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TRONISTI
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
.
Se
Patty venisse ad aprire la porta della
sua abitazione mostrandosi completamente nuda, con
soltanto delle decolleté
nere, tacco 14, che le ho visto
calzare in una unica occasione, mi
intrigherebbe non poco.
A questo sto pensando
mentre procedo nel caotico traffico
cittadino, alla guida del Bmw, diretto
verso la sua dimora. So bene che la mia
fantasia rimarrà purtroppo inappagata,
ma intanto provo un certo piacere
nell'accarezzare l'idea che il mio
sogno possa realizzarsi.
Soltanto dieci minuti fa
stavo comodamente seduto dietro la
scrivania dell'ufficio, smanettando
sulla tastiera del computer, concentrato
nel consultare una serie di pagine web
per questioni inerenti il lavoro, quando
il telefono si è messo a trillare.
Sollevando la cornetta ho riconosciuto
subito la voce di Patty. Mi è bastato
cogliere il vibrare delle sue parole,
seducenti e tentatrici, per ritrovarmi
con il cazzo duro e rispondere di sì
alla generosa proposta di raggiungerla
al più presto presso la sua abitazione.
Trovo da parcheggiare il
Bmw poco distante dal portone d'ingresso
del palazzo in stile liberty, mantenuto
in perfetto stato conservativo, dove
abita Patty. Suono il campanello e dopo
qualche secondo percepisco un ronzio
provenire dal citofono incassato nel
muro.
- Sei tu Lorenzo?
- Sì.
- Ti apro.
Il rumore del click dell'apriporta
è il segnale dell’avvenuto sblocco
della serratura.
L'ascensore, un modello
obsoleto, risulta occupato. Salgo di
corsa le scale senza aspettare che la
cabina mobile si liberi e con un po' di
affanno raggiungo il pianerottolo del
terzo piano.
La porta dell'abitazione di
Patty è semiaperta. Prima di varcare la
soglia rivolgo lo sguardo verso le lancette
dell'orologio che indosso al polso per
trovare conferma dell'ora. Dopo che
Patty, cliente del mio studio di
commercialista, mi ha confidato qualche
giorno fa, seppure in maniera spiritosa,
che raggiunge l'orgasmo soltanto se fa
l'amore fra le due e le cinque del
pomeriggio, non ho potuto esimermi dal
raggiungerla appena mi ha rivolto
l'invito.
Stento a credere che sia
vero quello che mi ha confidato, ma non
m'importa granché. Dopotutto, a
quarant'anni, divorziata, bella com'è,
una certa esperienza di sesso deve pur
averla, e se mi ha sollecitato a farle
vista a quest'ora del pomeriggio una
buona ragione deve esserci. In
questi ultimi mesi, durante le frequenti
visite al mio ufficio, in più di una
occasione mi ha lusingato con frasi a
doppio senso, come se fosse sua
intenzione adescarmi, facendo ricorso a
dei banali tentativi di corteggiamento
che non ho rifiutato, ma nemmeno
accettato, in ragione del ruolo che
occupo nello studio commerciale di cui
sono uno dei soci.
Appena metto piede oltre la
porta della sua abitazione ho la
sensazione di trovarmi in un
appartamento grandissimo e vuoto. Tutt'a
un tratto percepisco il rumore di voci,
accompagnate dal suono di una musica,
provenire dalle stanze ubicate in
fondo al corridoio che si apre davanti a
me.
- Patty? - dico, un po'
timoroso, in attesa di ricevere una
risposta affermativa.
- Vieni pure avanti, ti sto
aspettando in camera da letto. - mi
ammansisce la sua voce.
Sorpreso dall'invito di
raggiungerla in camera da letto chiudo
la porta alle mie spalle e mi dirigo, a
piccoli a passi, nella direzione da cui
provengono, confuse alle mie orecchie,
le note di una musica e il timbro delle
sue parole.
