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ALLE
DONNE PIACE FARMI
VENIRE IN BOCCA
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
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F accio
l’amore con Silvia tutte le mattine,
appena sveglio. Non posso farne a meno
perché ne ho bisogno per seguitare a
vivere. Soltanto la domenica mattina ci
dilunghiamo nei preliminari scambiandoci
baci e coccole; comunque
raramente
lasciamo trascorrere più di
ventiquattrore fra un coito e l'altro.
Stamattina mi sono svegliato con
la pelle imperlata di sudore per colpa di uno strano sogno erotico, l'ennesimo.
Da un po' di tempo mi accade di essere
soggetto a questo genere di
fantasticherie e non so spiegarmene la
ragione. Sono visioni notturne che al
risveglio mi lasciano profondamente
turbato e di cui farei volentieri a
meno. Eppure ieri sera, a cena, non ho
consumato alcunché d'indigesto. C’è
chi sostiene che esiste un legame molto
stretto fra gola e lussuria, però non
credo possa annoverarsi fra i cosiddetti
piatti afrodisiaci il cibo che ho
consumato ieri sera.
Dopo cena mi sono seduto sul
divano, davanti al televisore, insieme a
Silvia e in sua compagnia ho assistito
alla prima serata del Festival di
Sanremo. Verso mezzanotte, stanchi e
annoiati, dopo avere assistito alle
scialbe esibizioni di Loredana Berté e
Gigi D'Alessio, siamo finiti a letto. Ma
la cosa purtroppo non è finita lì,
infatti, poco più tardi la Berté è
stata la protagonista femminile del mio
ennesimo sogno erotico. Ancora non so
capacitarmi come sia potuto accadere,
anche perché ciò che provo verso la
sua persona è soltanto ripugnanza, soprattutto
per il fisico corrotto dalle
sregolatezze. Piuttosto che la Berté
avrei preferito illudermi di scopare
Belen Rodriguez oppure Monica Bellucci e
perché no: Nicole Kidman.
Nel sogno con protagonista la
Berté eravamo seduti, uno di fianco
all'altra, sulle poltrone di un cinema a
luci rosse. Ma invece di prestare
attenzione alle immagini di sesso che
comparivano sullo schermo seguitavamo a
parlare a voce alta, accalorandoci in
una discussione, anzi adesso che ci
penso non ricordo nemmeno l'argomento
della conversazione. Tutt'a un tratto le
ho steso la mano sopra una coscia e ho
incominciato a farle delle carezze. Lei
non si è sottratta alle mie premure. Mi
ha preso la mano e l'ha accompagnata su
una tetta. Ho avvertito il capezzolo
turgido, e nel sogno la cosa mi ha
eccitato a dismisura perché subito dopo
le ho slacciato la camicetta e mi sono
trovato a baciarle i seni e morderle i
capezzoli. Infine l'ho spogliata tutta
premurandomi di sfilarle gonna e
mutandine. Nuda ha cominciato a toccarmi
il cazzo e dopo un po' che lo menava lo
ha infilato fra le labbra, morbide e
cedevoli al passaggio della cappella, e
sono venuto nella sua bocca mentre le
persone, raggruppate tutt'attorno a noi,
avevano smesso di guardare le immagini
del film proiettato sullo schermo e ci
guardavano incuriosite trovando più
eccitante la nostra performance.
Soltanto un paio di notti fa mi
è capitato di sognare Lorella, uno
scorfano di ragazza di 22 anni, sorella
di mia moglie, magra e piatta come
un'asse da stiro che nessun uomo avrebbe la
compiacenza di portarsela a letto. Nel
sogno era impegnata a fare le pulizie
nella mia abitazione con indosso una
vestaglia da camera annodata ai fianchi.
Io invece stavo a guardarla vestito con
un pigiama a
strisce verticali. La vestaglia della
ragazza si è parzialmente aperta
lasciandomi intravedere il bordo
superiore delle autoreggenti, ma più di
tutto mi sono arrapato osservando la
scollatura delle tette
inverosimili, somiglianti per grandezza
a quelle mostruose di Cristina del Basso
una concorrente dell'ultima edizione del
Grande Fratello.
