C amillo
aveva messo piede nella filiale della
Cassa di Risparmio con una
certa apprensione. Gli succedeva ogni
volta che si recava nell'istituto
bancario per svolgere operazioni
finanziarie. In quella occasione era sua
intenzione rinnovare dei Bot con
scadenza annuale. Un'operazione
all'apparenza semplice che in passato
aveva svolto un'infinità di volte.
La consulente finanziaria
che l’aveva accolto, un'impiegata
giovane e assai carina, da poco in
servizio nella filiale del paese, si era
rivolta a lui con garbo e premura.
- Ha tempo per fare quattro
chiacchiere? Avrei alcune proposte da
farle a proposito dei suoi investimenti.
- lo aveva sollecitato con un sorriso di
comodo.
Camillo aveva preso posto
nella sedia davanti alla scrivania
dell'impiegata lusingato da quelle
parole. Quest'ultima si era subito
premurata di illustrargli i benefici
economici che ne avrebbe tratto
collocando tutti i risparmi in Azioni e
Fondi Comuni. Durante la conversazione
l'impiegata aveva seguitato ad
accavallare le gambe, a intervalli
regolari, mostrandogli di proposito il
tessuto delle mutandine, distraendolo
non poco.
Dopo mezz'ora di colloquio
la consulente lo aveva convinto a
investire i risparmi di una vita in
titoli telefonici e fondi comuni di tipo
azionario, a maggiore reddito rispetto
ai tradizionali Bot, ma anche più a
rischio.
A distanza di un anno dal
giorno in cui Camillo si era fatto
convincere a investire i propri risparmi in
titoli e fondi comuni d'investimento era
preoccupato per le continue perdite
finanziarie. A più riprese si era
intrattenuto a colloquio con la
consulente finanziaria della banca, la
stessa che gli aveva consigliato quel
tipo d'investimento, ma le risposte che
aveva ricevuto erano state evasive e non
lo avevano per niente soddisfatto.
- E' tutta colpa
dell'aumento del prezzo del petrolio e
del deprezzamento del dollaro rispetto
all'euro. - gli aveva spiegato la
consulente finanziaria a giustificazione
delle ingenti perdite dei titoli
investiti. - Non si preoccupi, signor
Bergamini, le posso assicurare che in
breve tempo recupererà le perdite e
realizzerà un notevole guadagno. Non
deve scoraggiarsi, abbiamo in tutela dei
clienti che in un anno, acquistando
azioni Tiscali, hanno decuplicato il
proprio investimento. Potrebbe capitare
anche a lei con i suoi titoli.
Rassicurato dalle parole
della consulente finanziaria Camillo
aveva desistito dal disfarsi dei titoli
azionari in suo possesso per
reinvestirli nei più fidati Bot e Btp
di cui avrebbe saputo in anticipo le
percentuali di guadagno, mentre i titoli
azionari continuavano a rappresentare
un'incognita per lui.
Dopo che era andato in
pensione i problemi della finanza e
della borsa occupavano gran parte della
sua giornata. La mattina, di buon ora,
era solito consultare le pagine de Il
Sole 24 Ore, giornale che scambiava nel
pomeriggio con l'inquilino del piano di
sopra, in pensione pure lui, che a sua
volta acquistava Il Corriere della Sera.
Da quando era rimasto
vedovo la solitudine era la sua migliore
compagna. Ciò l'aveva spinto a
frequentare la sala Venus, una balera
ubicata nell'immediata periferia di
Parma, alla ricerca di una donna con cui
andare oltre la semplice conoscenza.
Le abituali frequentatrici
della balera erano perlopiù donne in età
da menopausa, con la fica asciutta,
tant'è che scopandole chiunque avrebbe
corso il rischio di scorticarsi la
cappella per la secchezza della mucosa
della vagina. Erano in molte a custodire
nella borsetta, pronto all'uso, un gel
lubrificante indispensabile per
ammorbidire la parete della vagina e non
irritare il pene del compagno di
scopata, ma c'era anche chi, molto più
semplicemente, faceva uso di vaselina.
