ALLA RICERCA DELLA FELICITA' 
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

      I corpi nudi di Erika e Barbara, imperlati di gocce del sudore, risplendevano sul letto della camera resi luminescenti dalla tiepida luce di una abat-jour. Avevano fatto l'amore durante tutta la sera scambiandosi frasi, promesse, e baci prolungati. Infine, stanche e bagnate di sudore, si erano ritrovate ancora una volta a conversare.

     - E’ trascorso un mese da quando Lorenzo mi ha comunicato che ha dei problemi da risolvere con se stesso. Vuole starsene da solo per un po' di tempo perché vuole riflettere sulla nostra storia. In effetti, è stato di parola, infatti, da allora non mi ha più cercata. - disse Erika
       - E tu lo hai cercato?
       - Non voglio abbassarmi a farlo, deve essere lui a cercarmi se ci tiene a me. Tanto più che mi ha fatto capire, seppure a suo modo, che sono il tipo di donna capace di rompere le palle agli uomini.
       - Ah, carino.
       - Se non si è preso la briga di cercarmi allora temo di non essergli mancata. Probabilmente sta meglio a non avermi intorno a sé.
       - Non so cosa dirti... - disse Barbara roteandosi su di un fianco.
       - Gli ho fatto presente che stava per buttare all'aria una storia che, bene o male, stavamo conducendo da due anni. E gli ho detto che da parte mia non c’era nessuna intenzione di troncarla.
       - E lui cosa ha risposto?
       - Ha fatto scena muta.
       - Ah!
       - Avrei voluto condividere con lui la presentazione del libro che ho scritto e presenterò la prossima settimana alla libreria Feltrinelli. Dopotutto la principale fonte d'ispirazione delle storie erotiche che narro nel libro è proprio lui. Ho anche pensato di inviargli un SMS per informarlo dell’evento, poi ho preferito non farlo. Magari potrebbe venirlo a sapere leggendo la pagina della Gazzetta di Parma e allora se gli interessa ancora qualcosa di me si farà vivo, sbaglio?
       - Hai perfettamente ragione. Non devi cedere!
       - Nei mesi scorsi, mentre scrivevo il libro, avevo preso l’abitudine leggergli dei brani per coinvolgerlo in questa mia esperienza letteraria, auspicando che mi desse dei suggerimenti.
       - E te ne ha dati?
       - Macché! Anzi mi sbeffeggiava. Probabilmente non immaginava che potessi recuperare un editore disposto a pubblicare le mie storie erotiche.
       - Forse era dell'avviso che il tuo romanzo avrebbe fatto la muffa in qualche cassetto.
       - Adesso che mi ci fai riflettere lo penso anch'io. 
     - Scherzo, dai...
     - Comunque occorre che mi abitui all'idea che la mia storia con Lorenzo è finita e che gioie e dolori della mia vita non potrò più condividerli con lui.
       - Beh, non sono certamente la persona più adatta per dispensarti dei consigli. Sto attraversando un periodo della mia vita in cui sono più depressa di te. Oramai sono tre mesi che io e Carlo ci siamo lasciati, anzi che mi ha mollata.
       - Eppure mi sembra ieri che stavate insieme. - disse Erika adombrata dallo sfogo dell’amica.
       - Ti confesso che non so ancora rassegnarmi. Vorrei averlo di nuovo accanto a me e perdermi a guardare i suoi occhi colore dell’arcobaleno. Intanto cerco di distrarmi uscendo la sera in compagnia delle mie amiche, ma tanto è inutile perché non riesco a dimenticarlo. Merda! Non sai quanti film mi sono fatta per la testa. Di sicuro si è già trovato un’altra.
       - Forse dovremmo rassegnarci tutt’e due. - disse Erika accarezzando delicatamente l’amica su una guancia.
       - La formula del tempo che passa e cancella tutto, specie quanto c’è di brutto nella vita delle persone, per me non è valida. Infatti, invece di dimenticare Carlo, il mio desiderio è di averlo più di prima accanto a me.
       - Cazzo! Devi reagire! Non puoi deprimerti così, dai. Stasera ti ho cercato per avere un po’ di conforto e ora mi trovo nella condizione di essere io a consolarti. - disse Erika.
       - Tu invece hai portato a compimento un progetto importante. Vedere pubblicato un romanzo erotico con una importante casa editrice non è cosa da poco, anzi è un grande un successo. Spero che il libro ottenga un vasto consenso di pubblico e possa diventare un successo editoriale. Sono davvero contenta per te.
       - Lo spero anch’io, ma non mi faccio illusioni. Il mio stile di scrittura non si confà con quello della massa delle donne, che sono le maggiori consumatrici di questo genere letterario.
       - Perdonami se anziché venirti in aiuto ti ho assillata con le mie paranoie, ma oggi è una di quelle giornate in cui Carlo occupa la mia mente. Spero che la presentazione del libro possa farti capire che la tua vita prosegue, anche senza la presenza di Lorenzo accanto a te.
       - Anche se in questo momento la sua lontananza si fa sentire parecchio e mi fa soffrire.
       - Sei una donna d’indole forte e sono certa che puoi farcela a dimenticarlo. Come vedi sono brava a dare consigli agli altri, mentre non lo sono quando mi capita di affrontare i miei problemi. - disse Barbara.
       - Tuttavia in questa situazione di stallo non voglio rimanerci per molto tempo. Non ho alcuna intenzione di aspettarlo come stai facendo tu. Se mi vuole accanto a sé deve decidersi al più presto altrimenti vada a fare in culo!
       - Accidenti come sei astiosa questa sera.
       - Da domani voglio uscire di casa tutte le sere e andare in giro per la città per conoscere gente nuova e posti nuovi. Non ce la faccio più a rimanere chiusa dentro le mura di casa ad aspettare Lorenzo. Rinuncerei a farlo soltanto se fossi certa che vuole tornare con me. Se invece decido di prendere le distanze allora gli faccio capire che posso vivere bene anche senza di lui accanto. 
       - Brava!
       - Ma se per caso dovessimo tornare insieme, senza che si siano realizzati certi presupposti, starebbe a significare che tradiremmo noi stessi, quello che siamo e l'amore che ci ha accomunato nei due anni che siamo stati insieme. - disse Erika.
       - Noi donne siamo molto più coraggiose degli uomini per quanto riguarda i sentimenti. Se Lorenzo non sa renderti felice allora devi assolutamente allontanati da lui e non cercarlo più. Questo mi sento di suggerirtelo. 