Tutt'a
un tratto si è rivolta a me invitandomi
a mantenere ferma la scala su cui era
salita per eliminare la polvere da un
ripiano della libreria. Da sotto la
scala mi sono ritrovato ad ammirare le
forme del culo, privo di mutandine, e mi
ha preso una gran voglia di scoparla.
Dopo quella sublime visione la
scena è cambiata. Ho sognato Lorella
inginocchiata sul pavimento intenta a
lustrare le mattonelle con uno
strofinaccio. Mi sono perso a osservarle
le natiche che roteava da un fianco
all'altro e mi ha colto una dannata
voglia d'incularla. A quel punto è
sopraggiunta la parte più interessante
del sogno perché mi sono ritrovato alle
sue spalle. Senza una ragione precisa ho
cominciato a leccarle la pianta dei
piedi, solleticandoli, privi com'erano
delle calze autoreggenti che poc'anzi le
avvolgevano le gambe. Stimolato dalle
movenze del culo le ho sollevato la
vestaglia, catapultandogliela
all'indietro, sulla schiena, determinato
a sverginarle il buco del culo.
Purtroppo mi sono svegliato nell'attimo
in cui stavo per penetrarla. Ho avuto
una polluzione notturna, cosa che non mi
succedeva da parecchi anni.
I sogni erotici
stanno destabilizzando la mia vita. Se
penso al sogno che ho fatto sabato
scorso mi vengono i brividi. Tutta colpa
dello smodato consumo di alcool di cui
ho ecceduto quella sera, forse. Resta il
fatto che quella notte ho sognato di
fare sesso con un uomo. Era un ragazzo
che conosco abbastanza bene. Carlo, questo è il suo nome, da un paio
di mesi fa praticantato nello studio
associato di avvocati dove sono socio.
Tutto quello che ricordo del sogno è
che si è avvicinato alla scrivania,
dove abitualmente sono attivo, e mi ha
passato delle carte. Per niente
impacciato ha accostato una mano sopra
la mia spalla, dopodiché ha iniziato a
sfiorarmi ripetutamente la nuca con le
dita. Ha afferrato il poggia
braccio della sedia girevole dove stavo
seduto e mi ha strattonato attirandomi
verso di sé. Senza volerlo mi sono
trovato con la bocca a pochi centimetri
dalla patta dei suoi pantaloni. Ha
abbassato la cerniera e ha estratto il
cazzo. Mi sono svegliato tutto sudato
qualche istante prima di iniziare a
fargli un pompino! Per fortuna.
Il sogno mi ha lasciato confuso,
anzi sconcertato. Il lunedì successivo,
tornando in ufficio, non sono riuscito a
guardare Carlo in viso. Per alcuni
giorni ho seguitato a provare degli
strani brividi ogni volta che mi si
avvicinava. A tutt'oggi sto a chiedermi
come ho potuto fare quel sogno. Forse è
un bene che stanotte abbia sognato
Loredana Berté, anche se mi
intriga assai poco, perché seguitare a
sognare di farmi succhiare il cazzo da
un uomo mi metterebbe in crisi.
La luce dell'alba entra opaca
dalla finestra e illumina il volto di
Silvia. La guardo, addormentata,
seminascosta dal bordo del lenzuolo.
Sono felice di averla accanto a me.
Tutt'a un tratto la mano di
Silvia scivola sul cazzo, che non ha
bisogno di stampelle per diventare duro,
perché mi basta guardarla per
eccitarmi, altrimenti alla mia età, da
poco ho compiuto trentadue anni, dovrei
preoccuparmi se non fosse così. E poi
preferisco che sia la mano di mia moglie
a ravvivare l'incendio che la Berté ha
acceso stanotte. Ho voglia dei baci di
Silvia e delle sue carezze, ma
soprattutto delle sue labbra che mi
succhiano il cazzo. E lei lo sa bene.
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