riprese, fintanto che una notte mi sono svegliata d’improvviso e mi sono ritrovata sollevata per aria, a un metro da terra, mentre una mano enorme, emersa da sotto il materasso, si è fatta largo fra le mie cosce e ha cominciato a masturbarmi. Ho raggiunto una decina di orgasmi che mi hanno lasciata completamente svuotata.
    Allarmata dalle notizie che nel frattempo erano trapelate sulla stampa locale, specie dopo che al mio casolare, trasformatosi in una attrazione turistica per curiosi e scettici, aveva fatto visita una medium rincitrullita dal nome Elia, mandata lì ancora una volta dal Prof. Giovanardi, che, piuttosto spaventata, si è premurata di confermare la presenza demoniaca ed è scappata via. Solo allora la diocesi si è fatta carico di inviare un gruppo di sacerdoti, investiti di un potere sacro, per progettare una serie di esorcismi e scacciare la potenza malefica che infestava con la sua presenza la mia casa.
    L’effetto del gruppo di esorcisti intervenuti a liberare la casa dai demoni con parole (formule), azioni (gesti) e oggetti (croci) è sembrata funzionare. Infatti, per alcuni mesi, non ho più avuto visite di demoni, ma con l’approssimarsi della Pasqua una nuova forma spiritica ha cominciato a manifestare la sua presenza dentro le mura di casa, da prima con il suo caratteristico odore nauseabondo e poi con dei violenti atti di aggressione sessuale sulla mia persona.
    In giro per la città si è fatta largo la voce di chi sostiene che sono affetta da disturbi psichici e soggetta ad attacchi isterici in cui rivivo coattivamente, mimandoli, gli abusi a sfondo sessuale e quelle violenze fisiche di cui sono stata vittima durante l’infanzia, allorché ho subito le attenzioni da parte dei miei genitori e di uno zio, premure che hanno alterato la mia psiche tant’è che una volta che ho raggiunto l’età dell’adolescenza mi sono sempre congiunta con uomini il cui modo di agire nei miei confronti sono sempre stati improntati al maltrattamento e agli abusi, ricalcando i comportamenti della mia figura paterna.
    Qualcuno ritiene che le aggressioni che ho subito da una entità sconosciuta siano irreali, frutto della mia fantasia portata sino alle estreme conseguenze, ma allora il figlio che da tre mesi porto in grembo, dando per scontato che da un anno non ho più avuto rapporti sessuali con un uomo, di chi è padre?

 

 
 

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