ANCHE SE QUESTA SERA 
UN SENSO NON CE L'HA

di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

       Il quartiere dove Patrick abitava era un disordinato agglomerato di peep-show, sexy-shop, e teatrini hard affollati a tutte le ore del giorno e della notte da prostitute, transessuali, e da un grande numero di clienti.
   Uscendo di casa si mise a camminare per i marciapiedi di Rue Maximillien com'era solito fare ogni sera prima di consumare la cena. A un crocicchio si soffermò a guardare la vetrina illuminata di un sexy-shop. Uno dei manichini dalle sembianze femminili esibiva degli short di pelle nera con borchie lucenti e un reggiseno in maglia metallica. Rimase a guardare il manichino con curiosità. Immaginò di vedere indossata quella mise a una donna e gli si attizzò l'uccello.
   - Ti soddisfa? - disse una voce di donna.
   Patrick girò il capo nella direzione da cui proveniva la voce. La ragazza che gli aveva posto la domanda era in piedi sulla porta d'ingresso del negozio. Alta più del normale, capelli neri e lunghi, a cadere sulle spalle, calzava stivali di pelle nera che le arrivavano sopra le ginocchia. Una minigonna elasticizzata le copriva a malapena i fianchi lasciandole scoperte cosce e ombelico. Le tette, sorrette da un reggiseno a balconcino, sembravano uscirle dal petto. Aveva denti bianchi e regolari, assolutamente perfetti. Patrick non aveva mai visto denti così bianchi. Mentre le labbra dischiuse parevano volerlo adescare.
   - Bello questo completo. - disse Patrick indicando con la mano il manichino.
   La donna accostò alle labbra un mozzicone di sigaretta, senza filtro, e subito dopo buttò fuori il fumo nella direzione di Patrick.
   - Sì, ma per indossarlo ci vuole la persona giusta. - disse con un certo sarcasmo.
   Patrick rimase a guardare il manichino affascinato dall'indumento femminile. Da bambino era stato allevato come fosse una femmina. Sua madre avrebbe voluto mettere al mondo una femmina e ci rimase male quando l'ostetrica le comunicò che il neonato era un maschio. Per molti anni seguitò a vestirlo con abiti femminili, e con un taglio di capelli che lo faceva assomigliare a una bambina. Adesso, seppure felicemente sposato, aveva mantenuto intatto il piacere degli abiti femminili.
   - Sa che le dico? Che ha ragione! Mia moglie non indosserebbe mai un tipo di lingeria di questo genere. La vedrei bene addosso a lei, signorina, le starebbero davvero bene quegli short.
   La ragazza si avvicinò a Patrick e si mise a guardare la vetrina insieme a lui.
   - Si sbaglia. A me piace vestire con gonne corte senza indossare niente sotto. Mi piace osservare il volto degli uomini mentre stanno a guardare la mia passera.
   Patrick aggrottò le sopracciglia cespugliose e lasciò cadere gli occhi sulla minigonna che la ragazza indossava e da cui facevano bella mostra le cosce nude.
   - Fantastici, vero? - disse la donna indicando un paio di maschere, bavagli e staffili dall'aspetto sinistro in bella mostra nella vetrina. - Questi oggetti possono essere usati da tutti, anche da lei e sua moglie, oppure dalla sua amante se ne ha una. Le interessano delle mollette per capezzoli?
   Patrick arrossì, poi si guardò d'intorno imbarazzato.
   - Quando mi sono fermato a guardare la vetrina non avevo nessuna intenzione di fare acquisti, curiosavo soltanto. L'unica cosa che potrei acquistare sono dei preservativi da utilizzare le rare volte che mi capita di scopare fuori casa.
   - Si accomodi nel negozio, magari oltre ai preservativi può trovare dell'altro che fa al caso suo.
   Patrick la seguì dentro il negozio assorbendo il suo profumo. 
   Le pareti del negozio erano rivestite di scaffali con in mostra gingilli erotici e passatempi d'ogni tipo. Si guardò intorno incuriosito senza proferire una sola parola.
   - Non c'è niente che può interessarle? Abbiamo delle ottime promozioni. Potrebbe esserle utile una pomata ritardante, oppure degli anelli per il pene.
   - Ho solo bisogno di preservativi, grazie.
   - Si accomodi al distributore, lo trova da quella parte, è appiccicato su una parete - disse la donna indirizzando la propria attenzione verso un cliente che  nel frattempo aveva messo piede nella bottega.
   Patrick si portò in fondo all'esercizio commerciale. Si avvicinò al distributore dei preservativi, inserì una manciata di monete corrispondenti a 5 euro, e pigiò il pulsante relativo al tipo di modello che aveva scelto. Non si sarebbe stupito se dall'erogatore fosse uscito un qualsiasi verme velenoso. Poco dopo era di nuovo per strada.

   Era una serata bislacca. A cena non mangiò niente di più della solita mistura. Lui e la moglie rimasero a lungo seduti sul divano, uno di fianco all'altra, a guardare il televisore acceso. Le immagini che scorrevano sullo schermo erano le medesime di tutte le sere.
   - Torno subito. - disse lui.
   - Dove vai?
   Quando la moglie gli rivolse quella domanda Patrick aveva già aperto la porta del balcone, e si era premurato di chiuderla alle spalle. Accese una sigaretta, appoggiò i gomiti alla ringhiera e restò lì a cercare con gli occhi le prostitute che passeggiavano sui marciapiedi.
   Nel quartiere dominava un gran silenzio, poche altre persone erano sveglie a quell'ora di notte. Il negozio all'angolo della strada, quello che ospitava il sexy-shop dove si era intrattenuto a guardare il manichino prima dell'ora di cena, era chiuso. Le luci della vetrina erano spente. Lasciò cadere il mozzicone della sigaretta sotto la suola della scarpa e subito dopo andò a dormire.

 

 
 

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