La camera da letto,
all'apparenza buia e misteriosa, prende
luce dallo schermo a cristalli liquidi
installato alla parete di fronte al
letto. Alla mia sinistra riesco a
scorgere le sinuose forme del corpo di
Patty, celato sotto le coperte, e il
viso che volge in maniera rassicurante
nella mia direzione.
- Sei stato sollecito a
raggiungermi, non pensavo ci avresti
impiegato cosi poco tempo.
- Non ti senti gratificata?
- Occorre che ti dia una
risposta?
- No, affatto. - dico
imbarazzato, mentre il cazzo, sottratto
alla sua vista dal tessuto dei
pantaloni, tende a fare l'alzabandiera.
- Cosa aspetti a spogliarti
e raggiungermi sotto le coperte?
- Be'...
- Sei imbarazzato? Uhm...
non credo, ma non ti devi angustiare
perché mentre ti spogli seguito a
guardare "Uomini e donne" alla
tivù. Quello condotto da Maria De
Fillippi è il programma pomeridiano che
preferisco in assoluto. Lo sto a
guardare anche mentre preparo le lezioni
per i miei studenti.
Istintivamente dirigo lo
sguardo verso le immagini che scorrono
sullo schermo a cristalli liquidi. Mi
sembra impossibile che una donna
dell'intelligenza di Patty perda del
tempo a guardare una cagata di programma
come quello condotto dalla De Filippi.
Dopo un attimo di disorientamento prendo
coraggio e mi tolgo la giacca lasciando
che cada sul parquet. In breve
successione mi libero della cravatta,
della camicia e dei pantaloni, per
ultimo sfilo le scarpe e anche le calze.
Sono rimasto con le sole
mutande e la canottiera in attesa di non
so bene cosa.
- E allora? Dai, che
aspetti? Togliti anche il resto. Fammi
vedere come sei attrezzato sotto. - dice
girandosi sul fianco, assumendo un
atteggiamento da donna curiosa.
Mi libero della canottiera
sfilandola dalla testa e metto in mostra
i pettorali, piuttosto sviluppati dopo
le tante ore che ho trascorso in
palestra. Con finto pudore metto le mani
sui fianchi e faccio scendere i boxer
sulle cosce, lasciando che finiscano giù,
sino alle caviglie, ed esibisco il cazzo
che pulsa, in piena erezione.
- Ti immaginavo proprio così,
non troppo dotato di attributi, ma
accattivante. - dice ammiccando un
sorriso di compiacimento, insistendo a
mantenere lo sguardo su quello di
particolarmente duro che esibisco fra le
cosce.
- Mi fa piacere. - rispondo
imbarazzato.
- Beh, cosa aspetti? Dai,
accomodati sul letto accanto a me. -
dice scoprendo con la mano un lembo
della trapunta, mettendo in mostra oltre
al lenzuolo di colore rosa che ricopre
il materasso anche parte del corpo nudo.
Mi infilo fra le lenzuola e
mi stendo accanto a Patty. Il calore che
emana il suo corpo è un vero toccasana
per la mia anima in pena e mi eccita da
morire. Il fiato mi è rimasto
imprigionato in gola per l'emozione. Non
riesco a biascicare una sola parola
mentre il cuore sbuffa come una
locomotiva a vapore e sembra uscirmi dal
petto.
Mi giro sul fianco e stendo
una mano sopra il monte di Venere. Patty
non si ritrae. Lascia che l'accarezzi
spingendomi, poco per volta, con le dita
fra la macchia di peli che le danno
protezione alla figa.
Tutt'a un tratto lascia
cadere una mano sulla mia e la trascina
verso il basso, premurandosi di aprire
le gambe, per darmi ospitalità fra le
cosce. L'umido della vagina mi
rassicura. E' eccitata anche lei,
tantissimo, altrimenti non l'avrei
trovata così bagnata. Faccio scorrere
delicatamente le dita sulle labbra della
vagina, coccolandola dolcemente,
senza mai penetrarla.
