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CHIUDIMI
LE LABBRA
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
Mamma
è una donna bellissima,
orgogliosa del
proprio modo di essere "femmina".
Nessuno scorgendola nuda sosterrebbe che
ha quarant'anni. Ma è anche una donna
vanitosa cui piace essere al centro
dell'attenzione, infatti, non disdegna
ricevere complimenti dalle altre donne
ed essere adulata dagli uomini, specie
da quando ha divorziato da mio
padre ed è tornata a essere single.
Da un po' di tempo ha preso
l'abitudine di indossare gonne corte,
tanga, camicette scollate, e privarsi
del reggiseno. Quando camminiamo
appaiate per la strada, tenendoci a
braccetto, fa di tutto per attirare
l'attenzione su di sé dinoccolando le
anche in maniera scomposta, anzi persino
indecente.
Ora che il mio corpo si è
rassodato e non ho più l'aspetto da
adolescente la gente ci scambia per
sorelle. La cosa mi lascia del tutto
indifferente, lei invece si accende di
entusiasmo quando c'è chi glielo fa
notare.
Ci somigliamo come due
gocce d'acqua; solo l'aspetto delle
tette è diverso. Le mie sono più
voluminose delle sue che hanno capezzoli piccoli e più sporgenti dei
miei.
Da un paio di mesi mamma fa
coppia fissa con Mustafa, un marocchino
di dieci anni più giovane di lei.
Abitiamo tutt'e tre sotto il medesimo
tetto, nell'appartamento in cui mamma e
papà hanno vissuto per vent'anni prima
di separarsi.
La convivenza con
Mustafa si è rivelata problematica già
dai primi giorni della sua presenza
dentro casa. E non poteva essere
altrimenti, perché per quanto mi
riguarda abitare sotto lo stesso tetto
con un emerito sconosciuto, consumare i
pasti alla medesima tavola, utilizzare
gli stessi servizi igienici, essere
disturbata dal rumore del letto che
sbatte ogni notte, mentre scopano,
contro la parete che separa la loro
stanza dalla mia mi imbarazza
tantissimo.
Le prime settimane di
coabitazione con Mustafa sono state le
più difficili. Mi comportavo da
ragazzina irrequieta, infatti, non
tolleravo niente di tutto ciò che aveva
a che fare con la sua presenza dentro
casa. Ero facile a risentirmi anche
senza un valido motivo. Ma tutto è
cambiato dalla sera in cui sono stata
partecipe di un episodio, con
protagonisti lui e mia madre, che mi ha
lasciata con la fica liquefatta per
l'eccitazione. Prima di quella sera non
sapevo capacitarmi delle motivazioni che
avevano spinto mamma a preferirlo ai
tanti uomini che le ronzavano d'intorno
smaniosi di scoparla. L'ho capito quando
ho scoperto gli attributi di cui Mustafa
si è servito per sedurre mamma.
Quella sera mi ero ritirata
nella mia camera prima del solito perché
indisposta. Accucciata sotto le coperte,
con qualche linea di febbre, mi ero
intrattenuta a guardare un film thriller
alla televisione con le cuffie
appiccicate alle orecchie, come sono
solita fare da quando Mustafa dorme con
mamma nella camera accanto alla mia.
A mezzanotte, costretta da
un bisogno impellente di fare la pipì,
mi sono alzata da letto per recarmi in
bagno. Addosso non avevo il pigiama, ma
solo le mutandine e la canottiera.
Uscendo dalla camera ho camminato,
tentoni, per il breve tratto di
corridoio che mi separava dal bagno,
senza accendere la lampada, attenta a
non fare rumore. Quando sono transitata
davanti alla camera da letto di mamma mi
è scivolato lo sguardo verso la luce
che filtrava attraverso una fessura
della porta lasciata socchiusa.
Incuriosita ho arrestato il passo e ho
guardato dentro la stanza.
La luce di una abat-jour,
collocata sopra uno dei comodini, dava
luce al corpo nudo di mamma. Era
sistemata carponi sul letto con Mustafa
in ginocchio dietro lei impegnato a
scoparla alla pecorina.
A disagio alla vista di
quella scena ho distolto lo sguardo dai
loro corpi imperlati di sudore e ho
proseguito verso il bagno per fare la
pipì. Dopo pochi passi ho avuto un
ripensamento e sono tornata sui miei
passi. Sottratta alla vista di mamma e
Mustafa ho ripreso a guardarli mentre
scopavano.
