18 ANNI E VERGINE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

           Sono vergine! Ho diciotto anni e sono vergine! E' assurdo, lo so, ma la ragione del mio stato è che provo vergogna del mio corpo. Eppure le mie amiche provano invidia del mio corpo e soprattutto del viso. Tuttavia, quando mi spoglio e resto nuda davanti allo specchio della mia cameretta, quello che vedo sono soltanto i difetti delle mie forme anatomiche e allora mi deprimo e piango persuasa che faccio schifo.
   Ho cominciato da piccola ad avere queste paranoie semplicemente perché non so accettarmi per quella che sono. Forse è soltanto un problema di autostima, forse dovrei imparare ad andare oltre le nude sembianze del mio corpo e soffermarmi a guardarmi dentro, cercando di cogliere le cose belle che mi sfuggono, invece quello che vedo riflesso nello specchio è l'immagine di una ragazza sensibile, romantica e troppa sognatrice, che si sente sola e piange di nascosto senza una vera ragione. 
   Dovrei imparare a guardare, senza ulteriori tentennamenti, al di là dello specchio perché oltre c'é la vita che mi aspetta. Invece disprezzo operare delle scelte perché sono una ragazza che non sa prendere decisioni. Ho paura delle novità, delle situazioni difficili, e vorrei rimanere per sempre adolescente in modo da evitare le delusioni cui potrei andare incontro nel diventare adulata. Malgrado ciò non vedo l'ora d'innamorarmi. Nell'attesa mi ritrovo a convivere con le mie illusioni, smaniosa d'incontrare il ragazzo giusto.
   A differenza di quanto è accaduto a molte delle mie amiche non voglio farmi sverginare dal primo stronzo che mi rivolge delle attenzioni e cerca in tutti i modi di montare il cazzo fra le mie cosce. Voglio perdere la verginità, ma lasciando questo privilegio a un ragazzo di cui sono innamorata e corrisposta per davvero. Ai maschi che mi girano d'intorno posso apparire come chi crede nell'esistenza del Principe Azzurro, ma non m'importa granché perché sono convinta che prima o poi incontrerò la persona giusta a cui fare dono della verginità.
   Purtroppo questo stato di preservazione mi ha condotto ad annullare gran parte della vita sociale, così facendo mi sono concentrata quasi esclusivamente nello studio e nel praticare più di una attività sportiva. Mi sono persino fatta l'idea che essere vergine sia una macchia indelebile di cui vergognarmi, specie dopo che ho scoperto, frequentando forum femminili navigando in internet, le confidenze di bambine di dodici anni che si buttano via facendo sesso con chi le capita. 
   Ogni donna conferisce alla sua prima volta un valore diverso e quindi non esiste un sentire comune. Tutto sommato sono contenta della scelta che ho fatto, al contrario di Silvia, la mia migliore amica, che considerava la verginità un peso di cui liberarsene al più presto, persuasa che non sarebbe servito a nulla aspettare di perderla. Difatti, ha preferito liberarsene senza alcun imbarazzo col primo ragazzo che le ha infilato il cazzo fra le cosce. Aveva quattordici anni quando ha accettato che la scopasse sui sedili di una automobile senza aspettare che sopraggiungesse il grande amore. 
   La verginità mi pesa parecchio anche se seguito a considerarla un valore che non ha prezzo, ma nello stesso tempo non sono coerente con me stessa perché dovrei andarne fiera, invece non vedo l'ora di perderla. Attualmente non ho un ragazzo, sono libera da impegni affettivi, anche se in passato ho avuto un paio di storie importanti terminate malamente per colpa mia probabilmente. Ho difficoltà a relazionarmi con gli altri e a lasciarmi andare totalmente. Prima o poi diventerò adulta, ne sono convinta.
   A volte mi capita d'avere una gran voglia di masturbarmi, ne sento un dannato bisogno e lo faccio. Ho cominciato a toccarmi quando avevo dodici anni e adesso ne ho diciotto. 
   Ho sempre considerato la masturbazione un modo naturale per gratificarmi perché dopo averlo fatto sto meglio. Ogni tensione, paura, ansia e preoccupazione si placa quando mi abbandono a toccarmi fra le cosce. Lo faccio un paio di volte alla settimana e non c'ho mai rinunciato a farlo anche nei periodi in cui ho avuto il ragazzo, anzi lo facevo più spesso di quanto non succede ora che sono libera da legami d'amore.