       - E' dura! Sino a oggi ho combattuto con il desiderio di cercarlo e non l'ho fatto. Ma c'è una bella differenza dal sentire la sua voce al telefono anche dieci volte al giorno, come succedeva quando stavamo insieme, e non sentirla più. - disse Erika.
       - Quello che è certo è che non dobbiamo pretendere nulla dagli uomini, tanto meno di amarci come vorremmo che accadesse. Purtroppo noi donne siamo impotenti di fronte alle loro azioni, anzi certe volte più li desideriamo e più loro ci sfuggono. Forse dovremmo pensare molto di più a noi stesse se vogliamo ritrovare quel benessere interiore che ci può rendere più attraenti agli occhi degli altri. 
       - Quello che più mi disturba è che Lorenzo possa stare meglio senza di me. Ci sono giorni che mi sento a pezzi e mi sembra di non farcela ad andare avanti, così mi viene voglia di cercarlo.
       - Mi auguro soltanto che la nostra lontananza li renda infelici, anche se il rischio che stiamo correndo, tenendoci lontano senza cercarli, mi fa paura. - disse Barbara.
       - In questo momento ho la testa occupata dal libro di prossima uscita, altrimenti sarei già impazzita dopo che Lorenzo si è allontanato da me.
       - E io mi sento in colpa perché ti ho fatto parlare di lui.
       - Ma no, dai, mi ha fatto bene parlare con te dei miei problemi.
       - Lasciamo da parte le rogne con gli uomini e parlami piuttosto del tuo libro. Fra qualche giorno sarà nelle librerie, ma non capisco perché mi hai tenuto nascosto che stavi scrivendo un libro. A parte le peripezie erotiche che ti ha ispirato la vicinanza di Lorenzo, mi sto chiedendo se anch’io sono stata una tua fonte d’ispirazione.
       - Ne dubiti?
       - No.
       - La gente mi considera una donna strana. Lorenzo lo sa bene e forse è per questo che a suo tempo mi ha avvicinata. Scrivo libri erotici, vedo abitualmente film pornografici, frequento sexy shop e cerco di vivere il sesso in maniera serena e gioiosa.
       - Lo so, ti conosco bene, e non trovo nemmeno insolito che tu abbia scritto un libro erotico. Però mi chiedo cosa ti ha spinto a farlo. E’ uno sfogo? Lo hai fatto per esibizionismo? Non dirmi che lo hai scritto per fare sapere agli altri i diversi modi con cui si può praticare del sesso, prendendo spunto dalle tue esperienze di vita, perché se fosse così ti saresti scavata la fossa da sola.
       - Stai tranquilla che non ho scritto questo romanzo per dispensare chissà quali consigli e insegnamenti alla gente che si troverà a leggerlo e nemmeno per sfogarmi. Ho cominciato a scriverlo per me stessa, giorno dopo giorno, notte dopo notte, come fosse le pagine di un diario, e scrivendolo ho scoperto delle parti di me stessa, di cui nemmeno avevo coscienza, venute a galla in modo travolgente.
       - E il guadagno che potrebbe derivarti dalla vendita del libro che parte ha avuto nella scelta che hai fatto di proporlo all’importante editore che poi ha deciso di pubblicarlo?
       - Confesso che c’è stato un periodo della mia vita in cui ho provato invidia per chi come Erika Leonard, utilizzando lo pseudonimo di E.L.James, ha scritto un best seller erotico come “Cinquanta sfumature di grigio” e gli altri due romanzi che compongono la trilogia. Libri che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, facendo guadagnare un sacco di soldi all’autrice, dandole una fama internazionale, ma sono convinta che sia una felicità passeggera. Io non ho mai pensato al successo e al guadagno, credimi, oramai dovresti conoscermi.
       - Spiegami perché di punto in bianco ti sei presa la briga di scrivere delle storie erotiche e non un fantasy.
       - Be’ a me scrivere di erotismo dà una felicità autentica. Lo trovi strano?
       - No, affatto.
       - Il mio cervello è un vulcano in continua ebollizione e quando scrivo di erotismo mi sollevo di mezzo metro da terra e la vagina mi va in brodo. E poi non è detto che ci sia un perché dietro questa scelta di scrivere storie erotiche anziché no. E’ successo… non ti basta questo?
       - Davvero sei felice quando scrivi?
       - Scrivere mi trasmette emozioni straordinarie. Digitare sulla tastiera del computer lettere dell’alfabeto e comporre storie mi riempie del vuoto che mi circonda e mi fa sentire meno sola.
       - E io allora a cosa rappresento per te?
       - Tu per me sei importante, dovresti saperlo.
       - Grazie…
       - Quando sono sola, senza fare niente, mi prende la malinconia, così ho imparato a dribblare le mie paure scrivendo storie erotiche.
       - Eppure, impegnata come sei nei turni di lavoro in ospedale, non dovresti avere abbastanza tempo libero a disposizione.
       - Quello che trovo affascinante nello scrivere è che posso immergermi in un mondo dove l’immaginazione diventa realtà e viceversa. Mi piace immedesimarmi nei personaggi protagonisti delle mie storie e mi dà piacere il saperle raccontare. Il più delle volte mi eccito da morire a scrivere delle perversioni di cui sono protagonisti i personaggi delle mie storie, tanto che mentre le descrivo riesco a provare il medesimo piacere che avvertono loro.
       - Non deve essere facile per chiunque scrivere un libro erotico. Io non lo saprei fare. Quello che non capisco è perché me lo hai tenuto nascosto per tanto tempo, tanto che ne sono venuta a conoscenza soltanto ora che sta per uscire nelle librerie. Lo hai tenuto nascosto anche a Lorenzo?
     - Sì.
     - Quindi non sa che renderai pubbliche le tue storie di sesso con lui.
       - No,non lo sa.
       - Ti sei chiesta cosa accadrà quando le leggerà?
       - Non lo so e non m’importa. Quando ho iniziato a scrivere il libro, sono stata immediatamente rapita dalle storie che componevo perché hanno avuto su di me un effetto catartico. Rileggerle stampate su carta ti assicuro che è stato come andare dallo psicologo, perché ho preso coscienza di come sono fatta e dei problemi che sono rimasti a lungo sospesi nella mia coscienza.
       - Brava! Hai risparmiato il costo delle sedute.
       - Sì.
       - Sto scherzando, dai. Piuttosto hai un autore o uno stile di scrittura cui fai riferimento?
       - Nella mia testa ho il caos e forse è merito di questo disordine mentale se ci puoi trovare qualcosa di buono nei miei scritti, ma se dovessi definire cosa c’è di positivo nelle mie storie a chi andrà a leggerle sceglierei l’aggettivo “porche”.