Forse dovrei decidermi a
catapultarmi sopra di lei e scoparla. A
questo penso, mentre insisto a sfiorarle
il bocciolo del clito, ansioso di
penetrarla con un dito o due. Patty non
mi lascia il tempo per rifletterci sopra
perché, di sua iniziativa, ha stretto
il cazzo fra le dita e ha cominciato a
masturbarmi.
- Ti piace "Uomini e
donne"? - dice indicandomi con un
gesto del capo lo schermo del televisore
incurante del fatto che ci stiamo
masturbando a vicenda.
- Eh?
- Dimmi di sì, ti prego,
non deludermi. - sbuffa.
- Sì, boh, non so. -
rispondo.
Ci mettiamo tutt'e due a
ridere mentre seguitiamo a toccarci
mantenendo i corpi stesi uno accanto
all'altro.
- Ancora non ti sei accorto
che... - si interrompe.
- Dimmi pure.
- Che... sul televisore sto
seguendo il programma della De Filippi?
Giro lo sguardo sullo
schermo fissato alla parete e distinguo
la figura della moglie di Maurizio
Costanzo.
Maria De Filippi è seduta
sui gradini di una piccola scalinata con
le gambe ripiegate, le ginocchia a
toccarle le tette, e parla nel microfono
che stringe nella mano attorniata da un
pubblico composto per lo più da donne
di una certa età.
- Non dirmi che in questo
momento sei più interessata a cosa dice
quella donna e al suo programma
piuttosto che occuparti del mio cazzo.
- Che stronzo sei. - dice
ansimando di piacere mentre accenno a
penetrarla con un paio di dita nella
vagina, senza però affondarle.
- E' che...
- Sì.
- Mi piace come mi tocchi.
Sei molto delicato e...
- E tu c'hai la vagina
fradicia d'umore.
- Lo so. E vuoi sapere
perché?
- Posso immaginarlo. Ti ha
fatto impressione vedere il mio cazzo,
vero?
- Che stronzo che sei.
- Scherzo, dai.
- Ti sembra così strano
che mi perda a guardare questo
talk-show?
- No, se come sembra ti
eccita moltissimo.
- Il programma della De
Filippi basa essenzialmente il suo
successo sul corteggiamento fra uomini e
donne. Tu preferisci assumere il ruolo
del corteggiatore oppure quello del
corteggiato?
- Del corteggiato. - dico
senza alcuna esitazione.
- L'ho immaginato, è per
questo ho preso io l'iniziativa
d'invitarti a casa mia. Ti è spiaciuto?
- No, affatto.
- A te dà soddisfazione se
seguito a toccarti in questo modo? Sino
a ora non c'è stato nient'altro fra
noi, nemmeno ci siamo scambiati un
bacio. Non lo trovi strano?
- Mi incuriosisci
parecchio. Lo sai, vero? - dico mentre
mi sfiora delicatamente la cappella con
l'estremità delle dita, dopo che ha
provveduto ad aspergerci sopra una
grande quantità di saliva, riempiendomi
di brividi.
- Sono strana, vero?
- Un po'.
- Se ti dicessi che ho
inoltrato a Mediaset la domanda per
partecipare al casting del programma
"Uomini e donne" ci
crederesti?
- Parli sul serio?
- Tu cosa ne pensi?
- Beh, non lo so. - dico
sempre più arrapato dopo avere appreso
questa ennesima stranezza.
Mentre mi masturba penso
che dovrei mettere fine, al più presto,
al gioco che stiamo conducendo. Ho una
dannata voglia di scoparla e magari
anche di ficcarglielo nel culo, il cazzo,
se me lo permetterà, perché dai
mugolii che le escono dalla bocca mentre
la tocco deve avere una gran voglia di
prendersi in bocca il cazzo, però non
voglio rovinare tutto e ritrovarmi con
niente in mano.
- Cosa ne pensi del
programma della De Filippi? - insiste
non paga di quanto le ho detto fino a
ora.