   Svegliarmi di prima mattina e iniziare a masturbarmi mi è indispensabile per affrontare la giornata al meglio, mentre se lo faccio di sera, prima di addormentarmi, mi concilia il sonno. Il più delle volte mi tocco concentrandomi sulle piccole e grandi labbra, ma soprattutto sul clitoride.
   Ogni ragazza ha una propria tecnica cui fa ricorso nella stimolazione del clitoride. Io eseguo dei movimenti circolari delle dita intorno alla piccola escrescenza erettile, movimenti che possono essere più o meno veloci in relazione al tempo e ai modi con cui voglio arrivare all'orgasmo. Di solito mi masturbo stando coricata sul letto oppure nel bagno, sfruttando il getto d'acqua del bidet, ma anche sotto la doccia, altrimenti stando in ammollo nella vasca. Ho raccolto confidenze di diverse amiche che, a proposito della masturbazione, mi hanno raccontato cose folli. Infatti, fra loro c'è persino chi ha cominciato a toccarsi già all'età di nove anni scoprendo per caso il sesso, attraverso il getto d'acqua del doccino, mentre faceva il bagno. 
   Io ho scoperto per la prima volta il piacere della masturbazione strusciando per caso il pube contro un cuscino che ancora oggi posso tranquillamente definire "Il mio amante segreto", poi ho provato a strofinare il clitoride muovendolo avanti e indietro sul bordo del materasso  toccandomi i seni, cosa che per lungo tempo si è rivelato uno dei modi migliori per condurmi all'apice del piacere.
   Masturbarsi penso sia una esperienza naturale e non sopporto le persone che assumono un atteggiamento critico verso chi come me pratica questo esercizio. Toccarsi è indubbiamente necessario per conoscere meglio il proprio corpo e io non voglio avere dei sensi di colpa quando mi prende la voglia di coccolarmi ciò che di bello ho fra le cosce. Masturbarsi è una azione assolutamente normale, legata a impulsi carnali della mente. Penso che tutte le ragazze dovrebbero farlo senza porsi dei problemi anche se io, soprattutto per una questione di pudore, non vado a sbandierarlo ai quattro venti.
   La cosa bella del masturbarsi non sta nell'arrivare presto all'orgasmo, seppure intenso come una esplosione, godendosi sia il culmine e il senso di liberazione che ne consegue, ma nel sapersi godere il viaggio di cinque, dieci, quindici minuti, durante i quali, eccitata, scalpito mentre mi tocco, bagnata fradicia, stregata da una sensazione di calore diffuso in tutto il corpo, perché godo nel trastullarmi il clito, tanto che non vorrei mai arrivare sino alla fine per prolungare il piacere all'infinito.
   Dopo qualche minuto che mi tocco il clitoride avverto un brivido che mi parte dall'interno delle cosce e arriva fino alla vagina, e poi sempre più spesso mi si contraggono i muscoli del pube e il clito diventa sensibilissimo. A volte mi chiedo se l'intenso piacere che provo mentre insisto nel toccarmi fra le cosce abbia un senso, oppure se sono io ad avere una chiusura mentale verso l'orgasmo clitorideo che invece è un piacere concentrato, acuto ed esplosivo. Boh!

   Ieri pomeriggio, trovandomi sola in casa, mi sono masturbata utilizzando il doccino, anzi no, l'ho svitato dal flessibile ottenendo un getto pieno e potente e soprattutto preciso e poi via... 
   Ho un clitoride sensibilissimo e le piccole labbra un po' sporgenti, ragione per cui mi piace tantissimo giocare con il mio sesso irrorandolo ininterrottamente con il getto d'acqua. Sono venuta la bellezza di cinque volte! Mentre in precedenza il mio record personale era soltanto di tre, sorprendendomi ancora una volta con i gemiti e le grida inconsulte che sono uscite dalla mia bocca durante ogni orgasmo. Per fortuna che ero sola dentro casa poiché mia sorella, che di anni ne ha cinque meno di me, era uscita. A volte mi risulta persino impossibile trattenermi dall'urlare il mio piacere. Masturbarsi è davvero favoloso! Non ho una frequenza precisa in cui farlo, semplicemente lo faccio quando mi va. 
   Beh, dopotutto essere ancora vergine non è una cosa malvagia. 

 

 
 

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