UNA NOTTE DA CUCKOLD
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  

        Tutte le volte che ho l’opportunità di mettere le corna a Lucrezia non mi tiro indietro. Siamo sposati da sei anni e seguitiamo a fare l’amore pressoché quotidianamente, persino quando ha il mestruo, ma scopare soltanto con lei non mi basta. Credo sia una condizione normale per ogni uomo sposato cercare, fuori del matrimonio, occasioni che possano acquietare il bisogno di fare sesso.
    Amo mia moglie, fra noi c’è una intesa sessuale perfetta, però da circa un anno mi frulla per la testa una singolare fantasia erotica. Non so in che altro modo potrei definirla, nel dubbio proverò a darle l’appellativo di “perversione”.
    All’inizio si è manifestata come una tentazione sporadica, ma con il passare del tempo si è fatta sempre più prepotente nella mia mente finché, questa sera, potrò finalmente portarla a compimento. Sì, perché fra poco farò dono a mia moglie di un uomo con cui potrà fare sesso in mia presenza.
    Il pensiero che fra meno di un'ora mi troverò nella condizione di guardarla mentre sarà in intimità con quest’uomo, fra le mura di una camera d’albergo, già mi eccita da morire. E poi mi attizza l’idea che sia superdotato. 
    Se ho preso la decisione d’imbarcarmi in questa avventura non significa che ho poco rispetto di mia moglie. Infatti, non è stato per niente facile renderla partecipe di questa mia fantasia. La reazione che ha avuto allorché gliel’ho esplicitata è stata di rabbia, dopodiché, sgomenta, si è messa a piangere. Ho impiegato un intero anno per persuaderla che avrebbe tratto giovamento nel realizzare questa fantasia. Stasera, dopo tanti tentennamenti, finalmente la concretizzeremo.
    Totalmente all'oscuro del mondo dello scambio di coppie, perlomeno sino a un paio di anni fa, ho sempre pensato che fosse un numero esiguo quello delle persone capaci di concepire un rapporto d'amore in cui un uomo sollecita la propria donna a fare sesso con uno sconosciuto, invece sbagliavo di grosso perché col tempo ho avuto modo di ricredermi e scoprire che non è affatto così.
   Se a tutt'oggi sono molte le persone che considerano lo scambio di coppia come un atto di tradimento perpetuato da gente depravata, è pur vero, stando alle statistiche che ho avuto modo di leggere sui giornali, che sono in continua ascesa le coppie che lo praticano.
   Sono dell’idea che il sesso debba essere vissuto dalla coppia con la massima libertà, senza gelosie e pregiudizi morali di alcun tipo, infatti, io e mia moglie siamo consapevoli che ciò che metteremo in atto questa sera debba essere considerarlo al pari di un qualsiasi altro gioco erotico che abbiamo praticato sino a oggi, anche se nutro la speranza che possa essere molto più coinvolgente per entrambi e valorizzi la complicità che c'è fra noi.
    Qualche tempo fa, durante una pausa pranzo, mi sono trovato a discutere con alcuni colleghi di lavoro a proposito dello scambio di coppie. Ebbene, dopo tanto discutere, la totalità dei presenti era giunta alla conclusione che soltanto persone viziose e disinibite possono decidere di ficcarsi dentro una dark-room e sperimentare lo scambio di coppia. Ai più, infatti, era parso inconcepibile che un marito possa condividere la propria donna con un altro uomo, specie se quest'ultimo è un perfetto sconosciuto, ma a fine discussione uno dei miei colleghi, il più giovane fra i presenti, fra lo stupore generale, ha sostenuto che non c'era nulla di strano nel praticare lo scambio di coppia, specie se a un uomo e alla sua donna non basta fare sesso in maniera per così dire “tradizionale”.
    La verità è che non tutte le persone hanno un concetto intellettualmente aperto per quanto concerne la sessualità di coppia. Di sicuro internet ha contribuito a liberare le fantasie erotiche di uomini e donne, rendendo possibile gli abboccamenti fra le coppie e di conseguenza i convegni amorosi. 
   Quando mia moglie, dopo tanto insistere, si è resa disponibile a mettere in pratica questa fantasia erotica non lo ha fatto soltanto per compiacermi, ma perché, ancora una volta, vuole mettersi in discussione con la spensieratezza di chi nel tempo ha effettuato un lungo percorso di avvicinamento verso questo gioco erotico.
    Lucrezia, nonostante i miei frequenti tradimenti non ha mai cessato d'amarmi. Dopo anni di vita in comune siamo riusciti a instaurare un rapporto aperto, anche se quello che andremo a mettere in pratica questa sera, oltre a provocare come ci auguriamo entrambi degli effetti stimolanti sulla nostra vita di coppia, potrebbe anche generare dei danni irreparabili.
    Navigando in internet ho scoperto che un gran numero di coppie praticano questo gioco erotico. Tutte, a loro dire, ne traggono un grande godimento e seguitano ad amarsi alla follia. Inoltre confessano che gli è servito tantissimo per rafforzare la loro vita coniugale.
   Il fatto che Lucrezia, dopo tante perplessità, abbia accettato di mettersi in gioco affrontando questa esperienza non fa di lei una "troia", come sosterrebbero molti dei miei colleghi di lavoro nel caso venissero a sapere di questa nostra esperienza, ma è soltanto una donna che ama il suo uomo e ha deciso di assecondarlo sperimentando con lui qualcosa diverso, dando un calcio al tran tran quotidiano.