       Tutt'a un tratto, stimolata dalle parole di Erika, Barbara lasciò cadere una mano fra le cosce della compagna di letto che sembrò non fare troppo caso al gesto, perlomeno fino a quando le carezze si fecero sempre più insistenti e le dita entrarono a contatto con le labbra della vagina.
       Il desiderio di essere dominata da Barbara determinò in Erika una forte eccitazione. Turbata dall’odore che spandeva la pelle sudata della compagna di letto, lasciò che le catturasse una mano e la trascinasse a contatto di una tetta invitandola a carezzarle il capezzolo turgido. Da lì fu un accavallarsi di emozioni cui nessuna delle due fu tentata di negarsi.
       Erika lasciò che Barbara seguitasse a toccarla, esaltata dal piacere che sapevano trasmetterle le dita che si muovevano sulle grandi labbra, senza penetrarla. Con la vagina allagata d'umore Erika circondò con le braccia i fianchi dell'amica e l'attirò a sé.
       Seno contro seno, figa contro figa, bocca contro bocca, si baciarono. Le lingue titillarono a lungo una contro l'altra, fintanto che finirono per togliersi il respiro succhiandosi e mordendosi le labbra sino allo sfinimento.
       Il piacere aumentò a dismisura quando presero a carezzarsi le tette, stirando e torcendo i capezzoli, mugolando come cagne in calore.
       Barbara fu lesta a catapultarsi con le guance fra le cosce della compagna. La sollecitò col palmo delle mani ad allargare le gambe e, facendosi largo col naso fra i peli del pube, cominciò a leccarle la vagina insinuandosi con la lingua verso l'interno.
       La leccò a lungo dandole più di un morso alle piccole e grandi labbra, poi si dedicò a succhiarle il clitoride.
       Com’era sua abitudine lo fece mantenendo le labbra ben chiuse, consapevole di quanto è piacevole per qualsiasi donna godere della pressione delle labbra, tenute serrate sul clito, mentre succhiano con dolcezza l'escrescenza erettile.

