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LA
TAPPARELLA 3
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico
adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il
contenuto possa offenderti sei
invitato a uscire.
Elisa
andava avanti e indietro, calpestando il medesimo tratto di
marciapiede, da circa una decina di minuti. Camminava a piccoli passi rallentando l'andatura in corrispondenza della fermata dell'autobus.
Sostava per alcuni istanti, poi riprendeva a muoversi. Indossava jeans elasticizzati e una canotta di cotone trasparente da cui sembravano uscirle le tette. Gli uomini, incrociandola, volgevano lo sguardo al suo petto, affascinati dallo spessore dei capezzoli piuttosto pronunciati e turgidi, davvero fuori
dell'ordinario.
Giambattista seguiva i movimenti di Elisa
stando dietro la tapparella del loro appartamento,
dirimpetto al marciapiede dove la donna passeggiava.
Gli piaceva stare a osservare i volti dei passanti
che sgranavano gli occhi alla vista di quei capezzoli che parevano bucare la sottile
canotta.
Nudo, con la mano stretta sul
cazzo, seguitò a masturbarsi mentre Elisa, complice del gioco, ostentava impudicamente curve e tette contraccambiando con un sorriso gli apprezzamenti degli uomini.
Mezz'ora dopo l'inizio dell'esibizione Elisa fece ritorno a casa.
S'inginocchiò ai piedi dell'uomo, strinse il cazzo fra le labbra e iniziò a spompinarlo fintanto che gli sborrò in bocca.
Quando Giambattista se ne fu andato al lavoro,
Elisa si liberò della
canotta, tolse i preziosi capezzoli di plastica che il compagno l'obbligava a inserire sopra i suoi e li ripose nel portagioie. Andò in cucina, tolse dal cesto della biancheria una delle camicie del marito e iniziò a stirarla.
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