- Se devo essere sincero
non lo conosco bene. Mi è capitato
d'assistere a delle repliche quando di
notte faccio zapping e passo da un
canale all'altro alla ricerca di
qualcosa di divertente.
- Se ti ho fatto venire a
casa mia, a quest'ora del pomeriggio, è
perché mi eccito tantissimo a guardare
questo programma, specie quando i
protagonisti non sono i tronisti
corteggiati dalle ragazzine ma uomini e
donne over quaranta come me.
- Ma tu non li dimostri
quarant'anni. Accidenti! Hai un corpo da
ragazzina. - dico certo di farle
piacere.
Approfitto dell'imbarazzo
che le hanno provocato le mie parole e
provo a montarla, salendo col corpo
sopra il suo, ma vengo garbatamente
respinto. Allora desisto dal masturbarla
e mi dedico ad accarezzarle le tette.
- Uhm... hai scoperto qual
è il mio punto debole, che porco! -
dice mentre avverto l'estremità dei
capezzoli ispessiti a dismisura fra le
dita.
- Una donna bella e
intelligente come te non ha bisogno di
prendere parte a questo genere di
programmi televisivi per recuperare un
corteggiatore. - dico indicando lo
schermo dove sta andando in onda il
talk-show.
- Sono affascinata da
questa trasmissione. Mi piace seguire
l'evolversi dei corteggiamenti, le
litigate, le riappacificazioni, le risse
e gli innamoramenti.
- Sei davvero convinta che
sia possibile per una qualsiasi donna o
anche per un uomo trovare l'amore in uno
studio televisivo, tra palestrati,
minigonne vertiginose, e tacchi
esageratamente a spillo?
- Eppure sono nate molte
coppie sotto i riflettori della
trasmissione, anzi nel programma
dedicato agli over quaranta, quello a
cui ambirei partecipare, molte persone
hanno incontrato l'anima gemella e si
sono anche sposate.
- Mah!
- Quella lì ti è
simpatica? - dice indicandomi la figura
in primo piano che compare sullo
schermo.
- La bionda?
- Sì, Tina Cipollari. Nel
programma fa l'opinionista ed è una che
si atteggia a vamp, ma dalla bellezza
vistosa e sensuale. Ti piace?
- E' un personaggio trash
come lo è tutto il talk-show. Le poche
volte che ho assistito al programma ho
notato che in lei prevale il turpiloquio
oltre a essere protagonista di
discussioni sopra le righe. - dico
trattenendomi dal dirle, per non
offenderla, quello che veramente penso
della opinionista e della trasmissione
della De Filippi.
- E' sbagliato fare di
tutta l'erba un fascio. E' vero che ci
sono uomini e donne che vanno lì
soltanto per apparire in tivù,
illudendosi che sia un trampolino di
lancio per intraprendere un percorso nel
mondo dello spettacolo e raggiungere il
successo, ma ci sono anche persone
determinate e intelligenti che vanno lì
con l'intenzione di innamorarsi.
- Ma davvero vuoi farmi
credere che i cosiddetti tronisti si
propongono in quella trasmissione per
cercare l'anima gemella?
- Sono ingenua a crederlo?
- Sì.
- Il gioco, se così
vogliamo chiamarlo, è soltanto una
maniera per ottenere un po' di notorietà
e per taluni guadagnare del denaro in
modo facile. Infatti quando i
partecipanti alla trasmissione
acquistano una certa visibilità trovano
subito la maniera di fare delle serate
presenziando nelle discoteche di tutta
Italia.
- Quello che è certo è
che alla gente il programma piace.
- E' tivù spazzatura!
Merdaccia!!!
- Che molti condannano,
disprezzano, e vorrebbero vedere sepolto
insieme alla conduttrice. Eppure
funziona molto bene perché
siamo in molte noi donne che lo
guardiamo.
- A me fa ridere l'idea di
un tizio muscoloso che sta seduto su un
trono di plastica che cerca la compagna
della vita tra le numerose ragazzine
finite lì giusto per farsi notare.