    Erika si trovò con il clitoride gonfio all'inverosimile. Trascinata in un vortice di passione si smise a muovere fianchi e bacino avanti e indietro sempre più forte, gemendo di piacere, in modo da entrare in simbiosi con il ritmo della lingua dell'amica impegnata a succhiarle il clito.
       D'improvviso Barbara sollevò le braccia, mantenute avvolte intorno alle natiche di Erika, e le carezzò, stropicciandole a più riprese, l’estremità dei capezzoli mentre seguitava a leccarle il clito.
       - Godo… godo… - disse Erika mentre il corpo prese a tremarle tutto e fra le cosce prese a percepire un immenso calore perché prossima all’orgasmo.
       Erika non resistette a lungo a farsi succhiare il clitoride. Trascinata sino al limite estremo del piacere esplose con un urlo e spinse lontano il capo di Barbara, serrò le cosce a riccio e trascinò la bocca dell’amica verso la sua. In quel modo assaporò il gusto mielato dei propri umori depositati sull’altra bocca.

       - Quando faccio sesso con una donna mi piace ascoltare i gemiti e le urla di piacere che le escono dalla bocca, specie mentre le succhio il clito. Ed è quello che è accaduto con te adesso.  - disse Barbara.
       - Sei brava a farmi godere ogni volta.
       - Mi fa piacere sentirtelo dire.
       - Ho sempre cercato di fare prevalere la ragione al sesso, ma i miei sentimenti verso la tua persona sono troppo forti e alla fine non ce l’ho fatta a tirarmi indietro quando mi hai circuito e sono stata tua. Sei sempre riuscita a rendermi felice, anche con uno sguardo, un sorriso, più di quanto non sia mai riuscito a fare Lorenzo. 
       - Io ti amo Erika.
       - Quando ho scoperto di essermi innamorata di te ho avuto paura. Non mi era mai capitato di innamorarmi di una donna, anche se prima di conoscerti storie con altre donne ne avevo già avute, ma avevo timore di soffrire perché pensavo che non saresti mai riuscita a trasmettermi ciò che può darmi un uomo… invece sbagliavo.
       - L’ho capito dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore che avevi paura dei tuoi sentimenti e ti ho accettata per come sei. - disse Barbara.
       - Quando ho deciso di non vederti più ho sofferto parecchio perché non ricevere più i tuoi baci e le tue carezze, e non stare più al telefono per ore a parlare con te, mi ha messo addosso una tristezza che non ha eguali.
       - E’ accaduto lo stesso anche a me.
       - Quando tengo a una persona mi ci affeziono subito e do tutta me stessa. Tu Barbara sai rendere felici le persone che ti stanno vicine anche con piccoli gesti e quelle che avranno la possibilità di starti accanto, uomini o donne, saranno fortunate.
       - Dici?
       - Sovente mi sono chiesta se ho saputo meritarmi tutto l’amore che mi hai dato. Per te ho provato e sto provando qualcosa di molto profondo. Se non ci fosse stata da parte tua tanta attrazione non mi sarei mai lasciata andare tanto facilmente come invece è accaduto.
       - E allora?
       - Quello che voglio è una vita felice… - disse Erika, poi spense la luce dell’abat-jour e augurò la buonanotte alla compagna di letto.

 

 
 

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