    Mentre uscivamo di casa le ho confessato che al solo pensiero che un altro uomo, in mia presenza, l’avrebbe scopata, mi ha fatto avvampare le palle da impazzire. Tutto sommato penso che anche lei si ecciterà nel vedermi turbato mentre presenzierò alla scena, provocatoriamente trasgressiva, in cui si farà scopare da un altro uomo superando i limiti morali che c'eravamo imposti sino a oggi. Spero soltanto di non avere divinizzato in maniera eccessiva questa fantasia erotica perché correrei il rischio di rimanerne deluso o ancora peggio vittima di rimorsi e rancori.
    Stasera non voglio venirmi a trovare nella condizione di semplice spettatore, come succede quando, davanti alla tivù, assito alla proiezione di una pellicola pornografica in cui un uomo superdotato schizza in faccia alla propria partner una enorme quantità di sperma imbrattandole il viso. Quello a cui ambisco è qualcosa di molto più eccitante, ma non so di preciso cosa possa essere; lo scoprirò quando sarà giunto il momento.
    Sono riuscito a convincere mia moglie a diventare protagonista di questo mio progetto soltanto dopo averle fatto visitare molti siti web, presenti in internet, dove compaiono profili di uomini e donne disponibili allo scambio di coppie. Un po’ per scherzo e un po’ per curiosità abbiamo finito con lo scrivere, superando i dubbi e le sue continue retromarce, questo annuncio che poi è comparso sulla bacheca di “Due & Due”. 

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Cerco uomo 30/40 anni, superdotato, disposto a
  fare sesso con mia moglie in mia presenza. 
 Mandare foto del corpo in visione. No mercenari.

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    Nel giro di pochi giorni, dopo la comparsa dell’annuncio sulla bacheca del sito “Due & Due”, siamo stati sommersi da un gran numero di risposte. Sennonché le foto spedite in allegato al nostro indirizzo di posta elettronica erano per lo più immagini di cazzi superdotati, mentre quello che interessava a mia moglie era il volto delle persone che offrivano prestazioni sessuali.
   Leggere messaggi e guardare le immagini degli ipotetici pretendenti di mia moglie si è rivelata una condizione piuttosto eccitante, infatti, ogni volta che ci siamo trovati davanti allo schermo del computer a vagliare le immagini di cazzi e i volti di uomini, abbiamo finito ogni volta per fare del sesso. Infine la scelta di mia moglie è caduta su un certo Evaristo, un tipo dal fisico atletico, scopertamente superdotato, con cui abbiamo preso contatto e stipulato un amichevole accordo. 
   Stasera abbiamo un appuntamento con lui all’Hotel Diapason di Salsomaggiore. E' lì che mi sono premurato, la scorsa settimana, di prenotare una camera per tutta la notte.