La pelle bianca e delicata
di mamma contrastava con quella più
scura di Mustafa. Quest'ultimo manteneva
le braccia ancorate ai fianchi di mamma
mentre il cazzo scompariva nella fessura
della vagina per riapparire subito dopo
lucido e duro.
So per certo, avendolo
letto in qualche rivista, che il cazzo
di Rocco Siffredi è lungo ventiquattro
centimetri con una circonferenza di
sedici. Ebbene quello di Mustafa non gli
era da meno.
Prima di scorgere mamma
intenta a scopare con Mustafa non avevo
mai adocchiato un uomo nudo. Il sesso lo
avevo visto fare soltanto in qualche
film porno avuto in prestito da Sara,
una compagna di scuola i cui genitori ne
conservano una intera collezione, ma dal
vero era la prima volta che mi
succedeva.
Il cuore ha cominciato a
martellarmi nel petto in maniera
esagerata; pareva salirmi sino in gola
al pari del ritmo del respiro. Mamma e
Mustafa hanno proseguito nella loro
esibizione ostentando un singolare
affiatamento, scopando come animali
senza un attimo di pausa.
Il cazzo scorreva fluido,
avanti e indietro nella fica, senza mai
uscire dalla cavità. Ero curiosa di
vederglielo per intero e trepidavo perché
avrei voluto che estraesse, al più
presto, la cappella dalla fica.
Tutt'a un tratto Mustafa ha
cambiato modo di scopare. Ha cominciato
a fare uscire la cappella dalla fica per
riprendere a penetrarla subito dopo.
Questo modo di fare ha avuto un effetto
benefico su mamma, infatti, ha iniziato
a gemere e dimenare il culo mentre
Mustafa le affondava il cazzo nel
profondo della vagina.
Il cazzo di Mustafa
appariva lucido per la presenza di una
grande quantità d'umore nella fica di
mamma. Osservandolo mi sono trovata
anch'io, come mamma, ad avere la fica in
liquefazione e una gran voglia di
toccarmi. Dinanzi alla porta della
camera, sottratta alla loro vista, ho
cominciato a masturbarmi.
Prima di eiaculare Mustafa
ha estratto la cappella dalla fica e ha
obbligato mamma a prenderlo in bocca, il
cazzo. Lei ha seguitato a succhiare la
cappella sino a quando Mustafa ha
cominciato a farfugliare parole
incomprensibili. Il quell'istante la mia
fica ha cominciato a fare le capriole
poiché anch'io ero prossima a venire.
Mi sono chinata in avanti e
ho sbattuto il capo contro l'uscio. Non
ho fatto in tempo a ritrarmi e
nascondermi quando davanti a me si è
aperto un varco. Mustafa ha girato il
capo nella mia direzione e mi ha colto
con le dita infilate nella fica.
Imbarazzata sono fuggita e sono andata a
rinchiudermi nella stanza da bagno.
Quando sono uscita dalla
toilette la porta della camera di mamma
era come l'avevo lasciata, ma non vi filtrava nessuna luce. Ho trovato
rifugio nella mia camera, dopodiché
sotto le lenzuola ho ripreso a
masturbarmi toccandomi là dove le mie
dita si erano ritirate quando Mustafa si
era accorto della mia presenza.
Dopo essere stata testimone
della scopata ho avuto paura che Mustafa
potesse chiedermi qualcosa a proposito
di ciò che avevo visto nella stanza da
letto, invece ha continuato a
comportarsi come se nulla fosse
accaduto.
La situazione è
precipitata ieri sera quando, poco dopo
l'ora di cena, ho aperto lo sportello
del frigorifero quasi simultaneamente a
Mustafa.
In cucina eravamo soli lui
e io. Mamma era in salotto impegnata a
guardare L'isola dei Famosi, uno dei
tanti reality trasmessi alla tivù.
Niente l'avrebbe distolta dalla sua
poltrona sino alla fine della puntata,
nemmeno il terremoto.
La mano di Mustafa si è
posata sulla mia e io non sono stata
lesta a levarla. Se n'è impossessato e
l'ha accompagnata sulla protuberanza del
cazzo che ho percepito turgido sotto il
tessuto dei pantaloni. Con l'altra mano
mi ha fatto segno di stare zitta
avvicinando l'indice alla bocca e il
naso. Ha abbassato la lampo e ha
estratto il cazzo, poi me l'ha ficcato
nella mano.