- Eppure il programma di
Maria De Filippi, seppure snobbato dalla
critica, fa ogni pomeriggio il pieno di
ascolti.
- Adesso non dirmi che lo
guardi tutti i giorni, oppure è così?
- Beh, che c'è di male?
- Mi hai fatto venire in
mente mia madre che ogni pomeriggio, da
vent'anni, non perde una sola puntata di
Beautiful.
- Vuoi dire che anch'io
sono vecchia?
- Ma no, probabilmente
anche tu, come molte altre donne, ti sei
appassionata a questa trasmissione perché
ti piace sognare e dai significato alla
tua vita sentimentale attraverso i
protagonisti di questo talk show.
- Forse non lo hai ancora
capito, ma a me piacerebbe tantissimo
prendere parte a questo programma.
- Per fare che?
- Trovare l'anima gemella.
- Mi stai prendendo per il
culo, vero?
- Sì. - dice ridendo.
- Perché mi hai raccontato
tutto questo?
- Perché, mi eccita
tantissimo parlarne. Non lo hai ancora
capito, cretino.
Prendo l'iniziativa e mi
metto in ginocchio fra le sue gambe che
lei ha prontamente allargato come se non
desiderasse altro. Mi tuffo con le
guance fra le sue cosce e con la punta
della lingua mi metto a cercare, fra la
fitta peluria, la fessura della vagina.
Le grandi e piccole labbra,
rosee e invitanti, sono una prelibatezza
indicibile. Mi metto a leccarle
stirandole e mordendole a più riprese.
E non mi staccherei mai più da qui.
Le mani di Patty mi
accarezzano il capo mentre lecco la figa
trattenendomi garbatamente verso di sé.
Protendo la punta della lingua in
profondità ubriacato dalla grande
quantità di umore che la bagna.
Patty si lascia sfuggire più
di un gemito di piacere dopo che ho
posato le mani sulle tette. Spappolo
ripetutamente i capezzoli fra le dita,
provocandole piacere e dolore, mentre
insisto a leccare e mordere le piccole e
grandi labbra facendo più di una
incursione, con la punta della lingua,
verso l'apertura della vagina.
Tutt'a un tratto mi
allontana da sé con la forza delle
braccia. Mi spinge di lato e mi viene
sopra. Avvicina la bocca alla mia e
finalmente ci baciamo. Le sue labbra
sono morbide come la mucosa della
vagina. Si intestardisce a leccarmi le
labbra fintanto che con la punta della
lingua mi penetra la bocca e incrocia la
mia striscia di carne.
Seguitiamo a baciarci
duellando, lingua contro lingua,
vellicandoci a vicenda il palato come
non mi succedeva da tempo memorabile.
Mentre ci baciamo affonda le unghie sui
miei capezzoli e li stira ripetutamente
provocandomi una serie di brividi che,
ahimè, diventano persino fastidiosi.
Dopo che me lo ha menato
per mezzora ho una dannata voglia di
infilarglielo nella figa, il cazzo.
Spingo lontano Patty e le sono sopra.
Inarco il culo e sto per penetrarla, ma
lei è lesta a chiudere le cosce
impedendomi di portare a compimento il
mio proposito.
- No, non farlo... non sono
ancora pronta.
- Io invece ne ho una
voglia matta. - le sussurro
all'orecchio.
- Lo so, anch'io ne ho
voglia, ma... ho bisogno di eccitarmi
ancora di più se voglio venire.
Patty mi circonda il capo
con le mani e mi spinge di nuovo verso
il basso. Mi ritrovo con il mento a
sfiorarle i peli del pube.
- Leccamela. - ordina.
Avvicino la bocca al
clitoride, turgido e bene sviluppato, lo
scappuccio, e inizio a succhiarlo.
Devo essere molto bravo a
succhiarlo perché la reazione di Patty
non si fa attendere. Il suo corpo è
percorso da una quantità enorme di tremori.