Camillo era solito
presentarsi nella balera in giacca
doppio petto e cravatta, elegante come
un dandy. Ma ogni volta se ne rimaneva
seduto dinanzi al bancone delle
consumazioni senza invitare nessuna
donna a ballare. Avrebbe voluto
iscriversi a una scuola di ballo, di
quelle serali, frequentate da uomini e
donne della sua stessa età, perché
imparare a ballare gli avrebbe
instillato quella sicurezza di cui aveva
bisogno per entrare in relazione con
l'altro sesso.
A questo stava pensando, un
pomeriggio d'inizio estate, mentre a
piedi si dirigeva al camposanto, ma
scacciò dalla mente questo pensiero
certo che il foglio di carta che custodiva nella
tasca della giacca avrebbe risolto i
suoi problemi di solitudine.
Quando fu in prossimità
del cimitero monumentale si avvicinò a
uno dei cipressi che, in duplice filare,
costeggiavano la strada che dal paese
conduceva al camposanto. Tolse dalla
tasca il foglio che si era portato
appresso e lo sistemò sulla corteccia
di un albero. Fissò i quattro angoli
del foglio facendo ricorso a delle
puntine metalliche, dopodiché
retrocesse di qualche passo. Guardò a
lungo il pezzo di carta, e rilesse ad
alta voce l'annuncio che aveva scritto.
VEDOVO CERCA VEDOVA PER
CONDIVIDERE AMICIZIA
Se interessate inviare una
e-mail a:
Gerry@Libera.it
.
|
L'annuncio, scritto in modo
sufficientemente chiaro con un
pennarello, era ben visibile anche a una
certa distanza e non sarebbe passato
inosservato alle donne che transitavano da lì per recarsi
al cimitero. Soddisfatto del suo operato
fece ritorno al paese senza mettere
piede nel camposanto. Considerò
inopportuno farlo, soprattutto per
riguardo alla moglie che giaceva in uno
dei loculi.
Nel corso dell'inverno
Camillo aveva frequentato con successo
un corso d'informatica promosso
dall'Università per gli Anziani. In
quella occasione aveva imparato a
navigare su internet e utilizzare la
posta elettronica, motivo che l'aveva
spinto a inserire come recapito il
proprio indirizzo di posta in calce al
messaggio.
Trascorsero parecchie
settimane, ma nessuno diede seguito
all'annuncio. Ormai aveva perso ogni
speranza di ricevere una qualsiasi
risposta quando, sulla Gazzetta di
Parma, nelle pagine della cronaca della
provincia, apparve un articolo che lo
riguardava.
Il cronista, che si firmava
con lo pseudonimo di Gianni Guareschi,
ma che tutti in paese sapevano essere il
farmacista, commentava con ironia lo
strano annuncio che Camillo si era
premurato di affiggere nei pressi del
cimitero. Nell'articolo si faceva cenno,
fra l'altro, all'indirizzo di posta
elettronica in calce al messaggio.
La notizia del foglio di
carta affisso davanti al cimitero fu ripresa
nel giro di ventiquattrore dai maggiori
quotidiani nazionali e perfino dai
telegiornali di Rai e Mediaset. Nel
volgere di pochi giorni la casella di
posta elettronica di Camillo fu invasa
da centinaia di lettere.
Gli autori delle e-mail,
perlopiù anonimi, erano persone che si
burlava di lui allegando ai messaggi
foto di signore anziane impegnate a
trastullarsi i genitali.
Camillo sembrò
rallegrarsi della piega che aveva
assunto la sua iniziativa e iniziò a
leggere con interesse i messaggi. Ma col
trascorrere delle settimane la cartella
della posta elettronica tornò a essere
desolatamente vuota.
Nessuno in paese mise in
relazione l'indirizzo di posta in calce
all'annuncio alla sua persona. Al Bar
Centrale, l'unico esercizio pubblico di
questo tipo rimasto aperto nel paese
dopo la chiusura del Bar Sport, la gente
aveva discusso a lungo a proposito di
quell'avvenimento. Ma a fine estate,
dopo avere preso in esame e analizzato
le ipotesi più disparate, tutti avevano
convenuto che doveva trattarsi di uno
scherzo e nulla più. E col
sopraggiungere dell'autunno e l'inizio
del campionato di calcio, nessuno parlò
più dello strano annuncio.
.