    Al volante del Bmw, con Lucrezia seduta al mio fianco, abbandono la Via Emilia all'altezza della città di Fidenza e prendo la direzione di Salsomaggiore distante soltanto una manciata di chilometri. Da poco sono passate le otto di sera. Il clima fuori dell'abitacolo è afoso, ma l’impianto di climatizzazione ci garantisce una certa frescura.
    In questa calda serata di fine agosto siamo entrambi inquieti e nel contempo fortemente eccitati. Mentre ci avviciniamo all’albergo dove abbiamo concordato l’incontro, tesi come le corde di un violino, non scambiamo una sola parola, sprofondati nei nostri pensieri, ma soprattutto soggiogati dalle nostre paure e paranoie.
    Mia moglie è un tesoro di donna. La scelta che ha fatto di condividere la mia fantasia mi ha riempito di gioia. Si può amare in tanti modi il proprio uomo, ma quello che lei, musa ispiratrice del mio piacere, sta facendo per me è davvero straordinario. Spero soltanto che non se ne debba pentire e non mi rinfacci di averla trascinata in questa avventura, ma che possa godere nel fare sesso con l’uomo con cui abbiamo preso contatto mentre io starò a guardarli e godrò con loro. Dopotutto si tratta di fare del sesso e nient’altro. E' soltanto un gioco, insomma!
    L’hotel Diapason, un cinque stelle, è ubicato nel cuore di Salsomaggiore a due passi dal palazzo in stile liberty delle Terme Berzieri. Parcheggio il Bmw nell’area di sosta riservata ai clienti dell’albergo e insieme a Lucrezia mi incammino verso il portone d’ingresso dell'imponente struttura alberghiera.
    La hall dell’albergo, popolata da un gran numero di persone, ha il fascino esclusivo di un hotel di lusso e consente di accedere direttamente alle principali aree della struttura alberghiera. Al concierge appostato dietro il bancone della reception, delegato ad accogliere i clienti e occuparsi delle procedure d’ingresso, svelo la mia identità. Una volta avuto conferma della prenotazione dal monitor che gli sta davanti, mi chiede di consegnargli un documento d’identità mio e della donna che mi accompagna, dopodiché mi consegna la carta magnetica che servirà ad aprire la porta della camera.
    Non avendo bagagli appresso penso di avergli fatto venire qualche dubbio sul motivo della mia presenza in albergo, tanto più che non provengo da lontano ma dalla vicina città di Parma. Comunque non lo dà a vedere e mi sorride mentre io e Lucrezia ci allontaniamo dal bancone dopo che ci ha comunicato il numero della camera. Raggiungiamo lo scalone che conduce al primo piano dell’edificio e saliamo a piedi evitando di prendere l’ascensore.
    La stanza dall’atmosfera elegante e dall'aspetto confortevole, comprende una zona letto e un’altra di soggiorno, posta in fondo alla camera, che, oltre a un televisore e il frigobar, include un paio di poltroncine, un divanetto, e un tavolino dove troviamo dei fiori e un cesto di frutta. Il bagno è provvisto di cabina per la doccia che però non abbiamo bisogno di utilizzare, magari lo faremo, nel caso fosse necessario, a conclusione della serata.
    In anticipo di mezzora sull’orario concordato seguito a camminare avanti e indietro per la stanza reso nervoso dall’attesa. Con una certa insistenza osservo il display del cellulare. Da un momento all’altro dovrebbe arrivare la telefonata del nostro ospite e dovrò affrettarmi a comunicargli il numero della camera dove siamo alloggiati. Mia moglie, nel frattempo, si è messa seduta sul bordo del letto e occupa il tempo imbellettandosi il viso riflesso nello specchietto che si è premurata di togliere dalla borsetta.
    Accendo il televisore posto in un angolo della camera e mi distraggo facendo dello zapping. Passo da un canale televisivo all’altro fintanto che sintonizzo il decoder sulle frequenze di Radio ItaliaTV.
    La calda voce di Eros Ramazzotti riempie di calore la stanza distraendomi dai pensieri, pesanti come macigni, che mi assillano. Seguito a guardare le lancette dell’orologio mentre sullo schermo del televisore si susseguono le immagini dei videoclip. Sto per mettere piede in bagno per svuotare la vescica quando la suoneria del cellulare si mette a trillare. Avvicino l’apparecchio all’orecchio e con una certa apprensione do risposta.
    E’ Lui. Evaristo.
    La conversazione è fredda, anzi essenziale. L’unica nota che percepisco in modo chiaro è l'accento veneto del suo parlato. Mi informa che si trova alle porte di Salsomaggiore e allora gli suggerisco come deve comportarsi per raggiungere l’albergo. Per ultimo gli indico qual è il numero della camera che occupo insieme a mia moglie.