Scuote il capo, roteandolo in più
direzioni, mentre con la bocca mi
impegno a colmarla di piacere. Insisto a
succhiarle il clitoride stirandole i
capezzoli con le dita, pizzicandoli,
torcendoli, fintanto che Patty mugola in
maniera ostentata come se fosse sua
intenzione farmi sapere che è prossima
all'orgasmo.
E' un urlo liberatorio
quello che le esce dalla bocca.
- Basta! Basta! Smettila,
mi fai male... - urla mentre il corpo le
trema tutto.
Non abbandono la presa, ma
trattengo con la forza delle braccia il
suo bacino, scosso da fremiti di
piacere, ancorato verso il basso. Mi
oppongo alle sue mani che mi vorrebbero
allontanare da lei e mantengo le guance
infossate fra le sue cosce.
- Basta! Ti prego... ti
prego.
Godo nel sentirla ansimare
e incollerirsi per il piacere che sono
capace di consegnarle. Arrivati a questo
stato di eccitazione ho una gran voglia
di ficcarglielo dentro, il cazzo, al più
presto. Sfilo le guance dalle cosce e mi
rovescio sopra il suo corpo. Lei allarga
le gambe e lascia che la cappella
scivoli dentro la vagina bagna fradicia
d'umore.
Patty è lesta a
circondarmi i fianchi con le gambe
attorcigliandosi a me. Sospinge i
calcagni contro le mie natiche e
accompagna il movimento del cazzo in una
danza amorosa, sperando che la conduca
ancora una volta all'orgasmo.
Stiamo scopando da una
decina di minuti e soltanto ora avverto
le contrazioni della vagina che circonda
per intero il cazzo come le ganasce di
una morsa. Rallento la mia azione perché
non voglio venire troppo in fretta senza
che lei possa raggiungere l'apice del
piacere.
- Non venire, eh... - dice
ansimando, presagendo che oramai sono
prossimo a farlo.
- Sì, invece.
Indispettita dalla mia
risposta mi spinge via e si mette
cavalcioni sopra il mio corpo. In
affanno mi afferra il cazzo e lo infila
nella vagina lasciandosi alle spalle lo
schermo a cristalli liquidi che seguita
a farci da testimone.
La nuova postura le
conferisce un completo dominio sulla mia
persona. Comincia a cavalcarmi
mantenendo le mani tese sul mio petto.
Da sotto posso godere della vista delle
tette che ballonzolano seguendo il movimento del bacino che
spinge avanti e indietro fagocitandomi
il cazzo. Ma più di tutto mi piace
osservare la mimica del suo viso che si
accende sempre più di piacere.
Sono prossimo a
venire e lei deve essersene accorta.
- Non venire, ti prego, non
venire... aspettami! - mi urla addosso.
Io vorrei venire al più
presto, magari dentro di lei, senza
ritrarmi, ma non posso assolutamente
farlo. Chiudo gli occhi e mi metto a
pensare ai ghiacciai del Polo Nord e al
freddo che fa in quei posti, cacciando
dalla mente il proposito di eiaculare,
lasciando che sia soltanto lei a
muoversi.
Patty, sudata fradicia,
comincia ad ansimare sempre più
celermente fintanto che viene squassando
lo scheletro da capo a piedi e si adagia
su di me.
Finalmente si sfila e china
il capo sulla cappella per prendermi il
cazzo in bocca e ricevere quanto di
prelibato uscirà dall'uretra.
Esausti ci ritroviamo
sdraiati uno accanto all'altra,
imperlati di sudore, ansimanti a
guardare l'immagine di Maria De Filippi
che a fine trasmissione dà appuntamento
agli spettatori alla prossima puntata.
- Devo fare domanda a
Mediaset per partecipare a quella
trasmissione alla ricerca di una anima
gemella?
- Vuoi la verità?
- Sì.
- Penso che da oggi non ne
avrai più bisogno.
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