Sono rimasta muta con il
rotolo di carne che pulsava fra le mie
dita senza sapere cosa fare. E' stato
Mustafa a venirmi in soccorso.
- Non dirmi che è la prima
volta che stringi un cazzo nella mano.
Alla tua età chissà quanti ne avrai
palpeggiati, eh? Menamelo, dai... fai
presto, prima che l'Isola dei Famosi
giunga a termine.
Ho esitato prima di
masturbarlo, poi ho cominciato a muovere
la mano in maniera goffa imitando i
gesti delle pornostar protagoniste dei
tanti film pornografici che ho visto
alla tivù. Ho seguitato a masturbarlo
mantenendo il capo chino, lo sguardo
fisso sulla cappella, senza avere il
coraggio guardare in faccia Mustafa.
- Brava... Brava, continua
così. - ha detto più volte.
Le parole pronunciate da
Mustafa con tanta dolcezza sono servite
a placare le mie paure togliendomi
dall'iniziale imbarazzo. La consistenza
del cazzo che stringevo nella mano era
solida, non immaginavo che potesse
diventare così grosso e duro. Mi sono
soffermata a osservare la cappella priva
del prepuzio e mi è venuta una gran
voglia d'infilarmela fra le labbra anche
se non l'avevo mai fatto prima.
Mi sarebbe piaciuto
inumidirla con la saliva che avevo
accumulato nella bocca. E' stato Mustafa
a chiedermi di farlo poco dopo. Che sia
stato un sesto senso il mio? Fenomeno
paranormale? Intuito? Boh!
- Prendilo in bocca. - mi
ha ordinato.
Non ho esitato a
ubbidirgli. Mi sono inginocchiata ai
suoi piedi con le gambe che mi tremavano
e la fica in liquefazione. Ho avvicinato
le labbra alla cappella e l'ho infilata
poco per volta nella bocca.
Mustafa ha posato entrambe
le mani sul mio capo e lo ha attirato
con forza a sé, facilitando in questo
modo l'introduzione del cazzo nella
bocca. Ho avuto un sussulto e ho spinto
fuori la cappella dalle labbra, poi ho
cominciato a tossire.
- Non ti preoccupare, a
volte succede.
Ho ripreso a succhiargli la
cappella, ma stavolta sono stata attenta
a non infilare per intero il cazzo nella
bocca. Mentre succhiavo Mustafa si è
adoperato a spingermelo fra le labbra
infischiandosene dell'eventuale
riflusso. Gliel'ho impugnato nella mano,
impedendogli di spingerlo troppo in
profondità, poi ho cominciato di nuovo
a masturbarlo.
Ho chiuso gli occhi e
d'incanto non ho pensato più a niente,
solo a farlo venire al più presto
dentro la bocca. Ho persino dimenticato
che a pochi metri dalla cucina mamma
stava seduta sul divano a guardare il
suo reality preferito. Avrebbe potuto
affacciarsi sulla porta da un momento
all'altro mettendo fine al pompino, ma
non è accaduto. Ho cominciato a
mugolare e ho affrettato il movimento
della mano, insieme a quello della
bocca, sulla cappella.
Mustafa è venuto fra le
mie labbra scosso da un tremore che gli
ha trapassato il corpo da capo a piedi.
Quando si è staccato ho provveduto a
sorbirmi tutto lo sperma ingurgitandolo
nello stomaco. Mi ha baciata ed è
andato a sedersi nell'altra stanza sul
divano accanto a mia madre.
Ormai sono trascorse
ventiquattrore da quando ho fatto un
pompino a Mustafa. Stanotte l'ho udito
mentre scopava con mia madre. Da quando
è venuto ad abitare in questa casa
fanno sesso ogni notte. Il muro di
mattoni che separa la mia camera dalla
loro è talmente sottile che posso
ascoltare i gemiti di piacere che escono
dalle loro labbra e non so trattenermi
dal masturbarmi.
Quello che è accaduto in
cucina si è rivelato molto eccitante.
Ho di nuovo voglia di sentire la
cappella di Mustafa scorrere fra le mie
labbra e sborrarmi in gola.
M'intrigherebbe diventare una sua
concubina, mamma permettendo ovviamente.
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