    Un minimo d’imbarazzo è inevitabile quando apro la porta e me lo trovo davanti. Rispetto alla fotografia che ci ha fatto pervenire, dove appare ritratto a mezzo busto, di persona appare molto più alto e muscoloso e la cosa mi sorprende favorevolmente. Mia moglie, che nel frattempo si è alzata dal letto dove stava seduta, gli si fa incontro e, superato il legittimo imbarazzo, scambia un doppio bacio sulle guance.
    Evaristo, contrariamente a quanto sta accadendo a me e Lucrezia, non sembra a disagio. Probabilmente è abituato a districarsi in situazioni come questa, infatti, da una borsa in plastica che si è portato appresso tira fuori, con fare disinvolto, una bottiglia di champagne, comunicandoci che durante il viaggio di avvicinamento a Salsomaggiore l’ha tenuta al fresco dentro un contenitore termico, sistemato nel baule dell’automobile, e c’invita a bere champagne in sua compagnia.
    Io e Lucrezia andiamo a occupare le due poltroncine. Evaristo si mette seduto sul divanetto dirimpetto a noi. La musica che esce dagli altoparlanti del televisore fa da sottofondo alla conversazione che con un po' di fatica riusciamo a imbastire, senza toccare l’argomento per cui ci troviamo qui.
    In breve tempo la chiacchierata si è inaridita e la bottiglia di champagne è vuota. Il nostro ospite rompe gli indugi e invita Lucrezia a ballare un lento approfittando della messa in onda, sulle frequenze di Radio Italia Tv, di un videoclip interpretato da Antonello Venditti la cui voce diffonde nella stanza “Alta Marea”; una canzone particolarmente romantica.
    Resto a guardarli mentre ballano, stretti uno all’altra, con lui che si dà subito un gran da fare a palparle il culo. Non perde tempo e la bacia in maniera lasciva sciorinando la lingua sul collo mentre Lucrezia lo lascia fare, anzi sembra non fare troppo caso alla mia presenza presa com’è dalle attenzioni che l’uomo le riversa.
    Tutt’a un tratto Evaristo mi fa segno d’alzarmi dalla sedia. Non capisco quali sono le sue intenzioni e dove vuole arrivare, ma assecondo l’invito e mi metto a ballare con mia moglie. Mi ritrovo abbracciato a Lucrezia con il cazzo in piena erezione e l’uomo, di cui conosco solo il nome, che si è posto alle spalle di mia moglie e le struscia il cazzo contro il culo, senza ritegno, mentre lei balla con me.
    Stretta a sandwich fra due cazzi turgidi che premono contro il suo corpo, Lucrezia mostra d’essere particolarmente eccitata. Per niente imbarazzato dalla mia presenza Evaristo seguita a stimolare Lucrezia addentandola ripetutamente alla nuca e baciandola sul collo. 
    Baci, carezze, e il vellicare della lingua sulla pelle la fanno mugolare di piacere. Lucrezia mi guarda vergognosamente turbata, dopodiché abbassa gli occhi. Mi riesce difficile seguitare a ballare con gli occhi dell'uomo distanti pochi centimetri dai miei e prendo la decisione di allontanarmi. Vado a sedermi sul divanetto per assistere allo spettacolo di erotismo che mia moglie sta per offrirmi stasera.
    Superato l’iniziale imbarazzo Lucrezia ha perso ogni inibizione e accetta d’essere spogliata dalle mani dell’uomo. La bellezza del corpo di mia moglie, mano mano che viene liberato dalle vesti, appare ai miei occhi splendido come non mi era mai apparso prima d’ora. In breve tempo entrambi vengono a trovarsi nudi e prendono posto su letto.