Un pomeriggio Camillo fece
di nuovo ritorno al cimitero. Giunto
dinanzi al portone d'ingresso si ricordò
dell'annuncio che mesi addietro aveva
affisso alla corteccia di un cipresso.
Il foglio stava ancora lì, tenuto in
sede dalle puntine che lui si era
premurato di appiccicargli contro. La
scritta, scolorita per l'esposizione ai
raggi del sole e dalla pioggia, era
pressoché illeggibile. Strappò il
foglio e lo accartocciò fino a ridurlo
a una palla di carta che si premurò di
gettare nel prato, oltre la cinta
muraria del cimitero.
- E' no, caro Gerry non è
questo il modo di liberarsi delle
cartacce.
Sorpreso girò il capo
nella direzione della voce, fu allora
che vide Anna. Da ragazzo l'aveva
persino corteggiata con successo, poi la
loro relazione si era interrotta quando
lei gli aveva preferito un altro.
Camillo non si aspettava di trovarla lì.
Imbarazzato riuscì a biascicare solo
poche parole.
- Ciao, come stai?
- Io bene e tu Gerry?
Il modo con cui la donna
pronunciò quel nome insospettì
Camillo, facendogli intuire che fosse a
conoscenza degli avvenimenti che in
qualche modo avevano turbato la vita del
paese durante l'estate. Riuscì a
dissimulare lo stupore che lo
attanagliava e prima di risponderle la
guardò in viso con molta attenzione.
Anna non mostrava i suoi
cinquant'anni. Indossava una camicia di
seta bianca, senza maniche, che ne
metteva in risalto la pelle lucida e
abbronzata. I capelli corti, tinti di
nero, con la riga da un lato le
coprivano a malapena le orecchie. Un
tempo li aveva lunghissimi con la
frangia sulla fronte a nascondere il
viso dalla forma ovale.
- Io... be'...
- So che sei rimasto
vedovo. Anch'io sai. E' successo poco più
di sei mesi fa. Un incidente stradale si
è portato via mio marito. Ancora non so
capacitarmi come sia potuto accadere.
- E' sepolto qui? Nel
nostro cimitero?
- No, in città. Oggi sono
venuta a portare qualche fiore sulla
tomba dei miei genitori. Da poco più di
un mese sono tornata ad abitare in
villa. Avremo occasione di vederci più
spesso, d'ora innanzi, vero, Gerry?
L'insistenza con cui la
donna seguitò a pronunciare il
nomignolo rese nervoso Camillo. Solo
lei, tempo addietro, era solita
chiamarlo così, ma Gerry era anche il
nickname che aveva utilizzato
nell'indirizzo di posta elettronica in
calce all'annuncio.
Camillo non le chiese se
era a conoscenza dell'annuncio comparso
sui giornali durante l'estate, certo
com'era che ne fosse al corrente.
.
Seduti sopra una panchina,
all'ombra di un cipresso, rimasero a
lungo a parlare. Soltanto quando il sole
iniziò a spegnersi all'orizzonte
decisero di andarsene da lì. Si
salutarono scambiandosi un affettuoso
bacio sulle guance.
Mentre Anna si affrettava a
ridiscendere il viale, Camillo continuò
a seguirla con gli occhi, stupito dalle
movenze delle natiche che apparivano
ancora sode e rotonde, sospinte in alto
più di quanto fosse necessario dalle
gambe lunghe e dai tacchi a spillo.
Soltanto quando fu a una certa distanza
si girò verso di lui e urlò:
- Ti telefono! Il numero lo
trovo sull'elenco?
- Sì.
Camillo percorse un breve
tratto del viale di cipressi e seguitò
a salutarla con la mano alzata.
Quella sera stessa, verso
le nove, il telefono di casa Camillo
squillò.
- Pronto.
Per qualche interminabile
secondo nessuno rispose all'altro capo
del telefono, poi una voce femminile
ruppe il silenzio.
- Gerry... ho qualche pelo
grigio attorno alla passera. Pensi che
possa piacerti lo stesso?
Il Mattino seguente,
facendo il bidet, Camillo diede uno
sguardo ai peli attorno al pene. Anche
lui ne aveva qualcuno grigio. Da quel
giorno si dimenticò della borsa e dei
fondi d'investimento e pensò solo ai
piaceri della vita.
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