    E' da un anno intero che mi auguravo di essere testimone di questo momento. Infine eccomi qua. Finalmente ci sono riuscito! L’uomo che ho davanti non è superdotato come mi auguravo che fosse, ma pur non possedendo un cazzone come quello di Rocco Siffredi fa comunque la sua bella figura.
    Lucrezia allarga le cosce come fosse sua intenzione essere penetrata. L’uomo, rimasto per qualche secondo inginocchiato fra le gambe di mia moglie, si mette cavalcioni sopra di lei, le sputa più volte dei grumi di saliva nel solco fra le tette e c’infila il cazzo. Incomincia a fare scorrere la cappella avanti e indietro, poi invita Lucrezia a tenere premute le tette, una terza abbondante, l'una contro l’altra, in modo da comprimere il rotolo di carne e fargli una spagnola.
    La cappella nella sua corsa verso l’alto giunge sino al mento di Lucrezia e più di una volta le sfiora le labbra. L’uomo seguita a espellere dalla bocca dei grumi di saliva che nella caduta finiscono ogni volta fra le tette e sopra la cappella  facilitandone lo scorrimento. 
   Dal modo in cui mia moglie ansima mi è chiaro che non vede l’ora di assaporare la cappella nella bocca. Questo suo eccessivo coinvolgimento sessuale invece di eccitarmi mi toglie il fiato e mi innervosisce.
    L’uomo si spinge in avanti col culo e avvicina la cappella alla bocca di Lucrezia. Con l'estremità della cappella le sfiora ripetutamente le labbra che da quella posizione, essendo il cazzo posto in linea orizzontale, mia moglie può soltanto leccare, baciare, ma non ingoiare. Questo strano gioco sembra accrescere in Lucrezia la voglia di prenderlo in bocca e succhiarlo. La cosa mi risulta abbastanza chiara dal movimento del suo torace che si innalza e si abbassa celermente, ma anche dal tono dell'ansimare. Fare sesso con questo sconosciuto incomincia a piacerle più di quanto potessi immaginare.
    La postura che hanno assunto deve essere scomoda per entrambi. Difatti l’uomo si toglie da sopra il corpo di Lucrezia e la invita a mettersi gattoni davanti a lui, con il viso rivolto verso la poltroncina dove sto seduto e li guardo.
    Con molta calma Evaristo le infila il cazzo nella vagina e la scopa da dietro. Mantiene le mani ancorate sui fianchi di Lucrezia di cui si serve per fare leva e accompagnare il movimento del proprio corpo. Colgo il rumore del cazzo che entra e esce nell'umido della fica e lo sbattere dei fianchi di Evaristo contro le natiche.
   Assistere alla scena di sesso che ho davanti ai miei occhi mi ha fatto venire una gran voglia di toccarmi, ma non posso farlo, anzi non voglio farlo. Sudati fradici, incuranti della mia presenza e in preda a una forte eccitazione, seguitano a scopare posseduti da un primitivo furore come fossero animali in calore.
    Mia moglie ha un orgasmo dietro l’altro e urla come una pazza. La cosa mi sorprende non poco perché quando siamo in intimità non ha mai raggiunto l’acme del piacere in maniera tanto rapida e prolungata. Sto facendo questa considerazione quando, con un colpo ben assestato, dopo che l’uomo si è chinato su di lei e le ha spiaccicato un grumo di saliva nel buco del culo, le infila il cazzo dentro l'ano producendole un urlo che Lucrezia non riesce a soffocare. Non so capire se è un lamento di dolore oppure di piacere e la cosa mi lascia perplesso.
    Mi sembra persino strano che Lucrezia si sia assoggettata con tanta facilità a subire questo genere di sodomia quando invece con me, nonostante il rapporto aperto, ogni volta che ho voglia d'incularla me lo lascia fare con riluttanza.
    Dopo essersi fatto strada nel culo di mia moglie Evaristo la tiene ancorata a sé e accelera i movimenti del bacino deciso a raggiungere anche lui l’orgasmo. 
   Ormai è prossimo a venire, lo intuisco dal modo in cui il viso gli si contrae spasmodicamente e ansima di piacere. 
   Sorprendendomi non poco toglie il cazzo dal buco del culo, afferra per i capelli mia moglie e l’obbliga a girare la testa verso di lui. Una volta che si è completamente girata le avvicina il cazzo alla bocca con l'intenzione di farselo succhiare. Passano pochi minuti prima che un getto di sperma le imbratti il viso accompagnato da una serie di altri spruzzi. Infine la obbliga a pulirgli la cappella con lingua.
    Prima di stasera non avevo mai sospettato che Lucrezia potesse godere in maniera tanto esagerata a prenderlo nel culo. La cosa mi lascia deluso perché mi fa sentire inadeguato rispetto al modo in cui Evaristo ha saputo farla godere.
   Entrambi non sembrano, affatto, intenzionati a smettere di scopare. Evaristo fa distendere Lucrezia con la schiena sul letto, le allarga le cosce, e si tuffa col mento sulla fica deciso a leccarle il clitoride. Si premura di lubrificarlo con la saliva, cosa che gli permette una stimolazione dolce e fluida della piccola escrescenza erettile. 
   Una gamma di coinvolgenti sensazioni, derivanti dalla stimolazione con bocca e lingua sul clitoride e l’orifizio vaginale, hanno su Lucrezia un effetto a dir poco appagante. La sento di nuovo mugolare di piacere in un turbinio di sensazioni che la portano a urlare più volte mentre a Evaristo, coinvolto in un crescendo di emozioni, gli è tornato il cazzo duro, cosicché non mi meraviglio quando riprende a scoparla nella posizione del missionario, tutt'e due indifferenti alla mia presenza.

    L’alba si porta via il buio della notte e i primi flebili raggi del sole indorano la stanza di calore. E’ stata una notte interminabile. Lucrezia ha fatto l'amore sino alle due di notte ora in cui il suo anfitrione, sfinito dopo quattro ore di scopata, ha abbandonato l’albergo, dopodiché mia moglie ha voluto a tutti i costi fare sesso con me ed io non ho saputo esimermi dal farlo nonostante avesse su di sé gli odori di quell’uomo. Me la sono sbrigata in un quarto d’ora, ma non l’ho sentita coinvolta come quando ha scopato con l’altro.
    Non ho chiuso occhio per tutta la notte. Ancora mi sto chiedendo perché ho voluto a tutti i costi coinvolgerla in questo gioco erotico, ma soprattutto come mai Lucrezia ha accettato di farsi complice di questa fantasia facendosi persino sodomizzare. Avrebbe potuto rifiutarsi, ma non lo ha fatto. Che sia una troia?
    Davanti a noi abbiamo giorni, settimane, e forse anche mesi in cui potremo affaccendarci in discussioni e chiarimenti. Intanto provo a chiedermi cosa cambierà, stavolta?

 

 

 

 
 

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